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Autore: SunnySideOfTheStreet    08/12/2013    6 recensioni
Voldemort è un personaggio tosto, signori. Uno che non si arrende davanti alle difficoltà. Non la prima, non la seconda, non la terza, eccetera eccetera. Ma stavolta neanche lui può sapere cosa lo attende al di là della porta della Camera dei Segreti, che ha ostinatamente deciso di aprire ancora una volta. Perché sa di essere in una fanfiction... ma non si era reso conto che fosse una nonsense.
Dedicata a jaybree88, che mi aveva dato l'idea secoli fa.
TEMETE, NEMICI DELL'EREDE!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Un po' tutti, Voldemort
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La storia si svolge durante il quinto anno scolastico di Harry. Voldemort ha riacquistato un corpo grazie al rituale nel cimitero e ora si tratta di studiare un piano di battaglia per tornare al potere.


I
Alla Testa di Porco
 
In una locanda oscura in una strada secondaria di Hogsmeade, seduti a un tavolino nell’angolo meno illuminato del locale, Voldemort e Bellatrix Lestrange bevevano Whisky Incendiario Stravecchio. Era un triste giorno per Voldemort, perché, nonostante avesse fatto l’entrata più spettacolare che fosse riuscito ad organizzare (soprattutto considerando la scarsità di mezzi e alleati a sua disposizione), nessuno credeva che fosse tornato. Bellatrix Lestrange, con gli occhi a forma di cuore e l’amore che sprizzava da ogni riccio della sua folta chioma, gli era accanto, fedelissima. Il Signore Oscuro la sopportava a malapena, sapendo che se voleva tornare al potere doveva avere a che fare con gente simile.
Manco fossi i Jonas Brothers, pensò con malcelato fastidio.
«Allora, Bellatrix» principiò a dire, cercando di darsi un tono.
«Oh sì, mio signore, ditemi, vi prego, farò tutto quello che mi direte e vi obbedirò sempre ciecamente perché la mia fede in voi va oltre l’immaginabile, mio signore!» si sdilinquì in fretta Bellatrix, folle d’amore per il suo padrone. Voldemort si ritrasse inconsciamente da tanta dimostrazione di sindrome da groupie.
«Sì, ecco… allora, Bellatrix… ascoltami bene senza interrompermi» riprese, e si complimentò con se stesso, perché questo stratagemma funzionava sempre «io ho bisogno di un posto tranquillo dove nascondermi, e nessuna delle vostre case, per quanto ben difesa,» lasciò cadere questo piccolo apprezzamento per vedere Bellatrix che aveva un mancamento «può essermi d’aiuto. A me serve un posto difficilmente raggiungibile dove possa tramare da solo i miei piani malvagi per la conquista del mondo senza vari Harry Potter e Ordine della Fenice fra i piedi. Cosa ne dici?»
«Mio signore… oh, mio signore… tutto quello che dite è tremendamente vero, saggio, giusto e ben ponderato! Vi adoro! Voi sì che sapete parlare! Voi sì che…»
«Silenzio, Bellatrix. Allora, suppongo ti starai chiedendo se ho già in mente un posto del genere» Bellatrix, non potendo parlare, annuì vigorosamente, sempre con gli occhi a forma di cuore «ed è mio piacere confermarti che in effetti sto pensando di utilizzare come quartier generale… la Camera dei Segreti!». Voldemort scoppiò in un mwahahah di routine, per poi interrompersi perplesso visto che Bellatrix non sembrava essere d’accordo con lui. «Cosa c’è, Bellatrix? Perché quella faccia?»
«Ma mio signore… la Camera dei Segreti è… a Hogwarts!»
«Sì, lo so. E allora?» chiese Voldemort, corrugando le sopracciglia. Gli stava sfuggendo qualcosa?
«Noi non… non possiamo entrare a Hogwarts, mio signore! È protetta da incredibili, antiche, formidabili magie che…»
«Ah Bella, ma tu da che parte stai?»
«Dalla vostra, mio signore! Assolutamente dalla vostra!»
«E allora piantala di mettermi i bastoni fra le ruote! Anche la Camera dei Segreti è protetta bene, sai? E anch’io ne so qualcosa di magia, modestamente» aggiunse con noncuranza, guardandosi le unghie «quindi sarà uno scherzo per me raggiungere il mio obiettivo!» concluse battendo una mano sul tavolo. Nessuno ci fece caso. C’era molta gente strana, giù alla Testa di Porco.
«E come faremo a entrare, mio signore?» chiese Bellatrix, l’aria da groupie di nuovo in modalità on. «Ci Materializzeremo?»
«Non ci si può Materializzare o Smaterializzare entro i confini di Hogwarts, Bellatrix!»
«Ma voi potete…»
«Ma io non posso! Vuoi metterti contro Storia di Hogwarts
«No, no!» si affrettò a rispondere Bellatrix, atterrita alla sola prospettiva. «Ma Silente, nel sesto film…»
«Ma il film è una cosa diversa, Bellatrix!»
«E noi cosa siamo, il film o il libro?»
«Noi siamo una fanfiction!».
Ci fu un momento di pausa, costellato di respiri affannati. Voldemort guardava Bellatrix, incredulo che fosse così impertinente da contraddirlo ogni momento. Bellatrix guardava il tavolo, spiazzata dalla rivelazione di essere in una fanfiction. D’altra parte, se lo diceva il Signore Oscuro…
«Mio signore… avete ragione, come sempre» riprese la donna con una vocina piccola piccola – Voldemort assunse un’aria compiaciuta – «e allora… qual è il vostro piano per intrufolarvi nel castello?».
Voldemort aspettava questa domanda con ansia, perché aveva pronta una risposta geniale. «Scaveremo un tunnel!» esclamò, felice come non si sentiva dai tempi del cimitero.
Bellatrix svenne.
Nessuno ci fece caso. C’era molta gente strana, giù alla Testa di Porco.
  
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