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Autore: elisa nico    14/12/2013    4 recensioni
Akane e Ranma stavano per sposarsi ma i loro amici rovinano il matrimonio.
Ranma decide di partire lasciando Akane con una promessa...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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5 Normale

 

Soli, erano da soli in casa.

Forse per Ranma non tutto era perduto.

Ormai il codinato si era rassegnato definitivamente alla sua situazione, non che la cosa gli andasse a genio ma non certo avrebbe forzato Akane a fare qualcosa che non voleva, e poi diciamocela tutta neanche lui sapeva come affrontare queste situazioni “amorose.”

«Akane credo sia meglio ordinare qualcosa al ristorante, io ho fame ma non ho voglia né di cucinare né di morire per le tue pietanze.»

«Che cafone che sei Ranma, ed io che pensavo tu fossi cambiato dopo quello che ci siamo detti.»

«Akane io ti ho detto di tenere a te ma non voglio certo morire.»

«Cattivo sei sempre il solito, non cambierai mai!»

«Ma ti vado bene anche così, vero?»

Akane era diventata rossa come un peperone, per loro non era mai stato semplice neanche parlare.

«Dai ordiniamo, ho proprio una fame da lupi.»

Ranma e Akane cenarono in tutta tranquillità ridendo e scherzando tra loro come non era mai accaduto.

Il viaggio che il ragazzo aveva affrontato, la separazione tra loro aveva abbattuto il muro che divideva i due ragazzi.

Adesso non c’era imbarazzo, non c’erano sentimenti soffocati e mai dichiarati apertamente.

Dopo cena avevano deciso di guardare un film insieme, ma prima di questo Akane doveva riordinare la sala da pranzo e la cucina, quindi Ranma decise di andare a fare un bagno caldo.

Finito di riordinare Akane non vedendo tornare Ranma decise di salire al piano di sopra per controllare che fosse tutto a posto.

Si avvicinò in silenzio alla porta del bagno e quello che udì la face rimanere male, Ranma parlava da solo e si capiva benissimo quanto fosse triste.

«Peccato mi ero illuso che questa fosse la volta buona. M a cos’altro posso fare? Non posso costringere Akane. Anche se io l’amo e so che anche lei mi ama non è pronta, io non sono pronto. Volevo tornare uomo per lei, per non farla vergognare di me, per noi, per il nostro futuro, per la nostra futura famiglia. Non importa, insieme affronteremo tutto. A lei vado bene così quindi anche a me va bene.»

Akane silenziosamente scivolo in camera sua piangendo, non penava che Ranma avesse preso così male la faccenda.

Sapeva bene quanto ci tenesse a tornare normale, ma addirittura arrivare a sfogarsi mentre era davanti allo specchio non lo credeva davvero possibile.

Ma cosa poteva farci Akane?

Voleva molto bene a Ranma , anzi lo amava era sicura, ma non poteva concedersi a lui con tutta quella leggerezza, non si erano nemmeno baciati una volta.

Akane scese immediatamente in cucina, non voleva che il suo fidanzato scoprisse che aveva origliato mentre stava facendo il bagno, si mise davanti alla tv senza guardare nulla in particolare.

Ranma scese giù dalla fidanzata dopo una buona mezz’ora, con il bagno si era rilassato e tolto un peso dallo stomaco, adesso Akane sapeva tutto dei suoi sentimenti e di tutto il resto, poteva comportarsi naturalmente con lei, come del resto aveva sempre voluto fare  ma non riusciva a causa del loro rapporto travagliato.

Il ragazzo si sedette vicino alla fidanzata.

«Akane cosa stai guardando? Mettiamo su un film? »

«Si, non stavo guardando niente in particolare. Cosa vuoi vedere? Io vorrei vedere un bel film romantico.»

«Romantico eh. Ok,  mi sono dichiarato ma questo non vuol dire che dobbiamo diventare una coppia tutte moine e baci. Io opterei per un bel film dell’orrore, almeno che tu non abbia paura.»

«Paura? Chi?  Io?  A me piacciono il film horror, lo sai.»

«Ma se tremi sempre come una foglia.»

«Non è vero! Io non tremo quasi mai.»

«Facciamo cos,ì viene a sederti vicino a me ti proteggerò io, come sempre.»

Akane rimase in silenzio, un po’ per lo stupore un po’ per l’emozione.

Si sedette accanto al fidanzato e iniziarono a vedere il film, ogni volta che c’era una scena che la terrorizzava, Akane si avvicinava sempre più al fidanzato finché non si ritrovò tra le sue braccia.

A metà film i due neo fidanzati erano stretti in un abbraccio, ad ogni scena cruenta Akane si rannicchiava sempre più nelle forti braccia di Ranma, che volentieri teneva finalmente stretta a sé la ragazza.

L’atmosfera era molto romantica, l’aria che si respirava era carica d’amore e passione, non c’era più imbarazzo.

Finito il film nessuno dei due sembrava volere lasciare la stretta dell’altro, fu Ranma a parlare per primo.

«Akane credo che sia il caso di andare a letto.»

«Sto così bene qui con te, mi sento serena.»

«Io invece inizio ad essere turbato.»

«Capito. Ti sei già pentito. Dovevo aspettarmelo che non sarebbe durata tanto questa pace tra noi.»

«Che scema che sei, sempre a pensare male. Ti ho detto che è meglio andare perché la tua vicinanza mi rende mooolto sensibile, capisci.»

«No. Non capisco dove stai andando a parare.»

«Non capisci mai nulla. Io uomo, te donna, vicini vicini. I miei istinti stanno prendendo il sopravvento. Capisci ora qual è il mio problema o devo farti un disegno?»

«Ah capito. Non pensavo di farti quest’effetto.»

«Che effetto pensavi di farmi scusa?»

«Di solito mi tratti sempre male, mi prendi in giro.»

«Lo faccio solo per nascondere il fatto che ti bacerei ogni istante della mia vita.»

Akane non si aspettava una confessione così aperta da Ranma, sicuramente quello che era successo negli ultimi mesi lo avevano cambiato profondamente.

Ranma, ormai maturo da accettare i suoi sentimenti, non provava più imbarazzo a mostrare a la ragazza che amava quello che provava.

La piccola Tendo si fece coraggio e desiderosa di sapere cosa si prova a baciare si avvicinò alle labbra del fidanzato.

Lo stupore iniziale di Ranma fu presto abbandonato dalla voglia di contraccambiare l’amata, tutti i problemi affrontati fin ora, i rivali, le maledizioni erano tutte state cancellate da quel bacio che nessuno dei due voleva far finire.

Ranma si staccò per primo dalla ragazza.

«Akane … non sai da quanto tempo … non immagini quanto lo volessi … non sai quanto ti ami.»

«Oh Ranma ti amo tanto anch’io.»

I fidanzati unirono nuovamente le loro bocche, la voglia che avevano l’uno dell’altro era immensa.

Rimasero a baciarsi davanti alla tv ormai spenta per una decina di minuti.

«Akane è meglio se adesso andiamo altrimenti tra poco non risponderò più delle mie azioni.»

«Ranma ti amo, ti voglio. Vieni in camera mia, non voglio stare da sola stanotte.»

«Akane non ti arrabbiare ma è meglio se io vado in camera mia.»

«Credevo che tra noi fosse tutto risolto.»

«Penso che oggi tu, come me, abbia ricevuto troppe informazioni, troppe emozioni. Adesso se io venissi in camera con te e non che non lo voglia, potrebbe accadere qualcosa per cui non siamo pronti. So benissimo oggi di avertelo chiesto in qualche modo, ma non è il momento giusto. Non voglio rovinare tutto. »

«Ranma io voglio aiutarti. Ti ho sentito prima.»

«Akane quando faremo l’amore sarà perché tutte e due lo vorremo e non per  spezzare una stupida maledizione. Va bene così, se sarai al mio fianco sempre non avrò bisogno altro. Adesso vado in camera mia. Buonanotte Akane.»

Ranma baciò la fidanzata e senza aggiungere una parola si diresse in camera sua, Akane era rimasta da sola sapeva che quello che aveva detto il fidanzato era vero, lei non era ancora pronta.

Si diresse in camera sua ancora frastornata da tutte le novità che la giornata aveva portato con sé, ancora emozionata era entrata a letto sicura che il sonno avrebbe tardato ad arrivare.

Era notte fonda nessuno dei due ragazzi era riuscito a chiudere occhio, lui si girava e rigirava dentro il suo futon mentre lei andava avanti e indietro per tutta la stanza.

Ranma era ancora eccitato, non pensava che bastasse un semplice bacio a ridurlo in quello stato, gli era capitato più volte di sognare la fidanzata  la maggior parte delle volte i sogni che faceva erano da bollino rosso, anche se la sua conoscenza del sesso era limitata nella sua fantasia sapeva bene cosa fare e dove mettere le mani, ma adesso si sentiva frustato e  voleva correre in camera della ragazza e farla sua.

Akane non era messa meglio, voleva Ranma, desiderava essere una sola cosa sola con lui e non per quello che aveva sentito qualche ora fa ma perché era innamorata, amava Ranma dal profondo del cuore ed era per quello che voleva farci l’amore, non per spezzare quella maledetta maledizione ma perché l’amava e ora era certa che anche lui l’amasse.

Apri la porta e si diresse come una furia in camera del fidanzato.

«Che fai qui? Ti senti male?»

«Si sto male. Io ti voglio. Ti voglio perché  ti amo. Ti voglio perché sei mio e di nessun altra. Ti voglio perché senza di te sono incompleta. Ti voglio e basta.»

«Akane ma che dici, lo faresti solo per spezzare la maledizione e non è giusto, dopo non riusciresti più a guardarmi, nemmeno io ci riuscirei.»

«Ranma sei uno stupido! Non mi interessa niente della tua maledizione! Io ti amo, voglio essere una sola cosa con te, per me, per noi. Io voglio far l’amore con la persona che amo e che mi ama. Ranma se vuoi sono tua ora e per sempre.»

Ranma fini di ascoltare Akane prima di fiondarsi su di lei a baciarla, un bacio caldo e passionale che richiudeva tutto l’amore per lei sopito negl’ultimi anni.

Anche se entrambi inesperti l’istinto li stava guidando verso un punto di non ritorno.

Il ragazzo prese la fidanzata in braccio e l’adagiò sul proprio futon, si stese sopra di lei senza mai smettere di baciarla.

I primi indumenti che volarono furono le magliette, seguiti immediatamente dai pantaloncini del pigiama.

 Akane accarezzava ogni centimetro del corpo del fidanzato, quei muscoli che tante volte aveva ammirato adesso erano lì a sua disposizione mentre Ranma tolto un attimo di imbarazzo dalla vista del seno della ragazza si tuffò su di lei a baciargli il collo.

Le mani di ognuno accarezzavano il corpo dell’altro, provocando in essi sospiri e gemiti eccitanti.

Ranma scese con la lingua verso i seni e afferrò un capezzolo tra i suoi denti, mordendolo, succhiandolo, torturandolo.

Dopo alcuni momenti di quella dolce tortura, la lingua riprese la sua discese verso il basso, prima soffermandosi all’ombelico per poi continuare verso l’orlo delle mutandine.

«Ranma non ti fermare.»

«Sei sicura. Ti desidero da impazzire, ma se vuoi posso ancora fermarmi.»

«Non ti fermare. Possiedimi qui, ora!»

«Ti amo.»

Eliminato ogni dubbio Ranma riprese da dove si era fermato.

Akane anche se era un po’ più imbarazzata non stava con le mani in mano.

Le mani correvano lungo il corpo di lui avvicinandosi sempre più fino a sfiorare la sua asta, che pulsava e premeva per uscire dai boxer dove era costretta.

«Credo che queste inizino ad essere d’intralcio.»

Disse Akane alzandosi e togliendosi le mutandine.

Ranma per un attimo rimase senza respiro.

«E tu che fai? Non ti togli i boxer?»

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, fini di spogliarsi e si rituffò su la ragazza.

Baci, sospiri, carezze, gemiti, corpi intrecciati, emozioni.

Ranma entrò dentro di lei, non dopo aver cercato il suo consenso.

Ritmi lenti all’inizio per assaporare ogni movimento, ogni brivido, ogni attimo.

Poi il ritmo si fece più veloce, il bisogno di arrivare al culmine era vitale per entrambi.

Arrivarono insieme all’apice del piacere, poi ancora affannati e stravolti dalle emozioni si addormentarono  nudi e felici.

Il risveglio della ormai coppia fu tra i più dolci in assoluto, baci, effusioni, risate e amore.

Ormai insaziabile dal bisogno dell’altro fecero l’amore una seconda volta.

Ranma e Akane erano felici e spensierati come non erano mai stati.

Affamati scesero in cucina per fare colazione tra un bacio e l’altro,Akane cercava di cucinare mentre Ranma la stuzzicava un po’ per farla arrabbiare un po’ per provocarla.

Dopo che si erano saziati a dovere salirono di nuovo al primo piano per fare un bagno insieme.

 Riempirono la vasca con dell’acqua fresca e si immersero come in una piscina, ogni imbarazzo era crollato e la voglia di toccarsi e baciarsi era sempre tanta.

Erano in acqua ormai da una buona mezz’ora quando Akane si accorse.

«Ranma non ti sei trasformato, ci faccio caso solo ora ma sarà almeno mezz’ora che siamo in acqua.»

«Oddio è vero. Ero così preso da te, che  non mi ero accorto.»

«Wow la ragazza con il codino è sparita.»

«Sparita per sempre e grazie a te. Ti mancherà?»

«Un po’. Magari un giorno avremo di nuovo una piccola ragazza con il codino…»

«Chissà forse un giorno …»

«Ti amo Ranma.»

«Ti amo Akane.»

I due innamorati presero nuovamente a baciarsi, inconsapevoli che la bambina di cui avevano appena  parlato per scherzo era già in viaggio.

 

 

 

Angolo dell’autrice

 

Eccoci qui alla fine di questa storia, mi dispiace di avervi fatto aspettare così tanto ma spero che il capitolo valga la lunga attesa.

Grazie a tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le ricordate e le seguite.

Un grazie particolare ha chi a lasciato una recensione.

Grazie grazie grazie a tutti.

Al prossimo parto della mia fantasia, sperando di ritrovarvi ancora …

Baci baci  elisa

  
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