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Autore: ChrisAndreini    09/12/2013    3 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

9|12|13

Caro diario,
Ieri mi sono beccata un forte raffreddore, quindi mamma non mi ha permesso di andare a trovare Lily, e non voleva neanche mandarmi a scuola, ma almeno in questo sono riuscita a convincerla, dato che oggi abbiamo il professor Wayne, e dovevo capire se il progetto si poteva ancora fare.
Così stamattina mi sono ben imbacuccata, ho preso una medicina per il raffreddore e mi sono avviata alla fermata.
Ho preso poi l’autobus e ho messo le cuffiette per sentire un po’ di musica.
Poi, a metà tragitto, è entrata un’anziana signora, e ho deciso di farla sedere al mio posto, di solito non ci sono molte persone anziane a quest’ora, ma so che è buona educazione cedere il posto.
Solo che lei l’ha vista come un’offesa, perché si è messa a sbraitarmi contro che lei non era vecchia, che era giovane e forte non come noi giovani moderni, ed io ci sono rimasta alquanto perplessa, perché, ti giuro, a me sembrava sulla settantina, ma forse mi si è appannata anche la vista.
Fatto sta che mi sono riseduta, e tutto l’autobus mi fissava.
Poi è entrato il controllore, ha visto l’abbonamento, ma mi ha rimproverato perché dovevo far sedere le vecchie signore, e mi ha detto di alzarmi.
Io mi sono alzata sempre più perplessa, per far sedere quella vecchia, anche se credevo che si sarebbe messa a sbraitare anche contro il controllore, invece lo ha ringraziato con gentilezza e si è messa a criticare i giovani moderni perché sono troppo maleducati.
Cioè, cosa!
Poi quella signora si è messa a flirtare con il controllore, finché non ho capito il perché di quel comportamento: non aveva il biglietto.
Ma il controllore non si è lasciato incantare, e le ha fatto la multa, probabilmente credendo fosse abbastanza innocua, con quell’aria da vecchina perbene dolce e carina.
Invece lei si è messa a sbraitare contro di lui, tirandogli borsettate e dicendo che non si aveva più rispetto per gli anziani.
Che spettacolo singolare, non trovi?
Poi è scesa due fermate dopo.
Credo anche di aver scorto un ragazzo che la riprendeva con il cellulare, ma ero molto concentrata sulla musica, ho scaricato Atlas dei Coldplay, mi piace molto il riferimento al mito del titano Atlante, che tiene il cielo, in modo che non ci schiacci.
Ma tornando alla scuola, quando sono arrivata al cancello Alex mi è subito venuto vicino, chiedendomi come stessi.
Io stavo giusto dicendogli che mi sentivo molto meglio quando uno starnuto ha smentito tutto.
Lui sembrava preoccupato, supponeva che avessi un po’ di febbre, perché avevo una brutta cera, così ha fatto una cosa ce mi ha lasciato di sasso.
Si è avvicinato e mi ha posato le labbra sulla fronte.
So che è un ottimo metodo per misurare la temperatura, anche mamma lo fa, ma Alex è un’altra cosa, insomma, lo conosco da un paio di mesi, anche meno, mi è sembrato un gesto molto strano, ma è stato incredibilmente piacevole.
Poi si è allontanato, e mi ha detto che secondo lui dovevo restare a casa, io stavo per rispondergli che stavo bene quando il mio sguardo è stato attirato da Natasha, livida di rabbia, che ci fissava arcigna poco lontano
Non sono riuscita a trattenermi da lanciarle un sorriso soddisfatto, poi ho detto ad Alex che oggi era vitale che venissi, per vedere se continuavamo con il progetto.
Lui stava per ribattere quando la campanella è suonata e siamo entrati in classe.
Comunque l’ora del professore Wayne è stata molto pesante, perché ha detto che avrebbe parlato con noi alla fine della lezione, e per quanto ci provassi non riuscivo a concentrarmi, troppi pensieri vorticavano nella mia testa, mi sentivo calda, stanca, e fragile, molto fragile.
Poi il professore mi ha chiamato alla lavagna, per fare un esercizio.
Io ho iniziato, ma il braccio mi tremava, ho fatto i calcoli, nonostante mi sia sbagliata un paio di volte, poi, però, ho iniziato a sentire il respiro affannoso, la testa mi girava vorticosamente.
Il professor Wayne mi è venuto vicino, poi non ricordo niente tranne il buio.
Quando mi sono svegliata il mio primo pensiero è stato: “(3,9±0,1)” poi mi sono accorta che non ero in classe, ma in infermeria.
Mi ci sono voluti alcuni minuti per capire cosa doveva essere successo, mi sentivo come se avessi perso un pezzo dal grande puzzle della mia vita, ed ero stanca, stanca morta, volevo solo tornare a dormire, ma mi sono decisa ad alzarmi, solo dopo mi sono accorta che c’erano voci che discutevano fuori dalla porta.
Mi sono avvicinata lentamente, ho riconosciuto per prima la voce del preside, possente e bassa, poi ho sentito mi mamma, ed infine ho capito con chi stavano discutendo, nientepopodimeno che con Alex, che voleva restare con me, ma, secondo mamma e il preside, doveva tornare in classe.
Inavvertitamente ho fatto cigolare la porta, così si sono girati tutti verso di me.
Mamma mi è corsa incontro per abbracciarmi, ma è stata bloccata dall’infermiera che sosteneva che fossi già abbastanza provata e che non dovevo essere sottoposta a stritolamenti materni.
Mi sta simpatica l’infermiera, ha un grande senso dell’umorismo ed è anche molto brava nel suo lavoro.
Io volevo tornare in classe, ma, quando l’ho detto, quattro voci hanno detto un unisono “Non ci pensare nemmeno”
Beh, non proprio, il preside ha detto: “Finalmente una studentessa che ha voglia di studiare” e gli altri tre gli hanno lanciato un’occhiataccia.
Alla fine mamma mi ha riportato a casa, mentre Alex è tornato in classe sotto minaccia di sospensione.
La cosa divertente di tutto questo è che non so ancora se il professore ha deciso di farci partecipare, probabilmente ce lo dirà giovedì, speriamo bene.
Io ho avuto molto tempo per scriverti su, dato che James non è online e Alex è stato trattenuto in casa dalla madre furiosa per il suo comportamento con il preside.
Per quanto riguarda Lily… io domani andrò a trovarla, dovessi pure scappare di casa!!! (cosa che ormai mi sono abituata a fare)
Mi sento meglio, comunque, mamma ha fatto il suo solito rimedio per queste influenze e il raffreddore, la sua famosa zuppa di patate e uova.
Può sembrare una schifezza, ma è molto utile, specie se ci aggiunge qualche carota sfilettata.
Ora devo andare, credo che domani mi farò raccontare tutto quello che è successo quando sono svenuta da Alex.
A domani!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)
Mi sono fatta abbastanza perdonare per non aver aggiornato ieri?
E’ lungo come capitolo, non trovate, e pieno di cose.
Speriamo che la nostra Valery riesca a guarire, ma io non ho dubbi, è forte come un toro.
Da oggi in poi sarà difficile che non aggiorni, quindi state tranquilli, non salterò altro.
A domani allora!!!

   
 
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