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Autore: Laura_Black    09/05/2008    7 recensioni
"E' tutto finito. Ogni cosa, ogni vita. Ogni problema.[...]Non servono parole a Harry per descrivere Lily, sua madre."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ecco a voi una nuova schifezza! In ogni caso spero lascerete un misero commento, giusto per verificare i miei pronostici(negativi, chiaro)!
Buona lettura!

Il Sogno


E' tutto finito. Ogni cosa, ogni vita. Ogni problema.

Harry lo sa, sa che c'è da fare ancora, ma l'incubo è stato eliminato. Anche le notti in bianco.
Ed ecco il suo dormitorio con due letti perfettamente sistemati, quasi ad aspettare lui e Ron. Le tendine ordinate, sempre più bordeaux, o forse è lui a vederle così. E quelle tende sono sempre state lì, a vedere tutti.
Il materasso sembra un pò più rigido, ma probabilmente è la schiena di Harry ad essere troppo dolorante.
Due minuti per pensare. Solo due, prima di cadere in un sonno profondo.

Ci sono delle voci. Ci sono movimenti.
Gli occhi di Harry si aprono.
Trattiene violentemente il respiro.
Si trova in una stanza. Un raggio di sole entra da una finestra e la illumina. C'è un divano, bianco con cuscini rossi, e sul divano c'è una donna. Lei ha i capelli rossi, per la verità un pò disordinati, gli occhi sono due smeraldi. La fronte è lucida, sembra esserci caldo. Le labbra graziosamente inclinate in un dolce sorriso. Ha un bambino in braccio e lo culla, gli parla, ma non servono parole a Harry per descrivere Lily, sua madre. E' lei, lo sa, lo sente. E più passano i secondi, più la leggera sensazione di tensione, quel nodo nello stomaco, si scioglie ed è felice. E soffre.
Sente delle risate. Vengono da sopra. Una già la conosce, pure bene.
Tre figure a lui ben note, arrivano nella stanza col divano bianco. Lily rimprovera James: il bambino sta per addormentarsi. James si china sulla moglie, prende delicatamente il figlio tra le braccia e lo guarda intensamente. No, non è lo sguardo sornione. E' lo sguardo pieno d'amore che un buon padre può rivolgere a suo figlio. Sorride, gli carezza la testa piccola, ben attento a non agitarlo in nessun modo. Lo porge alla madre, che si alza, si risiede e poi si alza di nuovo.
Remus ha quel suo solito sorriso mite, dolce, tranquillo. Lo sguardo vaga dall'uno all'altro membro della piccola famiglia. Si alza le maniche della camicia e sono perfettamente parallele. Remus e la sua solita perfezione. Remus, che non esiste aggettivo per descriverlo. Remus. E basta. Ed è là, in silenzio, che osserva soddisfatto, che guarda il piccolo e pensa a chissà cosa. E poi guarda Sirius. E Sirius guarda lui. I capelli neri che gli ricadono distrattamente davanti agli occhi grigi, occhi che vagano impazienti. Vorrebbe parlare, vorrebbe ridere. E' felice e deve dimostrarlo. Lo sa dentro di sè che vorrebbe tornare ai tempi spensierati della scuola, ma è felice perchè ora c'è anche Harry. E perchè Lily e James lo hanno nominato suo padrino. Lui. Non Moony. Strano, ma vero. Segno che James non aveva smesso mai di considerarlo il suo Padfoot, il suo migliore amico, il suo fratello acquisito. E ha giurato a sè e a James, che per Harry farà qualsiasi cosa, pure morire se necessario. Guarda di nuovo Remus. Sembra sia in un'altra dimensione. Sembra non sia il Moony con cui si era insultato qualche volta e che inevitabilmente aveva finito per adorare. Ora guarda in direzione dell'altro Harry, il ragazzo. E dopo di lui tutti. Lily mette il fagotto nella culla e si avvicina al ragazzo. Harry sente la mano di sua madre accarezzargli la guancia. I loro sguardi si incrociano e sembra crearsi un collegamento, sembra che i loro occhi si siano legati.
"Harry, figlio mio... Sono fiera di te. Sei stato forte, determinato. E hai vinto. Mai ho smesso di amarti e mai smetterò.Sarò sempre qua, con te, per sempre"
Il bambino piange. Lily corre a cullarlo.
Pure il cuore di Harry piange. Gli occhi bruciano.Guarda fuori dalla finestra. Fuori dal cancelletto c'è una figura scura, incappucciata, immobile.
Sussulta quando una mano si posa sulla sua spalla.
"Quello è il segno che lo hai fermato, Harry. Non avere paura, è solo un fantoccio"
"Perchè è là, papà?"
"Perchè il tuo inferno è cominciato quando lui ha oltrepassato quel cancello" James si volge al guardare suo figlio, la sua fotocopia"Non ci sono parole per farti capire quanto io sia orgoglioso di te. Sei un grande uomo, sei un ragazzo straordinario. Sono felice di averti come figlio. Adesso dedicati a te, alla tua felicità perchè te la meriti. Anche io sarò sempre con te.Sempre"
Il bambino piange di nuovo e James si accosta a Lily per giocare col piccolo Harry.
"Sai, è terribilmente idiota morire dietro un velo. Non fa che ripetermelo pure Moony."
"Dimentichi che mi hai detto che sono un grande coglione"
"Dettagli,Rem. Dettagli."
Sirius guarda Harry. Questo Sirius ha dei baffi accennati e lo sguardo più acceso. E' uomo e ragazzino insieme. Ghigna, affascina, ride, ribatte. Si fa serio.
"Harry, giuro...Giuro che mi dispiace. Non volevo lasciarti. Avrei voluto festeggiare con te la fine. Avrei voluto aiutarti ogni volta che ne avevi bisogno."
"Sirius, è tutta colpa mia...Avrei dovuto..."
"No, Harry. Non darti nessuna colpa per la morte mia e di Sirius. Non moriremo mai veramente se ti ricorderai di noi."
"Non vi dimenticherò per nulla al mondo"
"Adesso..."
"No, Sirius! Non andate...Ho paura che non riuscirò ad andare avanti, ora che nulla mi affligge.Se mi lasciate sono perso"
Il bambino piange. Sirius guarda Remus. Quello sospira.
"Harry, tu ce la farai. Tu sei forte! Il tuo cuore è forte!"Sirius gli poggia una mano all'altezza del cuore "E noi saremo sempre qua. Lo sai. Te l'ho detto qualche anno fa"
"E poi adesso sei il padrino di Teddy. Ho bisogno di te"
Harry lo sa, annuisce. Ce la farà. Guarda di nuovo fuori. Un ragazzo alto, con i capelli rossi e un mucchio di lentiggini da un pugno al fantoccio di Voldemort, gettandolo a terra. Fatto ciò, Fred si gira verso di lui e gli fa l'occhiolino e scompare nel nulla. Un Fred è sempre un Fred. Guarda di nuovo Remus e Sirius. Sa che ora non li vedrà mai più e sente gli occhi già più umidi.
"Addio Harry. Grazie per avermi insegnato ad accettarmi. Grazie per avermi accettato. E grazie per Teddy. Ti sarò per sempre grato"
Remus lo abbraccia e poi si unisce alla famiglia attorno al bambino che ha ripreso a piangere. Ora tocca a lui, Sirius.
"Giuro, non ti lascerei andare. So di essere il meno maturo di loro, ma non lo ammetterò mai. Soprattutto davanti a Remus" quello, Remus,  si gira e ghigna e poi torna a guardare il piccolo "Ma devi andare e continuare la tua vita. E anche se non sarò là a parlarti, sappi che sarò sempre partecipe di ciò che farai e sarò almeno da...morto...un...un degno padrino. Addio, arrivederci, a presto..."
Si stringono in un lungo abbraccio e Harry sa che ora le lacrime gli stanno scendendo perchè Sirius era importante per lui e adesso dovrà accontentarsi del suo ricordo, senza che ci sia più nessuno che possa parlargliene. Senza che ci sia più nessuno che sappia dei Malandrini. Non riesce nemmeno a pensare da ragazzo intelligente. Sembrano pensieri idioti uniti con la saliva, ma è tutto vero.
Si dividono. Sirius esce dalla tasca un fazzoletto e glielo porge. Ci sono scritte le sue iniziali: S.B.
"Servirà più a te. Adesso devo andare. Una piccola peste mi aspetta."
Sirius guarda il bambino. Il bambino lo fissa immobile, in attesa. Lui e Harry si scambiano un ultimo, straziante sorriso, prima di lasciarsi.
Non per sempre. E' solo per un pò.
Lily e James, ritratto di felicità, lo guardano di nuovo, sorridenti.
E poi il buio.

Harry si sveglia di soprassalto, il viso bagnato dalle lacrime.
Deve aver superato il suo record: deve aver dormito almeno 24h.
Si alza dal letto e apre la finestra.
E' notte.
Il cielo è limpido.
Harry vede quattro stelle brillare più delle altre e sorride tra sè.
Il freddo pungente della notte unito al viso bagnato dalle lacrime lo infastidiscono e cerca qualcosa con cui asciugarsi il viso.
Non sa perchè, ma una voce gli suggerisce di controllare le tasche.
Trova un fazzoletto.
C'è scritto qualcosa.
Cerca di focalizzare meglio.
Harry sorride e guarda ancora il cielo.
C'è scritto "S.B".
  
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