Buongiorno a tutti,
ecco a voi il cinquantasettesimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto la partenza di Nathaniel, Michelle e Mary Winchester alla volta del regno di Sidhe...In questo capitolo ritorna Christine all'interno di un posto davvero particolare...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che mi stanno leggendo e mi leggeranno, tutti coloro che mi stanno recensendo e mi recensiranno, tutti coloro che hanno messo e metteranno le mie storie nelle seguite/preferite/ricordate e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)
PS: Nel testo c'è una frase tratta dalla canzone "L'immenso" dei Negramaro ^_^
ecco a voi il cinquantasettesimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto la partenza di Nathaniel, Michelle e Mary Winchester alla volta del regno di Sidhe...In questo capitolo ritorna Christine all'interno di un posto davvero particolare...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che mi stanno leggendo e mi leggeranno, tutti coloro che mi stanno recensendo e mi recensiranno, tutti coloro che hanno messo e metteranno le mie storie nelle seguite/preferite/ricordate e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)
PS: Nel testo c'è una frase tratta dalla canzone "L'immenso" dei Negramaro ^_^
Tempo imprecisato-Limbo
“Dove sono?”
Christine sbatté gli occhi e trovò una stanza con orsacchiotti di peluche e tutti i giocattoli disponibili. Sulle mensole in giro per la stanza c’erano delle bambole di porcellana. La più bella aveva un vestito nero di raso con il nastro di velluto. C’era una culla al centro con un carillon che girava. La camera di un bambino. Era molto cucciolosa. La trovo stranamente famigliare, ma non capì perché.
Si toccò il centro del proprio petto e si aspettò uno squarcio. Nulla di tutto questo. Completamente integra. Si specchiò e si vide normale. Nessuna ferita. Sandalphon. Trattenne le lacrime al pensiero del dolore del suo amato Sam, dei suoi figli e di Violet. Avevano affrontato quattro prove per poi scoprire che doveva morire.
I suoi figli...
Si avvicinò allo specchio e vide Sam, Violet, Dean, Lucifero e i maghi di Camelot fronteggiare con notevole coraggio Semeyraza…Sam..
Quanto dolore era inciso e quanto amore nel suo viso..Se non fosse stato il padre dei suoi due figli, avrebbe fatto carte false per essere di nuovo la sua compagna.. Toccò la parete riflettente dello specchio e lo accarezzò…adorava il suo viso da cucciolo e da persona determinata.
"Se potessi far tornare indietro il mondo, farei tornare poi senz'altro te"
La teneva cullata come una cosa preziosa e questo aumentò il suo amore per lui. Poi si girò a guardare Violet che continuava a combattere,lo sguardo fermo, ma sapeva per certo che soffriva. Molte volte l’aveva spronata a esprimere al meglio i suoi sentimenti, ma poi si era resa conto che più una persona cercavi di cambiarla, più fallivi.
“Ci sei stata tanto tempo fa” disse una voce conosciuta e Christine vide Michele “Mi dispiace sorellina”
“Tu lo sapevi” disse Christine stanca “Tu lo sapevi che io sarei morta”
L’arcangelo della giustizia la guardò teneramente e si sedette sul bordo del letto, gli occhi azzurri ricolmi di dolori “Lo sapevo”.
“Perché?”
“Perché doveva andare così”, disse Michele sospirando “Mi dispiace che è dovuta andare così”.
“Sai dove le te puoi ficcare le scuse?” ringhiò Christine “Sapevate dall’inizio che io sarei stata uccisa da Sandalphon e non avete fatto nulla. Hanno bisogno di me”
“Parli come il mio vecchio vessillo” ridacchiò Michele e poi il suo sguardo si fece rabbuiato.
L’arcangelo della giustizia e della misericordia si mosse in quella stanza e accarezzò un orsacchiotto di peluche. L’odore del bimbo o della bimba che l’aveva stretto la fece commuovere. Immaginò il dolore di Sam, del suo bellissimo Sam e della sua amica Violet e il cuore le sprofondò nel petto.
“Ti auguro una buona morte”
Poi Nathaniel e Michelle.. i suoi adorati figli..li aveva tenuti in braccio, li aveva allevati e ora non li poteva vedere più. Li amava più della sua vita e avrebbe fatto qualunque cosa per loro. Anche morire. E questo lo aveva fatto.
“Lo so che sei sconvolta” disse Michele imperturbabile.
“A volte sei troppo pomposo” disse Christine furibonda “Ha ragione Dean a dire che siete degli stronzi”
“Dobbiamo fare il nostro ruolo” disse Michele enigmatico “Dovresti saperlo meglio di tutti che noi angeli non ragioniamo con il metro umano”.
“Servirebbe un po’” disse Christine indispettita “I miei figli hanno bisogno di me, Sam ha bisogno di me”
L’arcangelo guerriero alzò la spada di luce e fece un sorriso “E chi dice che starai in questa stanza per sempre?”
L’arcangelo sbatté gli occhi confusa e la stanza svanì. Il sorriso di Michele svanì e lei si trovò a guardare gli occhi blu grigio del suo Sam. Forse stava ritornando in vita.