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Autore: Katherin    10/12/2013    1 recensioni
Sara Simons è la figlia 18 enne del direttore della famosa rivista di moda Vogue. Di professione fa la modella. E' la solita figlia viziata, maleducata e testarda. Dopo un conflitto con i genitori viene mandata in Germania, a Schwangau per fare una ''vacanza''. Accompagnata da Mitchell, un amico di famiglia, la ragazza inizia le sue avventure dal castello di Neuschwanstein. Un particolare viaggio le cambierà radicalmente la vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 PARTE 4

-Senti...tesoro... Cosa devo fare per entrare nello scantinato, hai presente dove ci sono i bagni, no? L'entrata alla grotta?-
chiese di nuovo al cavaliere moro che la guardava con un aria interrogativa.
-Bagni? Cosa sono i bagni?- chiese lui.
Lei sgranò gli occhi e scoppio a ridere. -Ma...scusami... non hai mai sentito parlare di un bagno? Cioè... va bene che siete tutti ''pazzi'' qui... ma ti sto parlando sul serio. Non è un interpretazione teatrale, e io non sono un attrice ok? Mi serve aiuto... Dimmi come faccio a raggiungere lo scantinato?- chiese di nuovo innervosita.
-Eh...agli ordini mia signora! Dunque, per gingere allo scantinato dovete attraversare la piazza ed entrare nel portone a sinistra sul piccolo viale. Quella è la seconda entrata del Palazzo del Re. La prima per ora deve rimanere chiusa, per la cerimonia. Cosi ha ordinato il Re, nostro signore.- sorrise il cavaliere.
-Grazie!- accennò un sorriso anche lei e iniziò a schivare la folla. Giunse con fatica al portone con in mente solo un pensiero: Trovare Mitchell! Non gli importava più nulla di quella stupida folla di pazzi che sembravano usciti da un film. Non gli importava di quella cazzo di cerimonia... Voleva solo trovare Mitchell.
Con tanta fatica giunse al portone. Bussò due tre volte ma nessuno apri. Cosi entrò da sola.
Entrò in una stanza piccola, buia, una specie di cucina, mal arredata. All'interno c'erano una ventina di donne tutte occupate a cucinare. Parlavano, ridevano, scherzavano.
Una di loro si avvicinò a Sara.
-Ragazzina... Vai a lavorare! Se ti vedesse il Re ora saresti fuori dal Castello! Vai subito a sbrigare i tuoi lavori... Devi cucinare!- la sgridò.
Sara la esaminò dalla testa ai piedi. Era una donna alta, e in carne. Portava un grembiule e un copricapo. Era poco igenica e si sentiva anche dalla puzza che emanava.
-Iuhhh... Lavati prima di parlarmi in quel modo, donna!- disse Sara facendo un palloncino con la gomma rosa.
-Ma chi sei tu ragazzina per parlarmi in quel modo?- chiese sorpresa la donna.
-Sono un ospite del Vostro Re, Signore Grandissimo Onnipotente!- 
-Oh... scusatemi signorina... Vi accompagno subito al piano di sopra! Perdonatemi, accettate le mie scuse più sincere. Non avevo intenzione di rivolgermi in quel modo a voi, io non sapevo....-
-Taci.. e portami nello scantinato!- la interrompé Sara.
-Nello scantinato?... D'accordo...agli ordini!- si inchinò la signora e usci dalla cucina per poi attraversare un piccolo corridoio che portava a delle scale.
-Ecco.. prendete queste scale, vi condurranno allo scantinato direttamente!- disse la donna inchinandosi di nuovo.
-Grazie!- rispose smorfiosa la ragazza e appena la donna scomparve nel corridoio lei si trovò di fronte una porta a due ali fatta di legno.
(http://www.youtube.com/watch?v=-7Md2b1Eu6A&list=PL109BC351C31B9772)
-Mhh... non me la ricordavo cosi...sinceramente...che strano!- pensò e apri lentamente la porta.
Prese la torcia appesa sul muro e iniziò a scendere per degli scalini stretti.
Si guardò intorno e vide i bauli enormi.
-Ci siamo!- disse. La stanza era illuminata da tantissime torce appese sui muri.
-MITCHEELL...MICTHEEELL.....MITCH...DOVE SEI?...- gridò con tutta la voce che aveva.
esitò un istante ma nessuno le rispose. In quella cantina regnava il silenzio più assoluto.
-MITCHEELL.... MICTHELL.... RISPONDIMI....SE E' UNO SCHERZO, SAPPI CHE NON E' DIVERTENTE! TOBIAS....ALMENO TU... TI PREGO! VI PREGO....- gridò di nuovo.
Questa volta cadde in ginocchio... E si mise a piangere.
-Vi prego ragazzi...non abbandonatemi in questo schifo di posto...Voglio tornare a casa!- sussurrò nei singhiozzi e nelle lacrime.
-Ehi! Cosa ci fai li?- chiese una voce maschile dal portone aperto. Sara smise subito di piangere, si asciugò velocemente le lacrime e si alzò in piedi.
-Niente..sto cercando una persona...- disse sempre con quel tono arrogante che aveva.
Si girò verso il portone ma non riusci a vedere il volto della persona a cui parlava a causa del buio che dominava in quel luogo.
-Esci da li intruso... - girò di nuovo la voce.
La persona prese una torcia e scese per le scale per poi raggiungerla.
Sara era immobile e lo guardava.Nel buio della cantina, illuminato dalle poche torce che erano appese sul muro riconobbe il volto di quella persona. Aveva visto già da qualche parte quel tipo... ma dove..Non riusciva a ricordare.
-Chi sei?- chiese Sara con un area interrogativa.
Lui era cosi fottutamante bello. 
-Chi sei tu, intrusa?- ribatté il biondo.
-Oh, senti bello, non sono un intrusa! Sono Sara Simons, la figlia del direttore della rivista di moda Vogue. Sono una modella. Mi avrai sicuramente vista da qualche parte!- disse lei mantenendo sempre quell'area orgogliosa che aveva.
-Vo...Vog..che?- chiese il ragazzo.
-Vogue...V-O-G-U-E!- 
-Va bene, non è importante! Il problema vero è che tu non puoi stare qui da sola. Il Re non sarebbe felice di sapere che gente sconosciuta gira per il castello!- 
-Io Sconosciuta? Come osi? Ma chi diavolo sei tu per darmi della sconosciuta?- iniziò a gridare Sara.
-Sono...io sono Fredrick, il cavaliere della corte!- disse il biondo.
-Alèè... ci mancava anche il cavaliere... Ma siete stupidi tutti qui o cosa? No perché..veramente... Svegliatevi.. basta recitare cazzo! Mi serve aiuto..sto cercando il mio amico Mitchell! Lo hai visto per caso?- 
-No... non l'ho visto! Non conosco ne te, ne questo Mitchell.. perciò devo per forza annotarvi nell'elenco dei nuovi arrivati in città!- disse il cavaliere.
-Ma quale elenco, poca puttana! Siamo dei turisti, mica rimaniamo qui! Senti, fammi incontrare questo vostro Re che venerate tanto, io ne parlo con lui e troviamo un accordo!- disse Sara osservandosi le unghie.
-Perché vuoi vedere il Re, intrusa? Tu....sarai mica una spia!- iniziò a gridare il biondo per poi prendere la ragazza sotto braccio e iniziare a trascinarla con forza verso le scale.
-Ehi..che fai? Mollami! Deficiente... ti denuncio! Avrai a che vedere con il mio avvocato! Non mi toccare! Ti denuncio per molestie!- gridava Sara e cercava di staccarsi ma inutilmente.
Lui la teneva con troppa forza.
La trascinò fuori dalla cantina per poi attraversare un lunghissimo corridoio. 
-Senti biondo, smettila di fare Teatro o cosa cavolo fai. Smettila! Te lo ordino! Lasciami in pace....- continuava a gridare.
-No..stai zitta! Ora tu vieni con me!- la strinse ancora più forte il biondo sussurrandole con rabbia.
Dall'esterno si sentivano le grida euforiche della gente che stava aspettando l'annuncio del Re.
-Dove...Dove cavolo mi stai portando?-
- In carcere...dove stanno tutti quelli sospettati come te!- 
-Ma tu sei pazzo! Ma tu sei completamente fuori di testa!- rideva Sara. Rideva poiché non riusciva a credere a quello che le diceva il biondo.
Uscirono dal Palazzo del Re e entrarono in un altro edificio.
Due guardie vestiti con l'armatura aprirono una porta di legno e fecero passare i due che entrarono in un corridoio, buio, freddo e umido. Con i mattoni che ricoprivano la parete e il pavimento. Regnava il silenzio qui. 
Si sentiva solo il tacchettio delle scarpe dei due.
Arrivarono alla fine del lungo corridoio dove era seduto un uomo. Un altra guardia. Era appoggiato sul muro per terra, davanti a un cancello di ferro nero.
-Fredrick! Salve!- salutò alzandosi in piedi.
-Salve Geronimo!- salutò il biondo facendo un cenno con la testa.
L'uomo tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e ci mise dell'impegno per trovare quello giusto.
Apri la porta e fece passare i due che scesero lungo le scale a chiocciola, chiuse sempre dai muri di mattoni di pietra.
Sara continuava a borbottare.
Scesero le scale e arrivarono finalemente nel carcere vero e proprio.
Era un enorme spazio sottoterra, puzzolente, sporco, e infestato dai ratti.
-Iuuuu... ma che puzza!- fece una smorfia Sara e si tappò il naso.
Altre due guardie custodivano le celle, fredde e buie.
-Fredick, Salve!- salutarono anche loro.
-Nuova arrivata, Fredrick?- chiese uno dei due.
-Già...- sbuffò il biondo e trascinò Sara verso una cella vuota per poi spingerla con forza dentro e rinchiuderla.
-Ma.. lo stai facendo davvero!? Fedrcik! Non puoi farmi questo! Ti prego...- gridò Sara.
Fredrcik si voltò verso di lei e la guardò con pietà.
-Mi dispiace..Sara... E' per la sicurezza del Re!- disse e si rigirò per poi risalire le scale in silenzio.
-Fredirck! Sei un  figlio di puttana! Tutti voi diete dei figli di puttana! Ma che cazzo vi salta in mente! Smettetela di recitare e fare teatro! Vivete la vita reale! Cazzo!- si mise a gridare ancora più forte scuotendo con le mani le sbarre di ferro della cella.
Gli altri prigionieri presenti all'interno del carcire rimanevano in silenzio osservando il comportamento di Sara.
Una delle guardie si avvicinò - Ragazzina... stai zitta!- 
-Ti ci metti anche tu ora a recitare?- li gridò incontro.
-Ma quale recita?- rispose con calma l'uomo.
- La vostra...no? Quale altra recita?- 
-Non c'e nessuna recita! Tutto questo è vero, ragazzina!-
-C...Come..Cosa vuoi dire? Come.. non c'e nessuna recita?-
L'uomo smorfia e si mise a ridere.
Sara era nella confusione più totale.
-Aspetta....Aspetta- sospirò e chiuse gli occhi.
-Che giorno è oggi?- chiese all'uomo.
-25 giugno..- rispose questo guardandola stranamente.
-Si ok.. lo so.. ma di che anno?- 
-25 giugno del 1884-

  
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