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Autore: Dark Moon    08/12/2013    15 recensioni
E se Ian ad una festa incontrasse Cenerentola? Cosa accadrebbe se, perse le sue tracce, non riuscisse a dimenticare i suoi bellissimi e profondi occhi? Ma c'è Nina, quella che sembrava la donna perfetta per lui ed è per questo che quando lei lo lascia senza un'apparente spiegazione, Ian è distrutto e senza nemmeno accorgersene si ritrova a vagare ubriaco per la periferia di Atlanta, sorretto da un avvilito Paul. Così, quasi senza rendersene conto, Ian rompe una finestra di quella che sembra una scuola e vi si intrufola dentro, facendo scattare l'allarme. Perciò si ritrova a dover insegnare recitazione in quella scuola insieme a Paul, per scontare i servizi sociali. Ma se quella fosse la scuola di Cenerentola? E se Cenerentola fosse una piccola orfana minorenne? Questo si che è un bel problema, se si aggiungono poi locali notturni, ex che ritornano e una vita pubblica con cui fare i conti. . Come farà Cenerentola a mantenere il suo segreto?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Paul Wesley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 21: Di bene in meglio!







Dalla mia riconciliazione con Ian erano passate due settimane, durante le quali io e Ian avevamo vissuto nella nostra bolla staccata dal mondo: non c'era nessuna Nina, che cercava in tutti i modi di avere le attenzioni di Ian, non c'era Paul con il suo comportamento ambiguo, non c'erano fan che rivolevano i "Nian".

C'eravamo solo io e lui.

Tutto era ritornato alla normalità e io ringraziavo ancora in tutte le lingue del mondo per risvegliarmi ogni giorno accanto a Ian.

Beh, ovviamente svegliarsi con il muscoloso braccio di Ian stretto in vita, aprire gli occhi e vedere quell' Hic et nunc, per poi voltarsi e incontrare i suoi occhi azzurri era un qualcosa di meraviglioso.

-Tieni.- sorrise Ian, porgendomi una tazza di caffè, mentre io riprendevo contatto con il mondo.

-Umh, grazie.- afferrai la tazza fumante, perdendomi a contemplare Ian con un maglione bianco da capogiro.

Ma si poteva essere così perfetti?

-Quando mi guardi così mi viene sempre voglia di farti avere un incontro ravvicinato con il mio letto.- fece malizioso,sporgendosi a baciarmi.

Io appoggiai la tazza al ripiano della cucina, godendomi quel bacio magnifico. Ogni volta che Ian mi baciava, sentivo lo stomaco stretto in una morsa e il cuore a mille. Mi sarebbe mai passato tutto ciò? Lo avrei mai visto come un normale "fidanzato"?

Probabilmente no, perchè Ian sarebbe rimasto per sempre l'uomo dei miei sogni.

-A cosa stai pensando?- si sedette accanto a me, bevendo un sorso di caffè dalla sua tazza.

-Uhm, nulla.- sorrisi, diventando leggermente rossa.

-Quella non è la faccia da niente.- sorrise di rimando lui, incantandomi.

Beh, era il mio ragazzo dopotutto...perchè mi sentivo sempre in imbarazzo?

Perchè era un uomo di 30 anni, perchè era incredibilmente bello e sorrideva in un modo mozzafiato.

-Stavo pensando che...- poggiai di nuovo la tazza sul tavolo. -che...credo tu possa davvero essere l'uomo della mia vita.- dissi, quasi tutto d'un fiato, mentre vedevo il sorriso di Ian abbandonare il suo viso, per lasciare il posto a un'espressione più seria.

Si alzò, inchiodandomi con il suo sguardo magnetico. Venne verso di me, poi, come se pesassi quanto una piuma, mi prese tra le sue braccia, in perfetto stile principessa.

Cominciò a guardarmi intensamente negli occhi, mentre io mi tenevo stretta alle sue spalle, chiedendomi perchè all'improvviso si comportasse in modo così strano.

-Tu, credi.- disse, non interrompendo mai il contatto con i miei occhi. -Io invece sono sicuro che tu sei la donna della mia vita.- concluse, con l'aria più seria che gli avessi mai visto.

Io, dopo le sue parole, sentivo il cuore scoppiarmi nel petto. Avevo aperto e chiuso la bocca probabilmente una decina di volte, senza trovare mai cosa dire.

-Ian...- sussurrai e il solo pronunciare il suo nome aveva il potere di riempirmi l'anima.

-Ti amo, Dayana.- continuò lui, come se le sue parole precedenti non fossero abbastanza. -E sarai mia per sempre.-

Questa volta non fu necessario trovare le parole per rispondergli, perchè Ian suggellò quelle parole con un bacio. Mi strinse ancora di più a lui, approfondendo quel bacio così perfetto.

Gli passai una mano sul petto e la fermai all'altezza del su cuore. Potevo sentirlo, potevo sentire il suo battito. Il cuore di Ian batteva fortissimo, proprio come il mio in quel momento.

Ci allontanammo, giusto il necessario per riprendere fiato. Guardai Ian negli occhi.

-Amo vedere me, nei tuoi occhi...- sussurrai, accarezzandogli una guancia.

-Ci sei sempre nei miei occhi. Anche quando li chiudo, perchè nei miei sogni ci sei sempre e comunque tu.- sussurrò anche lui.

Sorrisi, abbracciandolo, per quanto mi era possibile e nascondendo il mio viso nell'incavo del suo collo.

Ero felice, perchè finalmente tra le sue braccia...

...Avevo trovato il mio posto nel mondo.





Quel pomeriggio decisi di uscire con Koral, dato che in un modo o in un altro non dovevo pensare al fatto che in quel momento Ian fosse sul set, a girare scene "Delena".

Sbuffai, sedendomi sulla panchina del parco ad aspettare Koral.

Odiavo il Delena.

Mi strinsi maggiormente nel cappotto, mentre osservavo dei bambini giocare poco distante.

C'erano molte coppiette che passeggiavano. Quanto mi sarebbe piaciuto stare con Ian, mano nella mano, proprio come quelle coppie. Ma, purtroppo, io mi ero scelta una relazione complicata e sapevo che avrei dovuto aspettare un bel po', prima di poterlo baciare liberamente davanti a tutti.

-Dayana!- la voce di Koral mi distolse dai miei pensieri. Mi voltai, vedendola corrermi incontro. -Scusa per il ritardo!- disse tutta trafelata, dopo essere arrivata proprio accanto a me.

Si lasciò andare sulla panchina, facendo un enorme respiro. -Scusa per il ritardo.- continuò, guardandomi.

-Non preoccuparti, questa volta ho aspettato solo venti minuti!- ridacchiai, mentre lei borbottava qualcosa.

-Allora, come va col principe azzurro?- mi chiese dopo un po, allentandosi il cappotto alla gola.

-Va tutto alla grande!- risposi subito, con un sorriso a trentadue denti.

-Sono contenta per te.- sorrise anche lei. -Io, invece, ancora non so come conquistare il mio, di principe azzurro!-

-Ti prego, dimmi che non ti riferisci a Paul!- mi infilai le mani in tasca, inarcando le sopracciglia.

-Certo che si!- soffiò lei, come se avessi detto la cosa più stupida del mondo. -Chi altri? Lui dovrà capire prima o poi che sono la donna della sua vita!-

Scoppiai a ridere, più per la faccia buffa di Koral che per le sue parole.

Avevo decisamente sottovalutato la cotta che Koral aveva per Paul, ma lui non mi sembrava per niente intenzionato ad avvicinarsi a lei in quel senso...

Però...se Ian si era avvicinato a me, tutto poteva succedere, no?

-Koral...forse dovresti concentrarti su qualcosa di più...concreto.- tentai, grattandomi la testa.

Non volevo che lei soffrisse e avevo come la sensazione che quella cosa non sarebbe andata a buon fine.

-Io voglio lui. E poi fino a qualche tempo fa era incredibile anche che la mia migliore amica si fidanzasse con Ian Somerhalder!-

-Mhm mhm.- mi arresi. Non l'avrei mai spuntata in una conversazione con Koral, quindi era inutile anche provarci.

-Beh, allora cosa facciamo?-

Stavo per risponderle, ma mi sentii improvvisamente afferrare per una spalla. Non ebbi nemmeno il tempo di voltarmi, che venni strattonata indietro, ritrovandomi poco dopo faccia a faccia con...Gary.

Sentii subito il sangue nelle vene gelarsi. Stando con Ian avevo quasi dimenticato quella parte della mia vita, ma a quanto sembrava era stato un grande errore.

-Sapevo che ti avrei trovata qui!- sibilò la viscida voce di Gary.

-Co...cosa vuoi da me?- riuscii solo a sussurrare, mentre Koral si alzava allarmata dalla panchina, spostando lo sguardo da me e Gary.

-Cosa voglio? ...Cosa...- Voglio?!- tuonò, facendomi sussultare e voltare alcuni passanti. -Credi che adesso che sei maggiorenne puoi lasciarmi alle spalle?- mi strattonò ancora, ma quella volta, per fortuna, mi lasciò andare. -Tu sei in debito con me!-

-Lei non ti deve proprio niente!- scattò Koral, tremante.

Lo sguardo furioso di Gary si spostò su Koral, guardandola come se fosse il più insulso insetto presente sulla faccia della terra. -E a te chi ti ha interpellato?- sibilò, facendo un passo verso di lei.

Io, istintivamente, mi misi tra loro, per evitare che Gary potesse fare qualcosa a Koral, ma sapevo che non era stupido: non avrebbe alzato le mani su una di noi nel bel mezzo di un parco.

-Il problema ce l'hai con me, lascia lei fuori.- dissi, cercando di avere una voce ferma.

-No, non ce l'ho con te il problema, sei tu il problema!- fece un altro passo. -Tu mi devi qualcosa. Se non fosse stato per me, avresti marcito in quell'orfanotrofio!-

Mi irrigidii, stringendo i pugni. -Ti ho fatto da schiava da quando avevo tredici anni, non ti devo un cazzo!- cominciai ad alterarmi anche io, mentre Koral mi tirava per una manica.

-Ascoltami bene, ragazzina.- fece un ultimo passo, per poi afferrarmi saldamente per un braccio. -Ti voglio nel mio locale e se non mi ripagherai, troverò il modo di farla pagare a te e a quel bell'imbusto che ti porti dietro.-

Strinsi gli occhi, riducendoli a due fessure. Avrebbe potuto minacciare me quanto voleva, ma non doveva nemmeno azzardarsi ad alludere ad Ian. -Va a...- mi avvicinai al suo viso, così tanto che potevo quasi sentire il suo respiro sulla mia faccia. -...farti fottere.- strattonai il braccio, per poi mollare un pugno sul viso del bastardo.

Dio, come mi sentivo bene ora! Erano anni che desideravo farlo.

Gary mi guardò sconvolto, pulendosi il sangue dal naso, mentre Koral era scattata verso di me, prendendomi per mano.

-Te ne pentirai.- ringhiò soltanto Gary, prima che io mi voltassi, lasciandomelo completamente alle spalle.

Senza lasciare la mano di Koral, recuperai la borsa dalla panchina.

-Dayana...- tentò di dire Koral, ma io la bloccai.

-Non ora.- mi limitai a dire, cercando di non pensare alla mano che mi faceva male.

-O...ok...- si limitò a stringermi la mano, mentre, in completo silenzio, ci perdevamo per le strade della città.





Quando tornai a casa ero ancora completamente frastornata. Dopo il breve momento di adrenalina che mi aveva portato a dare un pugno a Gary, era subentrata la preoccupazione.

Gary non era una persona che faceva minacce a vuoto e io ero preoccupata non tanto per me, ma per Ian.

E se Gary gli facesse del male?

Sospirai di frustrazione, lanciando la borsa in un angolo e liberandomi velocemente del cappotto.

Odiavo tutto quello. Odiavo dover fare continuamente i conti con il mio passato. Perchè non potevo semplicemente godermi il presente? Perchè non potevano lasciarmi in pace?

Mi ritrovai, quasi attirata come una calamita, davanti all'enorme pianoforte che Ian teneva nella saletta accanto al salotto.

Sfiorai i tasti con le dita. Quante volte avrei voluto sedermi lì, ma ero sempre in casa con Ian e lui non doveva assolutamente scoprire il mio segreto.

Quella volta, però, a casa ero da sola e io avevo un enorme bisogno di sfogarmi. E, ovviamente, riuscivo a farlo solo cantando.

Così, cercando di chiudere i pensieri fuori dalla mia mente, mi sedetti, tenendo ferme le mani.

Quanto mi sarebbe piaciuto che Ian mi sentisse cantare, proprio come quella sera, ma io, invece, come una stupida, dovevo nascondermi.

Sospirai ancora, poi, come accadeva sempre quando cominciavo a suonare, mi chiusi nella mia musica, staccandomi per una manciata di minuti dalla realtà.

Suonai le prima note di Just Give Me a Reason, di Pink: era la prima che mi era venuta in mente.

Chiusi gli occhi, facendomi trasportare da quella musica che ormai conoscevo a memoria.

Per una volta, ringraziai il fatto che Ian fosse a lavoro e che sarebbe tornato soltanto stasera, perchè in quel momento, non riuscivo a controllare il bisogno che avevo di cantare.

Suonavo, cantavo... e per un attimo mi sembrava di essere lontana da tutto, ma sapevo che era solo una mera illusione.

Non mi accorsi nemmeno dei rumori alle mie spalle, ero solo concentrata in quello che stavo facendo.

-Allora sei tu Cenerentola.- esclamò una stupita voce alle mie spalle.

Mi bloccai all'istante, sgranando gli occhi. No, non poteva essere.

Mi voltai lentamente, trovandomi addosso un paio di occhi sbalorditi.

...Ero stata scoperta.







Salve gente!

Oh mamma, da quanto tempo non aggiornavo questa storia! Voi come state? xD

Spero non vi siate dimenticate di me, anche se con questo aggiornamento così in ritardo, le possibilità sono altissime!

Posso solo giustificarmi dicendo che ho cominciato l'università, ed è molto difficile stare dietro a corsi, studio e per di più al giapponese! xD

Beh...sempre se vi ricordate dove eravamo rimaste (meritate una medaglia se la risposta è si!)...che ne pensate di questi nuovi eventi?

E la parte finale?

Sono curiosissima di leggere le vostre ipotesi! X3

Quindi...evito di scrivere papiri e mi limito a ringraziare tutte le meravigliose persone che recensiscono questi miei ritardatari capitoli, ma anche chi legge soltanto.

Grazie mille, davvero *.*

Un bacio e, spero, a presto!





   
 
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