Film > The Big Four
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Autore: 365feelings    14/12/2013    3 recensioni
Raccolta di headcanons non sempre collegati tra loro. Tante jackunzel, un pizzico di mericcup e per finire bromance che ci sta sempre bene. Oh sì, anche un po' di p0rn.
11. Di disgrazie e troppi compiti (che sono un po' la stessa cosa) — Hogwarts!AU
Rapunzel li trova ad un tavolo della Sala Grande, perché ovviamente devono essersi fatti cacciare dalla biblioteca.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: kuma_cla
Titolo: Rise of the brave tangled dragons
Personaggi: Hiccup, Merida, Jack, Rapunzel
Genere: commedia
Avvertimenti: flash fic, missing moment, slice of life, crossover
Prompt: freccia
Note: urgono spiegazioni. Questo capitolo si può benissimo prendere come cosa a sé perché mancano riferimenti precisi, ma idealmente si svolge nello stesso universo del primo e del secondo capitolo della raccolta: i protagonisti sono stati riuniti per combattere i cattivi e si stanno ancora conoscendo. Sicuramente la scena non fa riferimento al precedente capitolo, in cui sono tutti più grandi e maturi. Questo crossover è bellissimo proprio perché mi permette di immaginare mille modi diversi per farli incontrare, mille universi in cui farli muovere.







Merida si è messa in testa che Hiccup possa (debba) imparare a tirare con l'arco. Non sa come le sia venuta in mente questa geniale idea, una mattina però è scesa a fare colazione e ha salutato i presenti con aria fin troppo giovale, quindi si è seduta con loro e tra un boccone e l'altro ha espresso il suo desiderio.
Jack è scoppiato a ridere senza alcun pudore e i fratelli di Merida, quelle piccole pesti, lo hanno imitato. Rapunzel ha deglutito la fetta di pane e ha detto che non era una cattiva idea, ma si vedeva che non era convinta.
Hiccup, dal canto suo, ha espresso tutto il suo disappunto, ma come al solito non ha avuto voce in capitolo — non ne ha mai avuta, per qualsiasi cosa.
Adesso se ne sta lì, sul prato verde accanto a Merida che tende l'arco e gli spiega le basi.
Non conosce nessuno dei ragazzi da più di due settimane e ha già compreso che la scozzese è una che se si mette in testa una cosa, beh, tanti auguri ai poveri sventurati che incappano nella sua strada (in questo caso se stesso). Basti pensare alla storia del suo matrimonio: quale ragazza sana di mente chiederebbe la propria mano? Ma Hiccup non ha il coraggio di esternare i propri pensieri, ha l'impressione che finirebbe al posto della sagoma di fieno che ora Merida tiene sotto tiro.
Jack, che fino a qualche minuto prima li stava osservando, proprio non gli piace. I primi giorni parlava poco, era schivo; adesso, quando non sta per conto suo, si prende troppa confidenza e i suoi scherzi non sono così divertenti (beh, un po' sì). E poi lo prende in giro, come se si conoscessero da sempre; non ha avuto remore a ridergli in faccia quando la rossa lo ha incastrato con quell'allenamento. Se ne è andato solo perché Merida lo ha cacciato assumendo il suo cipiglio "non accetto un no come risposta" che la fa tanto assomigliare a sua madre (ma anche questo non glielo dice, non crede apprezzerebbe) e Jack non è così sciocco da contraddirla, quindi è letteralmente volato via borbottando qualcosa sul fatto che era comunque una noia.
Probabilmente è andato ad infastidire Rapunzel. La principessa è l'unica che potrebbe piacergli: non sembra avere pregiudizi ed è sempre sorridente e gentile con tutti. È un po' strana, certo, ma lì tutti lo sono e i suoi modi di fare dopo un po' smettono di essere bizzarri e ti abitui alle sue domande, ai suoi comportamenti a volte fuori luogo, al suo stupore difronte ad ogni cosa. Immagina sia il risultato di una vita vissuta chiusa in una torre: ne deve aver avuto di tempo per riflettere e forse si è anche persa  nei suoi pensieri, perché a volte ha l'aria stranita del bambino che non sa dove si trova, a volte la scopre a fissare il vuoto e non ha il coraggio di chiederle se ha visto qualcosa.
In definitiva, Hiccup non ha il coraggio per fare niente, anche se ne ha avuto per stringere amicizia con un drago. Sdentato assiste alla sua lezione sonnecchiando sotto una quercia; ogni tanto apre gli occhi e lo fissa, poi torna a riposare. Che cosa gli passi per la testa, proprio non lo sa — o forse sì, forse sta pensando che è un imbranato se non riesce a fare amicizia con i ragazzi, in fondo non sputano fuoco e non hanno artigli.
Merida nel frattempo ha smesso di parlare e gli ha dato prova della sua bravura e poi ha detto fiduciosa «Ecco, tieni, ora tocca a te».
Hiccup sospira, rassegnato, l'arco tra le mani e la freccia pronta per essere scoccata; spera solo di non rendersi troppo ridicolo.

«Beh, dov’è finita?» chiede riaprendo un occhio e scrutando il prato verde attorno a sé, alla ricerca dell'asta di legno.
La scozzese lo guarda perplessa e alza le spalle, dicendogli che non lo sa, che è sparita, che l'ha lanciata talmente male che si sarà conficcata in un posto che non troveranno mai, ma che non deve preoccuparsi, che può capitare a tutti la prima volta.
Neanche un secondo dopo sentono Rapunzel urlare e la risata di Jack interrompersi per un istante per poi scoppiare ancora più fragorosa.

La freccia, alla fine, si è conficcata nella spessa e lunga treccia che lega i capelli della bionda principessa, inchiodandola al suolo proprio mentre lei camminava con le braccia cariche di colori.
Tirata improvvisamente all'indietro, Rapunzel ha perso l'equilibrio e i secchi si sono rovesciato ovunque: sull'erba, tra le pietre del castello, sui suoi vestiti, alcuni schizzi hanno raggiunto i piedi scalzi di Jack e la tela ancora bianca che la ragazza voleva dipingere.
Merida e Hiccup si sono precipitati all'istante, non appena udito l'urlo; la preoccupazione è svanita nel momento stesso in cui hanno visto un arcobaleno ricoprire ogni superficie attorno a Rapunzel.
«Mi dispiace, io non volevo» balbetta il vichingo, a disagio; vorrebbe scomparire all'istante. Già le sente, le prese in giro dell'altro ragazzo, perseguitarlo per tutti i corridoi del castello.
Ma la sventurata pittrice non si arrabbia né con lui né con Jack che continua a sghignazzare, anzi, si pulisce per dispetto le mani sui suoi pantaloni e poi si rivolge a lui, sorridendogli.
«Non ti preoccupare, Hiccup».
Anche Merida a quel punto inizia a ridere, perché non le è mai capitato di assistere ad una scena simile: quante probabilità c'erano che la freccia finisse tra i capelli della ragazza? Le porge una mano per alzarsi, ma prima recupera l'asta. Il legno e le piume sono sporchi di giallo e blu e ora anche i suoi palmi lo sono.
L'unico ancora pulito è proprio Hiccup e con uno sguardo d'intesa che mai si erano scambiati prima, lo afferrano e lo trascinano in mezzo ai colori.
Vi si rotolano tutti insieme, come bambini, schizzando di rosso il volto di uno e di verde quello dell'altra. I ricci di Merida sono una macchia colorata che non ha idea di come pulirà, ma è certa che tra lei e Rapunzel un'idea verrà fuori. Hiccup ha lasciato da parte la timidezza e si diverte a stampare manate viola sui vestiti di Jack.
Da quando sono lì, per la prima volta, le loro risate si intrecciano in un unico, fragoroso scoppio di allegria. 
   
 
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