Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
Ricorda la storia  |      
Autore: LaMicheCoria    12/12/2013    2 recensioni
«Non ha nessuno da contattare per gli auguri? Un vicino di casa? Il postino? Persino Ward ha mandato una mail a sua nonna…Sono capitata per caso sulla casella, lo giuro, non gli ho hackerato il computer.» un attimo di silenzio «Non più di tanto, stavolta. Comunque.» unisce tra loro le dita, per poi nascondere la bocca dietro le nocche alzate «Nessuno nessuno? Una vecchia fiamma, magari?»

«Barton, sono le due e mezza di notte, abbiamo appena scongiurato la terza guerra mondiale Dio solo sa come, tu hai tre costole rotte e il bacino fratturato, io il setto nasale deviato per la settima volta---»
«Ottava.»
«Settima, lo sportello del bagno che tu hai aperto senza accorgerti che ero proprio lì accanto non conta.»
[Hint!Clint/Coulson] [Titolo da: "Let It Go", Frozen OST]
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Phil Coulson, Skye
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ywfm

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono
Ma sono di proprietà della Marvel ©

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

You Won’t Find Me
{ The Past Is So Behind Me }

 

I colpi alla porta sono timidi e «Avanti, Skye» la invita Coulson, perché a produrre un suono tanto infinitesimale nella circostanza in cui si trovano può essere soltanto lei. O Fitz che gli chiede quanto farà male il pugno dell’Agente Ward  una volta propostogli di indossare delle corna da renna –Ma a quello ha già debitamente risposto, «Ti si slogheranno le costole.» «Ma signore, non è anatomicamente, né fisicamente possibile.» «Far indossare le corna da renna all’Agente Ward lo è, invece?»
La ragazza entra, un garbato Ehi appena sussurrato sulle labbra e sulla punta delle dita, bene in alto come un’alunna diligente che chieda il permesso di parlare.
Phil appoggia i fascicoli sulla scrivania e le indica la sedia, ma Skye rifiuta scuotendo lentamente il capo; si porta poi la mano alla bocca, per stringere l’unghia del pollice tra i denti, la tira, si morde il labbro inferiore, si volta e tentenna mentre indica la porta, poi un saltello imbarazzato nel tornare a guardarlo negli occhi. Coulson solleva le sopracciglia, chiedendole in silenzio di esporre i suoi dubbi in modo semplice e conciso.
«Fitz ha…Messo il DVD di A Christmas Carol. Quello della Disney.» chiarisce «E, ahm, Jemma ha preparato la cioccolata calda. Coi marshmellow –Ne ho portato una tazza anche a May, così può berla col terzo braccio che le spunta dal petto e pilotare il bus mentre festeggia con noi. Ward è nel buio caravaggesco del suo alloggio, Fitz gli ha accidentalmente sporcato di burro d’arachidi tutte le magliette e camicie. Ora gli è rimasto da indossare unicamente un maglione fatto a mano con sopra i bastoncini di zucchero bianchi e rossi.»
«E…?» continua Coulson, sul cui volto è ben visibile un sorrisetto paziente.
Sa che la ragazza non è venuta lì per quello, giacché A Christmas Carol in chiave disneyana è tradizione imprescindibile dai tempi dell’Accademia, la cioccolata coi marshmellow di Jemma è più natalizia di Silent Night e niente potrà mai superare il cardigan con gli abeti e le palline a pon-pon che Grant si è trovato in cabina l’anno precedente. C’è qualcosa di altro, nella voce di Skye, una curiosità inespressa, una domanda di cui non è ancora certa di voler sapere la risposta.
«E…» la ragazza deglutisce, s’umetta veloce le labbra, aggrotta le sopracciglia «Non ha nessuno da contattare per gli auguri? Un vicino di casa? Il postino? Persino Ward ha mandato una mail a sua nonna…Sono capitata per caso sulla casella, lo giuro, non gli ho hackerato il computer.» un attimo di silenzio «Non più di tanto, stavolta. Comunque.» unisce tra loro le dita, per poi nascondere la bocca dietro le nocche alzate «Nessuno nessuno? Una vecchia fiamma, magari?»

 

«Barton, sono le due e mezza di notte, abbiamo appena scongiurato la terza guerra mondiale Dio solo sa come, tu hai tre costole rotte e il bacino fratturato, io il setto nasale deviato per la settima volta---»
«Ottava.»
«
Settima, lo sportello del bagno che tu hai aperto senza accorgerti che ero proprio lì accanto non conta.»
«Risentivo ancora dei postumi del gas stordente.»
«Che avevi inalato
quattro giorni prima.»
«Era evidentemente un gas a rilascio graduale.»
«Ci rinuncio.»

«Andiamo, signore! È Natale! A Natale si mangia e si gozzoviglia! Il cenone natalizio è tradizione!»
«…Davvero il pacchetto di ciambelline zuccherate che hai in mano hai il coraggio di chiamarlo
cenone?»
«Snack Natalizio le suona meglio?»

 

Coulson respira piano, i polpastrelli sfiorano gli angoli perfettamente allineati dei fogli, gli occhi cercano sulle dita i rimasugli ormai scomparsi di piccoli cristalli di zucchero, di piccole briciole dorate, di piccoli baci cortesi.
«Li avevo.» risponde alla fine e alza la testa e non c’è traccia di felicità nel sorriso accondiscendente. È incolore, vuoto. I ricordi della pelle, del fiato, del battito cardiaco, delle risate e della voce sono trincerati dietro la mascella innaturalmente contratta, dietro il guizzo livido dello sguardo spento «Ma poi sono morto.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando ho accettato questo lavoro ho fatto una scelta.
La stessa scelta che qui hanno fatto tutti.
Questa vita…al posto dell’altra.

Phil Coulson.
1x10, The Bridge.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D. / Vai alla pagina dell'autore: LaMicheCoria