Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Breathless92    13/12/2013    2 recensioni
Ho spesso letto delle raccolte di varie storielle auto conclusive dedicate ad un fandom,
così ho pensato di provarci anche io. Scriverò diverse fic dedicate a coppie diverse di tutta la serie di JoJo.
Ovviamente a tema amoroso. Spero possano piacere. Ho messo arancione come rating perchè ho intenzione
anche di scrivere storie più serie e magari potrei soffermarmi su temi più espliciti! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non stuzzicare il can che dorme


Jotaro dormiva da qualche ora, era parecchio stanco e ormai persino il suo corpo non riusciva più a reggerlo con facilità. Così semplicemente si era addormentato appoggiando la propria schiena al tronco di un albero, rinfrescato dal venticello fresco e dall’ombra proiettata dalla pianta stessa. Aveva affrontato dure battaglie, e sfide che andavano oltre la normale concezione umana. Un viaggio proprio bizzarro in effetti…

La piccola città brulicava di vita, ed il caos riempiva l’atmosfera dei dintorni.
Fu in quel momento che due persone si avvicinarono minacciose al giapponese. I loro passi si fecero sempre più vicini, e quando furono ad un passo da lui si scambiarono uno sguardo complice.
“Jotaro è proprio crollato!” Commentò il primo trattenendo una risata.
“Così pare… Non è saggio dormire in un luogo così scoperto… Qualcuno potrebbe approfittarne…” Rispose sussurrando il secondo, mentre con una mano si scostava il lungo ciuffo scarlatto dal viso con un gesto quasi meccanico.
“Già. Qualcuno potrebbe.”  Detto questo il primo ragazzo frugò nelle sue tasche alla ricerca di qualcosa, dopo qualche attimo tirò fuori una penna indelebile nera con la punta larga… La porse all'amico.
“Mon ami…” Lo invitò dandogli l’onore di essere il primo a cominciare.
“Sei proprio crudele Polnareff!” Lo schernì Noriaki, mentre prese subito la palla al balzo e tolse il tappo alla penna. Svelto e leggero disegnò sul viso dell’ignaro Jotaro che stava proprio dormendo profondamente, tanto da non essersi minimamente accorto del tocco dell’indelebile. Ridacchiando come idioti si passarono tra loro la penna diverse volte, aggiungendo sempre nuovi dettagli. Dopo un bel paio di baffi alla messicana, dei cuoricini sulla guancia destra, il mono ciglio, scritte diffamatorie e delle bellissime ciglie sensuali, il francese non resistì più e scoppiò in una risata tanto fragorosa quanto contagiosa che persino lo stesso Kakyoin, nonostante gli facesse gesto di stare zitto, scoppiò infine a ridere. A quel punto nonostante il sonno e la stanchezza fisica il moro riaprì gli occhi, innervosito dagli starnazzi fastidiosi dei due.
“Cosa avete tanto da ridere?” Li interruppe brusco.  I due subito sobbalzarono e tentarono di mantenere un comportamento serio e distaccato. Ma non appena scorsero i disegni che ridicolizzavano il severo volto del compagno scoppiarono nuovamente a ridere senza contegno alcuno.
Ancora più infastidito Jotaro iniziò a sospettare qualcosa. Non sapeva cosa quei due avessero tramato alle sue spalle, ma era certo che avrebbe trovato risposta osservando il proprio aspetto. In fondo loro avevano iniziato a ridere nuovamente solo quando avevano rialzato lo sguardo su di lui… Si alzò da terra e si avvicinò ad una macchina che era posteggiata qualche metro più avanti, poco fuori dalle porte della cittadina. Si abbassò per intravedere il proprio riflesso nello specchietto retrovisore.
Non appena si il suo volto apparve alle sue spalle un minacciosissimo Star Platinum che tutto aveva tranne che un aria amichevole. Si volse verso i due con uno sguardo glaciale e si pulì il viso con la manica della divisa.
“Siete morti.” Li indicò funesto. Non aggiunse altro, ma tanto bastò per invogliare i due amici alla fuga.
Entrati nelle vie affollate della città i due, che  correvano a perdi fiato, rincorsi da un possibile maniaco omicida, si osservarono esausti.
“Dividiamoci, almeno sarà costretto ad inseguire solo uno di noi!” propose il rosso, il ragazzo dai bizzarri capelli argentati, sparati all’insù, annuì e voltò alla sua sinistra mentre Noriaki proseguì per la via principale della città.



Dopo diversi minuti di corsa si decise finalmente a volgere il suo sguardo dietro di sé, speranzoso che fosse stato il chiacchierone francese ad avere la peggio scoprì a sua spese di essere lui il malcapitato, inseguito da un irrefrenabile e nervosissimo Jotaro. Cercò di seminarlo inserendosi in diverse vie secondarie della cittadina, sino a perdersi in vicoli abbandonati e labirintici. Si volse nuovamente e vide, in effetti, di essere solo. Si fermò quindi a riposare, deciso a riprendere fiato. Cercò di osservare meglio dietro di sé per notare anche la minima presenza di vita, e quando fu certo che fosse deserta la strada s’incamminò nella direzione opposta, ma senza rendersene conto si scontrò contro qualcosa… O qualcuno. Volse lentamente il capo pronto a scusarsi quando sollevando lo sguardo comprese di avere di fronte proprio il suo stesso inseguitore. Cercò di arretrare ma fu bloccato in una morsa salda.
“Dove credi di andare?”
“Ahahah -fece una risata nervosa- Suvvia Jotaro, non te la prendere, era uno scherzo innocente…” L’amico non rispose, lo fissava stoico, impassibile, e senza alcuno sforzo lo spostò dalla sua posizione attuale contro una delle pareti, bloccando ogni suo possibile movimento, serrando i suoi polsi spinti con forza contro il muro, e bloccando il torace del rosso con la pressione del suo corpo. I loro visi erano vicini. Molto vicini, tanto che il respiro tiepido del moro scaldava le labbra di Noriaki.
“Ho promesso a me stesso che me l’avresti pagata. E adesso pagherai.” Il suo tono era freddo, ed i suoi occhi non trasparivano alcuna emozione, in quel momento Kakyoin sperò che finisse tutto velocemente, che dopo aver preso un paio di pugni il moro si sentisse sazio e lo lasciasse libero.
Jotaro unì i due polsi dell’amico bloccandoli con una sola mano, mentre l’altra l’avvicinò minacciosa al viso della sua vittima. Istintivamente il più minuto chiuse gli occhi come a proteggersi dal colpo che gli sarebbe presto arrivato, ma quando sentì la mano catturargli la mandibola costringendolo ad avvicinare il proprio viso a quello dell'altro rimase sbalordito da quanto accadde. Poco dopo avvertì le calde labbra del suo “carnefice” appoggiarsi alle sue e cercando un contatto tanto passionale quanto ferale.
Quando si staccarono mancava il fiato ad entrambi, a quel punto Noriaki sorrise ansante.
“Bene, ora che sei soddisfatto possiamo tornare dagli altri… Ci staranno aspettando!”
“Soddisfatto? Ho appena iniziato.”





[Angolino dell'autrice]
Ed ecco che mi butto anche su una modalità di fic che non avevo mai provato. Spero che questa prima storiella vi abbia divertiti, e se volete consigliare delle coppie posso provare a scrivere qualcosina. Questa era più comica, magari più avanti ne scriverò anche di più serie e anche di drammatiche, chissà, mi piace spaziare sui generi.
Grazie per la lettura e se volete recensire, anche per delle critiche, lo apprezzerei molto :D
   
 
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