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Autore: purple eyes    14/12/2013    13 recensioni
Non riesco a credere in quello che mi è successo in meno di un mese. Sono senza un padre, mi sono innamorata di un ragazzo che non ricambia i miei sentimenti e che tra l’altro è lo stesso ragazzo di cui è innamorata la mia migliore amica. Mia madre ha un compagno mafioso e violento che farebbe di tutto pur di arrivare ai suoi scopi. Sono vittima di bullismo... La mia vita fa schifo!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 8

 

 Pov Justin.
 

La vedo tornare con una cassetta del pronto soccorso in mano, oh no! Non vorrà mica medicarmi, ho sempre odiato le medicazioni, bruciano! “No Jes per favore, odio le medicazioni!” Le dico supplicandola. Lei di tutta risposta incrocia le braccia e sbuffa.

“Justin, per favore te lo chiedo io! Ti prometto che non ti farò del male, ma devo disinfettarti! Non fare il bambino di cinque anni dai! Su, ora rilassati e appoggia la schiena al divano, sarà come una piccola puntura, passa subito!” Mi dice lei sorridendo dolcemente. Io chiudo gli occhi e faccio un sospiro.

“Va bene, ma…” Cerco di parlare. “Justin niente ma, ora sta zitto e rilassati!” Dice lei interrompendomi. Sbuffo e faccio come mi dice. Appoggio la spalla sullo schienale del divano e guardo il soffitto spaventato. Le mi guarda e sorride dolcemente.

“Justin, perché non chiudi gli occhi? Almeno così non ci pensi no?” La guardo ricambiando il sorriso e faccio come mi dice. Sento che maneggia con la cassetta del pronto soccorso, quando ad un tratto, sento qualcosa di fresco sul mio viso. Non brucia e il tocco della sua mano è così delicato, che mi fa sospirare rumorosamente. Lei se ne accorge e smette di accarezzarmi con quel panno morbido imbevuto di alcool.

“Justin, tutto ok? Ti sto facendo male?” Io apro gli occhi e la guardo dolcemente. Mamma mia, quanto è bella! “Assolutamente no, mi sto rilassando, ti prego continua, non smettere.” Lei abbassa lo sguardo imbarazzata, facendo ricadere i suoi capelli castani sul viso e per non darlo a vedere fa finta di intingere l’ovatta nell’alcool. Mi viene da ridere, è così tenera. Richiudo gli occhi e ricomincio di nuovo a bearmi del suo tocco.

Continua così, passandomi l’ovatto su quasi tutto il viso per dieci minuti, quando ad un certo punto si ferma, prende dei cerotti e li mette sulle mie ferite. Io apro gli occhi e noto che lei è arrossita. “Che c’è?” Le chiedo inarcando un sopracciglio.

“Emh… Ecco, Justin… Mmh.. Mi hai detto che ti hanno picchiato anche sullo stomaco no?” Mi dice lei guardando altrove. “Si e allora?” Domando non capendo. Lei arrossisce ancora di più e guarda in basso. “Ecco Justin, ti do-dovresti to-togliere la -la fe- felpa, così t-i me-medico anche lì, sullo stomaco.”

Si passa una mano sulla nuca imbarazzatissima, mentre io sto per riderle in faccia. Adesso capisco perché era imbarazzata. Non riesco a trattenermi e scoppio a ridere. Lei di tutta risposta, mi guarda negli occhi con sguardo arrabbiato. “Adesso, mi vuoi spiegare perché stai ridendo? Non ho detto nulla di divertente!” Sbotta infastidita.

“Oh, no scusami Jes, è che sei così tenera quando ti imbarazzi, non stavo ridendo per prenderti in giro, ma semplicemente, perché sei così dolce quando arrossisci.” Lei arrossisce un’altra volta, diventando stavolta un peperone arrostito e mi guarda con le braccia incrociate sotto il petto. “Dai scherzavo.” Dico sorridendole, così mi alzo dal divano e lentamente mi tolgo la maglietta, appoggiandola sul tavolino in legno avanti a noi.

Vedo che rimane a bocca aperta, non so se per i lividi o per i muscoli e avvampa per non so quante volte in quella giornata. Mette una mano davanti alla bocca per reprimere la voglia di piangere e i suoi occhi si fanno lucidi, così le prendo il viso tra le mani e la rassicuro. “Ehy, piccola va tutto bene, passerà, è solo qualche graffio.” Dico accarezzandole la guancia e sforzando un sorriso.

“Tu non capisci Justin! Stavolta ti è andata bene, te la sei cavata solo con qualche graffio! Ma se la prossima volta, tu…” Le stringo forte la mano. “No dirlo neanche per scherzo, non ci sarà una prossima volta, ok?” Lei annuisce non del tutto convinta. “Ora stenditi.” Mi dice decisa, annuisco e faccio come mi dice. Si accovaccia e posa le ginocchia a terra con la faccia dritta sul mio stomaco.

“Justin, ti avverto, questa volta brucerà un po’.” Deglutisco rumorosamente e lei comincia a tamponare sui lividi con l’ovatta imbevuta di alcool. Gemo silenziosamente e lei se ne accorge. “Scusami.” Dice continuando a tamponare più delicatamente, anche se io sento ancora dolore, cerco di chiudere gli occhi come mi aveva suggerito prima lei, nella speranza che il dolore passi, ma niente.

Dopo circa quindici minuti di dolore atrofizzante, smette di medicarmi con l’alcool. “Bene, Justin, ho finito di disinfettarti, ora devo spalmarti la crema per calmare un po’ il dolore, ma tranquillo non farà male.” Mi dice con un sorriso rassicurante. Annuisco e la lascio fare.

Si alza dal pavimento e si sporge leggermente su di me. Comincia a passarmi la crema sulle costole e a massaggiare delicatamente con tutte e due le mani, poi scende sulla pancia e fa piccoli cerchi racchiusi con le mani. Cazzo, ci sa proprio fare con i massaggi, mi sta facendo eccitare, il mio amico sta fremendo lì sotto! Cazzo e se si accorge della mia eccitazione che faccio?

“Sai, sei proprio brava a fare i massaggi, mi sto ‘rilassando’ sai?”  E non solo mi stai rilassando baby, vorrei dirle… Lei mi guarda e mi sorride dolcemente. “Oh, sono contenta.” Mi dice levando le mani dal mio ventre. Mi sposto leggermente sul divano e lei non avendo più il sostegno del mio corpo, cade su di me, con la faccia sul mio collo. Io le metto una mano sulla spalla e faccio su e giù.

“Scusami.” Dice alzando il viso dal mio collo e guardandomi. Si toglie dal mio corpo e si sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Tranquilla, non fa niente, continua.” Dico riferendomi ai massaggi. Annuisce e ricomincia a fare su giù sul mio stomaco, provocandomi un leggere solletico. Chiudo gli occhi beandomi del suo tocco e non mi accorgo del tempo che passa. Lei toglie le mani dal mio stomaco e io apro gli occhi.

“Che fai?” Lei chiedo io deluso dal suo atteggiamento. Lei ridacchia e mi guarda negli occhi. “Justin, ho finito, ti ho fatto i massaggi per quasi mezz’ora non te ne sei accorto?” Io spalanco la bocca dalla sorpresa, non pensavo che fosse passata mezz’ora, ma non volevo che smettesse. “Ah, scusami, non me ne sono accorto.” Dico grattandomi la nuca imbarazzato. Lei mi sorride, mentre io la guardo serio.

“Senti Jes…” Mi passo la lingua sul labbro inferiore prima di continuare. “Tu sei in pericolo, devi stare attenta, non rimanere mai da sola con Tom, Dio solo, sa cosa può farti quel bastardo e inoltre non uscire mai di casa, senza che nessuno ti accompagni ok?” Lei annuisce, mordendosi il labbro. Abbassa la testa e sospira. “Senti Justin, io devo dirti una cosa che mi sta frullando in testa, da quando me l’hai detta.” Dice deglutendo.

“Dimmi tutto…” Dico sorridendole. Alza la testa e mi guarda profondamente negli occhi. “Pe-perché Tom ha detto che farà del male proprio a me e non a qualcun altro, cosa sono io per te?” Abbasso la testa, non sapendo che dire, rimango un minuto circa in silenzio, indeciso se dirle tutto ciò che provo per lei o negare tutto da grande codardo. “Perché sei importante per me.” Dico alla fine, non scegliendo nessuna delle due opzioni, ma dicendolo la verità.

Lei mi guarda e mi sorride. “Davvero? I-io sono importante per te?” Mi dice con gli occhi che le brillano. Io le scosto una ciocca di capelli ribelle dietro l’orecchio e le sorrido dolcemente. “Si Jes, io ti v-voglio bene.” Dico balbettando sulle ultime parole indeciso, facendo un sospiro triste, per non averle detto che le voglio più che bene. Lei diventa subito triste e mi chiedo il perché.

“Jes, tutto bene?” Dico prendendole il mento fra due dita. “Emh… si Justin, tutto bene, è solo che sono un pò stanca, tutto qui.” Io annuisco e mi alzo per prendere la felpa che avevo lasciato sul tavolino di legno. Me la rimetto e poi poso lo sguardo su di lei girandomi.

“Bene, Jes, grazie di tutto, grazie per avermi medicato, per avermi ascoltato, sei una vera amica, Alex è fortunata ad averti.” Dico accarezzandole la guancia e stampandole un bacio su di essa. “Ehy, Justin, anche tu sei mio amico non dimenticarlo.” Se, certo, solo un amico purtroppo. Le faccio un finto sorriso e la saluto con la mano. “Grazie.” Le dico prima di sparire dietro la porta e imboccare la strada di casa, per passare il resto della giornata un inferno.

 

 

 


You're all that matters to meeeeeeeee yeah yeah!
 Ciaoooooooooooo! Come state?
 Volevo ringraziare tutte quelle che hanno recensito lo scorso capitolo, vi ringrazio tanto, siete fantastiche, ogni giorno di più! Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito la mia storia, a chi l'ha messa nelle ricordate, nelle seguite e nei preferiti...
 Vabbè parlando del capitolo, che ne pensate??? Recensite?? Per favore, per favore, per favoreeeeeeee... ok ora sto rompendo, me ne vado.... Ci vediamo col nono capitolo! Ciao babieeeeeeees!

  
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