CAPITOLO 7
John
Sherlock
Caro Sherlock, i tuoi sfoghi da ubriaco sono più di qualcosa. Sono un modo per iniziare la giornata! Allo stesso modo in cui presto inizierà la tua nuova vita, io ho un problema con l’organizzazione delle prossime tre settimane, che potrebbero essere le ultime per noi. Cosa dovremmo fare? Uno: niente, così puoi prepararti in pace all’arrivo di Greg? Due: continuiamo a scriverci finchè non atterra l’aereo? Tre: o dovremmo vederci ancora una volta?
Caro John, se devo essere onesto, non riesco a vedere come buona l’idea di incontrarci per l’ultima volta. Penso dovremmo limitarci a scriverci.
Devi essere più sobrio, purtroppo.
P.S. Solo un’altra cosa: cosa sa Greg riguardo noi due?
Niente.
Sherlock, spero tu sia d’accordo con me sul fatto che “niente” non possa essere una risposta completa. Se non glielo hai detto, perché? Mi piacerebbe sapere la risposta per poterla condividere con la mia terapista domani mattina.
John, non ho detto niente a Greg riguardo noi due quando ero a Parigi perché pensavo che non ci fosse più un “noi”. Dopo Parigi, non glielo ho detto perché non gli avevo detto nulla a Parigi e non potevo iniziare a metà. Non gli ho detto nulla riguardo noi due perché non avrebbe capito la nostra strana saga amorosa. Non l’ha capito molto nemmeno io.
Oh, dai, Sherlock! Certo che l’hai capito, sei un maledetto genio! Non è il massimo iniziare una relazione con qualcuno mentre sei in una relazione segreta con qualcun altro. Sherlock, amore: ci siamo intesi?
Non ne sono sicuro. Mi sento come se il segreto fosse nascosto.
Buongiorno, Sherlock! Sto andando dalla mia terapista. Sarà affascinata da tutto quanto.
Ciao John. Abbiamo sprecato giorni con il silenzio. Posso solo presumere che la tua terapista ti abbia suggerito di smettere di scrivermi. Ma ci vogliamo vedere un’altra volta?
Caro Sherlock. Perché no? Se ho contato giusto, mancano solo cinque giorni all’arrivo di Greg. Perciò, perché? Cosa vorresti trarne?
Perché? Così ti posso vedere un’altra volta. Cosa vorrei trarne? Una grande sensazione.
Sono felice tu ti senta in quel modo, ma io provo l’opposto. Sto male e sono stanca dei buoni addii. Ti prego, Sherlock! Vai! Preferirei parlare con il messaggio registrato, a questo punto.
John, ho detto un’altra volta, non per l’ultima volta. Per quanto mi riguarda, dire addio significherebbe smettere di pensare a te. E come entrambi sappiamo, questo non succederà. Perciò credimi: non sto per dirti addio.
Ottimo! Che bella accoglienza per Gregory!
Non dispiacerti per lui! Ci ho pensato: non si può barare con i sentimenti. E’ solo quando si agisce apertamente su di essi e si costringe qualcun altro a soffrire, che hai fatto qualcosa di sbagliato.
Dio, ti comporti come una dannata macchina! Cosa intendi con “agire apertamente sui sentimenti”? Noi agiamo sui sentimenti provandoli. Perciò significa che io stavo tradendo Mary prima di incontrarci di persona. Ma non preoccuparti, l’ho capito da quando ho iniziato la terapia.
P.S. Smetteremo fra quattro giorni? O continueremo a scriverci? Intendo, di tanto in tanto, quando uno di noi se la sentirà. Potresti, o meglio vorresti, farlo? Nonostante Greg?
Tuo, John
Caro John, sì, d’accordo. Di tanto in tanto. Se ce la sentiamo. Ma, ti prego, non aspettarti mai un messaggio da parte mia. Non so come andranno le cose dopo l’arrivo di Greg, ma scrivimi, John, se ti va di farlo. E, se mi sentirò di farlo, ti risponderò.
Ora, lasciamelo dire: quando sono partito per Parigi l’anno scorso, volevo solo il meglio per te. Mi…dispiace.
Con affetto, Sherlock