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Autore: Odairs    11/12/2013    4 recensioni
Le lettere mai consegnate, quelle scritte e messe da parte, per tanti motivi. Di questo stiamo parlando. Lettere di gente che non può parlarsi, toccarsi, abbracciarsi. Tutte le parole non dette ma pensate a lungo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Catnip,
come va li al 12? Qui al 2 ce la passiamo bene. Anche tua madre sta lavorando sodo, so che ti stai chiedendo come ha preso la morte di Prim. Hanno aperto una strada tra il 4 e il 2, quindi siamo tutti in contatto. Si è ripresa molto in fretta, non come l’ultima volta. Ha detto che Prim non se ne starebbe con le mani in mano. È stata la prima a riprendere i turni normalmente tra tutti coloro che hanno perso qualcuno. Le avevano offerto due giorni di riposo per il lutto, visto che tutti conoscevano Prim e sapevano quanto stesse soffrendo tua madre. Non li ha accettati.
Lei mi ripete che non è stata colpa mia, ma io non riesco a perdonarmi. Il dubbio che sia morta per una delle mie bombe mi perseguita, ora so cosa si prova ad avere gli incubi tutte le notti.
La mia famiglia sta bene, abbiamo tutto ciò che ci serve, e anche qualche soldo extra per soddisfare i capricci dei bambini. Ho anche trovato una ragazza bellissima che dice di amarmi.
Però mi mancano i pomeriggi passati nel bosco, il forno, il Giacimento. Ho sempre desiderato una vita del genere, tra mille comodità e zero problemi. Ma sento che c’è qualcosa che manca, come un vuoto, che mi prende da dentro, nel petto. Sarà la fatica, la fame, tutto quello che, alla fine, era la mia vita, e mi faceva sentire davvero vivo. Quella consapevolezza che senza di me saremmo morti, vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. 
In realtà, Catnip, non credo che sia il dolce-far-niente a farmi sentire vuoto. Dopo quasi vent’anni, sento qualcosa quando penso a te. Il mio cuore si scalda, il tuo fuoco mi brucia dentro. Non posso sposare la ragazza del Distretto 2, perché non è lei la donna che amo.
Più volte sono tornato nel Distretto 12 in tutti questi anni. Ogni 8 maggio, per il tuo compleanno, venivo nel 12 e ti aspettavo nei boschi. Mi nascondevo dietro un albero, dietro un cespuglio, su i rami di qualche quercia, e ti guardavo cacciare. Anche se ora hai cibo in abbondanza, sapevo che avresti continuato a rifugiarti nella casetta al lago. E vederti per qualche ora, una volta l’anno, mi rendeva felice.
Una volta mi sono fatto coraggio e sono salito fino alla recinzione. L’ho sorpassata, strisciando sotto l’apertura dietro il cespuglio. Il Prato è tornato verde, la cosa mi consola. Sono arrivato fino al Villaggio dei Vincitori, e ho bussato alla porta.
Probabilmente tu non sai della mia visita, perché non sei stata tu ad aprire la porta. Ero davvero intenzionato ad abbracciarti, e chiederti cosa stessi passando, come stesse procedendo la tua vita. Però non ce l’ho fatta.
Quando quella bimba mi aprì la porta, sentii i brividi correre veloci lungo il mio corpo. Ti assomigliava, Katniss. Era bellissima come te. Ma non aveva i tuoi occhi grigi, da giacimento. Erano di un azzurro intenso, e capii subito quanto io fossi stato stupido. Me ne andai, e mi ripromisi che non sarei più tornato.
Perché l’idea che ora non è più “solo per le telecamere”, il sapere cosa avevate fatto, cosa avete condiviso, mi distrugge completamente. Davanti a me avevo la prova vivente che il ragazzo del pane ha vinto. Ed era tutto sbagliato, perché doveva avere i miei occhi grigi, uguali ai tuoi, uguali a qualsiasi persona del Giacimento, perché è così che doveva andare. Dovevamo essere io e te, come nei boschi, come tutte le volte in cui desideravamo scappare e vivere felici. 
Ma, Katniss, se mai ti pentissi delle scelte che hai fatto, se mai volessi tornare indietro, ricominciare tutto da capo, potrai farlo. Possono passare mesi, anni, decenni, ma ti aspetterei comunque. Ti aspetterò finché avrò vita, continuerò a sperare nel tuo arrivo, guarderò ogni singolo treno pensando alla remota possibilità che tu abbia lasciato il Distretto 12 per venire qui con noi, con me. E lo farò per sempre. Possiamo ancora farcela Catnip.
Per sempre tuo,
Gale.

 
 
 
Buonasera a tuttiii
Che dire, Gale non mi è mai piaciuto più di tanto, preferisco di gran lunga la Everlack, ma essendo una raccolta di lettere mai consegnate mi sembrava d’obbligo scrivere qualcosa su Gale. Mi sono accorta di non aver rispettato la traccia del libro e che sono presenti alcuni errori grammaticali tipo lettere mancate e cose così. Perdonatemi, ma la mia tastiera sta perdendo colpi e a volte non digita le lettere :I
Fatemi sapere cosa ne pensate perché per me è importantissimo e ho bisogno di opinioni, anche negative u.u
Con affetto,
Odairs.
  
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