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Autore: CHERRYCOLA___x    15/12/2013    26 recensioni
Dal testo:
''Ehi. Ehi, tu!'' bisbigliai al ragazzo, in modo che si girasse verso di me.
Appoggiò i gomiti sul tavolo e sbuffando si girò.
''Sono Louis Tomlinson'' gli sorrisi per poi allungargli la mano.
Il ragazzo mi guardò negli occhi per poi rigirarsi verso il professore che stava spiegando i componenti della tavola pitagorica.
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=13lrSsYAW8s
(Larry Stylinson || Linguaggio volgare || Harry!Bipolare)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

 

 
 
La neve discendeva lentamente. L'inverno era appena cominciato, stranamente, prima del solito.
Ero seduto di fronte alla finestra, ad osservare il tramonto. Il cielo che assumeva pian piano il colore blu scuro. I bambini che giocavano con i primi fiocchi di neve, mentre altri, che correvano per non tornare a casa tardi.
Mescolai lentamente con un piccolo cucchiaino il contenuto della mia tazza.
Ne bevetti un piccolo sorso e lo riposai nel lungo in cui si trovava precedentemente.
Allungai le mani verso il camino, nell’intento di riscaldarle.
Osservai nuovamente il paesaggio che si presentava fuori dalla finestra. La neve riempiva con velocità le strade già ghiacciate. Era una neve davvero forte per essere una delle prime.
Un ragazzo camminava lentamente sulla via destra, verso la mia casa, delle lacrime piene di amarezza e sincerità gli solcavano le guance, scendendo lentamente verso le magre fossette, dei ricci bagnati da neve oramai sciolta scendevano lungo la sua fronte, le sue iridi verdi erano davvero belli. Amavo quei occhi pieni di tristezza. Prese una sigarette e l'accese, facendo uscire lentamente il fumo da un lato della bocca, per poi buttarla sul viale.
Ero incantato.
''Louis'' urló mia madre. Non mi interessa, non posso distrarmi da quell’ angelo, non posso perderlo di vista.
''Louis!'' urló mia madre con piú forza e prepotenza, non devo, basta.
''Louis, quando ti chiamo devi rispondere!'' urló mia madre prendendomi per il braccio. Non mi faceva male, non mi interessava.
Mi girai immediatamente verso la finestra e lui non c'era. Era sparito completamente. L'avevo perso.
''Hai visto cosa cazzo hai fatto?'' Urlai ferocemente contro mia madre.
''Tesoro, calmati, cos'è successo?'' Avevo sbagliato, non dovevo rispondergli in quel modo.
Spinsi la poltrona all' indietro e mi alzai correndo verso l'enorme scalinata che portava diritto al piano superiore.
Aprii la porta della mia camera, buttandomi -nel verso senso della parola- nel letto. Bagnando il cuscino delle mie lacrime, non era una reazione voluta, era come se provassi tutto quello che quel misterioso ragazzo provava. Qualcuno bussó alla porta della mia camera -probabilmente era mia madre, anzi, sicuramente-. Non risposi, non avevo voglia, in quel momento volevo solo piangere fino all'indomani pensando continuamente a quel ragazzo. Bussó per la seconda volta, non risposi ancora.
''Perfavore Louis, non volevo-'' disse dall'altra parte della stanza.
''Dimmi semplicemente cosa vuoi'' dissi con estrema arroganza. Quello non ero io. Io sono sempre stato un ragazzo gentile e come dicono alcuni "cocco della mamma.'' Ma non me ne vergognavo, anzi, amavo il rapporto che io e mia madre avevamo l'uno l'altro.
''Sì mamma, lo so, è colpa mia, non volevo. Puoi entrare'' 
Aprì di poco la porta facendone comparire il suo volto.
''Posso entrare? Sicuro?'' Annuii.
Entró completamente nella stanza, porgendomi un piatto di biscotti al cioccolato.
''Guarda cosa ti ho portato, il tuo cibo preferito, li ho fatti proprio ora, attenzione, sono ancora caldi'' Disse mettendo il piatto caldo sul comodino a lato del letto.
''Grazie mamma'' dissi lievemente abbassando lo sguardo.
Prese la sedia della mia scrivania posandola accanto a me. Mi alzai posando le spalle alla tastiera del letto.
''Allora, vuoi dirmi che è successo?''
''Niente mamma, ho solo avuto una reazione esagerata, sarà per la stanchezza, non preoccuparti'' 
Sorrise.
Uno di quei sorrisi che non vedevo da anni. Da quando papà ci ha lasciati, mia madre non è stata piú la stessa. Non ha mai sorriso in quel modo. Mai.
Si alzó dalla sedia e chiuse le tende della finestra in un colpo solo per poi uscire dalla porta lasciandomi solo -anzi, non proprio solo, avevo ancora i miei biscotti
''Cerca di dormire, domani c'è scuola'' mi lasció nella camera.
Presi un biscotto al cioccolato e ne morsi un pezzo per poi masticarlo freneticamente. Mentre osservavo un punto a caso della stanza.


***

Una luce mi svegliò. Cavolo, era mattino. Le tende erano aperte ai lati della finestra –era stata sicuramente mia madre ad aprirle-.
Aprii lentamente gli occhi ed osservai il paesaggio fuori, la neve continuava a scendere.
Un pettirosso era seduto sulla mia finestra –segno che la neve sarebbe continuata per molto-.
Scesi dal letto e mi vestii immediatamente con i soliti e monotoni vestiti che portavo quasi sempre e corsi giù in cucina.
Non ero solito a mangiare una lunga e maestosa colazione, così presi direttamente il sacchetto per il pranzo e mi diressi a scuola.
''Mamma, ci sentiamo dopo scuola'' urlai fuori dalla porta –in modo che mi sentisse-.
Incomincia a correre velocemente, saltando sassi e girando strade, tutto solamente per arrivare a scuola.
Amavo la scuola, non ero come gli altri, certo non ero un nerd, ma mi piaceva, sicuramente meglio di rimanere tutto il giorno a casa a guardare la televisione.


***

''Buongiorno ragazzi'' disse il professore di chimica.
Non potevo crederci. Di fianco a lui, c’era il ragazzo di ieri. Il ragazzo per cui ho pianto per ore.
Stranamente non sorrideva, proprio come ieri, osservava il pavimento, senza mai alzare il viso.
''Come vedete, di fianco a me, c’è il vostro nuovo compagno di classe, si è trasferito da Holmes Chapel, vi chiedo perfavore di essere gentili con lui, non conosce ancora nessuno di qui. Prego, siediti di fianco a Hamilton.''
Cavolo, speravo almeno che lo facesse sedere davanti a me, ma non importa, lo osserverò da dietro.
Il ragazzo fece un mezzo sorriso –wow, deve essere un miracolo- e si sedette nel posto indicato.


***

''Ehi. Ehi, tu!'' bisbigliai al ragazzo, in modo che si girasse verso di me.
Appoggiò i gomiti sul tavolo e sbuffando si girò.
''Sono Louis Tomlinson'' gli sorrisi per poi allungargli la mano.
Il ragazzo mi guardò negli occhi per poi rigirarsi verso il professore che stava spiegando i componenti della tavola pitagorica.


Accidenti, perché non mi ha risposto? Ho qualcosa che non va? Non penso.
Quel ragazzo nasconde qualcosa, ne sono certo.

 



Ed ecco qui il prologo, iniziamo con il dire che NON sono una Larry Shipper, ma amo il rapporto che Louis e Harry hanno -indipendemente dall'amore o dall'amicizia-.
Questo prologo sembra molto simile alle solite fan fiction, ma non è così, man mano, capirete com'è davvero.
Inizio con il dire che questa storia sarà molto dolce e romantica.
P.s Il prologo assomiglia a un capitolo, ma dato la lunghezza, ho voluto trasformarlo in prologo. P.s.s questo prologo sarò un po' corto -per me è corto- ma volevo avere una prospettiva di che lunghezza fare i capitoli.

TWITTER: @hugmenjallx


 
 
  
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