Era ormai più di un’ora che Chuck aveva lasciato Morgan per andare da Sarah.
Morgan non voleva infastidire l’amico ma Ellie e Devon ormai stavano per partire e voleva almeno avvisarlo, affinchè potesse salutarli… Anche Casey ormai aveva finito di preparare i bagagli e a momenti sarebbe scomparso, probabilmente non lo avrebbe più rivisto, avrebbe avuto nuove missioni, nuove identità…
Così decise di andare a cercarlo, immaginava fosse andato sulla spiaggia, “Quale posto più romantico per il mio Magical Kiss?” aveva pensato. Si avviò sul lungo-mare osservando le ombre, ormai lontane dalla sabbia, della gente che si stava dirigendo verso casa. Poi vide un uomo sdraiato a terra, non lo riconobbe all'inizio, poi si accorse che era Chuck. Vide la maglia macchiata di rosso. In pochi secondi una serie di pensieri orribili gli riempirono la mente mentre correva affannosamente verso il corpo dell’amico: se ci fossimo sbagliati? Se Sarah fosse cambiata davvero? Se si fosse stufata e avesse deciso di mettere fine a quell'uomo, il cui amore la faceva sentire ancor più a disagio in quella vita di cui non ricordava nulla?
Chiamò immediatamente Ellie e Casey, nel giro di pochi minuti giunsero i soccorsi. La sorella subito corse in lacrime verso il corpo del fratello…
-è ancora vivo ma dobbiamo fare in fretta- disse Devon
Velocemente fu caricato sull'autoambulanza che partì a sirene spiegate lasciando Casey e Morgan sulla spiaggia.
-è tutta colpa mia Casey!- disse Morgan –non dovevo spingerlo a tornare da Sarah, avrei dovuto lasciare che ognuno prendesse la sua strada, non è più la nostra Sarah-
Casey lo zittì con un grugnito mentre esaminava il terreno.
-Stupido Idiota, pensi che Walker avrebbe mai fatto una cosa del genere? Guarda qui invece che lagnarti! Questi segni nella sabbia indicano chiaramente che qualcuno è stato trascinato via da qui! Dobbiamo parlare con la Beckman! Subito! Sarah potrebbe essere in pericolo e Chuck farebbe di tutto per aiutarla! Muoviti Se hai un minimo di senno in quella testa barbuta!-
Sarah pian piano riprese conoscenza, era bendata, le mani legate. Sentì freddo sulla pelle, era sdraiata su un pavimento metallico. Poggiò un orecchio a terra e senti il rumore di un motore, era dentro un furgone e chissà dove la stavano portando… Cos'era successo? Si toccò un labbro gonfio per le botte e ricordò. Era sulla spiaggia con Chuck, poi un colpo, degli uomini… le tornò alla mente l’immagine dell’amato sdraiato a terra e una lacrime le rigò il volto. D’un tratto il furgone si fermò, senti della gente parlare, il portone aprirsi. Qualcuno la tirò giù violentemente. Camminò a lungo, almeno una ventina di minuti. Poi scese delle scale, sentì che aprivano una vecchia porta. La fecero fermare. Gli uomini che la conducevano parlarono con un altro uomo, una guardia o qualcosa del genere immaginò lei dal tono di voce. L’uomo li fece entrare. Venne fatta sedere su una sedia e poi sbendata. Un uomo vestito di nero con i lineamenti orientali le si avvicinò, l’accarezzò sul volto e lei si spostò disgustata.
-Mi spiace di averti fatto male, non volevo rovinare il tuo bel visino ma sei un osso duro… -disse l'uomo- dimmi... come sta il bimbo? Perché vedi, non me ne faccio nulla di una come te, è lui che mi interessa, e finché sarà nel tuo ventre sarai fortunata! Ma vedi di non fare scherzi, sei al terzo mese ormai, con la nostra tecnologia potrei riuscire ad allevarlo anche senza di te, ma sai com'è… non è bello privare un madre del proprio bambino…-