Harry quella mattina si svegliò alle prime
luci dell’alba come gli accadeva sempre prima di un’importante partita di
Quidditch. Prese in mano le pergamene su cui aveva inserito gli schemi tattici
e poi cominciò a far muovere i pallini che rappresentavano i vari giocatori
studiando ancora una volta le varie mosse per ottenere il risultato sperato:
cioè una schiacciante vittoria contro i Serpeverde.
Quando udì i sonori sbadigli di Neville e le
chiacchiere assonnate di Dean e Seamus decise che era ora di alzarsi, aprì le
tende del baldacchino e si accorse immediatamente che le cortine del letto di Ron
erano ancora ermeticamente chiuse.
Temendo un attacco di panico pre – partita
infilò la testa fra i drappi del letto dell’amico, ma rimase senza parole.
Accanto ad un Ron che stava lentamente e
faticosamente aprendo gli occhi, investito dallo spiraglio di luce penetrato
insieme alla testa di Harry, Hermione dormiva beatamente, con il capo
appoggiato sul petto del ragazzo. Dalla situazione in cui si trovava il letto o
i ragazzi avevano un sonno particolarmente agitato, oppure avevano dormito
molto poco…
Ron sbadigliò e stava per stirarsi quando si
accorse di Hermione, nello stesso istante voltò il capo e colse lo sguardo
allucinato di Harry.
- Dai Ron, muoviti pigrone, abbiamo bisogno
del nostro portiere sveglio e pimpante! – urlò Dean avvicinandosi
pericolosamente al letto del compagno di stanza.
Ron guardò Harry supplichevole, intanto i
toni soavi di Dean avevano svegliato la bella addormentata che spalancò gli
occhi e, non sapendo cosa fare di meglio si tirò la coperta sopra la testa.
- Non vi preoccupate, scendete in Sala Grande,
a Ron ci penso io! Ha un piccolo attacco di panico pre
- partita!
Gli altri ragazzi scoppiarono a ridere e
scesero a fare colazione.
Solo a quel punto Harry esplose: - Ma siete
tutti matti? Se vi becca la McGranitt, vi sospende, peggio, vi espelle, no, non
è abbastanza, vi scortica e con la vostra pelle ci fodera due puff da mettere
nel suo ufficio!
Ron nel frattempo era balzato fuori dal letto
e Harry si accorse disgustato che indossava solo la biancheria intima: - Per
favore vestiti!
- Non è mica la prima volta che mi vedi in
mutande! – Si giustificò il ragazzo con i capelli rossi.
- No, è la situazione che è allucinante! Hermione
salta fuori da quel letto e vai nel tuo dormitorio!
- Harry, se sei sconvolto vedendo Ron in
mutande, se vedi lo stato in cui sono io mi sa che ti viene un collasso. –
Cercò di mediare la ragazza ancora avviluppata dalle coperte.
- Certo che Silente doveva essere veramente
fuori quando vi ha nominati Prefetti!
Detto questo uscì dal dormitorio sbattendo la
porta e lasciando i suoi amici dispiaciuti e senza parole.
- Ma cosa cavolo era tutto quel fracasso che
proveniva dal tuo dormitorio? – Ginny era appoggiata a una piglia della Sala
Comune ormai deserta e stava aspettando che Harry scendesse.
- Chiedilo a tuo fratello…
- See, se aspetto lui…
- E va bene, Hermione stanotte ha avuto la
brillante idea di infilarsi nel suo letto.
-Ah…
- Come sarebbe Ah?
- Credo che la colpa sia mia…
- Scusa?
- Sai quanto si agita Ron prima di incontrare
i Serpeverde…
- Ebbene?
- Ti ricordi come ha giocato bene quella
volta che è arrivato tardi all’allenamento?
- E come potrei dimenticarmelo? Se giocasse
così in partita, penso che gli darei un bacio in fronte da ora fino alla fine
dell’anno ogni mattina quando si alza.
Ginny sollevò un sopracciglio: - Esagerato.
Comunque credo che abbia giocato così bene perché prima era stato con Hermione.
- Sai la novità, quando spariscono è logico
che stiano insieme…
Ginny scosse la testa, possibile che i
ragazzi fossero così lenti a capire le cose?
- Quando dico stati insieme, non intendo mano
nella mano…
- Ah…Ooooh… quindi credi che Ron abbia
giocato così bene perché era … mm…diciamo particolarmente rilassato?
- Esattamente.
- E pensi che Hermione abbia deciso di
ripetere la Performance perché ieri Ron era molto agitato?
- Bravo il mio amore, vedi che se ti applichi
ci arrivi? Ma come sarebbe a dire performance?
Harry che nel frattempo aveva assunto tutte
le tonalità che potrebbe variare un camaleonte che salta da un mattone a un
ciclamino rispose: - Come dovrei definirlo scusa?
- Amore, si chiama Sesso. – rispose Ginny
alzando gli occhi al cielo.
Nel frattempo i due piccioni innamorati erano
scesi dal dormitorio mano nella mano. Prima di scendere nel campo da Quidditch
Hermione diede un bacio sulla guancia a Harry: - Scusa, hai ragione, siamo
stati due incoscienti.
Ron si passò una mano fra i capelli
grattandosi la nuca e sorrise all’amico.
- Muoviamoci che altrimenti quelli scendono
in campo senza di noi.
Ginny ci aveva visto giusto, Ron giocò la
partita migliore della sua vita e Harry subì le frecciatine della ragazza per
tutta la settimana successiva.
- Hermione, mi spieghi qual è il segreto del
tuo successo? – Chiese un giorno Ginny all’amica.
- Cioccolatini, non importa il tipo, basta che
siano veramente buoni e di cioccolato finissimo, il resto viene da sé…
Nota d’autore
Un ringraziamento a tutti quelli che hanno
letto questa storia.
Un Grazie speciale a chi ha scelto anche di
recensire, spero di non avervi deluso e che abbiate voglia di leggere anche i
miei prossimi lavori
Ciao
bic