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Autore: ofarrowsandbows    06/12/2013    1 recensioni
Alexis è stanca di vivere sotto l’ombra del padre, che ora per una convention, ora per un libro, è sempre al centro dell’attenzione. Decide così di tentare la fortuna e richiedere di entrare ad Oxford, ma si sa, Alexis non potrebbe sopportare nemmeno di avere A- come gruppo sanguigno. Arriva il giorno della partenza, un biglietto di cui non le importa tanto le darà un motivo per ricominciare tutto da zero.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis Castle, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Il mio master in fotografia andava piuttosto bene, anche i miei studi sulla psicologia umana andavano a gonfie vele perché insomma, non potevo permettermi di prendere un’insufficienza e diventare lo zimbello dell’università. Era inaccettabile.

Era passato circa un mese e mezzo dalla storia della chiesa di St. Nicholas e non avevo più visto Finnegan in giro. Un po’ mi era dispiaciuto, perché insomma… sembrava un ragazzo a posto.

Comunque oggi avrei dovuto dare il primo esame per il master e merda, ero anche in ritardo. Mi alzai velocemente cercando di non pensare al fatto che in pochi secondi stavo per buttare a terra la lampada, mi ero arrotolata nel piumone e stavo cadendo a terra come un sacco di patate e non riuscivo a trovare la chiavetta con i negativi per la presentazione.

“Dovresti darti una calmata.”

“Marie quanto hai fumato ieri sera?”

Marie adorava partecipare e dare a sua volta festini clandestini in luoghi remoti del campus che di solito nessuno si curava mai di controllare. Le crepe ci sono ovunque, quindi scusate se ho rovinato il vostro sogno oxfordiano.

“Non capisci nulla, Alexis. Dovresti divertirti di più!”

“Si come no…”

Presi dei vestiti a caso dall’armadio e legai i capelli in una coda alta, non c’era tempo per farsi crocchie complicate e menate varie.

“Hai intenzione di uscire così?” chiese Marie, stando appoggiata sullo stipite della porta con indifferenza.

Guardai i miei vestiti e pensai che al momento i jeans e la maglietta che stavo indossando non sembravano malaccio.

“Non ho tempo.”

Uscii dalla mia stanza e corsi lungo il corridoio ad una velocità stratosferica, degna di Flash. Arrivai alla porta e quasi la sorpassai, se non fosse stato per il fatto che avevo agganciato la maniglia con la borsa.

“Gli esami sono rimandati a data da stabilire.” urlai in preda alla furia portando le mani nei capelli. “Perché cazzo gli esami si spostano in data da stabilire?! Che cazzo significa questo foglio di me…”

Okay, stavo urlando come una disperata e un tipo anziano stava venendo verso di me. Sgranai gli occhi in preda al terrore. Cattiva condotta, nei corridoi poi.

“Lei sarebbe la signorina..?”

“Castle. Alexis Castle.” dissi abbassando il capo in preda alla vergogna. Non era mai successo in diciotto anni che mi comportassi male, e adesso mi ritrovavo in corridoio con il preside dell’università e probabilmente il mio futuro scolastico in bilico su un filo rosso.

Non credevo di aver fatto qualcosa di eclatante, insomma, avevo solo buttato giù dalle mensole tutte le foto dei vecchi presidi e minacciato la segretaria che stava passando lì per caso di dare fuoco alla struttura se non avessi ricevuto la mia meritata A+ e… okay il preside non aveva avuto tutti i torti a portarmi nel suo ufficio.

“Sono responsabile delle mie azioni e ripagherò tutti i danni, lo giuro!” tentai, provando a salvare il mio posto all’università.

“Si rende conto di ciò che è successo lì fuori? Lei ha dato di matto signorina Castle, ha distrutto le foto dei vecchi presidi e per l’amor del cielo Miss Dorothy si è spaventata a morte!”

Portai una mano alla fronte e inspiegabilmente mi ero ritrovata sprofondata sulla poltrona di pelle marrone della presidenza. Quindi erano fatte così… non le avevo mai viste da così vicino.

A dire il vero non mi ci ero nemmeno mai seduta.

“Ha intenzione di dirlo alla mia famiglia?”

Annuì una sola volta e per me fu già abbastanza per morire lì sulla poltrona. Per la prima volta non avrebbero sentito un elogio. “Allo strike due però la sospensione sarà immediata.”

Eppure mi sentivo bene, mi sembrava di stare nel giusto.

Uscii dalla presidenza e passai davanti alla porta della sala in cui si sarebbe dovuto svolgere l’esame. Sussurrai un lieve vaffanculo, ma credo che Miss Dorothy mi avesse sentito, o magari era solo spaventata dall’ultima volta che ci eravamo incontrate.

Sorrisi lievemente e lei scappò via come un fulmine. Scossi il capo e mi diressi nella stanza in dormitorio.

“Come è andato?”

“Sono stata quasi espulsa, non mi va di parlarne.” dissi prendendo il computer.

“Marie.”

“Cosa?” chiese con un tono innocente.

“Cosa cavolo è JacksGap? Ho la cronologia piena.”

Marie saltò sul posto, sconvolta. Nemmeno avessi detto una bestemmia o chissà cosa.

“Oh, chiè magari... comunque, Jack è solo il diciottenne più sexy del mondo e beh, è di Londra e–”

“Si okay non mi interessa.” asserii cancellando la cronologia. “Per te sono tutti sexy, non vale nemmeno vedere come sia questo Jack.”

Lei annuì pensierosa, per poi sorridere in modo beffardo.

“Qui ci vuole una festicciola, giusto per allentare la tensione. Sei troppo stressata e siamo qui da solo un paio di mesi.”

Non so cosa mi prese, fatto sta che accettai di fare questo party in non so dove, usando non so cosa, bevendo qualcosa. Diedi così il mio consenso e nel giro di poche ore tutti erano a conoscenza del fatto che Marie Sullivan e Alexis Castle davano un super parti pieno di alcolici.

“Spero che tu non voglia fare la gusta feste anche adesso…” asserì Marie portandosi una sigaretta alla bocca, per poi ispirare e porgerne una anche a me. La guardai scettica.

“Scherzi, vero?”

Marie sogghignò, guardandomi come se fosse caduta in stato di trance.

“Neanche per sogno.”

Guardai di nuovo la sigaretta e poi la mia compagna di stanza, così, annuendo affranta presi la sigaretta e feci il mio primo tiro.

Ovviamente la sera in cui partecipai io fu la sera in cui il preside scoprì dei party, e considerando la quantità di alcol, sigarette e droghe – seppur leggere – non c’era da meravigliarsi che fioccarono tante lettere di sospensione.

“Castle.” Guardai il mio destino – pelato, con degli occhiali orrendi quasi quanto il maglioncino – con gli occhi di chi ha bevuto e fumato fin troppo per i propri standard e barcollante ricevetti il fatidico “Strike due.”

In poche ore mi ero ritrovata una studentessa senza master in fotografia, senza psicologia, senza stanza, senza numero di immatricolazione. Ecco cosa avevo combinato in un mese e mezzo di università.

Col senno di poi, avrei rifatto tutto allo stesso modo.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti e beh, parto col dire che tutto questo è molto OOC, ma insomma, la nostra Alexis ogni tanto può concedersi un piccolo scazzo(?) – si/no/forse/sentiamo anche i Casckett(?) – e poi vabbè, per una A+ magari si può anche sclerare in questo modo(?) lol. Questi per ora sono capitoli di transizione, come avrete notato(?) la storia si chiama “mangia, prega, ama” quindi abbiate pazienza, perché piano piano arriveremo anche a quello :’’)

Un bacione  a tutti e al prossimo capitolo, awkward_girl <3
   
 
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