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Autore: EgoBrain    08/12/2013    3 recensioni
Pairing: NaruSasu
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"Ti guardi allo specchio ogni mattina, appena sveglio. Non ti piaci.
Ma lo fai per lui. Per lui puoi sopportare questo e altro. Puoi farcela.
Pensi che tutta la tua infelicità un giorno ti permetterà di raggiungerlo.
Ci credi, perché sei determinato.
Ma in fondo al cuore, ti rendi conto che tutti questi mesi di attesa sono stati e continuano a essere una follia."

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Sasuke è il bassista di una band metal di successo, gli Psychedelic Silence, e Naruto si innamora perdutamente di lui. Non gli piace la musica che suona la band, non gli piace l'ambiente, non gli piace l'abbigliamento. Si sente un pesce fuor d'acqua. Ma sanno tutti com'è fatto Naruto.
Non si ferma di fronte a nulla.
Il suo sogno è una pazzia per molti, ma l'unica via per essere sani di mente a volte è proprio lasciarsi andare, rincorrendo ciò che tutti ritengono folle.
Folle, infatti, non è chi insegue i propri sogni, ma chi li lascia cadere nel vuoto, sopraffatto dal pensiero razionale.
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ti svegli di mattina, ancora vestito da metallaro.
L’unica cosa che risuona nell’aria è il silenzio.
Pensi che sia una fortuna essere già vestiti. Un risparmio di fatica, a tuo parere.
Sono le 6:30.
Ultimamente ti svegli più presto del solito.

Non hai voglia di fare colazione. Non ancora.
Allora ti avvicini allo stereo.
Prendi il libretto contenuto nell’album degli Psychedelic Silence.
Pur avendo già letto la biografia di ognuno dei componenti della band, c’è qualcosa che ti sfugge. Da quando hai visto Darren, tutto il resto si è improvvisamente offuscato, ai tuoi occhi. Niente è più così limpido.
I tuoi ricordi sono sfocati, incerti, confusi. E non stai affatto esagerando.
Al solo pensare a Darren ti gira quasi la testa, ma cerchi di mantenere un minimo di lucidità perchè in fondo non è nient’altro che una mera illusione, per ora.
Tuttavia vuoi saperne qualcosa anche degli altri, vuoi ricordare ciò che già avevi letto. In quanto fan degli Psychedelic Silence, poi, dovresti sapere qualcosa in più su di loro. Tu da questo momento in poi sei un fan a tutti gli effetti, no?
E sulla carta non sei certo infatuato del bassista. Nessuno lo deve sospettare.
Poi in fondo sei curioso.
La tua curiosità non si fa frenare da niente. Come la tua determinazione.
Neanche un ragazzo fin troppo perfetto, ai tuoi occhi, potrebbe cancellare questi dati di fatto.
Ponendo fine a tutte queste considerazioni sposti lo sguardo su una delle pagine del libretto che tieni in mano.
 

Itachi Uchiha

Cantante. E’ il fratello del bassista. Canta dall’età di dodici anni.
E’ lui stesso a lanciarsi nel mondo della musica, sfruttando la sua capacità di canto per guadagnare soldi. Diventato molto presto famoso, decide di…

 
Il tuo cervello si ferma. Torna indietro. Fratello del bassista..
Itachi Uchiha..
“Ma se è il fratello di Darren e il suo cognome è Uchiha, vuol dire che anche Darren si chiama Uchiha di cognome! Evviva! Questa sì che è una buona notizia!”
Felice per aver scoperto qualcosa di più sul suo conto, ti concentri ancora su quanto scritto sulla pagina del fratello, sperando di raccattare qualche altra, seppur misera, informazione. E invece nulla. Non trovi più nessun’altra notizia né implicita né esplicita che possa riguardare Darren anche solo lontanamente.
Sbuffi, infastidito e deluso. In fondo ci speravi.
 
 
Improvvisamente ti balena in mente l’idea (e la speranza) che per essere il fratello maggiore di Darren, quell’Itachi, deve essere anche lui decisamente figo.

Così sposti il tuo sguardo sulla fotografia al lato della pagina.
E’ un ragazzo alto e pallido, come suo fratello. Ha i capelli lunghi, neri, legati in una coda. Molti ciuffi liberi si spargono con naturalezza sulla fronte e intorno alle orecchie, rendendo quel viso gentile e affusolato un’opera d’arte, o quasi.
Gli occhi appaiono più minuti e sottili rispetto a quelli del fratello. A circondarli, un accenno di occhiaie piuttosto marcato. Ma forse è proprio quel particolare comunemente sempre tenuto nascosto o mascherato da tutti, a rendere il volto di quel ragazzo così particolare.
Al collo porta una collana, ma dalla foto non riesci a osservarla bene.
Certo, il viso di questo Itachi è così bello da far venire un calo di zuccheri, ma tu continui a preferire suo fratello. Chissà perché. Chissà come mai.
Pur guardandolo con gli occhi di un ragazzo gay, nel momento più difficile della sua vita, e fra l’altro in un periodo di subbuglio ormonale, non riesci a trovare in lui niente che ti faccia mancare il fiato o che ti faccia venire la pelle d’oca.
 
Chiudi il libretto di scatto, ricordandoti che è martedì e che devi andare a scuola anche (e soprattutto) oggi.
Anzi, non solo oggi devi andare a scuola, ma devi anche cercare di integrarti in un gruppo che non è il tuo e che ti fa addirittura paura. Insomma: un giorno stressante.
O interessante.

Lanci il libretto sul letto e ti dirigi in cucina per fare colazione.
Neanche per un istante il tuo pensiero si allontana da Darren.
Ancora sei convinto che non sia il suo vero nome.
Anzi, sei certo che non lo sia, tenendo presente che sul libretto, il suo nome era indicato semplicemente come Darren, e non come Darren Uchiha, similmente al nome del fratello Itachi.
 
Ti accorgi che sono le 7:06.
Non hai tempo per fare una breve ricerca su internet, con lo scopo di scoprire la sua vera identità. Rimandi a dopo ogni sorta di lavoro e apri il frigo, afferrando come di consueto una confezione di ramen istantaneo. Dopo aver finito di mangiare corri in bagno, controllando di avere i capelli anche solo lontanamente in ordine.
Soddisfatto, o quasi, del tuo viso torni in camera tua dopo esserti lavato i denti, e ti guardi nuovamente allo specchio. Questa volta la tua immagine riflessa ti soddisfa molto meno. Anzi, ti rende nervoso. Insomma: da una parte pensi di essere abbastanza figo con quei vestiti addosso, dall’altra non ti senti te stesso. Potresti essere un qualunque ragazzo figo che passa per strada. Niente di più.

Osservi la T-Shirt. Ecco. La T-Shirt ti piace.
Beh, è già qualcosa! Pensi sorridente.
E finalmente ti senti di nuovo te stesso.
Soltanto con un sorriso, sfacciato o ironico che sia, stampato sulle labbra ti senti te stesso.
Anche avendo un abbigliamento diverso dal solito, alla resa dei conti, tu sei sempre tu. E il tuo sorriso è sempre il tuo sorriso.
Solo esteriormente sei totalmente diverso, ma in fondo, dentro sei il Naruto di sempre. O almeno, per adesso lo sei ancora.
 
Alleviata la tristezza con questo pensiero, ti ricordi di non aver preparato lo zaino. Corri a riempirlo, cercando di ricordarti (o meglio: non scordarti) le materie del giorno e esci di casa, afferrando le chiavi di sfuggita.
Prendi la metro di corsa e arrivi davanti a scuola a alle 8:00 in punto.
 
Mentre sali le scale di corsa pensi a tutto ciò che ti è successo in così pochi giorni e ti stupisci della tua ingenuità. Il cuore ti batte forte nel petto e l’adrenalina si fa sentire. Il respiro si fa più affannato, fino a che ti rendi conto di essere arrivato davanti alla tua classe.
Indietreggi.
Non hai proprio voglia di entrare, così ti volti e corri verso il terrazzo della scuola prestando attenzione a non fare rumore.
Apri la porta e senti una folata di vento freddo venirti addosso facendoti socchiudere gli occhi e asciugare la saliva in bocca. Sorridi.
Ci voleva proprio.
 
Ti appoggi alla ringhiera resa gelida dall’aria del mattino e ti infili le cuffiette nelle orecchie, facendo partire la musica.
Una melodia dolce e triste, come pioggia serena in una giornata no.
 
All around me are familiar faces
Worn out places, worn out faces
Bright and early for their daily races
Going nowhere, going nowhere
Their tears are filling up their glasses
No expression, no expression
Hide my head I want to drown my sorrow
No tomorrow, no tomorrow
 
Una voce dolce. Parole intense.
Ami questa canzone.
Guardi il cielo all’orizzonte.
Un sole malato e accecante illumina Konoha. L’aria continua a solleticarti la pelle e  ad asciugare le lacrime che nel frattempo si sono fatte strada sulle tue guance.
Suggestione.
Oggi non ti integrerai in nessun nuovo gruppo.
Farlo sarebbe una cosa stupida, forzata, inutile.
Tu sei felice così, lo sei sempre stato, quindi perchè cambiare?
Semplicemente ti sei fatto trasportare dalle emozioni, sull’onda dell’entusiasmo.
Hai sbagliato, forse.
 
And I find it kinda funny
I find it kinda sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very, very mad world mad world
 
Lasci che il tuo corpo ceda sotto il peso della frustrazione e ti accasci al suolo, facendo scorrere la schiena lungo la ringhiera.
Pochi minuti dopo stai dormendo, mentre le parole delle canzoni si susseguono nella tua testa, rendendo il sonno surreale.
 
***
 
L’atmosfera non è delle migliori. C’è una puzza di sudore mostruosa.
Sì, va bene, è normale che la gente sia sudata in un locale, a quell’ora della notte, dopo aver bevuto fino a vomitare l’anima e aver ballato perdendo la cognizione del tempo. E’ sempre così in effetti, ma ogni volta che la situazione si ripresenta, non riesci a sopportarla.
Anche il tuo sudore probabilmente contribuisce e il risultato, in ogni caso, è disgustoso. Nel camerino angusto in cui ti ritrovi fa caldo.
Il basso che il locale ti ha imprestato per la serata è malamente poggiato per terra, e tu sei stravaccato su un divano sfondato.
Ti accendi uno spinello già preparato in precedenza e fai un tiro.
Senti il fumo riempirti i polmoni e espiri lasciandolo uscire dalla bocca.
Dopo due canne fumate senza lasciare spazio al tempo lo stanzino si riempie di nebbia biancastra e non ci stai più con la testa.
Almeno non sento più quella disgustosa puzza di sudore.
Di solito il fumo ti scarica.
Hai una vita così di merda che ti senti meglio solo quando sei sballato, quando suoni davanti ad un pubblico agitato ed entusiasta, o quando fai sesso senza pensare.
 
Non sei sempre stato così, ma la vita ti ha deluso, e dopotutto ti va bene così.
Ti stai consumando, giorno dopo giorno, ma non hai trovato niente in grado di mantenerti vivo in altro modo.
 
Dopo diversi minuti o -chissà- qualche ora, senti dei passi.
Apri gli occhi senza troppa convinzione, riuscendo a malapena a vedere degli anfibi distrutti e la figura di un ragazzo non troppo alto, a torso nudo. I capelli azzurri gli solleticano le spalle e i suoi occhi viola ti guardano con insistenza.
Suigetsu..
“Hey Uchiha, sei più fatto del solito?” sorride e si siede sul divano accanto a te.
“Sta' zitto e vieni qui” biascichi in evidente difficoltà.
“Va bene, va bene Sasuke” si avvicina sempre di più al tuo viso pallido “vedo che oggi sei più voglioso del solito..” ti sussurra nell’orecchio, e sospiri, mentre delle forti scariche di eccitazione percorrono il tuo corpo esile.
 
Gli mordi il collo fino a lasciargli il segno e prosegui mordicchiandogli poi il petto scoperto e stringendolo a te con le braccia.
Lui si china fino a sfiorarti le labbra con le sue e ti bacia con violenza.
 
Tra di voi non c’è alcun sentimento: solo malizia ed eccitazione.
E’ solo un gioco. Non è niente di serio.
 
Ti afferra per il mento e ti avvicina con forza verso di lui.
Si lecca le labbra provocante, prima di avventarsi nuovamente sulle tue.
Nel frattempo tu, eccitato e ansimante, gli pianti le unghie nella schiena, graffiandolo.
Vi baciate, e senti tutto il colpo pulsare. I jeans neri attillati ti stanno stretti e condividi con Suigetsu la voglia di strapparteli di dosso.
“Sei così sexy..” urla lui mordendo e leccando la zona della tua bocca intorno al labret di metallo.
Ridi sonoramente gettando la testa all’indietro e mettendo in mostra i denti bianchi e i canini appuntiti.
 
Lo spingi senza cura lontano dal tuo viso e ti scosti.
Gli sorridi debolmente e ti alzi a fatica dal divano, barcollando.
Esci dalla stanza lasciandolo lì, senza la minima intenzione di tornare indietro e senza un briciolo di rimorso o esitazione.
Non te ne frega un cazzo.
 
Ti dirigi fuori dal locale spingendo a destra e a sinistra la gente che si trova sulla tua strada, peggio di un giocatore di football americano.
L’aria gelida della sera ti sbatte in faccia e allevia la sensazione di sudato appiccicoso che, al contrario, dentro il locale aumentava a dismisura, secondo dopo secondo.
 
Sei stufo della tua vita.
Non sei affatto sincero quando affermi che non è così.
Infili la mano in tasca, tirando fuori il cellulare e digitando un numero fin troppo familiare in serate come quella.
Mentre dall’interno del locale senti provenire ‘Creep’ dei Radiohead, affianchi il telefono all’orecchio e attendi che qualcuno risponda.
 
“Sasuke?” risponde dopo parecchi secondi.
“Itachi..” piangi come un bambino, quasi come risultato della disperazione trasmessa dalla canzone “vieni” e chiudi la chiamata lasciandoti cadere a terra, confuso, fatto e solo.
Infinitamente solo.

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Angolo dell'autrice
Sono contenta di come è venuto questo capitolo
Finalmente Sasukee!

Beh, lasciamo perdere.
Sta a voi dirmi come vi è sembrato il capitolo, lasciando una recensione.
Vi ringrazio ugualmente per averlo letto.
Vi ringrazio se recensirete.
Vi ringrazio se aggiungerete la storia tra le preferite, le seguite, o le ricordate.
Vi ringrazio se leggerete soltanto (anche se un po' mi dispiacerebbe)
Ma soprattutto vi ringrazio se recensirete! (Ovviamente)
Quindi fate come volete.. tanto sono felice lo stesso!
Boh, dai, vado. 
E vi prometto che proverò a recensire al più presto!
Bye, 
Macchia

 
  
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