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Autore: fuoritema    10/12/2013    11 recensioni
Un/a bambino/a per ogni distretto. Una storia diversa per ognuno di loro. Per non dimenticare...
- Distretto 5: Morsi della notte (mini Foxface)
- Distretto 2: L'argento è meno dell'oro (la sorellina di Cato)
- Distretto 3: Scaccomatto (Felix, personaggio di FelixTentia)
- Distretto 7: La sua musica sembrava un'ondata di marea (Ninad)
- Distretto 1: Solo i forti sono degni del distretto uno (Golia)
- Distretto 8: Le stelle (Cassiopea)
- Distretto 4: La forza di un acquazzone (Teva)
- Distretto 6: Non tornerà più (Luke)
- Distretto 9: La fata del grano (Arya)
- Distretto 12: Lo Ying non esiste senza lo Yang (Ambra & Alec)
- Distretto 11: Ladra (Willow)
- Distretto 10: Uno strano incontro (Nat)
- Distretto 13: Solo polvere di sogni e speranze (Kira)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Cato, Faccia di Volpe
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We are not iron children, our shields are shattered glass '
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NOTA DEL 30/1/14:

Vorrei dire che se qualcuno è interessato a "ruolare" (fare domande a un mio personaggio, fargli/le conoscere il suo o quant'altro) la mia Will, così come Ninad e Silver sono su facebook. Si chiamano rispettivamente Willow Ellis, Silver Valen e Ninad Sullivan ;)
Mandate una richiesta di amicizia e fate tutte le domande che volete, passo e chiudo...


 
Shadows of dust and memories
 
 
 


Capitolo 12: Lo Ying non esiste senza lo Yang
 
 

Voglio raccontarvi una storia. Ma questa non è una di quelle favole che parlano di principesse ed eroi. Questa è la storia di due ragazzini, e di come la loro infanzia venne portata via.
 
Due bambini si rincorrevano tre le viuzze del Giacimento.
La piccola, visibilmente più veloce, sorrideva felice mentre i capelli scuri ondeggiavano al vento. Il maschio, infagottato in un cappotto troppo lungo per lui, correva cercando di non farsela scappare. Avevano entrambi sette anni: li conoscevano un po’ tutti nel distretto.
“I gemelli del Giacimento” così li chiamavano a scuola, a volte con un filo di disprezzo.
Erano le due metà dello stesso oggetto: lo Ying e lo Yang.
Non ce l’avrebbero mai fatta a vivere l’uno senza l’altra.
Nell’aria fredda le loro voci risuonavano cristalline. La loro madre li guardava con un lieve sorriso sulle labbra screpolate e negli occhi una tristezza infinita. Gli sarebbe stata tolta, quell’innocenza, e forse non sarebbero stati risparmiati dalla follia della Capitale una volta compiuti i dodici anni.
E lei non avrebbe potuto fare nulla per impedirlo.
 
Gli anni passarono in fretta e i due bambini felici scomparvero come portati via da un soffio di vento. Il ragazzo, ormai cresciuto, era l’uomo di casa perché il loro padre era morto in un’esplosione della miniera. Così il suo ruolo era cambiato: aveva dovuto crescere in fretta. Era forte, per sua madre e sua sorella, perché doveva badare a loro.
La ragazza, invece, era diventata una giovane donna. I suoi lineamenti da bambina erano rimasti ma nei suoi occhi chiari si poteva leggere una grande forza, proprio come suo fratello.
La donna guardava i figli cambiare mentre pensava alla sua perdita. I suoi piccoli erano cresciuti ed avevano preso le tessere. Aveva cercato di impedirglielo ma non c’era riuscita. Ricordava ancora quando erano entrati in casa e, con gli occhi lucidi, le avevano dato il cibo in più che avevano richiesto. Inizialmente non aveva capito, poi, guardandoli negli occhi, li aveva abbracciati mentre le lacrime le rigavano il viso.
Non avrebbero dovuto farlo.
 
Poi nella nostra storia c’è un nome, uno solo, scritto su un foglietto di carta.
Ambra Steel.
La ragazza si avviò a passi tremanti sul palco asciugandosi una lacrima. Si spostò una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio. Negli occhi uno sguardo vuoto. Non aveva paura per lei, ma per suo fratello che si sarebbe offerto volontario per salvarla.
Lo guardò implorante mentre una donna dai capelli fucsia, impossibili da guardare, estraeva il nome del giovane uomo.
Alec Steel.
Ambra non vide più niente. Il nero si impossessò di lei mentre cadeva svenuta.
Erano morti, morti entrambi. Era così nel suo distretto: essere sorteggiati significava tornare in una bara di legno.
La loro madre li guardò, per l’ultima volta, e gli mandò un lieve bacio sulla punta delle dita.
Non era riuscita a salvarli, di nuovo.
 
 
Il Gong suonò.
Ventiquattro ragazzi scattarono dalle loro pedane.
Ambra guardò Alec che abbozzò un sorriso.
Negli occhi chiari della ragazza c’era solo puro terrore.
La giovane scappò verso i boschi, veloce, com’era sempre stata.
Ma le lance lo sono di più.
Ambra cadde a terra, senza un lamento, mentre Alec correva verso di lei.
Il giovane si accasciò accanto alla sorella e le accarezzò i capelli.
Poi guardò implorante il Tributo dell’uno.
“Finiscimi, tanto sono già morto”.
Alec cadde a terra stringendo la mano della sorella.
Morirono insieme, come erano vissuti.
Perché lo Ying non esiste senza lo Yang.

 
 






























































Angolino dell'Autrice:

Allora: che ne dite? Alla fine ho deciso di postare il distretto 12 perché me l'hanno chiesto in tre. Lo so: sto diventando SADICA, ma dovevano morire per forza... Il Distretto 12 non ha mai avuto altri due vincitori... Va bene: non funziona come scusa. Cambiamo argomento. Ho finito i capitoli sul distretto 8 e 4. Quale volete?
Lasciatemi un commento, anche piccolo, per sapere quale mettere, ok?
Baci a tutti!
Grazie per aver letto la mia ff :)

Hope 13
 



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