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Autore: Denny_Chrissie    10/12/2013    2 recensioni
La vita nel Palazzo dei Volturi prosegue tranquilla dopo l'ultimo incontro con i Cullen. Tranquilla finchè un'umana ed il ritorno di una vampira, di una Voltura, assente da un po' non la stravolgeranno...
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Ciao a tutte/i eccoci quì con un nuovo capitolo che speriamo tanto vi piaccia. Vi auguriamo come al solito buona lettura! Baci, Denny e Chrissie


30- L'inganno di Heidi

Ero ancora tra le grinfie di Felix ma sapevo che lo avrei facilmente vinto con il mio potere.

“Non osare chiamarmi bel micione. Tu non ne hai il diritto. Solo una persona può farlo e quella non sei tu!” ringhiò stringendo ancora di più la presa e dandomi un bacio nelle labbra. ”Posso concederti solo questo, non di più per ora, magari appena sconterai la tua punizione potremmo anche continuare”dichiarò.
“Perché non ora?” chiesi baciandolo e cercando di avvicinare il più possibile il mio corpo al suo. Sentivo che il mio potere stava per avere effetto infatti lui si poggiò al muro stordito dai miei baci e mi lasciò un braccio per accarezzarmi. Lo lasciai fare e quando baciandomi per una frazione di secondo chiuse gli occhi gli diedi una spinta e sgattaiolai via.
Sentii le urla di Alec contro di Felix e ne fui contenta, se non altro avevo creato problemi alla nuova coppietta ed il loro cosiddetto migliore amico.
"Oh ma guarda chi se ne va in giro da sola" dissi sorridente vedendo arrivare Denny, costringendola poi a rientrare nella sua stanza e chiudendole la porta alle spalle.
“Sei proprio una stupida se decidi di restare sola dopo ciò che è successo con il rischio che io potessi farti del male”dissi.
Vedi il mio amico Santiago, che se non lo sapessi ha una forza di poco inferiore a quella di Felix, se non pari, voleva tanto fare la tua conoscenza” ghignai. “Ora sei sola, non puoi scappare. I miei Signori già hanno deciso di punirmi e quindi non ho nulla da perdere. Santiago tienila ferma. Voglio godermi il mio spuntino senza fatica" dissi
“Dà l'ultimo addio ai tuoi amici...”sussurrai malignamente scostandole i capelli dal collo.

"Inutile che tenti di liberarti. E' tutto invano, rischi solo di farti ancora più male" gli sussurrai vicinissima all'orecchio. Demetri arrivò cercando di salvarla ma Santiago lo fermò.

"Bravo Santiago. Tienilo fermo. Assisterà alla mia vittoria, levandogli il peso di quest'inutile umana" dissi ridendo mandando un bacio a Santiago per poi ritornare a puntare i suoi occhi su Denny che tentava di farmi aprire la mano con il quale le stringevo il collo.
D'improvviso non sentii più nulla ma ben presto mi risvegliai. Era tutto a causa del potere di Alec. Ero ancora stordita quando Christine si avvicinò a me e mi ruppe il polso facendomi urlare dal dolore. Poi arrivò Jane ad infierire con il suo potere. Fu Felix a chieder loro di fermarsi, cosa che incredibilmente fecero subito.

Christine e Jane con evidente piacere mi trascinarono nelle segrete e mi scaraventarono dentro la cella. "Spero che la reclusione qui ti sia d'insegnamento! Divertiti!" esclamarono in coro voltandomi le spalle.
“Christine ti giuro che me la pagherete. Me la pagherete!!!” urlai fuori di me.

”Provaci, vediamo che riuscirai a fare. Io credo nulla, sei solo un inetta” disse con un sorrisetto quella strega di Christine.
“Ve la do io l'inetta. Vi pentirete di avermi sfidata” sbottai.
Me l'avrebbero pagata, avrei trovato un modo. Non sarebbe certo finita così questo era certo.

 

Pov Denny


Ero nella mia stanza intenta nel riprendermi da quelle scene. La mia testa non faceva altro che ripetersi che forse non era un posto adatto a me e che stava diventando davvero di troppo però quando ripensai alle risate ed ai bei momenti avevo passato finora scoppiai a piangere. Mi trovavo bene lì e non potevo evitare Chris e gli altri solo per una stupida paura, in fondo loro erano con me e non contro di me. Decisi così di farmi forza ed uscire dalla mia stanza ma venni fermata da Santiago il quale poi spuntò subito dopo Heidi, la quale chiuse la porta dietro di sé.
Non appena mi sentii afferrare da Santiago mi irrigidii ed il cuore iniziò a battere all'impazzata. Heidi con velocità era arrivata vicino a me e mi aveva scostato i capelli dal collo per potermi così mordere. Appena la vidi avvicinarsi sempre più con il suo volto al collo chiusi gli occhi mentre tentavo disperatamente a liberarmi, in un qualche modo.

"Inutile che tenti di liberarti. E' tutto invano, rischi solo di farti ancora più male" mi sussurrò vicinissima all'orecchio. Non sapevo se arrendermi o tentare lo stesso di liberarmi, ma non appena sentii stringermi sempre di più i polsi decisi di rimanere immobile.
"Affonda i tuoi denti su di lei e giuro che ti ammazzo seduta stante!" sibilò Demetri entrando in camera.
"Se avanzi ancora di un passo non esiterò nel morderla." disse Heidi sorridendo divertita mentre continuava a starmi col fiato sul collo. Demetri cercò di attaccare Heidi ma si ritrovò Santiago davanti a sé pronto a difenderla."Allora saresti tu il nuovo amichetto di cui Heidi si fida tanto."disse mentre tentava di attaccare Heidi, ma invano siccome Santiago parava ogni suo colpo.

Mi accorsi che finalmente ero libera dalla presa di Santiago ed Heidi sembrava distratta nell'osservare la lotta che era incominciata tra Demetri e Santiago. Solo allora notai la raffinatezza che usava Demetri nel combattere, probabilmente era più accentuata per via di Santiago che sembrava alquanto rude rispetto a Demetri, ma era anche vero che fosse in netto svantaggio rispetto a Santiago.
"Demetri il cervello batte i muscoli ed anche la stupidità!" gridai vedendolo in difficoltà. Appena dissi ciò vidi qualcuno o qualcosa arrivarmi addosso ed istintivamente mi abbassai, ma improvvisamente mi sentii afferrare per la gola e notai subito gli occhi rosso acceso di Heidi.
"Fortuna che tu saresti una donna. Dovresti affrontare le cose in modo differente se lo fossi davvero." dissi lasciandomi trapelare una risata quasi isterica.
Demetri schivò un colpo di Santiago e scivolò sotto le sue gambe raggiungendo Heidi
"Lasciala immediatamente." sussurrò al suo orecchio mentre le teneva il volto tra le mani da dietro. Un movimento e le avrebbe staccato la testa. La sentii sogghignare prima di veder Demetri venire bloccato da dietro da Santiago.
"Bravo Santiago. Tienilo fermo. Assisterà alla mia vittoria, levandogli il peso di quest'inutile umana" urlò Heidi.

Iniziai a sentire un lieve dolore alla gola. Le sue unghie avevano iniziato a graffiarmi leggermente, tanto da uscirne una piccola quantità di sangue.

"Se mi riesco a liberare sei una vampira morta! Non le devi fare alcun male hai capito?!" disse ringhiandole Demetri.

Improvvisamente non capii e non sentii più nulla. Ero morta per caso? Non lo sapevo con certezza, sapevo solo che il mondo sembrava solo un lontano ricordo.

Pov. Christine


Trovammo Felix vinto contro il muro ancora confuso.
“Maledizione lo sapevo!” urlai.
“Brutto stupido come hai potuto farti incantare da lei? Come hai potuto, come hai potuto farla scappare!!!!” urlai iniziando a tempestargli il petto di pugni.

Mi guardò visibilmente confuso “Piccola sei qui, eri tu allora. Non posso ancora crederci”disse abbracciandomi “mi sei mancata così tanto” farfugliò e senza pensarci un attimo mi baciò.

Rimasi sconvolta a quel bacio, incapace di reagire. La mia più grande e nascosta paura si era avverata.

Alec arrivò rapidamente dietro me. "Sei un vampiro rovinato!" gridò ringhiando e scostandomi da Felix.

"Ho tollerato tutto finora ma adesso basta. Dovevo immaginare che ti saresti potuto prendere un debole per lei durante quei due giorni. Ma pensavo ricordassi bene che non ti appartiene." disse in un sibilo tenendolo per il colletto della maglia per poi scaraventarlo a terra. Felix era ancora stordito e lanciarlo a terra non fu affatto difficile ma vedevo che più pensava al bacio tra me e Felix e più la coltre nebbia data dal suo potere era visibile.

"Chris è di mia proprietà che piaccia o meno sia a te che ad Heidi." disse. "E tu mia cara non commentare. Altrimenti sta sera vedi cosa ti combino"sussurrò al mio orecchio. Poi tornò da Felix levandogli i sensi e così facendo bloccandolo.

Vedere Alec lottare contro il suo migliore amico mi faceva male anche se non potevo nemmeno negare che vederlo così furioso, così geloso di me mi procurava un piacere immenso. Avrei voluto solo che la sua ira non fosse diretta su Felix.

Commentare e come pensava che avrei potuto commentare? Che cosa voleva dire con vedi che ti combino?
Ora era troppo furioso e non volevo agitarlo di più ma presto mi avrebbe dovuto spiegare.

Mi teneva stretta in una maniera quasi violenta mentre mi baciava il collo. Appoggiai la testa sul suo petto e gli accarezzai il viso cercando di fargli capire tramite il mio sguardo quanto lo amassi, cercando di rassicurarlo.

“Fratello direi che non è il momento per le vostre dispute, vi ricordo che Heidi è scappata e chissà cosa potrebbe combinare. Ne riparleremo in seguito” intervenne Jane preoccupata.

“Vita mia Jane ha ragione. Andiamo a cercare Heidi e poi ci dedicheremo a noi. Sia chiaro non parlo di chiarire questa situazione, parlo di noi. Voglio averti tutto solo per me. Io sono solo tua. Nessuno riuscirà mai a portarmi via da te” sussurrai baciandolo.
Dopo le mie parole Alec tolse la nebbia su Felix e mentre il mio amore mi baciava con la coda dell'occhio vidi Felix alzarsi faticosamente ed appoggiarsi tristemente al muro. Aveva capito che era meglio se se ne fosse andato in quel momento e decise di andare a trovare Heidi, sperando così di rimediare un po alla stupidaggine che aveva appena fatto anche grazie a lei. Maledetta Heidi me l'avrebbe pagata! pensò andandosene.

I pensieri terrorizzati di Denny mi raggiunsero dandomi un quadro completo della situazione. Fermai quindi la mia corsa vicino la camera di Denny.
Jane va a cercare Felix e portalo quì e tu Alec aiutami. Manda la tua nebbia dentro al stanza di Denny. Devono rimanere tutti bloccati. Lo sarà anche Denny ma poi le spiegherò. Fidati di me” dissi.
Alec annuì e fece ciò che gli avevo chiesto. Di Jane già non vi era più traccia.
“Non arrabbiarti tesoro ma userò anch'io il tuo potere” dissi guardandolo negli occhi. “Magari se siamo in due è più veloce. Sono troppo impaziente” mormorai mentre la nebbia s'infittiva di più e scivolava sotto la porta della stanza di Denny e persino dal buco della serratura. Nemmeno un secondo dopo non sentii più rumori provenire dalla stanza. Spalancai la porta mentre Alec continuava a tenere viva la nebbia. Io non avrei più potuto aiutarlo in questo, visto che una volta interrotto l'uso non potevo riprendere lo stesso potere se non dopo tempo. Entrai nella stanza e corsi da Denny che giaceva ancora vicino ad Heidi.
“Alec mantieni tutto così mentre la allontano da qui!”urlai prendendola in braccio.
“Maledizione!” imprecai cercando di trattenermi dalla voglia di succhiare io stessa il sangue di Denny che continuava lentamente a sgorgare. Strappai una manica del mio vestito, gliela poggiai sulla ferita in modo da tamponarla e la andai a poggiare sul letto nella mia stanza.
Gli umani ci mettevano di più a riprendersi al potere di Alec ma si sarebbe ripresa presto anche se con un leggero mal di testa. Lo sapevo per esperienza personale.

Tornai in camera di Denny dove Alec stava ancora mandando la sua nebbia. Gli feci cenno di finirla.”Vai a togliere Demetri dalle grinfie di Santiago. Io penso ad Heidi” dissi correndo da lei e prendendola per il collo. La nebbia si diradò e Santiago ancora stordito rimase a terra a guardarci.
“Ma che bella coppietta che siete tu e Santiago. Sarete felici di restare soli nelle segrete. Sono certa che i Signori faranno in modo che lui ti raggiunga presto. Ora però voglio togliermi una piccola soddisfazione”sibilai. Le presi un braccio e glielo ruppi sorridendo. Le urla di dolore di Heidi invasero ogni anfratto del Palazzo. Santiago iniziò a divincolarsi vedendo ciò che stavo facendo ad Heidi ed Alec e Demetri iniziavano a faticare nel tenerlo fermo. Fortunatamente arrivò Felix che corse a dargli una mano.
“Felix tu ed Alec andate a portare Santiago al cospetto dei Signori! Senza storie!” urlai prima che iniziassero a protestare.”Jane ed io porteremo Heidi nelle segrete mentre tu Demetri è meglio che vai da Denny. E' in camera mia. Non lasciarla sola” dissi-”Jane io prima di accompagnarla però vorrei fare una cosa” dissi facendole uno sguardo d'intesa.
“Oh sorellina ho capito e sono d'accordo, se lo merita”disse Jane sorridendo beatamente ad Heidi e facendola contorcere per il dolore.
Vederla soffrire era fantastico per me. le diedi un calcio. “Guardami” ringhiai e sorridendo usai anch'io il potere di Jane.
“Basta smettetela volete ucciderla? Potremmo avere molti problemi se lo faceste!” esclamò Felix preoccupato.

Sbuffai ”Forse hai ragione!”ammisi ed alzai Heidi da terra.”Alec amore mi raccomando cerca di risolvere tutto con Felix. La vostra amicizia è troppo importante per rinunciarvi. Ricordati che io amo ed amerò sempre solo te” dissi uscendo fuori dalla stanza con Jane.
“Ah dimenticavo! Felix sappi che sei il solito guastafeste amico mio ed Alec sono curiosa di sapere cosa avevi in progetto per me per stasera dopo il mio commento” dissi sghignazzando. “Ci vediamo tra pochissimo in Sala Conferenze!” urlai andando via.Io e Jane trascinammo Heidi nelle segrete. Fu con grande piacere che aprii la porta della cella e la scaraventai dentro.
Spero che la reclusione qui ti sia d'insegnamento! Divertiti!esclamai in coro con Jane voltando le spalle per ritornare da Alec e Felix. Ero troppo preoccupata per loro.
“Christine ti giuro che me la pagherete. Me la pagherete!!!” urlò fuori di sé.
La guardai con un sorrisetto. ”Provaci, vediamo che riuscirai a fare. Io credo nulla, sei solo un inetta”
“Ve la do io l'inetta. Vi pentirete di avermi sfidata” sbottò.

Scossi la testa e corsi via seguita da Jane. Era troppo tempo che Alec e Felix erano soli. Speravo vivamente che le cose non fossero precipitata mentre mi trovavo nelle segrete. Era l'unico luogo dove i miei poteri erano limitati a chi mi stava accanto, chissà per quale motivo, corsi quindi senza indugio fuori da quel posto, per andare dal mio amore sperando che non fossero sorti ulteriori problemi.

  
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