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Autore: JustABitchOnAStroll    09/12/2013    2 recensioni
- Ciò non significa necessariamente che voglia parlare con te! -
- Sei proprio una bastarda -
- Sei proprio un coglione - risposi io a tono.
Dopo qualche attimo di silenzio tornò all'attacco - Come mai sei qui? -
Sbuffai - Ho ucciso un po' di gente -
Della serie " Rimaniamo sul vago "
- Ah... E ti vogliono giustiziare per così poco? -
- Sarebbe anche stato " poco " come dici tu, se non avessi ucciso anche tutti gli anziani del mio villaggio... Però è stato stranamente appagante, lo ammetto - dissi sospirando - Come ti chiami? -
- Hidan - fece una pausa - Per essere una ragazza devi aver messo su un bello spettacolo al tuo villaggio... Mi immagino tutto il sangue... - sospirò di piacere - A Jashin-sama sarebbe piaciuto -
- No, non c'è stato nessuno spargimento di sangue - commentai, parecchio scioccata dal suo commento precendente.
- COSA!? -
Rimasi convenientemente zitta.
Bhè, non è che si vedesse tutti i giorni un tizio a cui piacevano sbudellamenti e varie.
Vabbè, nel mio caso "sentisse".
Dannato Kekkei Genkai di merda.
Spero di avervi incuriosito, anche se sapete che dalla mia testolina bacata non può uscire niente di buono!!
Enjoy!
Ciauuu!
Alice_
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Love is truly blind cap 24 - Lo vedi? -
Mi guardai in giro, il cuore che batteva a mille, senza capire minimamente dove mi trovavo.
- Tutta opera tua -
Opera mia? Ma cosa?
Continuai a guardarmi attorno freneticamente, cercando di abituare i miei occhi alla totale oscurità della stanza.
- Avevano famiglia probabilmente... -
Provai a muovere qualche passo in una direzione a caso.
Doveva esserci dell'aqua a terra, a giudicare dal rumore che producevano i miei movimenti.
Inciampai in qualcosa di non meglio identificato e caddi lunga distesa nell'acqua che bagnava il pavimento.
Sibilai un " Cazzo " poco convinto, sbattendo a più riprese le palpebre e cercando continuamente di abituarmi alla mancanza di luce.
- Un massacro secondo solo a quello del traditore Kakuzu -
Feci giusto in tempo a domandarmi come mai la mia mente malata avesse deciso, quella notte, di benedirmi con un sogno così assurdo che vidi uno scintillio metallico e, ovviamente, le mie gambe cominciarono a muoversi da sole verso quell'unica fonte di luce.
Inciampai nuovamente, bagnandomi ancora di più con l'acqua sul pavimento.
Questa volta imprecai ad alta voce, mettendomi a sedere sui talloni - Se qui non si vede un cazzo... Bah... -
Improvvisamente, quasi in risposta alle mie parole, cominciò a diffondersi una luce fioca dall'estremamente inquietante tinta rosso cremisi.
Mi rimisi in piedi, osservando la stanza.
Era decisamente familiare...
Quando, finalmente, mi ricordai dove avevo già visto dei simili drappeggi alle pareti, desiderai ardentemente che la luce non si fosse mai fatta vedere: avrei preferito rimanere ignara di tutto e nell'oscurità più totale.
Era la sala del consiglio di Taki.
Il che rendeva la presenza dell'acqua sul pavimento alquanto sospetta.
Appellandomi a tutta la mia forza di volontà guardai verso il basso e dovetti mordermi la mano per soffocare un urlo.
Non era acqua.
Sentii il sapore metallico del sangue farsi strada nella mia bocca e rimossi disgustata la mano, sporca della stessa sostanza che ricopriva il pavimento e di cui mi ero inzuppata quando ero caduta.
Feci qualche passo indietro, cercando di allontanarmi da quel mare di rosso, ottenendo solamente come risultato una nuova caduta.
Di riflesso il mio sguardo cercò che cosa mi avesse fatto cadere, solo per incontrare un paio di occhi spalancati e privi di vita.
Non riuscii a trattenere l'urlo, mentre, a quattro zampe, fissavo gli occhi senza vita dell'uomo.
Una rapida scansione dell'area mi rivelò che, purtroppo, era solamente il primo di una lunga serie di corpi, tutti riversi a terra e circondati da una pozza di sangue non indifferente.
Urlai di nuovo, senza nemmeno preoccuparmi di smorzare il suono e caddi in ginocchio, portandomi le mani alla testa - Basta! Basta! -
- Chi sei? -
Mi bloccai, sgranando gli occhi mentre tenevo ancora il capo chino.
Quella voce...
Alzai lentamente la testa, incontrando lo sguardo di una bambina.
- Che strani vestiti che hai... Ti piacciono le nuvole? - fece ostentando un sorriso che, però, non raggiungeva gli occhi.
Rimasi a dir poco paralizzata a fissarla.
- Ehi, stai bene? - chiese, chinandosi in avanti e facendo spostare anche la sciarpa rossa che le copriva il collo
- ... - aprii la bocca a più riprese, senza succedere nel parlare e formulare una frase di senso compiuto
Si mise una ciocca dei luinghi capelli bianchi dietro l'orecchio e si ritirò indietro - Non sai parlare? Io comunque mi chiamo -
La interruppi, parlando con voce flebile - Haiiro -
- E come lo sai? - fece, sgranando gli occhi spaiati.
Mi tirai in piedi sotto il suo sguardo interrogativo - Perchè siamo la stessa persona. -
- Sei pazza - fece, indietreggiando e mettendo mano alla spada che le pendeva dal fianco. Grondava sangue.
- Sei stata tu. Ma non hai usato gli occhi. Perchè? - feci, avvicinandomi
- Come fai a...!? Li ho usati per uccidere le guardie. Se sei davvero me dovresti sapere che non si possono usare per così tanto tempo. - mi puntò contro l'arma
Se era veramente così allora... Perchè io ricordavo di avere ucciso tutti gli anziani solo ed esclusivamente con lo Shikaku?
Rimasi persa nei miei ragionamenti per qualche minuto prima che la sua ( o la mia, dipende dai punti di vista ) voce mi facesse uscire dallo stato di trance in cui mi ero messa.
- Fatti sotto! - prima che potessi aprire bocca mi si era già scagliata addosso con la spada sguainata.
Feci scivolare la mia fuori dalla manica della cappa e parai il suo colpo senza problemi, spingendola lontano e andandole subito contro, comiciando a far scorrere il mio chakra nella lama e menando un fendente che venne parato con un po' di sforzo dalla sua parte.
Non sapevo nemmeno io il perchè di tutta la violenza che ci stavo mettendo. Era come se non riuscissi più a controllarmi.
- Funerale del tuono. -  feci, piantando le mani a terra senza curarmi del sangue e facendone scaturire delle saette che si abbatterono dove stava l'altra me.
Senza aspettare mi portai di fianco a lei e conficcai la spada a pochi centimetri dalla sua testa, attivando il terzo stadio involontariamente.
Lei sgranò gli occhi - C-che cosa hai fatto agli...? -
Assottigliai lo sguardo - Qui le domande le faccio io. Parlami del massacro. Voglio sapere tutto -
Mi guardò titubante, prima di cominciare a parlare.

- Se sei davvero chi dici di essere sai sicuramente che i Kuragari sono sempre stati disprezzati da tutto il villaggio. La mamma mi diceva sempre che era perchè avevano paura... Paura che potessimo rivoltarci.
Mi ha raccontato una volta del nonno... A quanto pareva era stata colpa sua se le persone di Taki ci odiavano... Aveva aiutato un criminale a scappare di prigione perchè credeva che lo avessero imprigionato ingiustamente. Allora la mamma era piccola, quindi non si ricordava il nome dell'uomo.
Mi ha raccontato solamente che è diventato un ninja traditore e a rubato la tecnica proibita del rancore della terra...
Da quell'episodio tutti sono stati diffidenti nei nostri confronti e hanno deciso persino di spostare il nostro campo lontano dal corpo principale del villaggio...
Ad ogni modo, procedeva tutto più o meno bene... Fino a quella sera...
Non ricordo molto a dire la verità... Ricordo solamente la guardia che mi tagliava la gola e la mamma che mi diceva di correre, fino a quando non siemo arrivate al bosco. Lì.. Lì c'era un uomo... Non l'ho visto bene in faccia, ma sono sicura che almeno una volta l'avevo già visto.
Ha mosso una mano e non so come mai, mi sono scagliata contro la mamma...Lei non se l'aspettava, ma più che per il male che le dovevo aver fatto sembrava più sorpresa dell'aver visto l'uomo.
Non ricordo molto dei minuti seguenti... Solo che continuavo ad attaccare la mamma e lei non poteva fare nulla per difendersi... E' stato terribile -
deglutì e cominciò a parlare con voce rotta dal pianto - Poi è caduta a terra... E non si è più rialzata.
E poi l'uomo ha cominciato a ridere.
Rideva in una maniera che mi faceva sinceramente paura... Ma riuscivo di nuovo a muovermi, così ho preso la spada che avevo lasciato cadere e gliel'ho conficcata nello stomaco. -
strinse i pugni - Ma non era abbastanza per fermarlo del tutto... Mi ha preso per la gola... Ricordo con molta precisione il dolore... Soprattutto per via del taglio che mi avevano fatto in precedenza... Rideva anche mentre urlavo.
Poi, quando si sono cominciati a sentire i passi delle guardie che venivano a controllare  se era rimasto qualcuno di noi, mi ha buttato a terra, facendomi sbattere la testa contro una roccia... Ma forse è stato proprio quello che mi ha salvato, perchè mi aveva nascosto alle guardie...
Quando mi sono svegliata il giorno dopo non c'era più nessuno, ero rimasta sola nel bosco... Quindi ho preso la sciarpa della mamma e l'ho messa meglio, per fermare il sangue che mi usciva dalla tempia e sono ritornata al campo.
Avevano bruciato tutto. -
smise di parlare con gli occhi lucidi.

Diceva indubbiamente la verità.
Mano a mano che parlava era come rivivere ogni singolo momento di quella notte...
Mi lasciai cadere all'indietro, senza più curarmi del sangue che aveva oramai preso possesso di quasi tutta la mia cappa.
Non potevo crederci... Non volevo crederci... Eppure risultava apparente...
Mio padre mi aveva giocato... E mi erano venuti seri dubbi sul fatto che potesse essere lui l'uomo di cui non ricordavo il volto...
D'altra parte era un marionettista esperto nel campo del Genjutsu... Troppi aspetti combaciavano per poter essere una coincidenza.
L'altra me mi guardò dritta dritta negli occhi, prima di cominciare a mutare.
Aumentò in altezza e le si accorciarono i capelli, cambiando aspetto finchè, guardandola, sembrava la mia immagine allo specchio.
- Hai rotto il genjutsu... Brava... - fece, con la mia stessa voce, cosa che io sembravo aver momentaneamente perso.
Divenne tutto buio.


E mi svegliai.

La prima cosa che vidi fu il soffitto della stanza dell'inno dove ci eravamo fermati per la notte.
Mi alzai di scatto, guardandomi attorno freneticamente alla ricerca di non-so-nemmeno-io-che-cosa, tremando e con gli occhi sgranati.
- Si può sapere che ti è preso? - arrivò la voce profonda di Kakuzu da dietro di me.
In uno sprazzo di lucidità mentale riuscii a ricordarmi che eravamo a caccia di una taglia e che ci eravamo fermati per la notte in questo posto. Chiaramente con un letto in due perchè Kakuzu non si smentiva mai.
Guardai in basso, facendo cadere lo sguardo sulle mani, piene di strani simboli neri, e sgranai gli occhi.
- Nel caso ti stessi domandando: sì, è attivo e sì, mano a mano che il tempo passava si sono formati quei marchi. -
Lo guardai con le lacrime agli occhi mentre si tirava a sedere e cercai con tutta la mia forza di evitare di abbracciarlo ( rischiando la pelle ) e mettermi a piangere come una bambina.
Ma fallii miseramente, lasciandomi scappare un flebile " Kakuzu... " prima di buttarmici addosso singhiozzando.
Sembravo una frignona e me ne vergognavo non poco.
Inaspettatamente, invece di uccidermi, sentii che, con un sospirone ( si capiva quanto fosse contento ), tentava di ricambiare.
- Torna a dormire. Domani ce ne andiamo presto. - fece, risdraiandosi e portandomi con se.
- Grazie, Kakuzu... -
- Hmpf... -
_______________________________________
Salve gente!
Ecco svelato il vero passato di Haiiro!
Finally! XD
Scusatemi per aver mancato una settimana di aggiornamento! Gomenasai!
In ogni caso, per quelli interessati, ho postato la rating rosso XD ( fa schifo, leggete a vostro rischio e pericolo! )
Ciuuuuu!
Alice_
   
 
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