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Autore: cold_fire    14/12/2013    1 recensioni
Mia madre era morta, mio padre si era risposato con una strega, il mio ragazzo mi aveva tradita con la mia migliore amica, avevo conosciuto un nuovo ragazzo a danza, ci eravamo fidanzati, Matteo lo aveva picchiato, poi avevo pensato che Filippo mi tradisse con Ines, la mia amica di danza, ma mi sbagliavo, il giorno dopo che ci siamo rimessi insieme lui si è dovuto trasferire e si era dimenticato di dirmelo, così me lo ha scritto e non mi ha nemmeno dato il suo nuovo numero. In più la mia ex migliore amica è incinta del mio ex fidanzato, che prima che lui mi tradisse con lei era il suo ex fidanzato. Un po’ ingarbugliato in effetti, ma totalmente meritato. E da quattro mesi io avevo smesso di vivere.
***
sequel di "una vita sulle punte". per leggere questa FF è consigliato leggere l'altra
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2


 

La mia vita sembrava non avere più un senso, e forse era proprio così. Quattro mesi passati a non fare niente, occupandomi solo di soffrire il meno possibile e allo stesso tempo senza pensarci per niente. E cosa accade quando l’aria calda incontra quella fredda? Si crea una tempesta, a volte degli uragani che finiscono per distruggere tutto ciò che si trova sul loro cammino. E questo era quello che accadeva ogni volta alla mia vita. Un uragano la stravolgeva e io ogni tanto cercavo di rimettere insieme i pezzi, ma prima che me ne rendessi conto tutto scivolava via dal mio controllo, come l’acqua. Ma la cosa peggiore era quando la mia vita veniva sconvolta quando era ormai quasi perfetta, e io dovevo riiniziare tutto daccapo. E questo, oltre a essere demoralizzante, era anche snervante. Almeno nella prima ipotesi non avevo ancora iniziato niente, quindi il dolore e lo sconvolgimento erano presenti in misura minore. Ma, come disse un vecchio saggio (penso) dopo la tempesta c’è sempre il sole, perché le nuvole non possono durare in eterno.

Ovviamente si può dire anche il contrario, ovvero che dopo il sole c’è sempre una tempesta perché non ci potrà mai essere il sole per sempre, ma una volta tanto voglio provare ad essere positiva. E accadde davvero qualcosa di buono. Era un lunedì sera. Ero chiusa in camera mia a guardare il soffitto senza pensare a niente, come accadeva spesso. Era da qualche mese che non ricevevo messaggi o chiamate da parte di Ines o di qualcun altro, per questo sentire il mio telefono vibrare mi sorprese non poco.

-È successa una cosa stupenda! Ti devo parlare i il prima possibile Claire! incontriamoci davanti alla scuola di danza… adesso! –I


Io, che pensavo di essere stata abbastanza chiara sul fatto che non volevo parlare con nessuno, fui decisamente scossa. Doveva essere qualcosa di importante se pensava che sarei tornata a parlare con qualcuno dopo quattro mesi di pura solitudine, nemmeno fossi un’eremita. Forse meritava davvero di essere ascoltata… in fondo io non le avevo parlato per quattro mesi. Nonostante avessi una vita di merda, un’amica non poteva peggiorarmela. Mi preparai e stavo per uscire quando Cindy mi richiamò –Claire devo parlarti!- disse –adesso non ho tempo, devo uscire- queste parole la lasciarono leggermente scossa. Ma cosa dico? Leggermente?! Era PROFONDAMENTE scossa! –ci… ci vorrà poco… t-te lo giuro…- disse. Io la seguii in soggiorno e rassegnata mi sedetti accanto a lei. Tutto d’un fiato sputò una serie di parole che, per miracolo, riuscii a comprendere. –io e te abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ti ho rovinato la vita e questo lo so e me ne prendo tutte le colpe. Ti giuro che non volevo! Il primo giorno quando ci siamo trasferiti non volevo venire a vivere qua perché sapevo che te mi avresti odiata per sempre quindi ho provato a sistemare tutto- si fermò un nano secondo per riprendere fiato per poi riiniziare –poi man mano che i giorni passavano sono peggiorata lo so, poi è nata Maria e ci siamo distanziate ancora di più ma voglio che tu sappia che per te io non ho alcuna intenzione di essere (o di rimanere) la perfida matrigna. Voglio essere qualcosa di più. non dico una madre, ma una specie di amica più grande, una consigliera, qualcuno a cui rivolgersi. Voglio esserci per te! Mi dai questa occasione?- ero stupita, non solo dal fatto che avevo capito tutto il discorso. Non pensavo di poter sentire quelle parole uscire dalla sua bocca. Ma la mia risposta era composta di sole tre parole. Il punto era… quali erano le tre parole? “ok, va bene” oppure “mi dispiace, vaffanculo”.
La seconda era più nel mio stile. Ma non erano queste le parole. –ci devo pensare- le risposi. Ci dovevo pensare davvero, perché tre anni non si possono dimenticare subito. Soprattutto se erano stati QUEI tre anni. Lei mi guardò uscire dal soggiorno e sono sicura che aveva anche sbirciato dalla finestra per vedere la mia reazione. Così prima di esultare aspettai di aver svoltato l’angolo. Il mio telefono vibrò e lessi il messaggio inviatomi da Ines


-senti ti do ancora cinque minuti, per me è importante che tu lo sappia ma se tu vuoi chiuderti in te stessa posso anche andarmene a casa. Io ho una vitaI


Quelle parole mi ferirono non poco, ma non dovevo pensarci adesso. Ci avrei impiegato dieci minuti per arrivare alla scuola di danza camminando, quindi iniziai a correre come una matta.

Tre minuti. Ci avevo impiegato TRE minuti per arrivare alla scuola! Ero senza fiato. Di Ines però, non c’era traccia. Scorsi una figura che si allontanava così urlai –INES!!!- la figura si voltò e dopo quattro mesi rividi la mia amica di danza. Se ancora era disposta ad esserlo. Lei mi corse in contro ma si fermò a qualche passo di distanza. Esitò un attimo, per poi abbracciarmi di slancio. Io ricambiai l’abbraccio, anche se in un modo più composto. Dopo essermi subita per mezz’ora un milione di domande sparate a raffica e alle quali fui costretta a rispondere, mi decisi a chiederle cosa doveva dirmi. –Oh certo! Che svampita che sono! Dovevo dirti… ah è vero!- lei esitò qualche istante –dai, mi puoi dire tutto! Che c’è?- -bè… oggi abbiamo fatto le prove per il lago dei cigni… e sai che io e Chris balliamo insieme, e… bè… alla fine del pezzo… mi ha baciata davanti a tutti!- disse estasiata –OH MY GOD, NON TI CREDO!- saltai in aria io, a sentire quella notizia –eh non è tutto!- disse lei –su continua, sono impaziente!- -negli spogliatoi ero leggermente sconvolta e quando sono uscita ho trovato lui che mi aspettava. È stato stra tenero! Mi ha chiesto se poteva riaccompagnarmi a casa in moto ma gli ho detto che dovevo andare da un’altra parte e lui mi ha trattenuta qua fuori per un po’ e mi ha chiesto se volevo stare con lui!- io mi misi ad urlare come un isterica –non ti chiedo nemmeno cosa hai risposto!- lei tornò seria e disse –ho detto di no- -cosa cazzo hai fatto TE?!- non potevo crederci. Lei mi fissava con aria colpevole per poi mettersi a ridere e dirmi –cosa pensi! È ovvio che ho detto di sì!!! Volevo solo vedere la tua reazione!- in quel momento ebbi lo strano istinto di sgozzarla con i lacci delle scarpe… mi limitai ad abbracciarla molto forte. La stavo per strozzare e per un secondo fui veramente tentata.
La lasciai andare solo quando iniziò ad ansimare. Ero soddisfatta. Passammo il resto del pomeriggio a parlare e parlare e parlare e mangiare gelati e parlare. Ad un certo punto il suo telefono vibrò e quando lo lesse la vidi rabbrividire, nonostante tentava di mascherarlo –chi è?- le chiesi. Lei si riscosse dai suoi pensieri profondi e agitata rispose –ehm, no, non è nessuno di importante, non ti devi preoccupare, niente di che… RIDAMMI. IL. MIO. CELLULARE!- infatti glielo avevo tolto di mano intanto che parlava. Quando lessi chi le aveva scritto il messaggio, il telefono mi cadde di mano e si sfracellò a terra. Non potevo crederci… proprio Ines? La mia Ines? Quella che avevo davanti agli occhi? No… non avrebbe mai potuto… o almeno, non avrebbe potuto farmi una cosa del genere la Ines che conoscevo prima, ma adesso? Ero ancora sicura di conoscerla? Non credo proprio. Il nome di quella persona mi era rimasto in testa per quattro mesi, e ora che l’avevo quasi dimenticato tornava ad assillarmi. Perché? Perché?! Ti prego, rispondimi… perché lei e non me, Filippo?




Eccomi qua! Con il mio ennesimo ritardo spaventoso! Vi avverto, ho provato ad essere positiva, ma non credo di esserci riuscita molto bene… la fine e l’inizio sono catastrofici, però almeno Cindy inizia FORSE a capire qualcosa! Che l’arcangelo Gabriele le sia venuto in sogno? Non lo so nemmeno io sinceramente! XD e poi… EVVIVA INES E CHRIS!!! Questa è una cosa stra positiva! Poi voglio farvi una domanda, secondo voi cosa stava dicendo Filippo a Ines? Di cosa parlavano? Secondo voi, inoltre, c’è qualcosa sotto?  Voglio ricordarvi che il giorno prima di partire c’era stato un certo “equivoco” in cui Claire pensava che Filippo la tradisse con Ines… la cosa si fa strana, no? Rispondetemi in una recensione!Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacione da Mara!!!
  
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