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Autore: Sofia_Ariel    11/12/2013    2 recensioni
E' arrivato, ed ha spazzato via tutto ciò che era davanti alla sua strada; il destino, così spietato, è stato il vero protagonista della storia, Merlino lo sapeva bene. Dopo la battaglia di Camlann, tutto è crollato, e le perdite più grandi le ha subite il cuore di Camelot. Bisogna provare ad andare avanti, un nuovo regno è nato, Albione. ora tutto è nelle mani di una regina, Ginevra, che non sarà sola: vicino a lei resteranno gli amici fedeli, i cavalieri più valorosi e.. una figura totalmente inaspettata!
Immergetevi in un mondo di rinascita, di speranza e fiducia per il futuro che verrà, le difficoltà più grandi verranno superate, perché ricordate "le storie che ci appartengono non finiranno mai, poiché faranno parte di noi per sempre."
Genere: Fantasy, Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Principe Artù, Sir Leon, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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Era passato circa un mese da quando Maelle aveva lasciato Camelot, o forse poco più. A volte, si chiedeva se la stavano cercando, se i suoi genitori avevano resistito a quel duro colpo, se Merlino li stesse aiutando a cercarla con la magia. Si chiedeva se Eliah si fosse accorto della sua assenza. Si chiedeva che fine avesse fatto quella Olivia. In quel mese, più volte sfiorò l’idea di tornare, ma il suo orgoglio, il suo disprezzo per ciò che aveva visto la rendevano insicura e poco combattiva; in più c’era Gareth. In quel nuovo villaggio, i pochi contadini e le piccole famiglie, dopo le prime perplessità, l’avevano accolta e fatta sentire parte integrante di quella comunità, dal momento che Maelle non si tirava indietro per nessun tipo di duro lavoro che l’aspettasse, con la voglia di imparare il più possibile da quella nuova vita, per rendersi utile e non sentirsi un peso. Proprio quel giorno, cadeva un anniversario importante: l’anziana del villaggio, nonché la nonna di Gareth, compiva ottant’ anni, e tutto il villaggio si organizzò per portare allegria almeno per quel giorno, in cui una piccola parte del duro lavoro quotidiano poteva essere limitata per dedicarla ai festeggiamenti. La serata passò piuttosto tranquilla, tra le risate delle donne, le corse dei bambini e le discussioni irriverenti degli uomini che avevano bevuto troppo. Quando ormai le persone stavano tornando nelle loro case, Maelle aiutò la mamma di Gareth, Azimi, a ripulire la piccola stanza. Appena ebbe finito, quando stava per mettersi a dormire, stanca per quella giornata intensa, sentì un bisbiglio da fuori la porta della casupola che la fece sussultare: andò ad aprire e vide Gareth che la invitò a seguirlo un momento. Maelle accettò.
<< Voglio farti vedere una cosa >> si giustificò il ragazzo.
Impaziente, la prese per mano e la condusse lungo i pendii di una collinetta lì vicino, poco lontana dalle case e dai campi coltivati del villaggio.
Maelle era curiosa e sorpresa al tempo stesso, non sapeva cosa aspettarsi, e il cuore iniziò a batterle forte, per chissà quale ragione.
<< Ci siamo quasi >> la incitò il giovane.
Finalmente, arrivarono: da lì in cima, si godeva di una vista spettacolare: la luna brillava alta nel cielo, ed era immensa, sembrava vicinissima; inoltre, quel grande astro si rispecchiava nello stagno ai piedi della collina, risplendendo sui visi dei due giovani spettatori. Maelle rimase a bocca aperta di fronte a quel panorama, di fronte all’aria che le sferzava il viso arrossandolo. Si sedettero su un tronco resistente, e per un po’ stettero in silenzio.
<< WOW >> disse alla fine Maelle, << non ho mai visto nulla del genere… Come può la luna essere così.. enorme! >> continuò, ridendo dallo stupore.
<< Accade raramente, ma è un fenomeno del cielo. La nonna dice che la luna si avvicina alla Terra per illuminare le cose belle, come la speranza, la nascita, l’amore.. >> rispose Gareth.
<< Grazie per avermi portata qui >> disse Maelle, guardandolo negli occhi. Come sempre, gli occhi di lui sembravano assorbire il colore di ciò che lo circondava: quella sera erano grigi come il ghiaccio, come la luna. Maelle osservò la sua fronte larga, il riflesso della luna sulla sua pelle abbronzata, il suo naso dritto ed importante, appena tendente all’ingiù, i suoi denti bianchi, la barba appena ricresciuta, le sue labbra sottili e quasi arse dalle avventure; le sue cicatrici e le sue spalle larghe, che le infondevano un profondo senso di sicurezza. Allo stesso modo, lui si perse nei suoi grandi occhi marroni, da cerbiatto; nei suoi capelli pieni di ricciolili, folti, che quella sera sembravano ancora più scuri, quasi neri, nella sua pelle bianca; accarezzava con lo sguardo le piccole lentiggini che le spruzzavano il viso, la fronte stretta e le sopraciglia tonde; osservò con attenzione le labbra perfettamente disegnate, quasi fossero un petalo di viola, che ora erano appena socchiuse. Istintivamente, si avvicinò a lei, e le mise una mano sul collo, appena sotto la nuca; continuò a guardarla negli occhi, e poi si avvicinò sempre di più al suo viso.. Maelle sapeva cosa stava per fare, e nella sua mente si affacciò un ricordo: aveva 14 anni, quando Eliah, mentre giocavano a lanciare i sassi il più lontano possibile, iniziò a ricorrerla fino a farla cadere, per poi darle un piccolissimo bacio sulle labbra, un bacio delicato, appena accennato. Dopo quella volta, tra i due c’era stato un certo imbarazzo, ma entrambi finsero che nulla fosse successo e continuarono a giocare come sempre. Ma ora quell’ Eliah l’aveva tradita, aveva preferito altro a lei, che viveva solo per lui. 
E poi lo sentì: sentì il respiro caldo sulle sue guance, le labbra dure e sottili di Gareth che si insinuavano fra le sue, sentì il battito di entrambi accelerare, sentì il tremito delle sue mani sul suo collo e sui suoi fianchi. Maelle provò per la prima volta quell’incredibile sensazione, l’essere desiderata con così tanta intensità; sentì un formicolio nel ventre. Dopo il primo momento di imbarazzo, di goffaggine, rispose con calore a quel bacio, non permettendo a quella magnifica sensazione di abbandonarla. Si lasciò avvinghiare da Gareth, che l’aveva presa tra le sue braccia forti che la stringevano a sé. Dopo un po’ fu proprio lui ad interrompere quel bacio, senza però allentare la presa su i lei, ridendo felice. Maelle lo osservava sorridendo, e gli mise le braccia attorno al collo.
<< E’ da quando ti ho trovata lì in quel bosco che desidero farlo, non sai che fatica è stato per me trattenermi >>, e risero entrambi per l’imbarazzo.
<< Se tu l’avessi fatto quel giorno, non credo che saresti ancora vivo. >> disse la ragazza tra le risate.
<< Ah davvero? E cosa avresti potuto fare tu, così indifesa, ad uno come me? >> disse Gareth riportando un ricciolo sfuggito dalla chioma della ragazza dietro il piccolo orecchio, provocandola.
Lui non sapeva niente di Maelle, che gli aveva tenuto nascosto tutto, compresa la magia. Non perché non si fidasse, ma perché voleva essere per una volta nella sua vita come tutti gli altri. Queste continue bugie la facevano soffrire.
Non sapendo cosa rispondere, lo baciò lei questa volta, con calore: quella sensazione la faceva sentire proprio bene, e non poté fare a meno di chiedersi che sapore avessero i baci di Eliah..
I due amanti erano così presi l’uno dall’altro, da non accorgersi che Aithusa stava passando sopra le loro teste, e che qualcuno si stava avvicinando.
<< MAELLE! >>
Gareth vide la ragazza che teneva tra le braccia irrigidirsi. Poi la vide voltarsi, liberandosi dal suo abbraccio, e correre verso un uomo che si avvicinava correndo verso di lei, un uomo alto e magro, con un viso allungato, pallido, con i capelli ingrigiti dalla mezza età e con gli occhi azzurri, sagaci ed intelligenti. Vide Maelle abbracciare quell’uomo, piangere sulla sua spalla, e vide le mani di lui abbracciarla forte. Lesse nei suoi occhi il conforto e la gioia di averla trovata. Gareth si alzò e si avvicinò ai due.
Sentì Maelle chiamare quell’uomo col nome di “Merlino”.
<< Ehi, bambina mia, sta calma ora.. >> disse il mago per tranquillizzarla e per fermare le sue lacrime, << basta shh >> continuò, stringendola forte. Dalle sue spalle incrociò lo sguardo di Gareth, confuso e preoccupato.
<< Merlino.. io, mi dispiace.. mi sei mancato ma, non potevo, io.. >> continuò a singhiozzare Maelle, che solo in quel momento si rese conto di quanto la sua famiglia le era mancata.
<< Shh, ascoltami ora, basta piangere >> sussurrò Merlino asciugandole col pollice le lacrime, << siediti, devo dirti una cosa. Se sono venuto qui da te solo ora, era perché è successa una cosa, una disgrazia.. Ma non ti ho mai lasciata sola: ho portato Aithusa da te per proteggerti, è stato tramite lei che ho sempre conosciuto le tue condizioni, i tuoi spostamenti.. Sapevo che qui saresti stata al sicuro.. Maelle, ascoltami bene, tutti i tuoi presentimenti su Olivia erano veri, è riuscita a danneggiare Camelot dall’interno, usando Eliah.. Avrei dovuto darti maggior ascolto, perdonami >>.
Maelle si sentiva la testa pesante: era stata una giornata stancante, piena di emozioni, prima la festa, poi il bacio, ora questo. Si sentiva scoppiare, ma provò a restare lucida.
<< Co..cosa? come sta Eliah? >> disse infine Maelle. << E papà, la mamma? Il regno è caduto? Ma.. Eliah? >>.
La faccia di Merlino si oscurò, e Maelle capì che qualcosa di terribile era successo. Si sentiva trasportare da una corrente invisibile, la testa le girava fortissimo, e l’immagine di Eliah steso ai piedi di quella ragazza dai capelli neri come la notte e gli occhi di fuoco la tormentava. Un groppo alla gola le impediva di respirare e, voltandosi di colpo, incontrò lo sguardo timoroso e protettivo di Gareth.
  
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