Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: tatarella20    13/12/2013    1 recensioni
Quando ti accorgi che nella tua vita c'è qualcosa che non va, che hai accanto la persona sbagliata, è proprio quello il momento in cui tutto e tutti tornano al loro posto!Un ritorno atteso da troppi anni, una verità nascosta a tutto e a tutti, un amore senza limite che oltrepassa gli oceani, e una vita piena di inaspettate sorprese, di amici fidati e di situazioni scomode e a volte divertenti, un agglomerato di situazioni che porteranno Patty, Matias, Bruno, Antonella, Guido, Giusy e tutti gli altri protagonisti del Mondo di Patty a scontrarsi con la vita da quasi 30enni, e a far capire che si deve crescere, anche se non si vuole!!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matias Beltràn, Nuovo Personaggio, Patricia Díaz Rivarola, Un po' tutti | Coppie: Antonella/Bruno, Guido/Josefina, Matias/Patricia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gli occhi di Carlos:

 

 

  1. Notizie e Novità...

 

 

  • “Perchè sono ancora innamorato di te!” - mi bloccai sull'uscio della porta, Matias era fermo immobile che mi fissava, mi ero ammutolita e lui pure, sembravamo due statue di cera, fortunatamente fu Fabio e la sua irruenza a toglierci dallo stato di trance

  • “Buon pomeriggio a tutti!Ehi Patty sei tornata...Oh mio Dio!!Sei conciata male amica mia...” - mi disse Fabio guardandomi in volto, io gli sorrisi calorosamente

  • “Già un po'!” - rispose Matias al mio posto, lo ringraziai con lo sguardo

  • “Ho interrotto qualcosa?” - chiese Fabio malizioso

  • “No!No!Io stavo andando...” - risposi li salutai e corsi via, non so cosa successe dopo, sentii la porta di casa chiudersi e poi il silenzio

 

Corsi via o per lo meno cercai di farlo, mi appoggiai a un palo della luce sperando di non cadere a terra, Matias mi aveva detto la frase che volevo sentirmi dire da anni e io ero stata in silenzio non ero riuscita a rispondergli, ora dovevo solo cercare di evitare l'argomento per il resto della mia vita, io avrei continuato a vivere serenamente e lui avrebbe continuato per la sua strada.

Mi diressi verso casa di Giusy e Guido avrei chiesto ospitalità per la notte visto che Carlos era li da loro, e avrei parlato con la mia migliore amica di tutto questo casino.

 

Suonai al campanello e sentii distintamente la risata di Guido che arrivava da dietro la porta, appena mi vide si bloccò:

  • “OMG!Patty stai bene...?” - mi chiese facendomi entrare per poi abbracciarmi

  • “Sono stata molto meglio...” - risposi staccandomi da lui che continuava a fissarmi

  • “Hai cambiato le bende?”

  • “No!Ancora no...Sono stata da Matias, e non ho avuto ancora il tempo di farlo!” - vidi Giusy uscire dalla cucina

  • “Hai visto come l'hanno conciata?Te l'avevo detto...” - chiese Giusy a Guido

  • “Si ma, non pensavo fosse così ridotta male...” - rispose Guido

  • “Non ti preoccupare passeranno!!” - risposi

  • “Vieni, Carlos sta dormendo da un po'...E intanto ti cambio le bende!!” - mi disse Guido, io mi sedetti sul divano, Giusy arrivò con tutto il necessario per le medicazioni

  • “Hai una farmacia in casa?” - chiesi sorpresa

  • “Eh già, si fa sempre male!!Quindi ho deciso di tenermi in casa almeno le cose necessarie per le auto-medicazioni...” - rispose Giusy, mentre Guido iniziava a medicarmi

  • “E vedrai quando nascerà il piccoletto, la farmacia si allargherà...” - rispose Guido con un sorriso da parte a parte e gli occhi lucidi, io voltai lo sguardo sorpresa verso Giusy che mi fece l'occhiolino, risi e mi scese una lacrima, glielo aveva detto

  • “E no!!Così non ti posso medicare...” - si lamentò Guido

  • “Scusa!!Prometto di non commuovermi più futuro papà...Ahahaha!!” - risi di gusto per la felicità e poco dopo sentii sia Giusy che Guido unirsi alla mia ilarità, rimasi li ferma immobile finché Guido non ebbe finito, risi alle sue battute sul mio occhio, e finalmente vidi ridere Giusy, la mia migliore amica era tornata a sperare, dopo un po' Guido mi sorprese chiedendomi di Matias:

  • “Hai detto che sei stata da Matias!!”

  • “Si, mi ha accompagnato Antonella abbiamo chiarito un paio di cose!” - risposi

  • “Ah si!!E cosa?” - chiese Giusy ritornando dallo sgabuzzino per poi andare a prendere una tazza di caffè per tutti in cucina e sedersi sul tavolino basso della sala

  • “Abbiamo parlato di Carlos!!Come promesso gli ho spiegato tutto, anche il motivo per cui non gli avevo detto nulla...Abbiamo parlato di voi...E mi ha detto che mi ama ancora...Niente di particolare in definitiva...” - risposi continuando a sorridere

  • “No aspetta fai un passo indietro...?!” - mi chiese Guido

  • “Ti ha detto che Ti ama...?” - chiese Giusy

  • “Ah quello!!Si, quando gli ho chiesto perchè lui e Linda si erano lasciati lui semplicemente mi ha detto che Mi Ama...Capito!!Amore...La parola più usata al mondo e quella più inaspettata...” - risposi, appoggiando la testa nelle mani

  • “Oh cielo!” - commentò Giusy

  • “E tu gli hai risposto...?” - chiese Guido

  • “No!!Fortunatamente è arrivato Fabio, altrimenti sarei ancora lì a fissarlo come un idiota...”

  • “Idiota...”

  • “Grazie Guido!!”

  • “Ma perchè non hai fiatato?” - chiese Giusy

  • “Oh e secondo te cosa avrei dovuto dirgli??”

  • “Beh, magari che lo ami ancora!!” - rispose Guido

  • “Ma non dire assurdità! - la faccia perplessa che i miei due amici mi fecero era la loro risposta – No!Non è assolutamente così...”

  • “Senti tesoro, sei innamorata di mio fratello da quando eri a Bariloche...Te ne rendi conto si o no?Sono passati 15 anni e siamo ancora allo stesso punto...”

  • “Ha ragione!Non puoi negarlo...”

  • “E' una congiura la vostra?” - chiesi seccata

  • “No, è solo un'affermazione veritiera...” - rispose Guido, fortunatamente la conversazione finì lì, grazie a Carlos che si era svegliato e mi veniva incontro

  • “Mamma...”

  • “Amore mio!Ciao...come mai non sei a dormire?”

  • “Ti ho centito e ciono venuto a salutarti...”

  • “Oh ecco!!Hai fatto il bravo...?”

  • “Ti!Ma mamma?”

  • “Dimmi amore?!”

  • “Perchè hai l'occhio bendato?” - ci pensai due secondi prima di rispondergli e non trovando la giusta risposta guardai Guido in segno di aiuto

  • “La tua mamma è un terribile pirata...Che è venuta per rapirti e darti in pasto ai coccodrilli...” - grazie al mio amico che iniziò a giocare con Carlos riuscii a rimanere sola con Giusy

  • “Che cosa hai intenzione di fare ora?” - mi chiese

  • “Non lo so!Sicuramente permettere a Matias di conoscere Carlos, poi “chi vivrà vedrà”...”

  • “E' un po' strana come cosa!”

  • “A che ti riferisci?”

  • “Beh, da quello che mi ha detto Antonella lui sapeva che Carlos era suo figlio, o per lo meno lo sperava!Non capisco cosa gli possa passare per la testa!” - rispose Giusy pensierosa

  • “Gli ho fatto promettere che verrà a parlare con te e Guido...”

  • “Immaginavo lo avresti fatto!” - rispose lei sospirando

  • “Era il minimo, anche a me Antonella ha detto cos'ha combinato, e chiudere i rapporti come voleva fare lui di colpo, senza spiegazioni e senza un briciolo di valido motivo non aveva senso!!Quindi aspettati da un giorno all'altro il tuo amato fratellino alla porta della tua casa...”

  • “Uff!!E in quel momento ci sarai pure tu...!” - rispose, io alzai gli occhi al cielo e sospirai

  • “Pure tu!!Che palle...”

  • “Cosa vuoi dire con “pure tu”!” - chiese ridacchiando

  • “Anche Matias mi ha chiesto di essere presente!E probabilmente dovrò esserci anche il giorno in cui parlerà con Antonella e Bruno...Mi dovrò sorbire le vostre storie di nuovo...Uff!!Che stress...”

  • “Andiamo!Non te la prendere...sapevi che sarebbe successo prima o poi...”

  • “Infatti a volte non capisco perchè tu gli abbia voluto tenere tutto nascosto...” - chiesi

  • “Per lo stesso motivo per cui tu non hai detto che Carlos era suo figlio...”

  • Touché...”

Finalmente dopo due giorni di stanchezza accumulata potei sdraiarmi su un vero letto, appena toccai il soffice materasso, la stanchezza, i problemi e tutto il resto mi scivolarono addosso e entrai dritta dritta tra le braccia di morfeo.

 

***

 

La settimana che seguì fortunatamente per noi non fù molto movimentata, mentre quella successiva iniziarono i problemi Bruno, Alan e Fabio partirono per lavoro così come io e Caterina, mentre Sol, Santiago, Camillo e Belen, riuscirono a fare la loro tanto agognata vacanza alle Bahamas, Giusy e Guido raggiunsero i genitori di lui nel New Jersey per annunciare il lieto evento, Tamara volò a Milano per le sfilate, Pia e Luciana dovettero partire alla volta del Messico per delle conferenze di lavoro, Viny aveva una gara in Cile e Felicitas e Gonzalo invece andarono al Festival del Cinema di Roma in Italia, insomma per dirla tutta a Buenos Aires rimasero solo Patty, Matias e Carlos.

 

***

 

Era il pomeriggio del 15 ottobre, quel folle gruppo di amici, era partito chi in vacanza e chi per lavoro. E così eravamo rimasti in tre, il braccio ingessato e le costole facevano ancora male e mio padre si ostinava a tenere Carlos e me in casa con loro almeno fino a quando il mio stato di salute fisico non fosse migliorato, non riuscendo a stare chiusa in casa tutto il giorno e visto che Giacomo e mia madre non riuscivano a staccarsi da Carlos andai a fare un giro, mi sedetti sulla panchina del parco, imbronciata e spazientita:

  • “Anche se è Autunno è bella Buenos Aires... - mi sentii dire alle spalle, così mi voltai, Matias era fermo accanto alla panchina e guardava davanti a se – Come mai quel muso lungo?”

  • “Oh ciao!Nulla sono reclusa nelle mura di casa dei miei genitori!”

  • “Perchè?”

  • “Beh!Sono in condizioni fisiche pessime, quindi hanno deciso che non posso vivere da sola con un bambino!”

  • “Hanno ragione!”

  • “Oh!Ti ci metti anche tu?”

  • “Andiamo!Non fare la super-eroina come al solito...”

  • “Io non sono una super-eroina...E' mio figlio e me lo so gestire da sola!” - come risposta mi bastò guardarlo in faccia, la sua espressione scettica mi fece capire che credeva poco alle mie parole

  • “Siamo rimasti da soli, ci hanno mollato tutti!Chi per un verso o chi per l'altro...” - disse Matias

  • “Già, anche loro come noi sono sempre impegnati, mentre altri semplicemente sono andati in vacanza!!Eheheh...beati loro...!”

  • “Senti visto che siamo in città da soli, stavo pensando di uscire insieme una sera di queste!!Mi piacerebbe passare del tempo con Carlos...che ne pensi!?”

  • “Ma certo, va bene!Quando vuoi puoi passare a prenderlo...Sarà felice di passare del tempo con te!”

  • “Beh, io speravo che ci fossi anche tu...!” - mi disse, era sempre in piedi e continuava a guardare dritto davanti a se

  • “Io?!”

  • “Si, tu!Abbiamo un figlio in comune se non sbaglio, e visto che lo conosci meglio di me, vorrei che tu fossi presente!Anche se sono tornato non voglio che tu ti senta esclusa da questa cosa...”

  • “Ehm!Va bene...sarà un onore cenare con un grande campione!”

  • “Spiritosa...”

  • “Ah proposito, quando inizia il campionato...?”

  • “Fra due settimane!”

  • “Sei pronto?”

  • “Beh sono un po' nervoso!”

  • “Andrai benissimo come sempre!”

  • “Tu dici?!”

  • “Ehi da dove arriva tutta questa insicurezza Mathi... - lui si voltò a fissarmi sorpreso – Che c'è?”

  • “Nulla, è che nessuno mi chiamava più Mathi da parecchio tempo...”

  • “Oh!Perdono Signor Matias Beltran, non era mia intenzione storpiare il suo altolocato nome...” - risposi alzandomi e dirigendomi all'uscita del parco

  • “Ehi non prendermi in giro!” - mi disse venendomi dietro, io gli scoppiai a ridere in faccia

  • “Dai andiamo ti offro un caffè...Mathi...” - dissi, lo vidi arrossire come un pomodoro e continuai a ridere

Non credevo di essermi inoltrata così tanto nel parco, tant'è che quasi credetti di essermi persa, il sole stava tramontando alle nostre spalle e la lieve brezza della notte mi fece scorrere un brivido di freddo lungo la schiena, poco dopo mi ritrovai le spalle coperte dalla giacca di Matias:

  • “Grazie!Che cavaliere...”

  • “Ovvio!In Spagna insegnano anche questo oltre al calcio...” - rispose sorridendo

  • “Ah si?!E cos'altro insegnano?”

  • “Beh!A mangiare benissimo, a divertirti come un matto senza pensare alle conseguenze, ad avere una mente aperta a tutto e tutti...”

  • “Wow!Sei proprio diventato un uomo di mondo...Complimenti!”

  • “Mi stai prendendo in giro?!” - mi chiese, lo vidi allungare il braccio destro per invitarmi ad appoggiarmi a lui, e accettai quel braccetto così carino e gentile

  • “No!Sto solo constatando che sei parecchio cambiato in questi anni...”

  • “Già...Me ne sono successe di tutti i colori.”

  • “Posso immaginarlo!”

  • “No!Purtroppo non puoi...E anche se lo avessi visto con i tuoi occhi, credimi che non ci avresti creduto!” - disse con lo sguardo dritto davanti a se, in quel preciso istante mi accorsi di chi era veramente diventato quell'ex-ragazzo e adesso uomo che mi stava accanto

  • “Che vuoi dire?”

  • “Beh!Uff!Da dove posso iniziare...”

  • “Dall'inizio magari!”

  • “Eheheh!Ma dai, pensavo di raccontarti direttamente il finale...”

  • “Oh!!Non leggo mai il finale di un buon libro, non voglio mai rovinarmi la sorpresa...” - risposi sarcastica, lo sentii ridere e continuammo a camminare

  • “Va bene!!...Quando arrivai a Barcellona ero un pesce in un mare di squali, non sapevo ne dove andare ne cosa fare, i ragazzi che già frequentavano gli allenamenti della squadra mi videro subito come un essere che a loro non andava a genio, e solo ora mi accorgo di capirli veramente, a quel tempo non ci riuscì molto...Ci fù un solo ragazzo, era il mio compagno di stanza, era italiano, era un po' nella mia stessa situazione, all'inizio ci odiavamo!Eheheh!C'è ne siamo fatte di tutti i colori, quando passavano per l'ispezione delle camere finivamo sempre puniti per il lerciume che c'era. Ma con il tempo ho trovato in lui un buon amico e un ottimo alleato. Quando iniziammo a entrare nel giro delle conoscenze, fortunatamente la situazione migliorò a nostro favore!Iniziammo a uscire tutte le sere, bevevamo, ci sballavamo...” - lo interruppi

  • “Ci sballavamo?!Che significa?”

  • “Beh!Ecco in Spagna, non è legale ma nemmeno un crimine così gravoso!Diciamo che non sempre eravamo molto lucidi durante gli allenamenti!”

  • “Mmmm!E' quello che penso?”

  • “Beh!Sei nell'ambiente...Purtroppo ne gira parecchia, i locali sono pieni zeppi, ti basta distrarti un secondo e te la ritrovi in mano, però non ho mai esagerato e quando mi sono accorto che ogni sera ero sempre a cercarne di nuova mi sono fatto un esame di coscienza e ne sono uscito senza problemi!”

  • “Ma perchè?”

  • “Perchè ci sono entrato...?”

  • “Si!”

  • “Ci sono cascato appena arrivato a Barcellona, i problemi in squadra, le difficoltà con l'ambiente e il fatto che la mia ragazza mi avesse mollato...Hanno fatto un mix tra depressione e autoflagellazione e mi sono buttato nella merda che si chiama droga!”

  • “Oh!Ehm mi dispiace...” - eravamo usciti dal parco e gli indicai un tavolo di un bar dove ci sedemmo

  • “Non ti dispiacere!All'inizio ero arrabbiato con te, ma poi ci ho ragionato bene e me ne sono fatto una ragione!E' anche per quello che ne sono uscito!E poi ti volevo chiedere scusa..”

  • “Per cosa?”

  • “L'altra sera!Hai i tuoi problemi, visto come sei conciata e dirti quella cosa in quel momento dopo una lite non proprio idilliaca è stata una carognata...”

  • “Ah!Beh, allora devo scusarmi anche io...”

  • “Lo hai già fatto!”

  • “No, non per Carlos!Anche se dovrei chiederti scusa per il resto della mia vita per quello...”

  • “E allora per cosa!?”- chiese Matias sorseggiando il caffè

  • “Per essere rimasta immobile e poi essere fuggita!” - risposi

  • “E per non avere risposto...?!”

  • “Eheheh!Beh, ehm!Tu lo hai sempre saputo non posso dirtelo di nuovo e così in mezzo alla strada e alla gente...” - risposi voltando lo sguardo dall'altra parte e arrossendo

  • “Ehi!Non arrossire!E poi non siamo in mezzo alla strada, non c'è nessuno in giro e se vuoi puoi dirlo...Io non mi offendo!” - rispose ridacchiando, lo guardai storto per fargli capire di non insistere e rise ancora di più, voltai lo sguardo all'entrata del parco e ciò che vidi non mi piacque per niente

  • “Sul fatto che in giro non ci sia nessuno, credo che tu ti sia sbagliato Matias!”

  • “Che vuoi dire?”

  • “Dietro la pianta all'entrata del parco c'è un mio ex grande amico!” - dissi sorseggiando il mio tè

  • “Ohoh!Uno dei tuoi spasimanti...?” - disse malizioso

  • “No!Lo chiamano Pixel! - vidi Matias girarsi di scatto verso di me e sgranare gli occhi – Immaginavo lo conoscessi!”

  • “Un paparazzo!” - esclamò quasi entusiasta

  • “Il peggiore di tutti, credo che ci seguirà per un bel po'...”

  • “Sai che ti dico!Perchè non lo facciamo lavorare allora...!”

  • “Che vuoi dire?” - chiesi fissandolo interrogativa

  • “Facciamoglielo credere...”

  • “Matias di che stai parlando?” - chiesi, lo vidi allungare la mano verso di me e prendere la mia, rimasi immobile a fissarlo sorpresa e mi fece l'occhiolino

  • “Sarà divertente!”

  • “Ho avuto già abbastanza problemi a causa loro negli anni...Non ne voglio altri!”

  • “Ti prego!Adoro giocare con i paparazzi...”

  • “Certo e Carlos?!”

  • “Tranquilla di lui non sapranno nulla...” - rispose invitandomi ad alzarmi e a seguirlo, mi cinse il braccio sulle spalle e lo assecondai mettendogli il mio braccio sano dietro la schiena, ogni tanto sentivamo il “click” della macchina fotografica

  • “E' dietro di noi...” - gli dissi sottovoce, lo vidi annuire e poi di scatto fermarsi, il suo braccio sulle mie spalle fece forza e mi avvicinò a lui, in realtà non credo di sapere come sia finita in quella posizione, mi resi conto solo che le mie labbra e quelle di Matias si erano unite, il bacio che segui doveva essere uno scherzo a scapito del paparazzo che continuava a scattare, ma per me fù il riepilogo di anni della sua assenza, ci misi passione, dolore e rabbia, quello che doveva essere un bacio scenografico divenne il più bella della nostra vita, la naturalezza con cui uscì era strana e allo stesso tempo perfettamente normale. Alla fine di tutto, ci lasciò senza fiato. Mi schiarii la voce e arrossii furiosamente, ma non mi allontanai e nemmeno lui lo fece, riprendemmo a camminare questa volta in silenzio.

 

Il sole era tramontato quando fummo davanti a casa dei miei, mi sembrava di essere tornata bambina in quel momento, quando mi riaccompagnava a casa e poi scappava lasciandomi solo con un bacio a fior di labbra.

Ma non eravamo più adolescenti, eravamo adulti e genitori e quando aprendo la porta di casa trovai mia madre seduta sul divano con Carlos che giocava e ci vide entrare insieme, la sua espressione tra l'arrabbiato e il sorpreso mi fece capire che così non saremmo andati da nessuna parte:

  • “Matias!!” - urlò Carlos correndo verso suo padre che lo prese al volo facendolo alzare due metri dal suolo, io li osservai per un istante e il mio cuore si sciolse come burro fuso

  • “Ciao birbantello!”

  • “Hai riportato a casa la mamma?!”

  • “Si, si era persa nel parco...” - rispose Matias facendogli l'occhiolino

  • “Ti!La mamma è badata...” - disse mio figlio ridacchiando

  • “Io te l'avevo detto!” - gli rispose Matias dandogli il cinque

  • “Mi fa piacere che vi siate già coalizzati a mio discapito voi due...” - dissi alzando un sopracciglio

  • “Ovvio...Siamo due uomini e gli uomini si schierano dalla stessa parte!” - disse Matias sorridendo entusiasta

  • “Ti...hai ragone!!” - io in risposta sospirai e scossi il capo arrendendomi, Carlos scese dalle braccia di suo padre e corse in camera, mentre mia madre si alzò e andò verso Matias

  • “Bentornato a casa Matias!” - gli disse abbracciandolo

  • “Ciao Carmen è un piacere rivederti...Ti trovo bene!”

  • “Si, abbastanza!Tu come stai?”

  • “Bene!Sono finalmente tornato a casa...”

  • “Non vedevamo l'ora di vederti...” - rispose mia madre, sentii Carlos che chiamava suo nonno e poco dopo li vidi scendere dalle scale

  • “Matias!Che piacere rivederti...” - disse mio padre

  • “E' lo stesso per me...” - rispose Matias stringendogli la mano

  • “Nonno...lui mi piace!!” - disse Carlos, io rimasi in silenzio mentre mio padre gli diede una carezza sulla fronte, mia madre invece andò verso la cucina a preparare il caffè e Matias sorrise in direzione di nostro figlio

  • “Mathi!Vieni a vedere la mia cameretta...?!”

  • “Va bene!Vediamo...!” - rispose Matias e Carlos lo trascinò verso le scale che portavano di sopra

  • “Vengo con voi!” - dissi

Arrivammo nella stanza che i miei genitori avevano creato apposta per Carlos, e appena entrammo il mio piccolino corse verso il suo aeroplano preferito:

  • “Che bella!E' spettacolare...”

  • “Ti piace?” - chiese Carlos

  • “Molto...”

  • “Quella che ho a casa, è ancora più bella!!” - Carlos, rise e girò per la stanza saltellando

  • “Lo credo...” - rispose Matias

  • “E' molto accogliente...” - dissi appoggiata allo stipite della porta

  • “Si!Hai ragione...!” - rispose Matias, sentii mia madre annunciare che il caffè era pronto

  • “Mathi, lo vuoi un caffè?” - chiesi

  • “Si, ora vengo! - rispose verso di me – Carlos, andiamo di sotto?!” - mio figlio in risposta si fece prendere in braccio e si appoggiò con la testa alla spalla del padre, e si diressero verso di me, tirai giù la felpa di Carlos perchè la schiena era scoperta, e mi sentii a casa, il sorriso di Matias era dolce e caldo. Appena scendemmo le scale, mia madre e mio padre ci videro arrivare, mia madre trattenne il respiro mentre mio padre sorrise.

  • “Che profumo di caffè...!” - dissi sedendomi sul divano

  • “Ne posso assaggiare un goccio!” - chiese Carlos

  • “No...” - il coro negativo si sparse per la stanza, e lui mise il broncio sedendosi a cavalcioni per terra, chiacchierammo per un bel po', e verso le sette suonò il mio cellulare

  • “Pronto?!”

  • “Ehi darling!How are you?”

  • “Ciao Antonella!Sto bene...”

  • “E il mio nipotino acquisito preferito?”

  • “Sta bene anche lui!”

  • “Hai visto Matias?”

  • “Si, perchè...?”

  • “No, niente!Curiosità...”

  • “Certo!Adesso la chiamiamo curiosità...” - risposi sbuffando

  • “Oh!Andiamo io e Caterina ci stiamo preoccupando!” - rispose sarcastica

  • “Ah si!?E di cosa?”

  • “Beh...Che tu rimanga sola soletta in una città pericolosa e grande come Buenos Aires e speravamo, lontanamente, che il prode Signor Beltran avesse tirato fuori le palle...”

  • “Oh!Le ha tirate fuori, non ti preoccupare!” - commentai sarcastica

  • “Cosa?” - chiese lei cercando di capire cosa avessi detto

  • “Nulla Anto!Tranquilla...quando tornate?”

  • “Domani sera!Bruno arriva domani mattina, quindi visto che tu e Matias siete a giocare con le palle, stavo pensando, se organizzaste una cenetta!?Torniamo tutti domani, anche Giusy e Guido, e pure i vacanzieri sculati...Quindi datevi da fare!Vogliamo qualcosa per cui dire “Wow” ma visto che il nostro entusiasmo risiede nel ristorante di Santi, e loro sono in ferie per un altro mese...Scegliete un posto adeguato!!E poi andiamo a ballare...Che ne dite?”

  • “Si!Va bene...Aspetta un attimo però...- abbassai il telefono, e cercai di coprirlo con la mano mentre chiedevo a Matias se il giorno dopo avrebbe avuto allenamenti, ma visto che ancora non era iniziato il campionato mi rispose negativamente, così ripresi la mia conversazione con Antonella – A che ora facciamo Anto?”

  • “OMG, ma allora è vero!Io stavo scherzando sul fatto delle palle, ma tu invece no...”

  • “Antonella ti prego non entrare nel volgare!” - esclamai

  • “E' lui che sta entrando da qualche parte!!” - rispose schifata

  • “Guarda che riattacco se continui così...”

  • “Uff!Ma che stai combinando?”

  • “Nulla Anto!Non sto facendo nulla...” - risposi alzandomi dal divano e dirigendomi in cucina

  • “Ah no!?Se lo sa Giusy prima uccide te, e poi lui...Non ne avete avuto abbastanza!”

  • “Oh andiamo!Cosa vi ho detto prima della vostra partenza...Che in questo periodo Matias avrebbe avuto l'opportunità di conoscere Carlos...Io non centro nulla...” - sentii la porta della cucina aprirsi e poco dopo vidi Matias sedersi di fronte a me

  • “Si!Lo sappiamo questo, ma c'è il fatto che tu sei innamorata di lui e lui di te, è una cosa che non puoi lasciare da parte...” - rispose infervorata

  • “Io non vi capisco più...” - risposi esausta, Matias di fronte a me mi fece segno di passargli il telefono

  • “Patty ti prego, pensa alle conseguenze!”

  • “Quali conseguenze Antonella?!” - disse Matias e nel preciso istante in cui lo fece mi immaginai la faccia di Antonella impallidire di rabbia

  • “Matias, cosa stai facendo?”

  • “Sto conoscendo mio figlio!”

  • “Lo so!Ma non coinvolgere Patty, non se non hai intenzioni serie questa volta!”

  • “Questa volta?!Anche l'altra volta le mie intenzioni erano serie...” - rispose piccato

  • “Matias, pensate alle conseguenze...”

  • “Tranquilla Antonella, ci stiamo pensando anche troppo, e lo facciamo proprio per Carlos...Altrimenti in questo momento non saremmo qui a parlare con te al telefono!”

  • “Ah no!E dove sareste scusa?”

  • “Magari in una vasca da bagno bella calda, con la schiuma bianca e soffice, il profumo del bagnoschiuma e qualche candela sparsa per il bagno!” - rispose malizioso, non mi accorsi della mia bocca spalancata finché la mascella non mi fece male

  • “E poi sono io che cado nel volgare!” - commentò Antonella

  • “Io non sono volgare!Sono romantico...Solo con Patty...Ma lo sono!” - rispose, sentii la mia faccia andare letteralmente in fiamme, tutto ciò che disse lo fece guardandomi dritto negli occhi

  • “E' lì davanti a te, non è vero?” - chiese Antonella

  • “Certo...”

  • “Colore della faccia?”

  • “Rosso vivo, credo stia per morire d'imbarazzo!”

  • “Bene!Complimenti ottimo lavoro!”

  • “Ci vediamo domani sera!Organizzeremo una serata da urlo...Ci pensiamo noi!” - rispose Matias attaccando il telefono e restituendomelo

  • “Ti saluta Antonella!”

  • “Tu non sei normale!” - commentai

  • “Perchè?” - chiese avvicinando la sedia alla mia

  • “La vasca da bagno, le candele, e poi non credo affatto che sei romantico solo con me...”

  • “E' qui che ti sbagli...” - disse alzandosi e porgendomi la mano

  • “Dove andiamo?”

  • “Fuori a cena, io te e Carlos, volevo farlo prima che rientrassero gli altri altrimenti Guido e Bruno non me lo avrebbero lasciato fare...Ho voglia di una bella pizza...Ci stai?”

  • “Ok!”

  • “Andiamo al solito posto?”

  • “Abbiamo un solito posto...?” - chiesi curiosa

  • “Beh potrebbe diventarlo!” - rispose guardandomi, io rimasi immobile, ciò che feci dopo fù un impulso troppo forte a cui resistere, il bacio che gli diedi, era carico di quella sottile energia che aveva scatenato la telefonata di Antonella, le immagini di quella vasca da bagno mi balenarono in testa e andai in tilt, la passione che ci stavamo mettendo era incontrollabile, in pochi istanti mi ritrovai seduta sul tavolo della cucina, cercando di trovare nuovi punti di pelle fresca da esplorare, le mani vagavano riscoprendo vecchi punti di tensione, il polso ingessato in quel momento non mi diede alcuno fastidio, la maglietta di Matias finì alle mie spalle, mi baciò il collo mentre le mie mani vagavano sul suo torace muscoloso, scendendo fino alla cintura dei jeans, mi strinse ancora di più a se, quasi togliendomi il respiro, mi tolse le ultime cose che impedivano la sua visuale completa, con la passione che cresceva attimo per attimo, il sangue pulsava impazzito nelle vene, il respiro affannoso, non riuscivamo più ad avere il controllo di noi stessi, scatenai un mugolio di piacere mentre gli mordicchiavo un orecchio, i baci si facevano sempre più intensi e profondi...quando mio padre aprii di scatto la porta della cucina, scagliando un urlo terrificante.

 

 

 

 

 

 

 

  
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