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Autore: ThiefOfVoid    10/12/2013    0 recensioni
La dittatura a Panem è stata ripristinata (sta a voi immaginare come) e quindi sono stati ripristinati anche gli Hunger Games. Ogni cosa è ritornata come prima,pacificatori,repressione:tutto. E' il giorno della mietitura,e in tutti i distretti la tensione è percettibile facilmente. Che gli 88esimi Hunger Games abbiano inizio,e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.
Questa fanfiction non è stata totalmente una mia idea,ma di questo vi dirò di più nell'angolo dell'autrice.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Centro di Addestramento puzza di sudore e sangue.
Odio quell’odore.
Indica quanto il mio Distretto sia legato a qui due liquidi.
Distretto 2: forza, sangue e sudore.
Quanto è odioso.
Dalla fine della rivoluzione il mio Distretto era tornato a quello di prima, un centro per creare tributi forti per aumentare lo spettacolo negli Hunger Games.
Io sono Charles Thorne, 17 anni, Numero 56748 del Centro di Addestramento.
Sono un esempio modello di ciò che il Distretto 2 non vuole: io uso la mente e non i muscoli.
Qui dentro ho eliminato nemici, certo, ma mentre tutti lo fanno pestandoli a sangue o spezzandoli le ossa; io invece spezzavo legami unici, come amore o amicizia.
Qui sono rispettato, o meglio non considerato, perché se solo uno provasse a toccarmi ciò che gli accadrebbe sarebbe del tutto peggiore di qualsiasi tortura fisica.
Solo poche persone mi avevano incuriosito e quelle persone sono i miei amici.
Sono seduto con loro a pranzo.
Klaus è alto e biondo ed è un esempio di ciò che il Distretto 2 vuole. Nerboruto e ginnico, Klaus è il fior all’occhiello del Centro di Addestramento e perciò tutti lo spronavano a entrare negli Hunger Games. Più volte aveva pesato di farlo, ma alla fine capiva che sarebbe stato solo un inutile spreco.
Serena era una ragazza abbastanza bassa e bionda e anche lei era molto ammirata nel Centro. Come Klaus, anche Serena era stata spronata a entrare nei giochi, ma siccome questi gli avevano portato via tre fratelli evitava sempre di porsi la domanda sul Volontariato.
Oggi sarebbero venuti quelli di Captiol City per prendere i nuovi Tributi, perciò uno dei venti vincitori del Distretto 2 ancora in vita è venuto a elogiare gli Hunger Games.
Quest’anno il diritto capitò a Enobaria.
Sale sul palco della mensa con passo tremante, non era affatto sicura di ciò che doveva dire, e si posiziona al suo centro.
"Salve" balbetta "Come voi saprete oggi iniziano i 88esimi Hunger Games, per cui io sono qui per spingervi a parteciparvi. Io mi offrì volontaria a 16 anni. È ora sono ricca, amata e…".
"Chirurgicamente rifatta" urla uno del pubblico.
Lei lo guarda in cagnesco e lui si acquatta per non farsi vedere mentre arrossisce.
Io e Serena ridiamo sotto i baffi.
"Tornando a noi, gli Hunger Games sono un ottimo modo per misurarvi…" dice Enobaria.
"Se non moriamo." bisbiglio alla mia cerchia.
Vidi con la coda dell’occhio Enobaria che se ne va, molto probabilmente non ho sentito finire il discorso.
Molti annuiscono e gridano commenti, sia positivi sia negativi.
Un Pacificatore fa partire una fastidiosa sirena per indicare la fine della pausa mensa.
Dobbiamo tornare agli addestramenti.
Per questi stupidi addestramenti io ho uno stratagemma, infatti timbro il cartellino localizzatore e lo lascio nella sala proiezioni, dove bisogna stare fermi per un’ora, per poter andarmene da quel pozzo di sudore e sangue.
Salgo sul tetto del Centro di Addestramento dove rimango a guardare il vuoto.
Hunger Games.
Giochi, reality show, spettacoli e arene.
Tutto questo erano i giochi della fame.
E io li ammiravo.
E li odiavo.
Li guardo sempre e una piccolissima parte di me vorrebbe entrarci dentro.
Ma quella parte muore, sempre ogni Mietitura.
Dopo l’ora riscendo e finalmente gli incontro.
I miei coltelli.
Sono le mie armi preferite e mi fiondo sopra subito.
Accendo il mio cartellino localizzatore e entro nella sala del tiro con i coltelli.
Tre enormi lastre metalliche arrugginite escono dal pavimento e sulla sua superficie appare una forma umana.
Tiro sei coltelli e il Capo Sezione mi dà come al solito il massimo
Sono le nove.
Mezz’ora e ci sarebbe stata la Mietitura.
Tutti i Pacificatori ci fanno entrare nei nostri appartamenti.
Il mio è diviso con Klaus.
Ci cambiamo e andiamo alla Pizza del Palazzo di Giustizia.
Entriamo nella Volta dei Caduti, una enorme cupola di vetro dedicata ai morti delle Seconda Rivoluzione.
E aspettiamo.
L’inizio della Mietitura è scandito dai fuochi d’artificio.
Enormi scintille rosse e nere volano nel cielo e formano il sigillo di Panem.
Parte l’inno e il palco del Palazzo si illumina e appare Tiffany Ulman.
È un’oca.
Parla veloce e banchetta con le sue parole.
A completare il riquadro i sui vestiti annuali.
Quest’anno indossa un abito formato da chicchi d’uva e sui capelli verdi elettrici c’è un cappello triangolare ricolmo di uva, melograni, banane e arance.
Entrare in un Distretto di Panem con un vestito di frutta significa sbattere in faccia a tutti la superiorità di Capitol City e questo a nessuno del pubblico piace.
"Salve ragazzi cari." dice lanciando baci con le mani dalle sue labbra bianche.
Sono disgustato da questa sua giovialità per l’arrivo di un gioco che strapperà via da questo mondo 23 adolescenti.
"Siamo qui per celebrare i 88esimi Hunger Games. Quindi guardiamo un bel film" dice sorridendo.
Parte il solito film, poi il solito elogio di Tiffany e l’estrazione del tributo femminile: Anna Portman.
Poi passa ai tributi maschili.
Mette la mano nella boccia e estrae la striscia di carta bianchissima.
"Charles Thorne." dice.
Mi blocco.
Poi sorrido.
La parte che moriva ogni volta che estraevano un nome ora era divampata.
Voglio partecipare.
Ma voglio in egual modo vincere.
Tutto poi passa veloce.
I saluti, gli applausi, …
E in men che non si dica sono su un treno con una donna vestita di frutta, una con i denti a sciabola e una del mio Distretto.

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Ciao a tutti, sono Carlo e questo è il mio primo racconto pubblicato su questo sito. Innanzitutto non quale parte del mio cervello mi abbia fatto creare il vestito di Tiffany, ma credo sia un'idea tanto originale quanto pazza. Comunque spero che vi piaccia, buona lettura :)

Ok,anche se questo non è un capitolo mio in fondo non mi dispiace affatto. Tiffany è così oca che muoio dalle risate...il mio unico problema è che questo personaggio non è certo il mio preferito,creerà non pochi problemi...ma non posso spoilerarvi niente. Comunque fra un paio di giorni (credo) pubblico il terzo capitolo:il viaggio dal Distretto 12 a Capitol City. E sto scrivendo il capitolo dei primi tre giorni di giochi dal punto di vista di Rose. Spero che la nostra storia vi stia piacendo :)

 
  
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