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Autore: cold_fire    04/12/2013    1 recensioni
Mia madre era morta, mio padre si era risposato con una strega, il mio ragazzo mi aveva tradita con la mia migliore amica, avevo conosciuto un nuovo ragazzo a danza, ci eravamo fidanzati, Matteo lo aveva picchiato, poi avevo pensato che Filippo mi tradisse con Ines, la mia amica di danza, ma mi sbagliavo, il giorno dopo che ci siamo rimessi insieme lui si è dovuto trasferire e si era dimenticato di dirmelo, così me lo ha scritto e non mi ha nemmeno dato il suo nuovo numero. In più la mia ex migliore amica è incinta del mio ex fidanzato, che prima che lui mi tradisse con lei era il suo ex fidanzato. Un po’ ingarbugliato in effetti, ma totalmente meritato. E da quattro mesi io avevo smesso di vivere.
***
sequel di "una vita sulle punte". per leggere questa FF è consigliato leggere l'altra
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 1

tu lo ami
 

Erano passati cinque mesi da quando Roberto mi aveva tradita con Elisa e io avevo conosciuto Filippo, quattro mesi da quando lui se ne era andato, due mesi da quando Matteo era tornato. E due mesi da quando io ero tornata. Ma non la ragazza solare, la ballerina, quella innamorata. Ero tornata la ragazza che ero quando appartenevo a Matteo. Perché io adesso appartenevo di nuovo a Matteo. Non sapevo che fare. Adesso ero sola contro il mondo, senza i miei amici, senza la mia “famiglia”, senza nessuno. Senza Filippo… che senso aveva la vita? In fondo io e Matteo eravamo già stati fidanzati, io lo avevo amato… che male c’era se tornavamo insieme? Certo… a volte era prepotente e mi faceva del male, ma eravamo comunque fidanzati… più o meno. Ma non era stato lui a costringermi. Io gli ero andata incontro.

-flash back –

Mi girai lentamente e lo vidi… Matteo. Era tornato. E in quel momento realizzai di essere sola e di essere scappata da qualcosa che non potevo evitare. E perché continuare a fuggire? Continuai a guardarlo per un po’ e così fece anche lui. Iniziai a camminare lentamente verso di lui e mi fermai a pochi passi di distanza. Iniziò a muoversi anche lui verso di me. Alzai il volto, ma continuai a guardare il pavimento, con gli occhi fissi su di esso, come fosse una cosa molto interessante. Sentii le sue labbra poggiarsi sulle mie e non protestai. Che motivo c’era? Nessuno…

-fine flash back –

Stavamo camminando mano nella mano per le vie del centro senza parlare. Non parlavamo più di tanto, era uno di poche parole da qualche tempo. Non so cosa gli era successo intanto che era stato via, sapevo solo che adesso parlava di meno e agiva di più. Il giorno in cui eravamo tornati a scuola, dopo le vacanze natalizie, si era subito seduto accanto a me nei banchi in ultima fila.

Non era così difficile… si trattava solo di due parole da ripetere tra me e me, per autoconvinzione. Lo amo, lo amo, lo amo. Non era per niente difficile. Parlavamo così poco che appena potevo me le ripetevo nella mente, e stavo iniziando a pensare che fosse vero. lo amo, lo amo, lo amo. Sono sola, ho solo Matteo che ha volte mi sta a sentire, e a volte fa finta ma cerca di non darlo a vedere. Mio padre è da quattro mesi che non mi parla, se non per chiedermi un misero “come è andata scuola?”. Maria ancora non parlava, e ogni notte pregavo Dio perché quello che sarebbe venuto non dovesse essere il giorno fatidico.

Cindy adesso che la mia vita andava male sembrava accorgersi che esistevo. Un attimo… come?! Ti accorgi di me solo per farti vedere come matrigna premurosa agli occhi degli altri… brutta strega raccattata dalla strada. A volte vorrei avere una stanza tutta mia, piena di cose fragile che si rompono facilmente, e tante tempere, così da poter rompere tutto e sporcare ogni cosa attorno a me, tanto per sfogarmi un po’. È da tempo che non mi sfogo, ho troppa rabbia repressa. Ma per quanto avrei dovuto aspettare? Non lo so, ma l’attesa non sarà lunga. Devi solo ripeterlo. Due parole. ho sentito dire che se ripeti una cosa per 211 volte, questa si avvera. Io non ci credo, ma sperare è l’unica cosa che mi resta al mondo. Lo amo, lo amo, lo amo. Nessuna difficoltà. Niente di più facile. Dirlo non era complicato. Accettarlo sì. Ma prima o poi ci sarei riuscita. Dovevo ripeterlo. E mi sarei convinta.

Forse avrei dovuto modificare i miei gusti, o il mio modo di fare… forse ero io ad essere sbagliata, non Matteo. Forse avevo fatto qualcosa di sbagliato, tre anni prima, e quello che mi accadeva era giusto. Di colpo quella che prima ritenevo ingiustizia adesso era la cosa più naturale del mondo. Mia madre era morta, mio padre si era risposato con una strega, il mio ragazzo mi aveva tradita con la mia migliore amica, avevo conosciuto un nuovo ragazzo a danza, ci eravamo fidanzati, Matteo lo aveva picchiato, poi avevo pensato che Filippo mi tradisse con Ines, la mia amica di danza, ma mi sbagliavo, il giorno dopo che ci siamo rimessi insieme lui si è dovuto trasferire e si era dimenticato di dirmelo, così me lo ha scritto e non mi ha nemmeno dato il suo nuovo numero. In più la mia ex migliore amica è incinta del mio ex fidanzato, che prima che lui mi tradisse con lei era il suo ex fidanzato.
Un po’ ingarbugliato in effetti, ma totalmente meritato.

E da quattro mesi io avevo smesso di vivere, ritornata schiava di Matteo, il ragazzo che mi aveva sempre maltrattata e ogni giorno sognavo di andarmene, di volare via” come farebbero certe eroine. Ma io non sono un’eroina, io non sono nessuno. E lo accetto. La cosa più difficile era accettare Matteo. Ma sarebbe diventato più semplice… devo solo ripeterlo… lo amo, lo amo, lo amo. E ormai iniziavo a crederci davvero… lo amo lo amo lo amo. Sì, è vero. io lo amo. Ma l’immagine di un ragazzo biondo, con gli occhi più azzurri mai visti, mi riapparve in mente. Era lui… il mio Filippo… io DEVO amarlo anche se non è vero, io DEVO amarlo anche se non è vero, io DEVO amarlo anche se non è vero. ecco cosa dovevo ripetere. Perché io lo amo. L’ho sempre amato e non me lo toglierò mai dalla testa. Lo amo, lo amo, lo amo. E forse era sbagliato, ma per me era anche giusto, come quelli che, sapendo di non avere speranze e che stanno per morire, vanno in un “ospedale” apposta dove li aiutano ad andare all’altro mondo senza sentire dolore. E lui era il mio antidoto. Lo amo, lo amo, lo amo. È vero, perché anche se devo amare Matteo…
Io amo Filippo… io lo amo.



È già… io sono ancora qua!
saltra mia FF! yupeeee! XD spero di avere tante visite quante quelle della mia prima storia, e che le persone che la seguivano o che la commentavano o che la tenevano tra preferite/ricordate, continuino a farlo. Sono felicissima che la mia prima FF sia piaciuta. Vi voglio un mondo di bene!!! Ci vediamo al prossimo capitolo,
un bacione dalla vostra Mara

  
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