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Autore: Hymn    09/12/2013    2 recensioni
Bromance Julian x Jordan || Dal testo
Jordan fece per rispondere, ma il procedere a tutta velocità di una carrozza lo obbligò ad avvicinarsi a Julian e spingerlo verso una delle strade laterali sulla principale per il Collegio e, istintivamente, premette le mani sul petto dell'amico, spingendo al muro.
Julian sgranò gli occhi, confuso da quell'atteggiamento, e rimase ancora più immobile quando sentì sulle labbra quelle calde e rigide di Jordan.

{960 parole}
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jordan Vandemberg, Julian Lord
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Bacio inaspettatamente rivelatorio

Annotazioni:
Ovviamente tutto ciò si svolge in un ipotetico periodo prima della comparsa del sexy e tenebroso (ma dove?) Jerome Sinclair.
Ed ovviamente è altamente fanon e puramente impossibile.
Ma io shippo tutti con tutto. Sì, shippo pure tu che leggi con un altro lettore random.
Hymn

«Sapevi che alcune ragazze raccontato episodi mai avvenuti tra me e tuo fratello Axel?»
La voce di Julian distolse Jordan dai suoi pensieri, mentre camminavano tranquillamente per le strade della Vecchia Capitale, ben avvolti nei loro mantelli e nei loro indumenti da scholares, per ripararsi dal vento sferzante che in quei giorni soffiava sulla città.
«Le ragazze dicono sempre un sacco di stupidaggini, a partire da quanto Damian e Rafael sarebbero sexy assieme.» ricordò all'amico il giovane principe di casata Vandemberg, rievocando alla mente l'episodio avvenuto mesi prima al Collegio, quando sia loro che i gemelli Sinclair si erano allontanati di qualche passo, causa testimonianze ricevute sul fantasticare delle matricole e delle studentesse sul redivivo di stirpe Lancaster e l'ormai ex Duca della Chiave di Valdyer.
«Sì, dicono un sacco di fesserie, specie sui ragazzi. Ti pare, io e tuo fratello?» soffiò in risposta Julian, lasciandosi poi andare ad una risata divertita, suscitando nell'amico al suo fianco un lieve ed impercettibile tuffo al cuore e uno sguardo di sottecchi non notato da Julian.
Con una scrollata di spalle Jordan diede cenno di non voler continuare una sì talmente stupida conversazione, nonostante nella sua mente correvano rapidi pensieri e possibilità, di cui ovviamente non rese partecipe Julian, decidendo quindi di deviare il discorso verso lidi più sicuri, almeno per evitare di toccare l'argomento ragazzi.
«Tu piuttosto» iniziò il giovane princeps «come pensi di poter attrarre su di te le grazie dell'Onorevole Megan? O per meglio dire, le dolcezze del suo gomito?»
Julian voltò lo sguardo verso Jordan, sorridendo con una punta di malizia che fece sorridere altrettanto maliziosamente l'amico.
«Tuo fratello mi consegna spesso messaggi per l'Onorevole Eloise... Quindi vado molto spesso alla Misericordia. E non manco mai di scambiare uno sguardo con l'Onorevole Megan.»
Jordan rise a quelle parole, scuotendo leggermente la testa per evitare di esporsi troppo al vento.
Megan Linnett, studentessa della Societas di Medicina, era famosa per i suoi modi bruschi e per il non lasciarsi coinvolgere da ammiratori più o meno insistenti.
Occhi verdi azzurri, capelli biondo scuro, era la tipica ragazza che, se solo avesse voluto, avrebbe avuto ai suoi piedi stuoia di ammiratori e possibili amanti che nulla volevano se non l'essere considerati almeno per qualche secondo.
Ma l'unica dura considerazione che ricevevano era il dolce gomito della ragazza premuto su svariate  parti del corpo quando, arrivati alla Misericordia, non riuscivano a star fermi sulle lettighe lamentandosi di chissà quali malattie.
«E Lady Megan ti degna di uno sguardo o di qualche gomitata?» domandò Jordan, facendo quindi sospirare Julian, evidentemente affranto.
«Né dell'uno né dell'altro. Mi accontenterei anche di una gomitata, pur di essere sfiorato da sì affascinante donna.» disse teatralmente, facendo ridere Jordan, una risata divertita e lievemente...
Julian non sapeva riconoscere il tono nella voce dell'amico, forse malinconia, forse rassegnazione. Conosceva il più piccolo dei Vandemberg da quando lui e Sophia erano giunti al Collegio di Aldenor, quindi ormai tre anni prima.
Julian e Jordan erano fin da subito capitati in camera insieme, e da allora erano diventati migliori amici e compagni inseparabili, sia nei momenti di divertimento che negli allenamenti.
L'unico rammarico del giovane Julian era, a volte, l'impossibilità di poter stare con Jordan e con la sorella a causa del loro rango, giovane rampollo Vandemberg e futura regnante sul trono di Altieres.
«Riuscirò a conquistarla, un giorno. Altrimenti, amico mio, mi darò alla macchia. Oppure sposerò te, tanto ormai già condividiamo una camera, no?»
Tirò una lieve gomitata sul fianco di Jordan, con voce scherzosa e divertita, e l'amico si voltò verso di lui, ricambiando il sorriso dopo solo un attimo di esitazione.
«Sei sicuro di star bene, Jo'? Sei taciturno da un po' di tempo.» Julian alzò un sopracciglio, visibilmente preoccupato per Jordan, pensando che l'amico stesse ammalandosi. Troppa lettura, evidentemente.
Jordan fece per rispondere, ma il procedere a tutta velocità di una carrozza lo obbligò ad avvicinarsi a Julian e spingerlo verso una delle strade laterali sulla principale per il Collegio e, istintivamente, premette le mani sul petto dell'amico, spingendo al muro.
Julian sgranò gli occhi, confuso da quell'atteggiamento, e rimase ancora più immobile quando sentì sulle labbra quelle calde e rigide di Jordan. Chiuse gli occhi qualche istante, rimanendo paralizzato tra il muro e le mani dell'amico, e li riaprì soltanto quando quel contatto improvviso e non desiderato venne a mancare.
«Sì, sto bene.» mormorò quindi Jordan a pochi centimetri dalle sue labbra, prima di allontanarsi e riprendere a camminare a velocità più sostenuta verso il collegio, rosso in viso.
Julian rimase interdetto, ancora premuto contro il muro e lo sguardo sgranato, fisso sulle spalle del compagno di stanza. Quando si riscosse almeno venti metri li separavano e, sistemandosi il bavero della giacca, iniziò a correre verso Jordan, placcandolo per la vita e sbucando da sotto il suo braccio quando lo sentì sobbalzare, osservandolo dal basso.
«Quindi ti piacciono i ragazzi!» disse Julian, divertito, e Jordan roteò gli occhi al cielo, stringendo il braccio attorno al collo di Julian che, tuttavia, non dava cenno di volersi allontanare da lui.
«Per il Presidio, abbassa la voce! Se lo venissero a sapere i miei fratelli sarebbe la mia rovina!» si lagnò Jordan, guardando male l'amico, che per tutta risposta gli diede una pacca sulla spalla, prima di liberarsi dalla morsa del suo braccio e affiancarlo nuovamente.
«Sarò muto come un pesce... Però» aggiunse «i dettagli della tua vita sessuale devi tenerli lontani da me, basta che tu sia... Felice, suppongo. E, soprattutto» si avvicinò all'orecchio di Jordan, a quel punto «spero tu sia l'attivo della coppia, amico mio.» gli sussurrò con voce divertita, prima di ridere e sorridendo nel sentir ridere Jordan a propria volta, che sembrava adesso aver riacquistato l'allegria che nell'ultima mezz'ora di conversazione era misteriosamente sparita.

   
 
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