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Autore: Fidia    11/05/2008    2 recensioni
Cosa succederebbe se Luna, ormai quasi trentenne, ricevesse una lettera anonima nella quale un mittente misterioso la invita a recarsi a Manchester? Come reagirebbe se diventasse la pedina inconsapevole di un piano efferato?
Centinaia di engimi si accavallano, dando vita ad un intreccio astruso. Omicidi, amori, ritrovamenti, segreti svelati, strani oggetti preziosi, realtà che si ribaltano.
Per Luna, i Ricciocorni Schiattosi non esistono più. Ben presto l'eterna sognatrice si troverà costretta ad aprire gli occhi sul mondo, ad abbandonare la sua connaturata ingenuità e a guardarsi intorno con ragionevolezza.
La mia prima Fan Fiction, spero che vi piaccia... Accetto tutti i tipi di commenti, naturalmente!
-Un omaggio alla regina del giallo, Agatha Christie...
Genere: Malinconico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ci siamo quasi... Pochi capitoli alla fine. Tre o quattro, probabilmente. Teorizzate, finché ne avete il tempo.



CAPITOLO XIV
Una donna


Luna, Rolf e Caroline trascorsero sulla vettura le opprimenti ore che precedono il buio. La loro destinazione era molto lontana, ma riuscirono in parte a placare l’uggia grazie all’allegria contagiosa dell’autista. Infine, mentre oltrepassavano un crepaccio percorrendo un viadotto pericolante, videro stagliarsi dinnanzi a loro gli edifici di una vera e propria cittadina, i cui abitanti convivevano letteralmente con la natura. La sede della rivista Hornedowl, dove erano diretti, sorgeva al centro di un complesso di palazzi svettanti l’uno sull’altro e controllava la circoscrizione territoriale quasi come un sovrano dispotico e minaccioso.
La jeep raggiunse uno spazioso slargo che fungeva da parcheggio e i tre viaggiatori aprirono lentamente le portiere. Era sera, le strade pressoché deserte e le luci dei grattacieli vagamente illuminate. Gli edifici più importanti della città, raccolti in un unico distretto circolare, costituivano il nucleo di un’immensa distesa brulla, coperta solo da vegetazione arbustiva. Frutici di ogni genere sbucavano dal terreno, affastellandosi in mucchi numerosi e sparsi. Il clima era piacevolmente fresco e si respirava un dolce effluvio di terra bagnata. Luna adocchiò un antico cinema abbandonato, all’incrocio di due strade poco frequentate. L’atmosfera era quieta e immobile. Il tempo sembrava non passare mai.
<< E’ carino, qui, ma non immaginavo un paesino tanto strambo! >> commentò Caroline. << I palazzi sono troppo alti. Cozzano sgradevolmente con l’ambiente selvaggio! >>.
<< Inizialmente, il luogo in cui stiamo camminando era totalmente spoglio! Non c’era neanche un grattacielo, di fatto. >> spiegò Rolf. << L’ho notato in una fotografia del 2006. Fa un effetto strano vedere come le cose siano cambiate. >>.
<< I Babbani possono vedere queste costruzioni? >> domandò Luna, sgranchendosi le gambe sul fare della strada.
<< Suppongo di sì. Come vedi ci sono varie edificazioni Babbane. Ma solo agli occhi dei maghi il luogo appare per quello che è. >>.
Continuarono a marciare fino a che non giunsero in prossimità di una vetrata scorrevole, che fu loro aperta da un guardiano notturno. Rolf lo ringraziò sentitamente e fece strada.
Una volta entrati, scoccarono occhiate ai quattro punti cardinali. La sala d’ingresso aveva mura colorate di rosso che sfavillavano come pietre d’oricalco. La scritta marmorea RIVISTA HORNEDOWL era stata affissa sul muro alla loro destra. Delle scale alabastrine, con un corrimano in roccia calcarea ed una colonnina fastosamente ingentilita, conducevano al piano superiore. Rolf si guardò intorno con attenzione, tentando di immagazzinare ogni dettaglio della camera e costruirsi così una mappa mentale che gli permettesse di orientarsi.
<< C’è una porta, laggiù, ma se ricordo bene la lettera - avrei dovuto portarla, dannazione! -, l’ufficio si trova di sopra. >>.
Superarono la prima rampa e si ritrovarono su un mezzanino basso e dall’aria formale, scevro da qualunque suppellettile o arredo inutile. Alcuni armadietti in metallo erano stati sigillati ermeticamente e con qualche giro di chiave. Proseguirono fino ad un pianerottolo, sul cui soffitto erano dipinti uccelli che, in frullio d’ali, scorazzavano nel cielo in un quadretto complessivamente armonioso.
Un uomo col viso scarno, un cravattino ed un’aria da manager si mostrò loro con le braccia spalancate. << Benvenuti alla Hornedowl! Rolf Scamandro, giusto? Sono il direttore dell’azienda, Kirk Fitzgerald. Venite, venite! >>.
Rolf gli tese la mano, quindi proseguì lungo il corridoio. Si accomodarono in un ufficio molto grande. Rolf e Luna presero posto sulle sedie dinnanzi alla scrivania, mentre Caroline dovette accontentarsi del divano beige che stava alle loro spalle.
Mister Fitzgerald si passò una mano sul mento, tossì flebilmente ed esordì: << Il lavoro che intendo affidarle, signor Scamandro, è molto semplice! Armato di una macchina fotografica, farà il giro della Patagonia, immortalando i paesaggi più suggestivi. Le pellicole magiche saranno sviluppate e pubblicate sui prossimi numeri di Hornedowl, insieme con un articolo da lei scritto. E sono sicuro che questa notizie le farà piacere: intendo affidarle l’incarico di vice-direttore della rivista ed elargirle un anticipo di tremila galeoni! >>
Rolf sbarrò gli occhi, ruotò la testa e vide dinnanzi a sé una Luna al colmo della gioia.
<< Sia ringraziato il Cielo! Questi soldi ce li manda il Destino! Credo che sia inutile rimandare ancora le nozze, Luna… >>
Si abbracciarono tra i sorrisi di Fitzgerald e i mugugni impercettibili di Caroline.

* * *

Le indagini, a Manchester, andarono avanti per lunghissime ore. Il cadavere della vecchia era stato ripulito e sottoposto ad un’accurata necroscopia. Le foto del suo volto in decomposizione vennero sviluppate quella sera stessa e all’ispettore Hottersby fu affidato il compito di mostrarle agli abitanti di Randywick. Alcuni agenti, per rendersi utili, avrebbero invece continuato la perlustrazione dei territori circostanti alla residenza di Scott.
Hottersby attraversò la strada principale di Randywick, ormai divenuta oggetto di numerose discussioni, nella contea. Molti maghi, con il pretesto di una passeggiata, raggiungevano l’High Magic Hotel e lo scrutavano con attenzione, come a volerne carpire i segreti. Le case dei superstiziosi abitanti erano state serrate, le imposte chiuse e le porte sbarrate in ogni maniera. Il panico dilagava da quando la notizia della Cupola si era diffusa a macchia d’olio. I paesani si sentivano come braccati. Qualcuno aveva addirittura lasciato la zona, concedendosi una vacanza improvvisata. Hottersby considerò positivamente lo spopolamento della zona: la tranquillità spesso dava la possibilità di ragionare con più serenità, per cui risolvere casi disperati, come quello di Scott, non era più un’impresa impossibile.
Tentando la fortuna, l’ispettore bussò alla porta di una casa isolata. Gli rispose una voce malferma, rassicurata dalle parole di Hottersby. Una donna giovane aprì la porta e fissò il poliziotto con un guizzo di timore negli occhi.
<< Scusi il disturbo! >> disse Hottersby. << Volevo chiederle se ha mai visto qualcuno che assomigli a questa donna! >>
Le sottopose la fotografia della vecchina, ma la ragazza scosse la testa, mortificata. << Abito qui da pochi anni, conosco soltanto la minima parte degli abitanti di Randywick. E questa donna non l’ho mai vista. E’ successo qualcosa? >>
<< Hanno trovato un cadavere qui vicino, e non sappiamo chi possa aver… >>
Un gufo svolazzò goffamente sulle loro teste e lasciò cadere un foglio di pergamena. Hottersby si interruppe bruscamente e raccolse il messaggio da terra.

Centrale di Manchester. Le pratiche riguardanti il caso Scott sono state rubate. Pregasi l’ispettore di tornare alla sede entro un’ora. Grazie.

<< Ci mancava anche questa! >> esclamò Hottersby. << La ringrazio del suo aiuto, signorina. >>
<< Si figuri! >> rispose lei, chiudendo la porta. L’ispettore batté i piedi per terra con stizza. Ecco un’altra assurdità! A chi potevano interessare le pratiche del caso Scott? Per quale motivo erano state rubate?
Hottersby si convinse che avrebbe dovuto completare il suo lavoro, prima di tornare alla centrale. Il tempo stringeva. Si voltò verso la strada ciottolosa e scorse un giovanotto che faceva al caso suo. Era un paesano con le braccia nerborute e le sopracciglia arruffate. Portava sottobraccio dei filoni di pane e la bacchetta ben in vista nella tasca anteriore.
<< Ehi! Scusa! >>
Il ragazzo si fermò dinnanzi all’ispettore con aria interrogativa, avvicinando lentamente la mano alla bacchetta. << Ha bisogno di qualcosa? >>
Hottersby gli mostrò la fotografia della vecchina. << Ha idea di chi possa essere? >>
Vide il giovanotto meditarci su, strizzare gli occhi e accigliarsi. Poi disse: << Ma sì, certo! Non può essere che lei… O mio dio, vuole dirmi che le è successo qualcosa? >>
<< Insomma, non giri attorno alla verità! Se sa qualcosa, la dica! >>
<< Questa donna è Jane Event, l’anziana proprietaria dell’High Magic Hotel. >>
Hottersby sentì un brivido percorrergli la schiena e rise senza allegria.

* * *

La serata di Rolf e Luna si concluse magnificamente. Per festeggiare l’inatteso annuncio di Fitzgerald, la coppia si recò ad un locale pubblico vicino, insieme con Caroline. Vennero loro serviti degli stuzzichini deliziosi e morbidi panini conditi con salsa rosa. Ingurgitarono tutto senza pensarci due volte e discussero a lungo della notizia appena appresa.
<< Non credevo che Fitzgerald nutrisse in me una fiducia tale da affidarmi incarichi di così grande importanza. E’… è fantastico! >>
Luna annuì silenziosamente. Caroline smorzò un sorriso.
<< Cosa vi è preso? Non siete contente? >>
<< Uh, sì. Certo che siamo contente. >> rispose Luna. << Per quanto mi riguarda sono un po’ pensierosa. Vuoi un matrimonio in grande o qualcosa di semplice? E soprattutto, dove preferisci che venga… >>
<< Calma, calma, mia cara! Penseremo a tutto domattina. Ci siederemo all’ombra del gazebo nel cortile di Caroline e metteremo ogni nostra decisione nero su bianco. Più ci penso e più mi convinco che si tratta di un sogno… >>
Assaporarono la voce del silenzio. Il buio della notte avviluppava il ristorante in un manto spettrale. Un cameriere si aggirava con alacrità per i tavoli semideserti. Quando si rese conto che quella quiete sepolcrale si stava facendo pesante, accese la radio. Rolf, Luna e Caroline, tra i tintinnii argentini delle posate che cozzavano contro i piatti bianchi, tesero l’orecchio.

Traffico di scope sui cieli di Melbourne. Domani si darà inizio all’ultima manche della gara di velocità a bordo di scope antiche. Per gli sfortunati che si fossero persi i risultati della giornata di ieri, ribadiamo le posizioni. Sul podio, salgono Edward McFayer, Julian Pileser e Meredith Harmon. Al quarto posto il francese Jacques Le Monte. Ricordiamo che la disputa avrà luogo nello stadio di Quidditch di Melbourne, il Chapford.
Ma passiamo ad un’altra notizia.
Una strega inglese è stata fermata all’aeroporto di Rawson, nel Chubut, in Patagonia, dalla polizia Babbana. La donna ha utilizzato un incantesimo Oblivion su alcuni passeggeri e sui poliziotti Babbani che hanno invano tentato di ammanettarla. L’intervento della polizia magica è stato tempestivo e la donna è stata condotta in prigione. Nella sua valigia gli uomini delle Forze Magiche hanno trovato documenti in cui si parla di un’associazione criminale, chiamata “Ragno Nero” (presumibilmente sottratti alla Centrale della Polizia Magica di Manchester, che ne reclama i diritti), ed una sfera opalescente che secondo gli studiosi è un uovo di Idra, utilizzato in Magichimica. La delinquente si è rifiutata di dire il suo nome ai membri della Centrale Magica di Rawson. Ha scagliato incantesimi di potenza eccezionale ed è riuscita a sfuggire all’incarcerazione. Si attendono i risvolti della faccenda. Intanto, agli abitanti di Rawson e delle vicinanze è consigliata la massima cautela.
Si è conclusa oggi la manifestazione per i diritti delle Valchirie del Sudafrica, che…


Una miriade di emozioni investì Luna con potenza parossistica. Qualcuno era sulle sue tracce. Una donna… Ma chi? E la Luna di Vetro era dunque un uovo di Idra? Ricordava solo vagamente che creature fossero gli Idra. Draghi con molte teste. Sette, forse, se la memoria dei giorni trascorsi ad Hogwarts non la ingannava. Vide Rolf con le mani sul volto. Era preoccupato, decisamente, addirittura più di lei. Caroline non era a conoscenza della storia e osservava le reazioni dei suoi commensali con sguardo perplesso.
Una donna… Aveva rubato alla Polizia di Manchester i registri relativi al Ragno Nero. Ma per quale motivo? Temeva forse che contenessero informazioni atte a condurre alla risoluzione del caso e alla sua successiva incarcerazione? Era tutto decisamente strano.
Si rimisero in marcia nel silenzio più assoluto. Caroline chiese spiegazioni, ma venne zittita educatamente. Rolf e Luna avevano intenzione di pensare.
Percorsero ancora una volta diversi chilometri. Quella giornata si era conclusa in modo assolutamente inaspettato. L’annuncio-radio aveva spiazzato totalmente Luna, che adesso si sentiva timorosa e disperata. Se una donna era sfuggita alla Polizia Magica, era di certo alla sua ricerca. Doveva restare in guardia, per non incappare in un’ombra di cui sconosceva le sembianze.

* * *

Il dottor Ive si scosse dal suo sonno profondo non appena udì l’annuncio-radio. Era stato trasmesso anche in una piccola frazione della Gran Bretagna. Il medico si era appisolato dimenticando il volume del radioricevitore troppo alto e, al percepire il nome di “Ragno Nero”, in lui era come scattata una molla. L’associazione criminale stava ancora operando, nonostante tutto quello che era successo. C’entrava una donna… Ma di chi poteva trattarsi?
<< Povera signorina Lovegood! Correrà qualche rischio, ne sono certo. E se non ottiene la giusta protezione le potrebbero mozzare la testa. Dove si troverà, in questo momento? Ho bisogno di trovarla, di comunicarle i miei sospetti, di metterla in guardia. Prima che sia troppo tardi…>>

* * *

Terence non era riuscito a prendere sonno. Il suo cervello era tormentato da così tanti pensieri, quella sera…
L’annuncio-radio l’aveva meravigliato, sconcertato, sgomentato. Non c’erano parole per descrivere le sensazioni che il cronachista aveva innestato in lui, parlando della donna del Ragno Nero. Quel giorno, Terence aveva provveduto ad inviare la sua civetta a Luna, con una lettera. Chissà dove si trovava! Doveva scoprirlo, raggiungerla a tutti i costi…
“Non vivrà a lungo!” pensò. “Devo affrettarmi!”

* * *

Elvira Follin stava tremando. Era uscita un attimo in balcone, per prendere aria e pensare alle sue faccende. E poi era rientrata in camera. Ma suo marito non c’era più. Era scomparso. << Tony! Tony, dove diavolo ti sei cacciato? >> aveva urlato come un’ossessa. Nessuna risposta rassicurante le era giunta alle orecchie. Dove era finito suo marito? E perché non le aveva detto nulla? Elvira era caduta a terra, in preda alle convulsioni. Il volto le si era fatto rosso, avvampando. Aveva visto cadaveri dappertutto, e sangue. Le solite visioni demoniache… Dopo la scomparsa di Anthony, non era riuscita a resistere. E adesso voleva ancora dei cadaveri. Li desiderava.

* * *

L’intero gruppo di polizia era raccolto nella Centrale di Manchester, quella notte. Gli uomini erano assiepati attorno alla scrivania e il commissario Mercury stava riepilogando i fatti del giorno.
<< Considerazione numero 1: Jane Event, la proprietaria dell’High Magic Hotel, non è la stessa donna che abbiamo interrogato poco tempo fa. La vera Jane Event è stata sepolta sotto parecchi centimetri di terra. Abbiamo provato a intercettare l’impostora e suo marito, ma senza risultato. Qualcuno si è sbarazzato dei veri proprietari dell’High Magic Hotel, per scopi che non ci sono chiari. Considerazione numero 2: una donna che, secondo la descrizione dei nostri colleghi della Patagonia, non sarebbe troppo dissimile, nelle sembianze, dall’impostora che ha recitato la parte della vera Jane Event, è stata fermata dalla Polizia Magica del Chubut, ma è riuscita a fuggire. Non c’è dubbio: l’impostora ha rubato le informazioni riguardanti il Ragno Nero dai nostri archivi, poi è andata in Patagonia, probabilmente per raggiungere la signorina Lovegood, che vi sta soggiornando attualmente. Insomma, è in circolazione una donna del Ragno Nero. Probabilmente colei che ha ucciso mister Scott e Hamilton, colei che ha fatto perdere le tracce della ragazza chiamata Skali. Dobbiamo fermarla, in un modo o nell’altro. La polizia della Patagonia si sta mobilitando per cercarla. Siamo certi che si tratta di una delinquente. Nella sua borsa è stata ritrovata la sfera di vetro di cui ci ha parlato miss Lovegood. E’ tutto fin troppo lampante! Abbiamo il nostro colpevole. E’ lì, in Patagonia! Sarà meglio che avvertiamo tutti gli ex-ospiti dell’High Magic Hotel, di modo che sappiano come stanno le cose. Hottersby, occupati di inviare loro uno stesso messaggio, in cui li informi delle due considerazione che ho poc’anzi esposto. La fuga della donna e la scomparsa dei documenti sul Ragno Nero. E accenna anche al cadavere della vera Jane Event. Vedi di mettere tutti all’erta. Qualcosa si muove, e non sappiamo di che si tratti! >>




  
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