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Autore: Black Spirit    08/12/2013    1 recensioni
Noi siamo i fuochi di mezzanotte.
Noi siamo le ombre.
Noi siamo i morti.
Noi siamo gli invisibili.
Noi solo noi.
Solo noi possiamo tornare.
O almeno loro.
Io sono solo il nuovo.
Io sono solo il novellino.
Io Duncan Nelson, il punk, il duro qui non so dove mettere le mani.
E lei...
Lei è una dodici.
Lei è speciale.
Lei è potente.
Lei è Gwen.
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Duncan, Gwen, Trent , Un po' tutti | Coppie: Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale
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I miei allenamenti con Gwen andavano avanti ormai da una settimana e non avevamo più parlato di quello che era successo nella palestra.

Non avevamo più parlato di Trent.

Non avevamo più parlato di colui che lei definiva il suo limite.

Fino a quel giorno.

Quel maledetto giorno.

Stavo andando in camera sua come al solito per allenarci ma quella volta feci un errore.

Un grosso errore.

Un solo stupido errore.

Mi dimenticai di bussare.

E così non appena aprì la porta della sua stanza finì catapultato in una specie di uragano di colori che mi trascinò in un posto che non conoscevo.

Una stanza a me estranea dove c'erano un ragazzo e una ragazza di spalle che parlavano tranquillamente l'uno con l'altra.

Il ragazzo...

Quel ragazzo io lo conoscevo.

Quel viso io lo conoscevo.

Il ragazzo era quello del dipinto nella stanza di Gwen.

Non feci in tempo a riconoscerlo che la ragazza insieme a lui si era già voltata rivelando la sua identità.

E io quella ragazza la conoscevo.

Perché quella ragazza era Gwen.

“Gwen! Gwen vuoi spiegarmi che diavolo ci faccio qui?”
Urlai davanti a lei con tutto il fiato che avevo in corpo ma le mie domande non trovarono nessuna risposta perché era come se lei non mi sentisse.

Anzi era come se nemmeno mi vedesse purtroppo per me.

Purtroppo per me era come se loro non mi sentissero.

E così finalmente capì.

Quella Gwen così diversa...

Così felice.

Quel ragazzo che lei diceva essere scomparso.

Quella stanza sconosciuta.

Il fatto che loro non mi vedessero né sentissero...

Chissà come, chissà perché ma ero finito nei suoi ricordi.

Allora non mi resta altro che godermi la scena...

E prestare attenzione.

“Gwen devo dirti una cosa molto importante”

Era stato quel ragazzo, quel Trent, ed era stata una Gwen completamente diversa a rispondergli.

“Dimmi pure”
Lo sguardo negli occhi del ragazzo era così triste e così pieno di rimorso segno che stava per darle una cattiva notizia.

E in quel momento sentì di dover proteggere Gwen.

Una protezione che in quel, in quello stato non potevo darle.

“Il mio tempo qui sta per finire... Presto purtroppo dovrò andare avanti e quindi dovrò andarmene da qui”

La notizia sembrò colpirla nel profondo.

Così nel profondo che fu capace di pronunciare solo una parola.

Solo una parola uscì dalle sue labbra.

“No”

Il ragazzo la strinse a se con una forza tale che sembrò essere sul punto di spezzarla in due come si fa con un ramo secco ma la cosa non avvenne.

Però successe qualcosa che trovai ancora peggiore.

Qualcosa che non mi aspettavo di vedere mai in tutta la mia intera vita.

Gwen iniziò a piangere.

Lacrime di una disperazione così nera che finivano sulla maglia di lui inzuppandola.

“Gwen... Gwen non piangere ti prego. Puoi venire con me se vuoi. Devi solo lasciarti alle spalle la tua vita umana, devi solo andare avanti”

Lei lo guardò con gli occhi ancora piene di lacrime e con un grosso dubbio nel cuore.

“Ma... Ma Scott... Io non posso lasciarlo... Lui ha bisogno di me...”

Lui la interrompette prima che potesse finire di parlare.

“Se continui ad apparire a Scott lui non potrà mai andare avanti senza di te lo sai bene”

Lei lo guarda con una nuova luce negli occhi.

Una luce che non avevo mai visto.

“Ok verrò con te...”

Nemmeno il tempo che lei dicesse queste parole e io venni trasportato via, spettatore di un nuovo ricordo.

Qui ci sono sempre Trent e Gwen che stringendosi per mano con una forza incredibile vanno verso una specie di portale ma quando sono ormai a metà strada appare qualcosa.

Un immagine.

Un immagine che ritrae Scott che urla disperato con una pistola in mano.

Appena lo vede la ragazza lascia la mano di Trent.

“I-Io devo andare da lui”

La ragazza inizia a correre per tornare indietro ma il ragazzo la ferma afferrandole un braccio.

“Se vai ora forse non ci vedremo mai più”

Lei lo guarda per un attimo prima di rispondere.

“Invece ci rivedremo solo che ci vorrà un po' più del previsto”

Lui le sorride e lei ricambia il sorriso.

“Ti aspetterò allora ma non tardare troppo, ti amo Gwen”

Lei sembra incerta su cosa dire ma alla fine lo dice.

“Ti amo anche io Trent”
All'improvviso vengo di nuovo trasportato in un altro ricordo, uno ancora più triste, senza avere nemmeno il tempo di prendere fiato mi ritrovo nella stanza di Gwen a guardarla mentre legge qualcosa, una lettera penso.

Mi avvicino e riesco a leggere il testo del documento.

Visto il suo caso signorina,

Ci vediamo costretti a mantenerla come dodici in modo permanente finché suo marito non riuscirà a superare la sua morte o finché lui non morirà per cause naturali.

Sentite scuse per lo stato in cui la dovremo permanere ma non c'è altra scelta.

Ci è anche stato richiesto di recapitarle un messaggio da colui che è stato il suo addestratore il testo del messaggio è: “Io ti aspetterò lo stesso anche se ci vorrà un po' più del previsto”.

Purtroppo temiamo che costui non potrà rispettare la sua promessa visto che ci duole informarla che quando costui è stato messo a conoscenza di ciò che purtroppo le era accaduto è scappato in un luogo che non ci è concesso riferirle e purtroppo è tuttora disperso.

Sentite condoglianze.

 

 

Appena ho finito di leggere sento qualcuno afferrarmi con forza per un braccio e trascinarmi via da quella scena.

“Non dovresti essere qui”

Quella voce...

Io conosco quella voce...

È la voce di Gwen.

  
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