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Autore: SaraBianki    06/12/2013    4 recensioni
Uncino era di fronte a loro, con il braccio teso e una pistola in mano.
A Belle gelò il sangue nelle vene. Rumple si accasciò ai suoi piedi e lei cercò in tutti i modi di tamponare la ferita cercando di non pensare che questa era proprio all’altezza del cuore
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fu Cora a scagliare il primo incantesimo. Una fiamma nera esplose dalle sue mani, giunte, e si diresse minacciosa verso Gold che produsse a sua volta una barriera per proteggere non solo se stesso ma anche i suoi compagni. Si compagni.
Pensava di essere solo, pensava di meritarlo a causa di quello che era: un mostro.
Ma poi è arrivata Belle. Lei con il suo sorriso e la sua gentilezza gli ha dimostrato di essere capace di amare, di nuovo. Ora doveva proteggerla insieme al figlio che per duecento anni non aveva mai smesso di cercare. Il figlio che aveva abbandonato per il pugnale, per il potere. Ed era stata di nuovo Belle, con il suo coraggio, a riportarlo da lui.
Emma ed Henry avevano spezzato la maledizione, sarebbe stato ingiusto nei confronti del bambino non attribuirgli gran parte del merito. Ha cercato sua madre, l’ha portata a Storybrooke ed è riuscita a farle credere al sortilegio, impresa non affatto facile visto che ha dovuto quasi farsi ammazzare per convincerla.
Biancaneve e il Principe, beh loro… No è che sentisse proprio il desiderio di salvarli ma erano i genitori di Emma, senza contare la loro amicizia con Belle. Si, doveva proteggerli.
Mentre stava pensando a loro, Cora attaccò di nuovo. Uno sciame di pugnali si diresse verso di loro ma ancora prontamente riuscì a neutralizzare l’attacco, polverizzandoli, ed evitando di nuovo che gli altri fossero coinvolti.
“Come siamo sentimentali” lo schernì Cora “Ora ti metti a proteggere degli inutili umani? Sai che non sono altro che una debolezza”
“Fa silenzio!” le urlò in preda all’ira.
Questa volta fu lui ad attaccare e scagliò un incantesimo spaventoso. Dieci fiamme blu comparvero dalle sue mani tese e si diressero verso Cora che non fu abbastanza veloce per evitarle tutte: una la colpì al fianco sinistro e una alla schiena. L’urlo che lanciò Cora fece accapponare la pelle a tutti.
Regina si precipitò da sua madre che nel frattempo si era ridotta in ginocchio.
“Te la farò pagare” disse Cora mentre Regina la sorreggeva “E so anche come fare”
Disse qualcosa alla figlia, troppo piano perché gli altri potessero sentirla.
Cora si staccò da Regina. A malapena riusciva a reggersi in piedi ma scagliò comunque un incantesimo contro Gold, troppo debole per poter anche solo sperare di sfiorarlo. Evidentemente non era questo il suo obbiettivo.
Regina scomparve in una nuvola viola per riapparire alle spalle di Belle. Prese la ragazza per il collo e sparì di nuovo. Si materializzò accanto alla madre e per la terza volta sparì, nel nulla.
Era successo tutto così in fretta che Gold e gli altri non fecero in tempo a reagire.
“Vi prego ditemi che non ha appena rapito Belle, di nuovo” disse Gold, la sua rabbia era palpabile.
“Papà…” in quel momento l’unico che aveva il coraggio di parlare era Neal “La troveremo, stai tranquillo”
“COME FACCIO A STARE TRANQUILLO??” urlò Gold. Neal fece un passo indietro.
“Scusa…” disse subito dopo, resosi conto della sua furia “Scusami davvero. È che Belle ora è da sola con Cora e Regina…” non riuscì ad andare avanti a parlare, aveva uno sguardo afflitto ora, non più irato.
“La troveremo” ripeté Neal ma all’improvviso gli venne in mente un cosa “Il pugnale non era nella tasca della giacca di Belle?”
“Oddio…” disse Gold, ora era spaventato “Se lo trovano possono non solo uccidermi ma anche controllarmi
“Quindi che possiamo fare?” chiese Mary Margaret.
“Posso rintracciare Belle ma dobbiamo andare nel mio negozio” rispose Gold, cercando di calmarsi.
“Bene..” disse David “Allora andiamo”
Si recarono al negozio di Gold e lui utilizzò lo stesso strumento che aveva usato per rintracciare Neal a New York per individuare Belle.
“E’ in uno stabile vicino alla spiaggia!” esclamò Gold.
“Bene andiamo!” disse Neal.
“No!” disse Gold “Cercheranno di attaccare anche te perché sei mio figlio!”
“Non m’importa…” iniziò Neal.
“Ma importa a me!” ribattè secco Gold “Tu prendi Henry ed insieme vi recate in un posto sicuro e non voglio sentire storie!”
“Si è la cosa migliore” intervenne Emma “Ma non puoi impedire a noi di venire”
“Non voglio farlo, vi conosco abbastanza bene da sapere che perderei solo tempo” voleva sembrare seccato ma in realtà era contento di non essere solo ed agli altri non sfuggì questo particolare.
“Prendete le mie mani” disse Gold porgendo i palmi verso l’alto.
Mary Margaret, David ed Emma le afferrarono e tutti e quattro si ritrovarono sulla spiaggia di fronte allo stabilimento.
“Nessuna pietà” sussurrò Gold prima di entrare nello stabile.
“Non pensavo che l’avrei ma detto ma stavolta sono d’accordo con te” disse Mary Margaret.
David ed Emma si scambiarono un’occhiata preoccupata prima di seguirli.
 
 
Regina si materializzò nello stabile con Belle e sua madre. La ragazza cercò di scappare ma con un semplice movimento della mano la immobilizzò a terra, legata a dovere mani e piedi ed imbavagliata.
Si dedicò a sua madre, ferita al fianco ed alla schiena. Prosciugò le sue energie ma riuscì a guarirla completamente.
Cora si rimise in piedi, in perfetta forma e guardò Belle.
“Molto brava figlia mia” disse a Regina.
Regina non rispose, era esausta.
Cora si chinò su Belle e le tolse il bavaglio.
“Dove ha nascosto ora il pugnale l’Oscuro?” chiese con finta gentilezza.
“Va al diavolo!” le rispose Belle con rabbia.
“Beh io ho provato con le buone maniere ma” mentre parlava diede un calcio ben assestato nello stomaco della ragazza, mozzandole il fiato e schiacciando il pugnale contro il suo addome “Vedo che non sono bastate”
Belle si era rannicchiata sul pavimento in posizione fetale per proteggersi da eventuali altri attacchi ma Cora la costrinse a sdraiarsi sulla schiena tirandola per un braccio.
“Ora mi vuoi dire dov’è?”
“Neanche.. Per… Idea” le rispose Belle, ancora senza fiato.
“Beh sei test---” ma non completò la frase, guardò invece sua figlia.
“L’Oscuro è arrivato, ho bisogno del tuo aiuto per innalzare una barriera”
“Si madre” le rispose Regina che nel frattempo si era riposata.
Insieme eressero una barriera potentissima e tornarono a Belle.
“Hai cambiato idea?” provò di nuovo a chiederle Cora.
Belle non le rispose, decisa a non tradire Rumple.
“In questo caso…” cominciò Cora ma no finì la frase. La prese per un braccio e la mise seduta, solo per sferrargli un destro in pieno volto che le fece vedere doppio prima di schiantarsi di nuovo a terra.
“Sai, non ti capisco. Perché proteggerlo? Perché rischiare la vita per lui?”
“Per qualcosa di cui nemmeno puoi comprendere il significato” le rispose sfrontatamente Belle. Le gocciolava del sangue sul mento, dal punto in Cora le aveva rotto il labbro.
“Devo proprio passare alle maniere forti vero?” chiese con un sorriso malvagio in volto. Belle non rispose.
Cora agitò una mano e Belle si ritrovò appesa per i polsi ad un grosso amo, i suoi piedi non toccavano terra di qualche centimetro. La strega ripeté di nuovo il gesto e nella sua mano apparve un tizzone ardente.
“Sai cos’è questo?” le chiese schernendola.
Belle di nuovo non rispose ma spalancò gli occhi terrorizzata.
“Ho eretto una barriera che nemmeno l’Oscuro aggirerà tanto facilmente, quindi abbiamo un po’ di tempo” le disse Cora “Te lo chiedo di nuovo: dov’è ora il pugnale?”
Belle di nuovo non parlò, prese un profondo respiro e fissò Cora con astio.
“Devo riconoscerlo, o sei molto coraggiosa o sei molto stupida. Tu che ne pensi Regina?”
“Io penso che sia stupida” le rispose anche se sembrava a disagio.
“Concordo” le disse la madre “Beh” tornò a rivolgersi a Belle “L’Oscuro nella sua forma umana zoppica giusto? Qual è la gamba che gli fa male?” domandò a se stessa, fingendo di pensarci “A si, la destra. Che ne dici di avere questa cosa in comune?” e, detto questo, appoggiò il tizzone rovente pochi centimetri sopra il ginocchio di Belle, strappandole un grido disumano.
 
 
Gold, Mary Margaret, David ed Emma entrarono nello stabile.
“Da questa parte” disse Gold, svoltando a destra al primo bivio.
“E come lo sai?” chiese Emma.
“Hanno eretto una barriera, riesco a sentirne il potere fino a qui, sarà difficile abbatterla” le rispose Gold preoccupato.
Percorsero altri due corridoi quando all’improvviso un grido disperato attraversò l’aria. A tutti si gelò il sangue nelle vene.
Gold cominciò a tremare visibilmente, la sua rabbia era incontenibile “BELLE!!!” il suo grido riecheggiò per i corridoi “MI SENTI BELLE?? STO VENEDO A PRENDERTI”
Voleva far sapere a Belle che stava arrivando e alle streghe che avevano circa cinque minuti di vita, se non meno.
 
 
Cora ritrasse il braccio in modo che il tizzone non fosse più a contatto con la pelle della ragazza. L’Oscuro era arrivato ed aveva fatto sapere a Belle che stava arrivando. Doveva sbrigarsi.
“Dov’è il pugnale? Dov’è?” ora stava urlando.
Belle sorrise.
“Non vedo l’ora che arrivi Rumple e veda che cosa mi hai fatto…”
“Ah si?” chiese Cora.
Era furiosa, talmente furiosa che appoggiò il tizzone su entrambe le gambe della ragazza, lasciando piaghe al suo passaggio accompagnate puntualmente da urli laceranti.
“DOV’E’?” ora stava urlando.
Belle di nuovo tenne la bocca chiusa. La strega per la frustrazione scagliò il tizzone lontano da se e colpì di nuovo Belle allo stomaco, stavolta con un pugno. E fu allora che lo sentì.
“Ma non mi dire…” disse Cora ora compiaciuta “Ce lo hai sempre avuto addosso”
Infilò una mano nella giacca della ragazza e ne estrasse il pugnale.
“No” sussurrò Belle, troppo debole per poter dire altro.
“Credo che sarà divertente” le disse Cora “Sapevi che l’Oscuro assorbe l’energia di chi viene ucciso con il suo pugnale?”
“O mio Dio, no, Rumple…” disse la ragazza sempre in un sussurro.
“Riesci ad immaginare la sua faccia quando sentirà dentro di se la tua energia vitale e capirà che sei morta? Stavolta sul serio” Cora stava assaporando il momento.
“Madre ci conviene sbrigarci, la barriera sta cedendo” disse Regina.
“Ricordati che ho il suo pugnale tra le mani Regina, non preoccuparti” le rispose Cora.
La strega si voltò di  nuovo verso Belle ed affondò il pugnale dell’Oscuro nel petto della ragazza.
 
 
Gold, David, Mary Margaret ed Emma erano arrivati al limitare della barriera.
“Ora state indietro” disse Gold mentre cercava di concentrarsi, cercando in tutti i modi di ignorare gli urli di Belle.
Ci volle più di quanto Gold pensasse ma la barriera cedette. Anche gli urli di Belle erano terminati ma non riusciva a capire se fosse un bene od un male.
Nell’istante in cui entrarono nella stanza una scena orribile si dipinse davanti ai suoi occhi: Belle era legata per i polsi ad un uncino che pendeva dal soffitto, i suoi piedi non toccavano terra, aveva le gambe ricoperte di piaghe, il viso era sfigurato dal dolore, dal labbro spaccato e dal livido bluastro che si stava formando sulla sua guancia sinistra ma, nonostante tutto questo, Gold pose la sua attenzione sul suo pugnale che Cora stava estraendo dal petto della ragazza.
“NO!” urlò Gold, la sua rabbia aveva raggiunto un limite tale che fece aumentare il suo potere in modo esponenziale. Una luce lo avvolse ed un tratto non era più il signor Gold ma l’Oscuro Signore. Il suo aspetto era mutato: la sua pelle era di nuovo ruvida, grigiastra, aveva di nuovo gli artigli ed i suoi occhi erano grandi e verticali, come quelli dei gatti.
Mary Margaret e David trascinarono Emma lontana da lui.
“Questo è il suo vero aspetto” disse David ad Emma che era pietrificata dallo stupore “Noi lo abbiamo conosciuto così, per questo non ci siamo mai fidati ed è per questo che Neal era sorpreso dal fatto che Belle fosse innamorata di lui, insomma anche lei lo ha conosciuto con questo aspetto”
“Beh l’amore va oltre le apparenze” gli disse Mary Margaret.
Ma Emma non li stava ascoltando, stava guardando Gold o l’Oscuro o come diavolo si chiamava.
L’Oscuro avanzò lentamente verso le due streghe, spalancò li occhi e le guardò con quello sguardo terrificante, piegando leggermente la testa di lato.
“Ora io ho il tuo pugnale e farai esattamente quello che ti ordinerò” disse Cora, trionfante.
“Io non penso proprio” rispose lui tranquillamente, piegando la testa dall’altro lato e congiungendo le mani.
“Come sarebbe?” chiese Cora ora confusa “Io ho il tuo pugnale quindi tu mi ubbidirai”
“Vedi cara a me basta fare così” disse e con un movimento fluido della mano fece materializzare il pugnale dalle mani della strega alla sua “Per riprendermi quello che è mio e sai perché? Perché hai avuto la faccia tosta di attaccare la persona più importante della mia vita”
Sembrava calmo ora, perfettamente controllato. Per questo faceva così paura.
Le due streghe lo attaccarono con molteplici incantesimi ma lui li respinse, come una persona qualunque respinge delle mosche fastidiose.
“Ora basta” disse l’Oscuro, sempre calmo e controllato.
Con un altro movimento le due streghe caddero come bambole a cui erano stati tagliati i fili*.
Si avvicinò con cautela a Belle e la depose sul pavimento, liberandola dalla sua prigionia. Era svenuta ma ancora respirava. L’Oscuro passò la sua mano su tutto il corpo della ragazza e le sue ferite sparirono, tranne una: quella del pugnale.
Emma, Mary Margaret e David si fecero coraggio e si inginocchiarono di fianco a Belle.
“Perché quella non è guarita?” gli chiese Emma titubante.
“Perché è stata causata dal mio pugnale, non posso guarirla” le rispose l’Oscuro “C’è solo un modo per far si che sopravviva…”
“E sarebbe?” chiese stavolta David.
L’Oscuro non rispose ma prese il pugnale tra le mani. In quel momento arrivò Neal.
“E tu che ci fai qui?” gli chiese l’Oscuro, ora assomigliava molto di più a Gold, almeno nell’espressione del volto.
“Non potevo certo---” ma si interruppe nel vedere Belle ferita al petto e le due streghe prive di sensi, forse morte e suo padre con il suo vecchio aspetto.
“Papà” disse solo Neal, intuendo al volo le intenzioni del padre vedendo che teneva il pugnale tra le mani.
“Non posso curarla Bae, è l’unico modo, cerca di capire” gli disse l’Oscuro.
“Lo capisco” disse solo Neal, abbracciandolo “Aveva ragione lei, non sei un mostro. Ti voglio bene papà”
“Anch’io Bae, anch’io” gli rispose l’Oscuro.
“Non capisco” disse Emma, esprimendo quello che anche Mary Margaret e David pensavano.
“Non ce né bisogno” disse Neal con le lacrime agli occhi. Fece segno di allontanarsi e tutti e quattro si fecero da parte, continuando comunque ad osservarli.
“Belle, mi dispiace tanto. È colpa mia se ti hanno coinvolto, sappi che ti amo e che ti amerò sempre” disse, ora era solo Rumple.
Rumple si rigirò il pugnale tra le mani ed infine lo mise tra quelle di Belle. Fece aderire le mani della ragazza sull’impugnatura…
… e si trafisse il cuore per salvare quello della sua amata.
 
 
 
 
*è una citazione ma sinceramente non riesco a ricordare dove l’ho sentita :P                


N.d.A.
Ciao a tuttiiiii!!! No non odiatemi, la storia non è mica finita ;P
Spero che il capitolo vi sia piaciuto… Mi raccomando ogni recensione è gradita, gli eventuali insulti posso sopportarli sono stata cattiva lo so…
*va a nascondersi in un angolino piccolo piccolo*
A presto con il prossimo capitolo
Sara <3
  
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