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Autore: Alex9903    15/12/2013    2 recensioni
la storia inizia dopo la proposta di matrimonio di Darcy a Hunsford. Elizabeth ritorna a Meryton mentre Darcy è costretto a rimanere in Kent
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

 

Quando la carrozza di Bingley arrivò a Meryton, l’uomo si guardò lieto intorno. Aveva sempre trovato Hertfordshire un luogo piacevole, e la conoscenza che questo posto aveva cresciuto una donna eccellente come il suo angelo, Jane Bennet, lo faceva divenire ai suoi occhi ancora più meraviglioso. Il solo guardarsi attorno al piccolo villaggio e vedere i suoi abitanti lo riempiva con un senso di pace e felicità che non provava da molti mesi.

 

La felicita, comunque, non era il sentimento provato da Miss Caroline Bingley durante il viaggio. Mentre il fratello l’osservava come fissava con occhi duri come pietra fuori della carrozza per tutto il viaggio, si chiese se fosse veramente possibile per una persona gelarsi da sembrare sempre corrucciata e in tal caso, quale fosse la probabilità che Caroline soccomba a un male del genere.

 

Bingley sogghignò tra se, pensando con dispetto che il disagio o dispiacere che Caroline provava era la giusta ricompensa per la parte che aveva avuto nel suo strazio di questi mesi, perché aveva creduto alle bugie raccontategli sul conto di Jane Bennet – dalla propria sorella! E provocare dolore al suo dolce angelo… no, meritava ogni disagio che le procurava il fissare arrabbiata fuori della finestra.

 

Alla maniera di ogni fratello minore, Bingley la stuzzicava occasionalmente urtando il piede o il gomito contro la sorella, facendola sussultare e allontanarsi dal contatto, ma allo stesso tempo sforzandosi di ignorarlo e continuando a fissare fuori.

 

Le emozioni di Bingley durante il viaggio da Londra a Hertfordshire erano passate da un ottimismo estremo alla disperazione, mentre s’inventava scenari orrendi nei quali Jane Bennet gli diceva che l’aveva amato moltissimo ma ora non più, o scenari idilliaci nei quali Jane diveniva la signora Bingley con molti baci rubati lungo la strada. Comunque, vedendo le scene campestri sulla strada da Meryton a Netherfield non potè trattenersi dal sentirsi eccitato e si sentì sicuro che il suo sogno più grande si sarebbe realizzato.

 

Alcuni giorni più tardi però con lui sistemato a Netherfield, Bingley non era più così sicuro. Il giorno dopo il suo arrivo, iniziando con la visita iniziale di Sir William Lucas, la maggior parte dei gentiluomini del circondario erano venuti a fargli visita. Non così il signor Bennet che non mandò nemmeno un biglietto. Bingley lo trovò sconcertante, e smorzò considerevolmente il proprio ottimismo. Il signor Bennet lo evitava di proposito? Il signor Bennet provava astio nei suoi confronti per aver deluso sua figlia l’autunno scorso? A Jane Bennet importava che era tornato a Netherfield? Forse la famiglia Bennet non riteneva necessario prendere atto della sua presenza in Hertfordshire. Forse la famiglia era divenuta indifferente verso di lui e quindi non riteneva importante il suo ritorno a Netherfield. Possibilmente avevano desiderato che rimanesse a Londra.

 

La famiglia Bennet era anche assente dalle feste date nel vicinato, e persino non andarono in chiesa la domenica dopo l’arrivo di Bingley. Questo era molto strano, e risvegliò in larga misura la sua curiosità, dandogli il coraggio necessario per chiedere di loro. Per fortuna, lui e Caroline erano stati invitati a cena insieme a un piccolo gruppo a Lucas Lodge.

 

“Sir William, siamo molto grati di essere a casa vostra questa sera, e vi ringraziamo, signore, per la vostra gentile accoglienza. Difatti, tutti i nostri vicino sono stati molto accoglienti.”

 

“Ah signor Bingley,” sorrise Sir William radiosamente, “non posso esprimere che piacere provo nel riavere voi e la vostra graziosa sorella nella contea e a casa mia.”

 

Bingley annuì a mo’ di ringraziamento. “Devo dire, Sir William, che sono rimasto sorpreso nel notare che la famiglia Bennet non è qui stasera. Non ho ancora avuto il piacere di salutare il signor Bennet dal mio arrivo e sono ansioso di rinnovare la nostra conoscenza.” Il signor Bingley pregò silenziosamente che Sir William, siccome aveva notato durante il suo soggiorno precedente, era a conoscenza di tutto quello che si diceva al villaggio, avrebbe capito l’allusione e gli raccontava tutto dei Bennet e di una figlia in particolare.

 

Rimase scioccato, però, nel veder apparire un’espressione genuinamente addolorata sulla faccia dell’uomo più anziano. Ripensando alla sua conoscenza passata di Sir William, ricordò di avere sempre visto due emozioni espresse da quest’ultimo: entusiasmo contenuto ed entusiasmo sfrenato. Bingley non aveva mai visto Sir William triste, come invece era divenuto adesso.

 

“Oh, non avete sentito allora. Avevo supposto che voi già sapeste di Miss Eliza. Una tragedia veramente grande, oh la povera famiglia, nessuno si è mosso da Longbourn da quando è successo, Miss Bennet in particolare è così tanto addolorata e deve essere costretta dal fianco della sorella per riposarsi…”

 

“Sir William, vi chiedo scusa,” interruppe Bingley impaurito. “Non ho sentito questa notizia angosciosa. Prego ditemi, Miss Elizabeth sta molto male?”

 

Sir William si ricompose con un brivido e si raddrizzò in una maniera che Bingley sotto circostanze normali avrebbe trovato divertente, e si preparò a divulgare i dettagli della tragedia della famiglia Bennet. “Miss Eliza è stata coinvolta alcune settimane fa in un incidente con una carrozza a Meryton. Tutti quelli che lo videro pensarono che fosse sicuramente morta, ma è riuscita a sopravvivere all’incidente, solo di cadere in un coma, muorendo a poco a poco. Veramente terribile – molto penoso – sono sicuro che io non debba dirvi di quanto la famiglia sia distrutta da tutto questo.

 

Bingley sentì un dolore acuto al pensiero della sofferenza che la sua povera Jane doveva provare così come un profondo dispiacere per la sorte di Miss Elizabeth. Miss Elizabeth gli era sempre piaciuta, e il pensiero di un tale destino orribile per lei lo faceva sentire male. “Ditemi, c’è motivo di sperare? Certamente la gioventù e la forza di Miss Elizabeth le saranno di aiuto.”

 

Sir William divenne più triste di prima e parlò con un tono di voce abbattuto che Bingley non aveva mai creduto l’uomo possedesse. “è stato fatto tutto il possibile, signor Bingley. Sono stati chiamati i migliori medici da Londra e tutti hanno detto la stessa cosa, che è molto improbabile che sopravviva. Dovete capire, le sue ferite sono molto seri, ha molte ossa rotte, tagli, contusioni e probabilmente anche ferite interne. È veramente un miracolo che non è morta al luogo dell’incidente. E forse penso, anche se mi addolora molto doverlo dire, sarebbe stato meglio per lei se fosse morta subito. I Bennet non lo credono, continuano a curarla, aggrappandosi alla convinzione che finchè c’è vita c’è speranza, ma a mio giudizio non è così.” Sir William si scusò per andare a salutare un nuovo arrivato.

 

Bingley fu lasciato solo a considerare la triste notizia. Era una tale tragedia! Povera Miss Elizabeth. Sentì il desiderio immediato di precipitarsi a offrire la sua assistenza, a sedere con Jane e confortarla mentre soffriva per l’adorata sorella. Poteva farlo? Certamente non aveva nessun diritto, concluse. Non aveva avuto contatti con la famiglia da quasi sei mesi e anche prima i suoi rapporti con loro non erano stati tali da autorizzare un suo coinvolgimento in affari così personali.

 

Però, ammise, anche se la cortesia dettava che non era possibile, non poteva negare il suo desiderio di essere con la famiglia, in particolare con Jane. Non riusciva a sopportare che Jane fosse angosciata – era insopportabile! Il suo angelo era sicuramente profondamente afflitta per la sorella preferita.

 

Bingley gettò uno sguardo a Caroline, improvvisamente molto infastidito. Se non fosse stata per la sua interferenza, Jane adesso sarebbe sua moglie. E lui l’avrebbe potuta confortare come più gli piaceva.

 

Inoltre, ragionò tra se, infervorandosi, siccome lui aveva buone intenzioni ed era sicuro che Jane Bennet sarebbe diventata un giorno la signora Bingley, non si terrà lontano da lei durante la sua tristezza. Non che la corteggerà o chiederà la sua mano a questo punto, non era così rozzo. Comunque, andrà a far visita alla famiglia, dando a vedere una costanza che avrebbe dovuto dimostrare fin dall’inizio.

 

Così risoluto, Bingley cercò di godere la cena di Sir William, preparandosi nel frattempo per la sua visita a Longbourn l’indomani.

 

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“Charles, non puoi fare sul serio. Certamente non intendi far visita a Longbourn. Non ti faranno entrare, ti assicuro. Credo che il fatto di avere una figlia vicina alla morte reprimerebbe persino i piani matrimoniali della signora Bennet, benchè solo temporaneamente. Anche lei a questo punto avrà in mente solo la condizione di Miss Eliza.” Caroline non riusciva a decidere cosa la sconvolgeva di più, che Charles davvero aveva l’intenzione di far visita ai Bennet o che voleva che lei l’accompagnava. Uh! Non le piaceva stare con persone che erano in lutto o che erano malate.

 

"Caroline," esclamò Bingley con fermezza, con un tono di voce che le fece capire che per una volta non avrebbe permesso di essere contradetto, “i Bennet sono nostri vicini e stanno vivendo una tragedia famigliare. Mi sarei aspettato più carità cristiana da parte tua e più desiderosa di fare ammenda, specialmente dopo il tuo trattamento Miss Bennet quest’inverno. Per favore, va a prepararti; andremo via subito.”

 

Caroline lo congedò con una leggera alzata di spalle. “D’accordo, forse domani; ho molto da fare oggi. La casa è stata vergognosamente trascurante durante la mia assenza. La servitù non sa proprio fare il suo lavoro e io devo mettere le cose a posto…”

 

"Caroline," la voce di Bingley divenne autoritaria. “Noi partiremo tra un quarto d’ora per fare visita ai Bennet. Tu salirai nella carrozza, anche se ti dovrò trascinare io stesso e buttarti dentro.”

 

Caroline fissò il fratello che la fissò intrepidamente e rigido di rimando. “Oh, va bene, va bene!” Caroline si affrettò a prendere il suo cappottino e il cappellino, la sua rapida acquiescenza era più dovuta alla minaccia di Charles di tagliare la sua spesa mensile piuttosto che in risposta al suo tono fermo.

 

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Il cuore di Bingley sembrò quasi voler scoppiare dentro il suo petto quando uscirono dalla carrozza di fronte a Longbourn. Era pieno di ansietà, paura, nervosismo ed eccitazione; rischiando di sommergerlo.

 

La signora Hill aprì la porta e fu la prima foriera del grande dolore che affliggeva la casa. La brava governante, che durante le visite precedenti era sempre stata gentile e allegra, ora appariva stanca e pallida, svolgendo i propri doveri correttamente ma senza entusiasmo. “Per favore permettetemi un momento per annunciarvi al padrone e alla padrona, signore, signora.” La donna fece un inchino e si voltò per andare.

 

“Signora Hill.” La fermò Bingley. La governante lo guardò sorpresa. “Vi prego di perdonarmi, ma voglio prima fare una domanda franca. Siamo ritornati di recente nel vicinato e ci hanno raccontato del terribile incidente di Miss Elizabeth. Siamo qui oggi per esprimere il nostro dispiacere alla famiglia e offrire un po’ di conforto. Comunque, non vogliamo intrudere in alcun modo, e vorrei che ci dicesse se possiamo entrare o no. Non voglio essere un peso per la famiglia.”

 

La signora Hill divenne più cordiale dopo questo discorso. Aveva pensato che il signor Bingley fosse un gentiluomo bello e gentile quando era venuto l’autunno scorso in Hertfordshire, ma aveva capito, attraverso i pettegolezzi della servitù e conversazioni udite per caso, che la sua partenza improvvisa aveva lasciato Miss Jane abbastanza affranta. Era rimasta sbalordita nel vederlo e si chiedeva che intenzioni avesse. Però siccome i sentimenti che aveva espresso erano della massima gentilezza, si sentì lieta e pensò che forse la sua presenza avrebbe offerto un poco di sollievo al pianto incessante di Miss Bennet.

 

La donna annuì la sua approvazione e disse semplicemente, “comunicherò i vostri sentimenti, signore, e penso che la famiglia sarà onorata dalla vostra considerazione per il loro dolore. Vi prego di permettermi di condurvi al salotto.” Accanto a lui, Caroline sbottò per la delusione, avendo desiderato sinceramente di essere congedati, sentendola suo fratello le lanciò una breve occhiata d’avvertimento.

 

Al contrario delle visite precedenti di Bingley il salotto era vuoto, ma dopo alcuni minuti apparve il signor Bennet. Il cuore di Bingley si restrinse nel vederlo. L’uomo beffardo, sardonico che manteneva sempre un’aria divertita non c’era più. Invece, qui c’era un uomo consumato dal dolore, la sua disperazione era quasi palpabile, come entrò lentamente nella stanza e cercò di costringersi a sorridere mentre salutava i suoi ospiti.

 

“Signor Bingley, Miss Bingley. Avevo sentito che siete tornati in Hertfordshire. Bentornati e vi chiedo di scusarmi se non sono venuto a farvi visita. Per favore siate certi che mi fa veramente piacere vedere che voi e Miss Bingley siete ritornati a Netherfield.”

 

“Signor Bennet,” anche Bingley parlò sommessamente, “vi assicuro, signore, che una volta saputo della tragedia che è accaduta alla vostra famiglia, niente altro ha occupato le nostre menti. Vi prego di permettermi di esprimere il mio profondo dolore per quello che è successo a Miss Elizabeth.”

 

“Sì, bene…” il signor Bennet s’interruppe. “Prego, sedetevi,” disse, indicando delle sedie vicino al caminetto. I tre si sedettero e Caroline, che era rimasta in silenzio fino ad ora, decise di parlare. “Signor Bennet, spero che la nostra visita in un momento del genere non vi rechi disturbo. Non vogliamo essere un peso.”

 

Il signor Bennet le sorrise. “Miss Bingley, non preoccupatevi, ci fa piacere quando qualcuno ci viene a trovare. Ci fa bene pensare a qualcos’altro per un po’ di tempo. Altrimenti sono sicuro che tutta la famiglia divenga pazza.”

 

Bingley era compiaciuto del tentativo della sorella a essere cortese e si unì a lei. “Comprendo che non ci siamo sentiti da un po’, ma voglio assicurarvi che se c’è alcuna cosa che noi possiamo fare, vi prego di non permettere alla formalità di venire tra noi. Vorrei…” Bingley smise all’improvviso di parlare, sbalordito, perché nella stanza era entrato il suo angelo, il suo amore, la sua Jane.

 

Anche profondamente addolorata, Jane era bella. Il suo dolore le conferiva una fragilità che riempì Bingley con il forte desiderio di correre da lei, tenerla tra le sue braccia e prometterle che non doveva più avere paura, perché avrebbe fatto tutto il possibile affinchè tutto si aggiusti. Come entrò nella stanza guardò su e quando incontrò gli occhi di Bingley, offrì un debole sorriso e Bingley immediatamente fu perso. L’amava più di quando era possibile amare un’altra persona, e giurò in quell’attimo che non avrebbe lasciato Hertfordshire senza lei al suo fianco. Si alzo, offrendole un inchino, mentre lei e Caroline si salutarono in modo appropriato.

 

“Signor Bingley, Miss Bingley, è molto gentile da parte vostra venire a condolervi con noi.” Jane abbassò gli occhi, non sopportando la comprensione che vedeva negli sguardi dei fratelli Bingley.

 

La conversazione ricominciò dopo ciò, e continuò in una maniera ampollosa e difficile, attribuibile più alla tragedia che stavano affrontando i Bennet che la mancanza di riguardo dei partecipanti. Il signor Bingley era lieto di notare che la sorella stava esibendo il massimo della cordialità verso Miss Bennet e suo padre. Fu anche più lieto quando notò che durante i preparativi per la partenza, Caroline aveva richiesto dei fiori dal giardino di Netherfield e ora li propose a Jane dicendole che erano per la stanza della cara Miss Eliza.

 

In questo aveva fatto un errore tattico, per lo meno per quanto riguardava i propri desideri. Appena mostrò i fiori a Miss Bennet, quest’ultima si alzò, diede i fiori a Hill per metterli in un vaso e offrì a Miss Bingley di accompagnarla a vedere Elizabeth. Miss Bingley rimase troppo sbalordita perché offra un diniego; non aveva preso in considerazione una tale possibilità e si credeva inadatta a stare vicino a un’ammalata. Il solo pensiero di vedere Miss Eliza in tale stato le faceva venire il panico. Però, ragionò tra se, camminando di malavoglia verso la camera di Miss Eliza, lei non è cosciente. Certamente posso fare alcuni commenti innocui sul suo stato e andarmene senza cadere in disgrazia.

 

Entrarono nella stanza, dove Miss Eliza era rimasta sotto la cura di Miss Mary che apparentemente aveva passato il tempo leggendo ad alta voce ad Elizabeth. Miss Bingley si ricompose gettando uno sguardo sulla camera di Eliza, respirando profondamente prima di guardare la paziente stessa. Ciò che vide la turbò.

 

Il rapporto di Sir William, l’atteggiamento della famiglia Bennet, tutto aveva indicato che Miss Eliza si trovasse in una situazione difficile, ma essere confrontata con la realtà di una giovane donna ferita era tutta un’altra cosa. Miss Bingley non riuscì a trattenersi; un grido le scappò prima che potesse riacquistare la compostezza. Guardò vergognandosi verso Miss Bennet, perché la sua angoscia era stata così evidente.

 

Miss Bennet sorrise solo tristemente al suo grido. “Non vi angosciate, Miss Bingley, capisco che ha un aspetto scioccante.”

 

Caroline si scusò in fretta genuinamente. “Mi dispiace, non ho anticipato…”

 

“Non potevate anticipare una cosa del genere, sono sicura.” Jane si sedette sul letto di Elizabeth, facendo segno ad Caroline di prendere una sedia vicina. “Mary, puoi andare a riposare ora.” Mary si alzò e uscì dalla stanza.

 

Jane prese una spazzola e iniziò a pettinare amorosamente i capelli di Elizabeth. Eliza ha dei bei capelli, pensò Caroline distrattamente mentre osservava la devozione di Jane verso la sorella. Non sapendo cosa esattamente dire per portare conforto, Miss Bingley offrì un luogo comune. “spero sappiate, Miss Bennet, che Miss Eliza è sempre nelle nostre preghiere.”

 

Jane la ringraziò sorridendo e rispose, “vi ringrazio, Miss Bingley. Voglio dire anche che, sebbene questo sia un tempo triste per noi, ci fa molto piacere che voi e il signor Bingley siate tornati a Netherfield. Ditemi, intendete passare molto tempo qui?” questo fu detto in maniera piacevole, senza malevolenza o astuzia.

 

A queste parole, Miss Bingley la guardò attentamente. Era ben consapevole delle intenzioni di suo fratello. Sarebbe rimasto là, finchè necessario per vincere la mano di Miss Bennet, anche se doveva rimanerci per anni.

 

Miss Bingley improvvisamente giunse a una realizzazione: Miss Bennet, come moglie di suo fratello – che certamente sarebbe divenuta un giorno – governerà il suo futuro. Una volta sposati, era probabile che alla nuova signora Bingley non sarebbe piaciuto avere una cognata quasi zitella per casa. La vita di Miss Bingley sarebbe potuta divenire una danza bizzarra mentre veniva trascinato da un sfortunato parente all’altro. Comunque, vedendo la devozione di Miss Bennet per Miss Eliza… le suggerì che con un piccolo sforzo da parte sua, avrebbe potuto assicurarsi un posto dove stare in casa dei signori Bingley. Sì, a questo punto Caroline doveva guardare in faccia la realtà, e assicurarsi il proprio futuro, anche se ciò voleva dire accattivarsi il favore di Miss Bennet.

 

Caroline sorrise a Jane e mosse la sedia più vicino al letto. “Spero di rimanere il più a lungo possibile per aiutare la vostra famiglia in questa tragedia. Vi farebbe piacere parlarne con me? Sono avversa al curiosare, ma sono disposta ad ascoltarvi se lo volete. Sembrate esausta, mia cara, per favore permettetemi di aiutarvi.”

 

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Subito dopo il ritorno di Caroline dalla sua visita a Miss Elizabeth, i Bingley si congedarono. Bingley era rimasto un po’ deluso. Aveva sperato di poter passare più tempo con Jane, ma in complesso avevano ristabilito la loro conoscenza e come inizio poteva bastare. Aiutando la sorella a salire in carrozza e poi entrando lui stesso, Bingley non si sorprese nel vedere sua sorella che fissa di nuovo fuori della finestra, come se qualche mistero stesse accadendo sul prato di Longbourn. Rimase stupito, invece, quando Caroline iniziò improvvisamente a piangere.

 

"Caroline! Che cosa c’è? È successo qualcosa?”

 

Anche Caroline stessa rimase sorpresa nel vedersi scoppiare in lacrime. Era dovuto, lei supponeva, all’ansia di essere al cospetto di una malata combinato con lo shock dell’aspetto di Miss Eliza. Era stato sconvolgente vedere Miss Eliza, che lei aveva sperato tante volte che andasse via, ora veramente quasi andata. La faceva sentire quasi in colpa di averla trattata così male.

 

Caroline non riuscì a smettere di piangere per alcuni attimi, impossibilitata a dare una risposta. “Oh, Charles, è terribile. Povera Miss Eliza! Cosa succederà se lei dovesse morire?”

 

Charles provò dispiacere per la sorella, ma anche uno strano senso di piacere. Caroline non era sempre stata la bisbetica arrampicatrice sociale che era divenuta quando la prima stagione era terminata senza che Darcy chiedesse la sua mano. Di fatto questa era Caroline che aveva conosciuto prima che divenisse ossessionata con condizione sociale, il signor Darcy e diventare la padrona di Pemberley.

 

“Cara, non piangere.” Bingley la strinse tra le braccia mentre continuava a piangere.

 

“Non puoi immaginare le sue lesioni. È ferita molto gravemente! I Bennet stanno illudendosi; nessuno può guarire da tale situazione.”

 

“Lo credi veramente?” chiese Charles preoccupato. “Immagino vedere Miss Elizabeth ti avrà sconvolto terribilmente, ma forse sono solo le ferite e i tagli che sembrano così brutti?”

 

Caroline si calmò, sospirando profondamente. “Miss Eliza ha certamente molte ferite e molti lividi. Comunque, penso che la cosa più dolorosa sia… ebbene, sembra semplicemente morta. Mi dispiace essere così schietta, ma vedendola non si hanno dubbi sul quale sarà la conseguenza. Alla sua carnagione manca il solito splendore e il suo viso è divenuto dolorosamente magro. Ha un aspetto spettrale.” Caroline rabbrividì.

 

Charles emise un lieve sospiro. Era davvero doloroso, nondimeno fortificò la sua determinazione di dimostrare la propria costanza a Miss Bennet. Intendeva rimanere al suo fianco – a qualunque costo – e offrirle il suo conforto ogni volta che poteva. Sì, decise tra se, questa triste tragedia gli avrebbe fornito l’opportunità di dimostrare a Miss Bennet che lui poteva essere un marito eccellente. Mentre le circostanze proibivano un corteggiamento, lui invece le offrirà la sua compagnia nella speranza che Jane eventualmente comprendesse che ne aveva bisogno, o piuttosto di lui, su base permanente. Con questo pensiero Charles annuì leggermente tra se e la sua risoluzione si fece più forte come la carrozza entrò nel viale che conduceva a Netherfield.
  
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