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Autore: J_e    06/12/2013    4 recensioni
La piccola Bra cresce con i racconti delle battaglie passate del padre e più diventa grande e più si trova ad apprezzare un personaggio in particolare: Broly.
E se in un qualche arcano modo un suo desiderio potesse essere esaudito? Chissà cosa accadrebbe se il Super Saiyan Leggendario tornasse in vita e si trovasse tra le mani di un'adolescente cocciuta e prepotente?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Broly, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

Aveva preparato tutto, da sola, senza dire niente a nessuno; Bra voleva essere sicura che nulla potesse interrompere quel momento delicato.

Dopo quel sogno aveva deciso di tornare alle cascate, dove Broly era morto, e di effettuare la il rito di resurrezione. Si era portata dietro la cintura dal colore dell'oro e un ago: se doveva far cadere delle gocce di sangue le serviva qualcosa per ferirsi.

Si posizionò sopra il bacino d'acqua, al centro, in modo da avare il sole puntato in viso e la cascata alle spalle. Era dal sole che lui se ne era andato ed era da li che sarebbe ritornato, doveva solo trovare la giusta frequenza per afferrarlo e riportarlo sulla Terra. Aveva visto il procedimento esatto in quel sogno strano e credeva di essere in grado di eseguirlo.

Con tutto quello che aveva scoperto sentiva, ancora, la testa pesante, come se ci fosse entrato un macigno. Invece, aveva solo scoperto l'intera storia dei Saiyan, quel popolo dal quale derivava da parte del padre. Possedeva i ricordi di ogni singola battaglia, guerra o strage compiuta dal suo popolo; aveva visto il passato del padre, le sue difficoltà iniziali, il suo modo di essere quando ancora viveva sul pianeta d'origine. Tutte le battaglie di cui lui le aveva parlate erano, ora, ben impresse nella sua mente, come se lei ci fosse stata in prima persona.

Aveva visto anche sbocciare l'amore tra i suoi genitori, aveva seguito la vita del padre, Principe senza popolo, così da vicino che aveva finito per conoscerlo fino in fondo. Per lei non c'erano più segreti sulla razza Saiyan, sui suoi regnanti e su tutto ciò che riguardava quel popolo antico e ormai estinto.

Bra scosse il capo cercando di far tacere tutte quelle nozioni, per il più non la riguardavano, ma c'erano anche alcune informazioni importanti che parlavano di lei e Broly. Anche se non sempre direttamente, visto che una storia del genere si era sempre ripetuta nel passato.

Un guerriero leggendario era impazzito, morto e poi resuscitato grazie al legame che aveva stretto con una giovane principessa guerriera. Bra doveva essere quella principessa e Broly il guerriero pazzo.

La ragazza si concentrò su ciò che doveva fare; chiuse gli occhi e sgombrò la mente da tutto, il viso rivolto al sole veniva riscaldato da quei raggi che le avrebbero donato una vita, mentre lei si sforzava di creare un passaggio tra esso e la propria mente ignorando il rumore dell'acqua scrosciante alle proprie spalle. Era certa di riuscirci, le era stato detto che bastava che usasse il suo Terzo Occhio, quello che solo lei aveva. Con quello poteva vedere cose che i comuni mortali non avrebbero mai immaginato. Bra in un primo momento non aveva realizzato e continuava ad ignorare quel potere nascosto, sapeva solo che in quel momento l'avrebbe dovuto usare.

Si concentrò e improvvisamente, intorno a lei si sprigionò una luce abbagliante e candida, pura come il primo pianto di un neonato. La luce rifletteva perfettamente lo splendore dorato del sole, quei raggi simili presto si unirono formando un passaggio nell'azzurro cielo della Terra.

Bra, dopo un primo momento di incertezza, vide infondo a quel tunnel una figura conosciuta, un uomo alto, muscoloso e con il viso severo. L'ombra si avvicinava quasi con urgenza, come se sapesse che doveva fare in fretta perchè quello non era un passaggio stabile: se Bra si fosse sconcentrata anche solo per un secondo, quel passaggio sarebbe svanito. Ma più si avvicinava e più Bra iniziava a spaventarsi: quello non era il Broly che lei aveva conosciuto, i capelli corvini erano stati sostituiti da una chioma dorata dai riflessi verdastri e gli occhi scuri e caldi avevano lasciato il posto a due pozzi senza colore. Persino la sua fisionomia era completamente cambiata, i muscoli ancora più delineati e potenti, l'aura ancora più forte di quanto lei l'avesse mai percepita.

Per un attimo Bra fu tentata di interrompere quel processo, di rispedire quell'essere da dove era venuto ma poi si ricordò che lei lo aveva conosciuto per quello che era veramente: un ragazzo a cui non era mai stata data una seconda possibilità e che chiedeva solo di essere compreso e aiutato.

Appena la principessa decise che avrebbe portato la propria missione fino alla fine, il guerriero superò il punto in cui le due luci si fondevano e come per incanto, tornò normale. I capelli tornarono scuri e anche gli occhi presero il colore a cui Bra era abituata.

La ragazza sorrise, ancora ferma immobile nell'attesa che Broly oltrepassasse il mondo degli spiriti. La fatica di quell'operazione iniziava a farsi sentire e Bra credette di non riuscire più a resistere, la testa le pulsava e le forze iniziavano a mancarle. Da li a poco non sarebbe più stata in grado di levitare e sarebbe precipitata nel bacino d'acqua sotto di lei e Broly sarebbe stato intrappolato in quella dimensione astratta visto che il processo di resurrezione doveva ancora essere terminato.

Qualsiasi cosa accada non interrompere il processo. Fidati di me, Principessa.

La voce ferma di Broly le risuonò nella testa e Bra decise di dargli retta, per quanto stanca e affaticata fosse mancava ancora un'ultima cosa da fare. Il processo non poteva essere concluso se lei non gli donava una goccia del suo sangue per permettere al corpo di rigenerarsi fisicamente.

Senza aprire gli occhi lasciò andare la cintura che invece di cadere fluttuò davanti a lei, fin sotto le sue mani, come se la ragazza avesse un campo di forza intorno a lei che faceva muovere gli oggetti a suo comando.

Bra si punse un dito con l'ago e una goccia cadde nella cintura di Broly, appena il metallo venne toccato da quella minuscola gocciolina una luce abbagliante riempì l'intero spazio e Bra cadde. Continuando a pensare al guerriero, senza mai distogliere la vista spirituale da lui.

 

Broly attendeva, come sempre, che la Principessa si addormentasse per poterle parlare, ma quella volta si sarebbe dovuto scusare per come si era comportato e per averla fatta arrabbiare. Per un guerriero come lui non era semplice scusarsi, la sola idea lo faceva sentire inferiore, ma Bra era la sua Principessa e senza di lei non poteva tornare in vita.

Mentre i pensieri di orgoglio si sovrapponevano al buon senso uno splendore improvviso lo accecò, sentì il proprio corpo cambiare in quella trasformazione che tanto odiava, si guardò senza capire cosa stesse accadendo e poi realizzò: Bra doveva aver trovato il modo di riportarlo in vita, finalmente ce l'aveva fatta.

Il guerriero sentì attorno a lui un calore bruciante, si guardò attorno senza riuscire a distinguere nulla nello sfolgorante oro che lo circondava, si accorse, però, che davanti a lui si estendeva un lungo passaggio, il suo corpo si mosse in quella direzione senza che lui se ne accorgesse.

In fondo a quel lungo tunnel di luce vide Bra, era pallida e stanca e presto non avrebbe più retto la fatica di quel processo. Doveva essere pronto a scattare non appena avesse avuto un corpo, riempì in fretta la distanza che li separava e quando lei si ferì lui sentì un qualcosa battere nel petto: il suo cuore.

Un battito, due battiti, un respiro.

Un battito, due battiti, un respiro.

Broly riprese a vivere così improvvisamente come era stata improvvisa la sua dipartita, poteva sentire nuovamente l'aria entrare e uscire dai suoi polmoni, percepire il sangue scorrere nelle vene e l'aria passargli sul viso e tra i capelli.

Si concesse solo un secondo per godere di quella vita rinnovata grazie al puro cuore di una Principessa, poi si gettò verso il bacino d'acqua, doveva recuperare Bra o sarebbe morta annegata.

 

La luce abbagliante era scomparsa e il sole era sempre lo stesso, quando Bra aprì gli occhi ne venne accecata ma non sentì nessuno strano legame con quell'astro sfolgorante.

Sollevò il capo cercando di ricordare cos'era accaduto, il suo sguardo vagò sul panorama incrociando improvvisamente quello di un giovane uomo che lei conosceva. Quel suo sogno ricorrente era finalmente divenuto realtà: Broly la fissava mentre a petto nudo e disteso sull'erba verde del prato, si faceva asciugare dal calore del sole.

“Bentornata Principessa.”

Bra mosse un paio di volte le palpebre per essere sicura che quella non fosse una visione, poi si guardò i vestiti rendendosi conto che erano fradici e tutto le tornò in mente.

“Ce l'ho fatta...”

Era un sussurro diretto a sé stesso più che un'affermazione che qualcuno avrebbe dovuto recepire. Si sentì piena di gioia e realizzata per essere riuscita a portare a termine la propria missione.

Broly la guardava sorridendo e quando se ne accorse anche lei gli sorrise.

“Felice di essere tornato in vita?”

Il guerriero annuì rivolgendo uno sguardo verso il cielo.

“Solo ora mi rendo conto di quanto le cose più semplici siano belle. Principessa, non potrò mai ringraziarvi abbastanza.”

Bra si alzò per spostarsi più vicino a lui, ora era reale, lo poteva toccare perchè fatto di carne ed ossa e il suo sangue, in una minima parte era lo stesso che circolava nel corpo della ragazza. Senza rendersene conto sapeva tutto su di lui: quando era nato, cosa gli era successo e come era morto. Lo aveva visto in ogni sua forma e più capiva di conoscerlo e più desiderava avere un contatto.

Fermi immobili su quel letto di erba puntarono entrambi gli sguardi verso l'alto, lui si stava godendo il ritorno alla vita e lei si scervellava per trovare un modo di avvicinarlo di più.

Non gli piaceva il modo con cui Broly pronunciava il suo scaduto titolo nobiliare, sembrava quasi che la considerasse un gradino più sopra di lui e, andando ad intuito, la cosa non le avrebbe facilitato la vita. Almeno non per ciò che lei aveva in mente.

Cercò di non pensare alle fantasie ricorrenti di quando disegnava il suo volto, a quelle belle storie a lieto fine che nella sua testa si dipingevano di rosa e rosso.

La brezza serale la riportò alla realtà: doveva tornare a casa, anzi, dovevano ritornare a casa e lei avrebbe dovuto spiegare al padre tutto ciò che era successo.

“Broly.”

Parlò piano, quasi intimorita nel rovinargli quel bellissimo momento di pace. Lui voltò il capo per nulla infastidito e la guardò invitandola a continuare.

“Dobbiamo andare a casa.”

“D'accordo, non creerò problemi con Vegeta.”

Bra sospirò sollevata mentre si alzavano in volo, sembrava che il guerriero le avesse letto nella mente e non sapeva decidere se ciò la metteva in allarme o meno.

  
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