“Forza, entrate” un omaccione imponente fece cenno di seguirli
Si videro entrare
le due schiene, all’intero del grande uscio carbone.
Chiusero la porta
alle loro spalle, sparendo alla vista di chiunque.
“ci metteremo
poco, sta tranquillo…finiamo solo il colore” continuò quello
“bene, perché devo
partire tra un ora” rispose il ragazzo, sedendosi su un lettino, scuro
anch’esso.
“e dove vai di
bello?” domandò innocentemente l’altro, dalla sua grandezza
“vado a Suna,
dalla mia…” si bloccò un attimo, sospirando amareggiato “…ragazza”
“aaaaah, capisco…è tutto per lei quindi” l’uomo prese degli
strumenti appuntiti e inquietanti. Li pulì con uno strofinaccio gia sporco ed usato. Ne posò alcuni su un tavolino
granitico, ove ve n’erano altri.
Si udì il notorio
rumore di ferro, quell’angusto rumore facile da riconoscere tra tanti.
“si, le abbiano
nascosto la cosa fino ad ora, ma dovremo dirglielo oggi…cioè, lui glielo dirà”
intervenne l’esile figura su una sedia al fianco degli altri due. Questa
accavallò le gambe sotto la gonna violetta.
Metteva in mostra
le snelle cosce nude, e l’ombra che le ricopriva le morbide curve.
Quei capelli così
fini, lisci e donati all’aria, che amava giocarci creando le ondeggiature più belle.
Gli occhi sempre
di quel chiaro azzurro a reclamare il cielo mattutino, erano leggermente
stanchi quel di.
“non glielo avete
ancora detto!?” domandò egli stupito
“no,
non era ancora il momento…” esordì infine il giovane scostando la chioma
castana che gli ricadeva dolcemente sulle spalle.
Calzini, Maglie,
Canotte, Mutande, Scarpe, Braghe…
In terra vi si
poteva vedere qualunque cosa, meno che il pavimento.
Passi veloci e pesanti
sul parquet volteggiavano tra una stanza e l’altra riempiendo delle borse di
tutto e di più.
“ehi, Kankuro…!”
una lineare immagine dalla particolare capigliatura apparve sulla soglia,
fissando le altre due stranita
“…Gaara, che diavolo state combinando?”
Si fermarono i
passi, e gli ultimi indumenti vennero riposti.
“stiamo partendo
per una missione” rispose il moro raccogliendo un calzino blu.
“MISSIONE?!?!? E
nessuno me l’ha detto!?!”
Gesticolò in aria
la biondina, rimproverando i fratelli
“è che…hanno
chiesto il nostro aiuto e vogliono che tu faccia la guardia a Suna, in nostra
assenza…” cominciò a spiegarsi il più alto, un po’ insicuro delle parole che
lui stesso stava pronunciando
Il più piccolo
fece un passo avanti e, con più sicurezza del precedente, esordì
“…. ci vuole
sempre una difesa presente all’interno del villaggio…”
La sua voce, calma
e persuadente, convinse la giovane a credere nel loro discorso.
Cosi ella sbuffò all’aria, guardando in terra il
pandemonio che avevano tirato su per fare due valige.
“ragazzi…siete
irrecuperabili!! =_____=’’’
“Tem, potresti
approfittare della nostra assenza per rilassarti un po’, che ne dici?!”
propose Kankuro, cambiando discorso.
Chiuse la zip
della sacca e se la caricò
“gia, non sarebbe una cattiva
idea…” finì l’altro ragazzo, prendendo in spalla la propria borsa.
Lei rimuginò un
attimo sulle ultime proposte…
In effetti non le avrebbe
fatto sicuramente male staccare la spina per un po’. Giusto cosi, per godersi
un qualche momento per se…
“ma quanto starete
via??” chiese quindi, per informazione
“bah, non lo
sappiamo ancora, ma prevediamo massimo una settimana” rispose vago il maggiore
“ah, ho
capito…state partendo proprio ora??”
“eh si, come vedi
siamo gia pronti” sorriso il moro
“ma dove dovete
andare?” chiese sempre più curiosa la ragazza
“beeeh…al villaggio della Stell…”
“…Pioggia!” i due
fratelli si guardarono un attimo con smarrimento dipinto negli occhi
Lo sguardo acquamarino li scrutò indagatore
“mmmhh…interessante il villaggio della ‘steLLPIoggia’, dev’essere nuovo, non l’ho mai sentito”
“emh…è che Kankuro…beh, sai com’è fatto….a volte gli si va
in pappa il cervello, poverino…devi capirlo…”
Cominciò a
farneticare il minore, sorridendo in modo plastico.
“Gaara, io lo
sopporto da più tempo di te! E….”
I due fratelli
esitarono un attimo in attesa della conclusione della frase.
Temevano che il
loro piano venisse scoperto in modo alquanto imbarazzante.
“ee…..ti capisco si…è sempre stato un po’ fuori….bravo Gaara
su, cerca di aiutarlo in questa
settimana”
“farò del mio meglio…^___^°°°
per il mio Fratellone scemo”
Dire che Kankuro
lo avesse guardato male sarebbe troppo limitativo…
Lo fulminò con lo
sguardo!
“Ma Grazzzzieee Fratellino,
come sei dolce =___=!!!”
I due si
scambiarono qualche occhiata annuendo ed entrambi si diressero verso la porta
d’uscita.
“a presto Tem, non
stare in pensiero per noi, torneremo in pochi giorni”
“in pensiero?? IO??? Mavvvaaaa!!” ridacchiò la sorellona gesticolando esageratamente.
Il trio ben sapeva
che Temari della Sabbia avrebbe atteso notizie dei fratelli, e ben sapeva che
anche Kankuro e Gaara avrebbero sentito la mancanza della biondina, sperando stesse
bene…
Ma tra loro
funzionava così…
Si volevano bene,
come una normale famiglia…ma loro beh, non erano normali…e
non lo sarebbero mai stati.
Quello era il loro
amore non espresso… si amavano così,
senza alcuna parola…
Senza abbracci, sorrisi o una buona notte la sera…niente di tutto questo…
Dopotutto loro non
erano normali, e non lo sarebbero mai stati…eppure…continuavano ad
amarsi così, senza dirsi nulla, ma
volendosi bene, come veri ed autentici fratelli…
“ci vediamo Tem”
salutò il rosso, voltando le spalle alla sorella e varcando la porta in legno
“buona missione,
portatela a termine mi raccomando!” sorrise la biondina, guardando le figure
sparire dietro l’angolo e in seguito, dietro una duna di sabbia…