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Autore: Astriderea    10/12/2013    2 recensioni
Avevo i brividi lungo tutta la schiena...
'' Suona ancora'' pensai..
Ma prima che me ne potessi rendere conto la luce era sparita, l'aria era fredda e li sul tempio...il buio.
Rimasi rannicchiata su quella poltroncina piena di polvere con la testa sulle gambe, come poteva essere tutto già finito ?!
E i castelli? Le fiabe? E quel bacio?....Si quel bacio...
Ora come farò a sentirlo dentro?
Ora chi mi abbraccerà l'anima?
Io ero li, ma tu non c'eri più.
Ti sei accorto almeno di ogni lacrima versata ad ogni nota?
Quella canzone...
Non avrei mai voluto sentirla quel giorno, non in quel modo e soprattutto non cantata da lei...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Threesome, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Nevicava, ed io ero al centro di Tokio bagnata dalla testa ai piedi. Che stupida! 
Gli ombrelli non facevano proprio al mio caso, erano ingombranti e mi facevano sembrare ancora più goffa di quanto non fossi già.
Era il mio primo anno in quella grande città, io non ero del luogo, affatto, per niente.
Provenivo da un piccolo paesino italiano: buona cucina, buona musica e grandi feste piene fino all'ultimo angolo del paese di persone rumorose.
Decisamente non era per me.
I Giapponesi sono decisamente le persone meno rumorose di questo pianeta, quindi per me quello era il paradiso fatto in terra, con tutti i suoi monumenti,
sembrava di vivere in un altra epoca, dove ancora esistevano i samurai, guerrieri antichi forti e valorosi; forse potrei essere una samurai anche io,
chissà, forse in me c'è un lato coraggioso e forte ancora da scoprire, intanto mi accontento di essere Elisa, 
la ragazza di 24 anni, con i capelli di un rosso profondo sempre fuori posto, con un carattere introverso e timido all'apparenza.
Era il periodo natalizio, e cio' significava muoversi a fare i regali, che fortunatamente erano pochi; 
Con me vivevano altre tre ragazze, con le quali ho frequentato l'università e con le quali avevo una band che andava in cerca di fortuna
nella grande città metropolitana.
Aurora, Valeria e Sarah questi erano i loro nomi, eravamo amiche sin dall'asilo e cio' ha fatto in modo di farci intraprendere 
questo viaggio insieme; tre ragazze tranquille, quando vogliono, con la voglia di prendere in mano la loro vita e realizzare i propri sogni.
Aurora era la bassista, e suonava il basso meglio di chiunque altro anche se il basso per poco non è più alto di lei;
Valeria era la batterista, non avevo mai visto prima di sentirla suonare qualcuno con tanta energia nelle braccia e velocità nei piedi;
Poi c'era Sarah, una chitarrista eccezionale, non c'è che dire, nonchè ultimo membro aggiunto al gruppo ma non per questo meno importante,
anzi quando la senti suonare è come se ogni nota ti arrivasse dritta al cuore e poi rimbombasse nella cassa toracica.
Infine ci sono io, beh io sono la vocalist di questo gruppo rock, canto da sempre, è parte di me, come se non ne avessi mai abbastanza,
come se fosse il mio solo mezzo per comunicare...
Immaginatevele quattro ragazze con un look più che alla moda, sciatto e disordinato, con i capelli rosa, viola, bianchi, e rossi;
Più che altro potevamo fare le Power rangers, ma poco importa, eravamo pronte e cariche a conquistare il pubblico anche se fino a quel momento avevamo  conquistato solo pochi pub locali, ma si inizia dal basso per poi salire, e noi eravamo pronte a scalare!
Quella sera andammo in un pub come clienti, e a suonare c'era una band che non avevo mai visto prima, era composta da quattro ragazzi agli strumenti ed una cantante  che mi parve subito bellissima, di quella bellezza che ti urta facendoti sentire uno sgorbio a confronto.
Smisero di suonare dopo un paio di canzoni per mangiare un boccone, e mi si avvicinò il chitarrista più bello che io abbia mai visto;
degli occhi cosi non li vidi mai dopo quella volta, azzurri come il ghiaccio, addolcito dal nero corvino dei suoi lunghi capelli...
"Le bloody elves non si esibiscono stasera pare" disse lui, guardandomi con aria di sfida.
"Pare abbiano trovato qualcosa di quasi decente all'ultimo minuto." Replicai.
"Insolente ma cosi bella allo stesso tempo, mi piaci, ci si vede..." ...
Rimasi un po' di stucco a quella frase, ma non gli diedi molto peso, si vedeva che era uno di quelli, a cui piace giocare, e sfortunatamente per lui
non ha trovato pane per i suoi denti.
Rimanemmo il tempo di un altro paio di canzoni, e mentre uscii mi fece un sorriso che mi riscaldò dentro, ma mi immobilizzò quasi, 
sarà stato il contesto, non ci dovevo pensare, non era importante, infondo non sapevo nemmeno il suo nome... 
Arrivate a casa incominciammo a discutere sulla serata e tra i vari commenti saltò fuori la provocazione di quel ragazzo; 
"Carino eh Liz!" disse Valeria ridacchiando. 
"Non posso negare che sia bello, ma ha un carattere pessimo!" risposi. 
"Insomma il tuo tipo ideale!" commentò Aurora. 
Ed improvvisamente con tutto quel parlare della band di quella sera, ad Aurora venne una straordinaria idea di chiedergli di fare una jam session con noi, 
ma si... infondo cosa c'era di male, almeno gli avremmo fatto vedere di cosa eravamo capaci! 
Ma c'era un piccolo problema, ovvero, nessuna di noi sapeva il nome del gruppo e ne di nessuno dei musicisti, 
cosi mi proposi per andare a prendere la mattina seguente, un recapito telefonico o almeno un nome al pub di quella sera.
   
 
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