- Tipologia: triple-drabble (305 parole secondo word)
- Binomio scelto: L'Anfora...e la Cacciatrice
- Genere: fantasy, generale, slice of life
- Avvertimenti: Non per stomaci delicati (ma veramente delicati…)
- Rating: giallo
- Credits: //
- Note dell'Autore: Allora. Spiego subito che Nomigli e Conigli Nomeanti sono la stessa cosa, ma con due nomi diversi. Non ho potuto spiegare bene perché è necessario uno di questi cosini per dare un nome al locale, ma fondamentalmente è perché porta molta fortuna. E’ una sorta di rituale. Cmq prima o poi ci farò un racconto serio, questa drabble mi ha ispirato ^^
- Introduzione: Scegliere il nome per il proprio locale può essere molto difficile.
Un nome, un coniglio
Desdemona guardava annoiata Batia esaminare attentamente i soffici coniglietti bianchi. L’orchessa ne prese uno con le sue mani nodose e lo scrutò da tutti i lati, mentre i restanti saltellavano quietamente nella gabbietta sul bancone davanti a lei.
“E’ difficile” mormorò mentre osservava il coniglietto con occhio critico.
“Senti, io non ho tutta la mattina” sbottò la cacciatrice.
“Dammi tempo! Se scelgo quello sbagliato rischio di mandare in rovina l’attività ancora prima di cominciare!” esclamò l’orchessa.
Desdemona sbuffò sonoramente.
“Senti” continuò l’altra” ma sei sicura che siano tutti Nomigli? No, perché questo qui…”
“Batia! Stai insinuando che non so fare il mio lavoro?” esclamò la cacciatrice.
“Ma no, è che può capitare a tutti di fare un errore…”
“Faccio la caccia-nomi da dieci anni, Batia, posso assicurarti che sono tutti Conigli Nomeanti puri al cento per cento. Ora scegline uno e facciamola finita” la interruppe Desdemona.
Un’ora e molti sbuffi dopo, Batia finalmente sollevò trionfante il coniglietto prescelto.” Prendo questo!” esclamò, agitando sotto al naso di Desdemona un coniglietto particolarmente morbido e paffuto.
“Bene allora” disse Desdemona, afferrando il pugnale rituale.
“Che cosa vuoi fare?” chiese l’orchessa, inorridita.
“Come pensi di leggere il nome se non lo squartiamo?” fece la cacciatrice.
“Ma è proprio necessario?”
“Sì”
L’orchessa sospirò e consegnò il coniglietto alla caccia-nomi.
“Però non farlo soffrire” disse, tirando su col naso.
Dieci minuti dopo, le due erano chine sulle viscere del fu coniglietto bianco.
“Che dice?”
Desdemona osservò attentamente i resti: “L’Anfora.”
“Anfora? Sei sicura?”
“Sicurissima”
“Ma che razza di nome è per una locanda?” esclamò Batia.
“Quello che hai scelto. I miei soldi per favore.” Disse Desdemona, la mano tesa.
Batia pagò brontolando: “E adesso che ci faccio con questo?” disse, indicando i resti del coniglio.
“Mangialo. Stufato è particolarmente buono” disse la cacciatrice, mentre usciva dalla locanda appena battezzata L’Anfora.