Thor fissa il fratello con la diffidenza acuta e orgogliosa dei primogeniti. Di quando in quando, se crede che nessuno lo guardi, gli affonda l’indice nella guancia, quasi a sincerarsi che sia vero.
Loki gorgoglia infastidito o lo subisce in silenzio; a volte pigola qualcosa che somiglia persino a una parola.
Oggi l’hanno sorpreso a ridere da solo: chiocciava come un pulcino pieno di soddisfazione e meraviglia.
“Se ha un nuovo gioco, madre, lo voglio anche io!” ha piagnucolato Thor.
“No, tesoro: Loki ha appena scoperto le sue manine.”
“E che avrebbero di speciale?”
“Sa di esserci e non c’č dono piů bello della vita.”