Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Seekerofdreams_    13/12/2013    23 recensioni
The maid (in italiano La domestica) è la storia di una ragazza universitaria che si riempie di marshmallow e caramelle piangendosi addosso davanti ad un pc guardando serie tv e ascoltando musica. Un giorno deciderà di cambiare tutto, ma sarà il giorno giusto per alzarsi dal letto e iniziare a vivere? La risposta la troverà in un paio di occhi azzurri. Tra figuracce, nuove amicizie, tradimenti e segreti vi narrerò la storia d'amore di Niall e Serena.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
             .The maid.
                                   Capitolo 5




                       

                                                                                                “Niall is just a present in everyone’s life”
                                                                                                 _ Louis Tomlinson (♥)






“Midniiiiight memorieeeeeeees” urlo cantando a squarciagola per casa il nuovo cd.
Ieri sera sono stata in piedi fino a tardi per il lancio dell’album in diretta da New York, non ho avuto il coraggio di scrivere
 a Niall dopo non aver ricevuto risposta al messaggio dell’altro giorno.
Questa mattina sembravo uno zombie in facoltà, sono uscita da lezione alle undici e sono corsa nel negozio di dischi 
all’angolo della strada per comprare il nuovo album.
Da ormai mezz’ora gira a ripetizione nel lettore cd del mio computer, con le casse attaccate e il volume al massimo.
Sono stesa sul mio letto, uno splendido materasso ad una piazza e mezza attaccato da una parte al muro, i raggi del sole 
filtrano illuminando la stanza dalla porta-finestra del balconicino.
Lo ammetto, questa casa l’ho scelta soprattutto per il balcone, mi piace uscire e starmene un pò per conto mio a fissare 
il paesaggio fuori ma adoro anche i fiori, infatti oltre ad una sedia a dondolo il balcone è ricoperto da vasi, 
nonostante Londra sia fredda alcune piante resistono anche alle intemperie della città.
Stringo a me la maglia di Niall durante i suoi assoli, è impregnata del suo odore ed io non posso far altro che 
abbracciare quel pezzo di stoffa blu. 
Mi fiondo su twitter per commentare insieme a tutti l’uscita dell’album, conrollo i profili dei ragazzi per vedere se hanno 
scritto qualcosa ma ancora niente, sicuramente saranno stanchi e c’è da contare anche il fus’orario.
Odio quando sono dall’altra parte del mondo, odio rimanere al computer alle quattro di mattina, ma per loro lo farei 
sempre, sono entrati nella mia vita in un periodo in cui non avevo voglia di vivere e mi hanno ridato la voglia di 
sorridere per qualcosa.
Per me è un sogno averli incontrati e soprattutto aver instaurato un rapporto con Niall, è il desiderio di ogni ragazza che 
li segue, entrare a far parte della loro quotidianetà, del loro mondo.
Il cd finisce per l’ennesima volta, dopo aver copiato le canzoni sul pc le trasferisco sull’mp3 e poi ripongo il disco nella 
custodia, mi guardo intorno e faccio posto sulla mensola per sistemarlo lì, poggio le mani sui miei fianchi e sbuffo, 
devo rendere la mia stanza presentabile.
Tiro fuori dal comodino i giornali e prendo un paio di forbici, inizio a ritagliare qualche fotografia e ne attacco un pò sul 
muro, una foto tutti insieme e una di Niall mentre suona la chitarra.
Dovrò dirgli che ho una passione sproporzionata per lui quando suona, qualsiasi tipo di chitarra sia mi fa venire strane 
idee in mente... No, forse per il momento non è il caso di dirglielo!
Il suono del telefono mi riporta alla realtà, Luke sta provando a chiamarmi da ieri sera, ma possibile che non capisce che 
se non rispondo vuol dire che non ho voglia di parlarci?
“Pronto?” rispondo scocciata.
“Apri, so che sei a casa!” dice e nello stesso istante sento bussare.
Sbuffo raggiungendo la porta e la apro facendolo entrare.
“Chi non muore si rivede” cerca di scherzare.
“Luke, che vuoi? E’ inutile che mi chiami cinquanta volte, dobbiamo parlare e lo sai!” 
“Ancora? Ora ho da fare ora, sono passato solo a salutare, ti prometto che...”
“Ti prometto niente Luke!” dico seguendolo in camera mia.
Non so se non nota i poster al muro o se fa finta di non vederli, fatto sta che non dice nulla, peccato però che la maglia 
di Niall la vede benissimo.
“Di chi è quella?” dice.
“Non cambiare discorso, dobbiamo parlare!” dico.
“Non sto cambiando discorso, ti sto chiedendo di chi è!”
“Di Will, di chi vuoi che sia?” mento.
“Ah, va bene... Comunque ora devo andare!”
“Smettila di evitare il discorso, sai benissimo che c’è qualcosa che non va!” dico furiosa.
“Dai non fare così amore, tu rimani a casa? Passo dopo!”
“Però dopo parliamo!” ribatto.
“Va bene, va bene! A dopo” dice prima di sparire alla velocità della luce.
Afferro la maglia di Niall e chiudendo gli occhi l’avvicino al viso, chissà cosa sta facendo ora, piego la maglia al meglio e 
la infilo nella tracolla.
Spengo il telefono e lo butto in borsa, sarà meglio se torno in facoltà a studiare qualcosa.
Preparo i libri e mi infilo la giacca, più tardi devo ricordarmi di chiamare l’officina, non ho intenzione di spendere 
ancora milioni in biglietti per la metro.
Mi chiudo la porta alle spalle e percorro la solita strada, oggi Jess non l’ho vista per niente, io e la mia coinquilina 
abbiamo un rapporto strano, ammetto che all’inizio mi era antipatica al massimo, poi l’ho conosciuta un pochino e mi 
sono ricreduta ma non siamo mai state amiche, io conosco della sua vita una minima parte, so cosa studia, so la gente 
che frequenta o meglio quelli che porta a casa e lei sa ancora meno di me, sono fidanzata e gioco a calcio, questo basta 
per la nostra convivenza, eppure nell’ultimo mese c’è qualcosa che non mi convince, cioè... È ancora più strana del solito!

Questi pensieri mi accompagnano per tutto il viaggio, appenna arrivata vado in caffetteria a mangiare un panino 
e poi svogliatamente mi dirigo verso l’aula studio.
Prendo posto e poi esco da lì, tutto quel silenzio mi imbarazza delle volte, scendo le scale e mi dirigo alle macchinette, 
ci vuole qualcosa da bere.
“Buongiorno splendore!”
Mi giro di scatto trovando Will a sorridermi, lo saluto con una mano mentre sorseggio un pò d’acqua.
“Ehi Will, vieni a studiare con me?” chiedo.
“Certo, però tra un’oretta devo andare!” dice mentre risaliamo le scale.
Inutile dire che in un’ora non abbiamo fatto altro che disturbare i nostri compagni e mandarci bigliettini.
“Smettila Will, ci stano lanciando delle occhiate che non vogliono dire nulla di buono” sussurro.
“Che vadano al diavolo, io voglio parlare!” dice urlando.
“Will” lo richiamo.
“Scusate ma noi siamo qui per studiare, potete fare silenzio?” dice una ragazza.
“Acida” risponde Will.
“Scusalo, ce ne andiamo subito!” dico alzandomi.
“Forse è meglio!” ribatte.
Ma brutta str....meglio se resto calma.
Rinfilo tutto in borsa e mi trascino dietro Will che prima di chiudersi la porta dietro si gira verso la ragazza.
“Un consiglio, sei un pò acida bellezza, vedi di scop...”
“William!” lo tiro fuori chiudendo la porta.
Scoppiamo a ridere guardandoci in faccia e poi scendiamo le scale, riversandoci in mezzo ad un via vai di studenti 
di fretta.
“Devo andare un attimo in bagno” dice Will mentre ci avviciniamo al corridoio principale.
“Ok, ti aspetto qui allora!” dico.
Lui annuisce allontanandosi mentre io mi guardo intorno spaesata, dondolo sulle gambe mentre canticchio il ritornello 
di Happily, quella canzone mi mette allegria!
Controllo l’ora al cellulare, devo trovare un posto dove studiare, non tornerò di sopra con la ragazza acida.
Vedo Will tornare prima del previsto e mi invita a prendere un caffè, ovviamente al ginseng, al bar di fronte alla facoltà 
prima dell’inizio della sua lezione.
“Va bene, dopo dovrò trovare un’altra aula studio libera per colpa tua!” rido.
“Ehi, prenditela con la ragazza” si giustifica lui.
Ci avviciniamo al bancone ed ordinaimo i nostri caffè, il bar è pieno, un tavolo libero è impossibile trovarlo a quest’ora, 
mi poggio con i gomiti sul corrimano intorno al bancone e mi giro verso la sala, ossevando un pò di gente.
“Ecco a voi” dice il barista interrompendomi.
“Grazie” dico voltandomi.
“Ci vuole proprio un bel caffè a quest’ora!” dice Will sorridendo prima di iniziare a tossire sputando il caffè.
“Will?” dico dandogli delle pacche dietro la schiena per farlo riprendere.
“Sto bene, sto bene è che... Quello non è Luke?” dice indicandomi un tavolo un pò appartato.
Mi giro di scatto sbuffando ma per poco la mia mascella non tocca terra.
“S-sta, sta...” mi giro verso Will incredula.
“Sta baciando un’altra, bè si è consolato in fretta” dice.
“Will, in realtà non ci siamo realmente lasciati, doveva venire da me dopo per parlare, 
quindi a conti fatti mi sta tradendo!” dico furiosa.
“Oh cazzo!” dice Will mentre paga i caffè e mi trascina fuori dal bar.
Mi lascio trasportare da lui, non posso credere a quel che ho visto.
“Tanto volevi lasciarlo no?” cerca di sdrammatizzare Will.
Già, voglio lasciarlo eccome ma non si deve permettere di prendermi in giro in questo modo, con chi sono stata per tre 
anni? Mi avrà tradito come minimo altre volte e io come un’illusa fino a poco tempo fa credevo in noi.
Asciugo una lacrima sfuggita dai miei occhi mentre aspetto di vederlo uscire dal bar.
“Dai andiamo Sere, non ti fa bene stare qui!”
“No Will, tu vai a lezione io devo chiarire questa storia ora, non ci sto ad essere presa per i fondelli!” ribatto.
“Se hai bisogno di qualcosa chiamami che mollo tutto e vengo da te!” mi dice.
“Va bene, buona lezione” dico mentre mi lascia un bacio sulla fronte.
Lo vedo allontanarsi e dopo aver preso un bel respiro torno nel bar.
Cammino a passo sicuro tra i tavoli del bar fino a raggiungere quello giusto, tossisco per richiamare l’attenzione mentre 
gli occhi di Luke diventano due palline da golf per quanto sono sgranate, mentre la ragazza, poverina, 
sorride dolcemente.
“C-che ci fai qui?” chiede Luke.
“E’ una tua amica?” chiede la biondina, quasi quasi mi dispiace per lei.
“In realtà fino a questa mattina stavamo insieme, da tre anni ma visto che era già da un pò che volevo lasciarlo, grazie 
per avermi tolto il disturbo di dover torvare le parole giuste, buon proseguimento!” finisco il monologo e girando i tacchi 
vado via, ma faccio in tempo a sentire il suono di uno schiaffo risuonare.
Sorrido chiudendomi la porta del locale alle spalle, sistemo la borsa sulla spalla, fingo che va tutto bene e mi incammino 
verso la fermata della metro.
“Cosa ti è saltato in mente?” sento urlare.
Accellero il passo ma lui mi raggiunge in poche falcate, non ho proprio voglia di discutere con lui ma non posso evitarlo, 
così mi giro per fronteggiarlo.
“Cosa mi è saltato in mente? A me?” dico furiosa.
“Cos’è quella scenata?” ripete.
“Fino ad un paio d’ore fa mi chiamavi amore ed ora ti trovo con un’altra, 
se permetti non mi va giù essere presa in giro!” dico.
“Ah ecco, perchè tutto gira intorno a te eh?”
“Ma che c’entra? Niente ha mai girato intorno a me!” 
“Ti preoccupi solo di te stessa, sapevo che volevi lasciarmi ma tanto a te che te ne importa!” dice.
“Spero tu ti renda conto delle cavolate che dici, mi proccupo per me e ci mancherebbe altro, 
se non ci penso io a me stessa non ci pensa nessuna, ma cosa volevi? 
Che restassi insieme a te per abitudine?” dico arrabbiata.
“No, ma almeno evita di fare scenate e rovinarmi la vita!”
“Una relazione si basa sull’onestà e quella ragazza si meritava di sapere la verità” replico.
“Ma non dire stronzate, non te ne frega niente di lei! Tu sei solo un egoista del cazzo” sputa acido.
Faccio ricorso a tutta la mia buona volontà per non tirargli un pugno in faccia e rispondo mettendo la parola fine 
alla nostra relazione.
“Se c’è un’idiota sei tu e si, ti volevo lasciare ed anche da un pò di giorni e se lo vuoi sapere, c’è un altro ma almeno 
io sono abbastanza furba da non portarlo in giro per Londra nei posti che frequenti tu, detto questo, vai a farti un giro 
con la tua bionda e lasciami in pace una buona volta!” detto questo mi giro lasciandolo impalato e corro verso 
la stazione della metro.
Prendo un biglietto e aspetto la locomotiva diretta nella zona di Iven Street.
Non posso tornare a casa mia, non mi va di stare in un posto che mi ricordi troppo la nostra relazione.
Mezz’ora dopo salgo la scala dietro l’appartamento di Niall, apro la finestra e mi chiudo tutto dietro.
La casa è avvolta nel buio, fuori non c’era nessuno ma non è il caso di aprire tanto le finestre, 
non vorrei destare sospetti a qualcuno.
Appoggio la borsa sul divano e mi siedo, porto lo sguardo fisso davanti a me e comincio a piangere, sola e infreddolita 
dopo aver troncato una relazione di tre anni, è vero volevo lasciarlo io, ma questo non significa che faccia meno male, 
abbiamo passato momenti insieme che ricorderò sempre e fino a qualche tempo fa credevo che fosse l’uomo della mia 
vita e invece ora mi trovo in una casa non mia, in cui ancora rimbobba il suono della risata del ragazzo che mi ha 
trascinato in un vortice di emozioni senza fine, mi trovo a maledirlo e amarlo nello stesso istante, perchè è così, 
è stupido e banale ma io lo amo, lo amo dalla prima volta in cui ho ascoltato la sua voce e quest’amore è cresciuto 
e maturato dentro di me fino a diventare un sentimento quasi insopportabile, ho lasciato la mia vecchia vita per questo,
 ma mi rendo conto che non sarà facile essere innamorata di Niall Horan.
Non è facile perchè lui è l’eterno single del gruppo, non è facile perchè Niall è il principe azzurro di tante ragazze, 
non è facile perchè amarlo da dietro un pc è leggermente più facile che amarlo dal vivo, 
perchè qui bisogna mettersi in gioco e c’è il rischio di perdere la partita, c’è il rischio di venire rifiutati e io Niall, 
non posso proprio permettermi di perderlo.
Tiro fuori dalla borsa la sua maglia e la indosso, poi prendo i libri, forse studiare mi farà distrarre un pochino, ma prima 
mi collego per vedere se ci sono novità, ormai sono le cinque del pomeriggio, a New York sono le undici del mattino, 
sbircio nella home di Facebook e nei contatti di twitter, poi varie foto dei ragazzi colpiscono la mia attenzione, Niall 
sembra sorridente e felice, quanto vorrei averlo qui.


Pov di Niall

La giornata è un inferno, interviste, registrazioni, foto, autografi, spostamenti vari.
Arrivo in albergo sfinito, per fortuna tra due ore torneremo a casa, non vedo l’ora di fiondarmi sul mio bel divano a 
guardare un film.
Rientro in camera seguito da Harry e iniziamo a sistemare la solita valigia, ormai è diventato automatico farlo, sembro 
quasi un robot!
“Ehi, va tutto bene?” mi chiede.
“Si, certo, perchè?” chiedo ripiegando una tuta.
“Mi sembri pensieroso, quando non ridi mi preoccupo lo sai!” dice affettuoso.
“Lo so Haz, è che sono stanco, voglio tornare a casa!” dico sincero.
“O vuoi rivedere Serena?” scherza sorridendo ma io mi blocco al sentire il suo nome.
“Che c’è? Problemi?” chiede preoccupato.
“No, ma lei è impegnata Harry, a me non va di fare il terzo incomodo e poi sai che non sono bravo nelle relazioni, ne ho 
avuta una seria ed avevo si e no quattordici o quindici anni, per quanto si possa definire seria una relazione a quell’età! 
Non voglio soffrire!” dico chiudendo la valiga.
“Vieni qua!” dice aprendo le braccia e mi fiondo ad abbracciarlo.
Di solito è lui a chiedere i miei abbracci ma questa volta è diverso, tra noi è così, abbiamo legato in modo quasi 
maniacale nell’ultimo anno e per me è come un gemello, Harry è una parte di me, siamo entrambi amanti della vita 
ma allo stesso tempo abbiamo paura di soffrire, di stare male e ci proteggiamo a vicenda, com’è giusto che sia.
“Perchè non le scrivi?” mi dice staccandosi da me.
“Cosa le dico? Ti prego se sei con lui non farti toccare perchè altrimenti gli spacco la faccia?” dico serio.
“Bè è un inizio!” ride.
“Sono serio Haz, è normale sentire un fastidio alla bocca dello stomaco al pensiero di lei 
tra le braccia di un altro?” chiedo come un bambino.
“No, Niall, non è strano! Ti sei solo preso una sbandata!” dice sorridendo.
“Ma com’è possibile? Io...”
“Niall, non farti tutti questi problemi, nessuno sa come funziona l’amore, quindi non stupirti se dopo meno di due 
settimane quella ragazza ti piace, avete passato del tempo insieme, ti sei divertito e questo è l’importante, non devi 
mica sposarti con lei, torna a casa e corteggiala!” sorride.
“Tu dici?” chiedo.
“Ricordati che in guerra e in amore....tutto è lecito!” dice soddisfatto del suo discorso.
“Mi aiuti?” chiedo.
“A fare cosa?” dice chiudendo la sua valigia.
“A conquistarla, io non so come si fa!” ammetto.
“Sei un pulcino quando fai così! Niall sei solo insicuro, le cose vengono da sole, fidati!”
“Non sono un pulcino! E... Quando fai così sembri seriamente gay!” rido.
“Ehi, perchè amore non ti piaccio più? Adesso hai occhi solo per lei? Ingrato” dice facendo una voce stridula.
“Sei un cretino Harold” rido.
“Oh, amo quando mi chiami Harold” continua facendo finta di essere una ragazza.
Mi siedo sul letto scoppiando ancora di più a ridere mentre lui si unisce a me, mi stritola in un abbraccio e io lo 
ringrazio mentalmente per esserci sempre.
“Forza andiamo biondino altrimenti arriverai tardi dalla tua bella!” dice alzandosi.
“Non è la mia bella!” dico amareggiato.
“Non ancora!” dice lui sorridendo e in cuor mio una piccola fiamma di speranza si fa viva.
Scendiamo al piano di sotto e troviamo già gli altri ragazzi pronti, alcuni addetti ci portano i bagagli in auto mentre noi 
facciamo i saluti e i ringraziameti di rito.
Usciamo e ci fermiamo a fare qualche foto con i fan prima di salire sulle auto e dirigerci all’areoporto.
Durante il tragitto prendo il telefono in mano e cerco il suo nome in rubrica, apro un nuovo messaggio e rimango 
a pensare, cosa potrei scriverle?
E se è con lui? Ancora una volta lo stomaco si contorce e mi ritrovo a chiudere gli occhi.

“Impazzisco all’idea di pensarti con un altro, è normale secondo te?”

Il volo durerà sette ore, se le invio questo messaggio almeno non sarò costretto a sapere subito la sua risposta, 
anche se l’ansia mi ucciderà.
“Niall, andiamo?” mi richiama Louis.
“Si” dico scendendo dall’auto
Rileggo il messaggio, no, non posso scriverle una cosa simile, mi appresto a cancellarlo, quando Harry mi strattona 
il telefono dalle mani.
“Si fa così Niall!” dice schiacciando invio.
“No, Haz, dannazione!” dico maledicendolo in tutte le lingue del mondo.
“E adesso?” dico agitandomi.
“Tranquillo, cosa vuoi che sia!” sorride mentre saliamo sull’aereo che ci porterà a Londra.
Spero solo che quando leggerà questo messaggio non si prenderà gioco di me.


Pov di Serena

Alzo la testa dei libri che sono ormai le nove di sera passate, sono stata costretta ad accendere le luci, spero solo che 
non succederà un casino!
Mi dirigo in cucina e in frigo trovo le poche cose della scorsa volta, metto su un pò d’acqua, anche un pò di pasta 
in bianco va bene.
Canticchio una canzone e accendo la televisione per farmi un pò compagnia, forse dovrei riaccendere anche il cellulare, 
magari serve qualcosa a qualcuno.
Mentre l’acqua inizia a bollire apro la borsa per prendere il cellulare, non faccio in tempo ad accenderlo che mi arrivano 
un sacco di messaggi.
Will, si può cancellare.
Mamma si può cancellare.
Sally si può cancellare.
Ancora Mamma, cancello.
Niall, cancello.
Niall?
“No, no no! Cosa ho cancellato? C’era scritto Niall? Dio, mi ha scritto, quanto sono cretina da uno a dieci? 
Cento, oddio e ora?” continuo a maledirmi per altri venti minuti.
Chissà cosa mi aveva scritto, digito velocemente un messaggio e lo invio.

“Ho cancellato il messaggio per sbaglio senza leggerlo, sono un disastro ambulante!”

Sento l’acqua strabordare dalla pentola e corro ad abbassare la fiamma, oggi non me ne va una giusta.
Continuo a fissare il telefono in attesa di un altro sms, che purtroppo non arriva.
Mangio in totale silenzio quel pò di pasta e una volta sistemata la cucina, vado in bagno, controllo che sia tutto chiuso 
e mi fiondo nella stanza di Niall.
Accendo la sua televisione e mi sistemo tra le sue coperte.
Tolgo i jeans e la maglia e infilo la sua maglia del pigiama, sorrido vedendo che al centro c’è una stamp di un trifoglio 
irlandese, poi mi infilo sotto le coperte.
Cambio canale, ma non trasmettono niente d’interessante, alla fine lascio un programma comico, almeno mi fanno 
compagnia fino all’arrivo di Morfeo.
Prima però chiamo mia madre, lei è sempre disponibile per fare due chiacchiere, adora parlare!
“Tutto bene con Luke?” mi chiede dopo un pò.
Purtroppo però quando ho schiacciato il tasto verde non avevo pensato a questa domanda, 
così sospirando le dico la verità.
“Direi di no, mamma, ci siamo lasciati!”
“Oh, ma...Perchè? Cioè, com’è successo?” dice incredula.
“Semlicemente pensavo fosse un altro tipo di ragazzo, ma sto bene mamma!” dico seria.
“Sei sicura? Vuoi tornare un pò qui? Io sono felice se torni!” ridacchia.
“Lo so mamma, ma per ora sto qui, ci vediamo a Natale tanto!” sorrido.
“Va bene, ma non farmi stare in pensiero, c’è la tua coinquilina con te? Non stare da sola” dice.
Mi guardo intorno, non posso dirle che sono sola, in casa di un personaggio famoso.
“Si mamma, è con me!” dico.
“Ok, salutala, ci sentiamo domani!” dice preoccupata.
“A domani, saluta papà!” dico prima di chiudere la conversazione.
Fisso il telefono con un’espressione apatica prima di poggiarlo sul comodino, cerco sul telecomando come impostare 
il timer per lo spegnimento automatico del televisore e dopo averlo trovato, abbasso il volume e mi rannicchio 
perdendomi nelle sue lenzuola e nel suo odore.



Pov di Niall

Arriviamo a Londra che sono ormai de dieci di sera, scendiamo dall’aereo e la scorta ci fa strada verso le auto, 
come sempre i paparazzi e le fan ci accolgono fuori, la cerco tra quest’ultime ma non vi è nessuna traccia di lei.
Riaccendo il telefono mentre saluto qualche ragazza, saluto Louis e Zayn e salgo nell’auto con Harry e Liam.
“Ci vediamo domani ragazzi!” dice Zayn.
“Certo, buonanotte!” rispondo sedendomi composto.
L’arrivo di un messaggio mi fa tremare letteralmente, mi affretto ad aprire e poi scoppio a ridere.
“Ti ha risposto?” chiede Harry.
“Ha cancellato il messaggio per sbaglio!” dico ridendo, è un disastro sul serio ma forse è meglio così, forse questo è un 
segno del destino.
“Siete fatti l’uno per l’altro, due catastrofi naturali!” mi prende in giro.
“Ehi, mi sento offeso, voglio sapere anche io!” dice Liam.
“Abbiamo mandato un messaggio a Serena prima di partire...” Harry inizia a raccontare tutto mentre io ripongo 
il telefono in tasca e guardo Londra fuori dalla finestra.
Ho sempre pensato che le storie di tutti noi fossero già scritte, evidentemente per il momento quel messaggio non 
dovevae arrivare, forse è meglio non sapere la risposta, non sapere con chi e dove passerà la notte.
L’auto posteggia sotto casa di Liam e prima di scendere mi abbraccia dolcemente come solo un papà sa fare.
“Domani ne parliamo!” mi dice sorridendo e io annuisco.
“Va bene, a domani!” dico.
“Ciao” dice Harry sorridendo.
Mi fa appoggiare sulla sua spalla mentre ci avviamo verso casa sua, io abito più lontano di tutti e come è giusto che sia 
sarò l’ultimo ad arrivare a casa.
“Sei stanco?” mi chiede.
Mi trattano tutti come se fossi un bambino di quattro anni e a me in fondo sta bene così, ho sempre bisogno di sentire 
l’affetto costante di qualcuno e loro l’hanno capito benissimo.
“Solo un pò!” dico mentre arriva il momento di salutare anche lui.
Mi abbraccia forte e dopo avermi fatto un pò di linguacce per farmi ridere si chiude la porta alle spalle.
Londra di notte è spettacolare, le luci delle case illuminano le vie e la gente passeggia allegramente, ogni tanto fisso 
la finestra di un appartamento e penso alla famiglia che c’è dentro, alla loro storia, a cosa staranno facendo e mi diverto 
a pensare che un giorno anch’io troverò qualcuno con cui condividere gioie e dolori.
“Siamo arrivati Niall!” mi richiama l’autista.
“Grazie, ci vediamo domani!” dico prendendo la valigia e avviandomi verso casa.
Faccio scattare la serratura e dopo aver visto l’auto ripartire mi chiudo dentro, l’appartamento è avvolto nel buio e nel 
silenzio, accendo la luce ritrovandomi sul divano e sul tavolo libri, penne colorate e quaderni.
Strabuzzo gli occhi, da quando sono tornato a scuola?
Tolgo la giacca e l’appendo al solito posto all’entrata, poi trascinando la valigia mi dirigo in camera, la porta è socchiusa 
e la luce del televisore illumina il letto, rimango impalato sulla porta a fissare un piccolo fagotto avvolto nelle mie 
coperte, un sorriso spontaneo nasce sul mio viso.
Lascio la mia valigia in un angolo e cerco di fare meno rumore possibile, sposto delicatamente il cuscino per prendere 
il mio pigiama.
“C’è solo il pezzo di sotto!” sussurro.
Sposto dolcemente le coperte e le vedo la mia maglia addosso, il mio stomaco si chiude improvvisamente, sorridendo 
come uno scemo vado in bagno a cambiarmi.
Ma se il pezzo di sotto è qui, vuol dire che lei non ha niente.
“Smettila di pensare a queste cose!” dico al mio riflesso.
Ma è inutile mentire, non ci ha pensato solo il mio cervello all’eventualità di averla in parte nuda sotto le mie coperte.
“E’ meglio fare una doccia” dico spogliandomi completamente e buttandomi sotto l’acqua gelata, 
cercando di dare sollievo a qualcuno che sollievo non vuole ricevere, o almeno non in questo modo.
Esco fuori più confuso di prima, infilo il pantaloni del pigiama e mi dirigo in salotto sul divano, mi stendo lì senza 
riuscire a trovare una posizione comoda.
“Oh fanculo” dico alzandomi e tornando in camera.
Sposto le coperte e mi infilo accanto a lei, la sento mugulare qualcosa per poi accoccolarsi contro la mia spalla.
Le accarezzo dolcemente i capelli prima di sorridere e chiudere gli occhi.
Caro destino, 
vederla nel mio letto è la risposta migliore che potessi ottenere ad un messaggio inviato e mai letto.





_________________________________________________________
*Si prepara ai vostri insulti*
Allora, eccoci con un nuovo capitolo,
ammetto che ci ho messo una vita a scriverlo ma sono piuttosto soddisfatta del risultato!
Spero di non aver deluso nessuno, ma se avete qualche critica da fare, dite pure!
Io sono aperta ad ogni opinione :)

Se volete contattarmi sapete che potete trovarmi su:
Twitter: 
https://twitter.com/Sere_VR46
Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/341070052686905/
O qui su EFP, rispondo a tutti quindi per qualsiasi cosa chiedete pure!
Ieri i ragazzi sono stati a Milano e.... ma quant'erano belli?
Cioè Niall è stupendo ragazze, l'avete visto? Mah!
Prima o poi riuscirò ad abbracciarlo anche io!
Detto questo, smetto di annoiarvi e aspetto le vostre recensioni o i vostri commenti!
Grazie mille per tutto come sempre!
Vi voglio bene,
Sere.

 
   
 
Leggi le 23 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Seekerofdreams_