ANOTHER WAY
UN
ALTRO MODO DI ESSERE VAMPIRO
Capitolo
Bonus
Primo Impatto
Dublino, nei dintorni
dell’aeroporto,
domenica sera del dicembre 1999.
Niklas
era appena atterrato in Irlanda, la sua nuova casa.
Si sentiva un po’ stordito dal volo, non era abituato a
prenderlo, se poteva,
preferiva il treno o l’autobus.
Sperava di non vomitare la cena della sera prima.
Dopo tanti anni passati in Francia, aveva iniziato a provare nausea per
quel
paese fatto di persone con quella lingua sciolta e dal cibo
discutibile. In
tutti gli anni che aveva abitato lì non aveva mai avuto il
coraggio di provare
a masticare l’escargot. Bah.
Aveva sulle spalle uno zaino molto grande, un baule del sedicesimo
secolo circa
e poi un borsone che usava come valigia. Tutte le borse contenevano
perlopiù i
suoi vinili, cassette e cd di musica, ne era un grande appassionato, ma
era
sempre più raro trovare artisti che gli piacessero.
Per fortuna era già sera, e poteva girare tranquillamente
con il cappuccio
della felpa giù, così da poter sentire
l’aria fresca e pungente dell’inverno
sulla sua pelle altrettanto fredda.
Come prima cosa avrebbe alloggiato in un hotel, per potersi organizzare
e
trovare una casa modesta in cui abitare, nel più totale
anonimato, qui a
Dublino, altrimenti in provincia.
Entrò nel primo albergo che gli ispirava e prese una camera,
in modo da
lasciare le sue valige e i suoi averi lì al sicuro, e poi
uscì, magari avrebbe
fatto un giretto perlustrativo, cercato qualche volantino di abitazioni
in
vendita in cui sistemarsi.
Ne
aveva trovati, eccome, ma erano case orrende e con dei prezzi
esorbitanti. Ah,
non avrebbe speso così tanto per dei simili obbrobri! Ne
cercava una vecchia,
con un pizzico di bellezza… ma di certo la capitale non
offriva cose simili.
Scosse il capo, nervoso, ed entrò nel primo McDonald che
vide, in modo da
mettere qualcosa sotto i denti.
Quando era nervoso aveva voglia di mordere, e dato che non era saggio
attaccare
gente per strada, aveva trovato soluzione nel mangiare cibo
umano.
Niklas Reiter era un vampiro, originario dell’Austria,
vampirizzato nel lontano
1717 durante la guerra austro-turca in Serbia.
Se ne era andato dall’Austria, non aveva più nulla
lì ormai, i suoi parenti non
l’avrebbero accettato cattolici com’erano, ed era
giusto passato per prendere
le sue cose come un ladro durante la notte, silenzioso.
Sospirante, andò alla cassa e ordinò un Happy
Meal, qualche hamburger e una
scatola di crocchette da 6… già, era parecchio
nervoso.
Non gli andava di stare in Hotel per mesi, era costoso e lui non era
uno di
quei vampiri multicentenari ricchi sfondati, anzi! Aveva giusto i soldi
necessari per sopravvivere una decina d’anni, sperava di
trovare qualche
lavoretto notturno da fare nel mentre.
Con il vassoio in mano, andò a sedersi ad un tavolino vuoto.
Non c’era molta gente, il locale era pieno la
metà, e non che la cosa gli desse
fastidio, anzi: non sopportava il troppo rumore, per i suoi sensi
ipersviluppati era una cosa moooolto antipatica.
Per fortuna non sentiva l’odore del sangue, coperto invece
dall’olezzo di
grasso e olio unto.
Iniziò ad addentare uno degli hamburger, alzando appena lo
sguardo per
guardarsi attorno.
La sua attenzione fu catturata dalla televisione che tenevano nel
fast-food, e
non ci mise molto a riconoscere il programma che campeggiava in quel
momento
sullo schermo: Buffy, the vampire Slayer.
Ironico.
Con una smorfia, bevve un po’ di Coca-Cola, e dato che era
l’unica cosa
interessante, si mise a guardare il telefilm; non era male, certo non
erano
proprio così i vampiri, ma poteva accettarlo, non era
così polemico.
Proprio nel momento clou, una bambina dai lunghi capelli castani,
raccolti in
due codini bassi, si piazzò davanti al televisore, e Niklas
inclinò un po’ la
testa per continuare la visione, seppur con qualche
difficoltà.
Eh no, che diamine! Non si sarebbe fatto venire mal di collo per colpa
di una
bimbetta indisciplinata.
Si avvicinò alla piccola con circospezione, di solito i
bambini scoppiavano a
piangere quando lui era vicino a loro, probabilmente avvertivano
qualcosa di
strano, soprattutto quelli piccoli, ma stranamente lei non fece una
piega.
‘’ Ehi bimba. ‘’
chiamò, con un tono un po’ accigliato, mettendosi
al suo
fianco. ‘’Starei guardando anche io questo
programma, ti dispiacerebbe
spostarti? ‘’ domandò, inginocchiandosi
per essere alla sua altezza.
Nessuna risposta.
‘’ Bimba. ‘’
‘’ Shhhht!’’ la brunetta lo
zittì con l’indice sulle labbra, senza staccare
gli
occhi dallo schermo. ‘’ c’è
Buffy, l’ammazzavampiri! ‘’
sussurrò, indicando
l’attrice bionda alle prese con i demoni.
‘’ Lo so. Lo sto guardando anche
io.’’ Ripetè, ancora più
scontroso, ma quella
era stupida?
O forse aveva un deficit di attezione.
‘’ Lo guardi anche tu?’’
domandò sorpresa.
‘’ Si, ogni tanto. ‘’ rispose
lui, con un sospiro. Quando capitava, e non aveva
nulla da fare…
‘’ E questa puntata l’hai già
vista? ‘’ domandò ancora, con le mani
strette in
due pugnetti al petto. Non capiva il perché di quella
posizione, come se fosse pronta
per un combattimento, ma vabbeh, era piccola, non sapeva quel che
diceva o
faceva.
‘’ No, è la prima volta.
‘’ mormorò, rialzandosi e prendendo la
piccola di peso
sotto le ascelle per piazzarla un po’ più in
là.
La brunetta emise un gridolino di sorpresa soffocato, per poi fissare
Niklas
intensamente con i suoi grandi occhi marroni.
‘’ Quindi non sai se appare
Angel?’’ chiese, con una nota triste nella
vocina.
Il moro la guardò sorpreso, non si aspettava che quel
tartarino conoscesse
anche il nome di altri personaggi della serie! Angel era praticamente
l’ex
ragazzo di Buffy, un vampiro, con un’anima, se ben
ricordava.
Solo che…
‘’ Mi dispiace bimba, ma Angel non è
più… cioè, lui… lui e Buffy
si sono
lasciati ora… è a Los
Angeles…’’ mugugnò, in
leggero imbarazzo. Ma guarda te
cosa gli toccava fare.
La bambina lo guardò per un istante, per poi scoppiare in un
pianto disperato.
Niklas andò nel panico, e gli fece segno di zittirsi, o
avrebbero pensato
chissà cosa, ci mancava qualche denuncia per molestie o
altro, vallo a sapere
che poteva succedere!
‘’ Bimba… bimba su… non
preoccuparti, ho sentito parlare di uno spin-off…e poi
ora Buffy è contenta con un altro tipo, ecco vedi? Smettila
accidenti, ti do un
po’ delle mie patatine se la smetti! ‘’
sibilò, e gli indicò uno dei ragazzi
sulla scena, ormai mancava poco alla fine della puntata.
La piccola smise, tirando pesantemente su col naso, mentre il moccio
gli colava
e le lacrime le rigavano le guance rosee. Che schifo.
Le porse un fazzoletto, che lei prese subito e con cui si
asciugò ben benino.
‘’ Allora, le patatine?’’
domandò con un pigolio, attaccandosi al bordo della
sua felpa.
Ah ecco, ci mancava pure la mocciosa appiccicaticcia!
Sospirò ancora e tornò al suo tavolino,
trascinandosi dietro la piagnucolona.
Ma guarda te che situazione…
‘’ Eccole, tutte tue. ‘’ le
porse il sacchettino con le patatine, che lei prese
immediatamente, iniziando a ingozzarsi come un piccolo maialino. Non
era una di
quei bambini che facevano tenerezza, tutt’altro!
‘’ Come mai quel pianto? ‘’
domandò poi, un minimo di curiosità
l’aveva e
glielo doveva.
Per le patatine.
‘’Perché Angel è il mio
preferito! Lui è il migliore! È bello! E poi
è un
vampiro, i vampiri non sono poi così cattivi alla fine,
no?’’ e guardò Niklas
negli occhi, di nuovo, con una piccola speranza, come a chiedere
conferma.
L’austriaco nascose un sorriso divertito dietro la mano, era
la prima persona
che diceva che i vampiri non erano cattivi e questo lo aveva sorpreso
un po’.
Ah, povera piccola ingenua!
I vampiri erano il male, qualunque loro azione era destinata al ferire
o al
dolore. Non poteva fare nulla, quella era una verità a cui
ormai ci aveva fatto
l’abitudine.
Privavano la gente della vita, o comunque del loro sangue. E quando
creavano un
loro simile, lo destinavano alla loro stessa vita. Un dolore
continuo.
Doveva ancora trovare dei lati positivi nell’essere vampiro,
sinceramente.
‘’Ehi! Sto chiedendo a te! I vampiri non sono
cattivi, vero??’’ e la bambina
gli diede un pizzicotto sul braccio, come a richiamarlo alla
realtà.
Lui si riscosse dai propri pensieri, e annuì, nonostante la
smorfia per il
fastidio dovuto al pizzicotto.
‘’ Ecco visto? Perché loro vivono per
sempre e e e hanno tanta forza e loro
possono aiutare le persone! ‘’
….No, ma che idea aveva? E chi gliela aveva messa in testa??
Stupito, non riuscì proprio a ribattere a quella frase, non
voleva
traumatizzarla o sentirla piangere ancora.
La brunetta sorrise soddisfatta, approfittando del suo sconcertamento
per
fregargli anche una crocchetta.
‘’ Ehi! Avevo detto solo patatine!
‘’ borbottò, mentre la piccola rideva
divertita.
‘’ Sa signore… -signore?! Ma quanti anni
gli dava?! E perché era passata dal tu
al lei?- anche tu hai qualcosa che ti fa sembrare un vampiro!
‘’ cinguettò,
senza rendersi conto di avergli di nuovo dato del tu. Ah,
bambini…
…
…Un momento.
‘’ Cosa te lo fa credere? ‘’
domandò attento, fissandola con gli occhi ridotti
a fessure.
‘’ Quando hai sorriso prima ho visto i canini!
Anche se l’avevi nascosto dietro
la mano! Ma tranquillo, non lo dirò a
nessuno…’’ sussurrò lei con
fare
circospetto, tenendosi una mano vicino alla bocca come a nascondere il
fatto
che stessero parlando.
‘’ Oh bene. ‘’
borbottò. Certo non avrebbero creduto ad una
bambina…
‘’ …ma solo se mi dai un’altra
crocchetta!’’
Con l’ennesimo sospiro esasperato gli ficcò in
bocca un McNuggets, che lei
mangiò molto volentieri.
‘’ MAAAAMMMAAAA l’ho trovata!
L’ho trovata! Era qui a fregare cibo ad un
signore! ‘’ esclamò improvvisamente un
bambino identico alla piccola che sedeva
vicino a lui, stessi capelli castani, stessa faccia. Probabilmente due
gemelli.
Lasciò cadere un velo sul fatto che anche quel tipo gli
aveva dato del signore,
non era il caso di scatenare una baraonda, che la bambina
esclamò ‘’Zitto
Jack!! Io non stavo fregano cibo! – Ah no poco eh.
– io e lui stavamo solo
chiaccherando!! ‘’
‘’ E se quello è un peofilo? Uno di quei
peofili che rapiscono i bambini per
far piangere le mamme!! ‘’
‘’ Ehi ehi piano io non sono un pedofilo.
‘’ intervenne Niklas subito,
mettendosi tra i due, e correggendo il bambino sulla pronuncia della
parola
pedofilo, miseria, dovevano avere 4 o 5 anni, possibile che fossero
ancora così
ignoranti?
‘’ Oh, eccoti qui patatina mia! Ti perdiamo di
vista un attimo e vai in giro
per McDonald!’’ esclamò una donna, che
doveva essere la mamma, castana anche
lei come i figli.
Prese su la bambina, scusandosi con Niklas del disturbo.
‘’ Nulla… mi ha tenuto
compagnia… ‘’ bofonchiò,
salutando il gruppetto con un
cenno.
In effetti ora non aveva più il nervoso, e quasi gli mancava
la compagnia della
piccola peste.
Peccato che probabilmente non l’avrebbe più
rivista…
Dopo aver finito di mangiare, uscì da McDonald con calma,
tornando al proprio
albergo.
Gli irlandesi con erano così male, in fondo, forse si
sarebbe trovato bene qui.
L’indomani si sarebbe organizzato…
Note Finali: Piccola
One-Shot sull’arrivo di
Niklas in Irlanda! La storia principale ->
Another Way Penso
che creerò la serie, in modo da
raggrupparle. Penso che comunque questa storia si possa leggere anche
se non si
conosce quella principale, sappiatemi dire!
Se ci sono errori vi prego di segnalarmeli, siate spietati e…
Domandina a coloro che invece seguono anche Another Way…
Qualcuno ha
riconosciuto la bambina? Vi ricorda qualcuno? Chissà se
è palese o se vi mando
nel panico, ahah! x°D A chi darà la risposta
giusta…uhm… creerò un personaggio
secondario ispirato al recensore, magari come comparsa in qualche
capitolo!(?)
Forza forza fatevi sotto!
Recensite, recensite, recensite per favore! °O°7