Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Diamante Narcissa Uchiha    16/12/2013    1 recensioni
*0*Storia arrivata terza al contest "[Multifandom & Originali] Il masochismo è un pacchetto colmo di prompts" indetto da visbs88.*0*
Una raccolta che si svolge in un'atmosfera d'incertezza.
Protagonisti saranno Grell in prima persona, Sebastian, molto presente, e William che vi sorprenderà.
Sorprese che però sono destinate a destabilizzarvi.
Immergetevi, quindi, in queste tetre vicende tra il buio e il sangue.
Genere: Horror, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis, William T. Spears
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'God save the Grelliam'
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02. Revenge
Aveva appena staccato dal lavoro, era circa mezzanotte, e camminava per la strada.
Si tolse i guanti e si guardò le unghie con nonchalance: era tranquillo, la notte non lo spaventava anzi, si trovava a proprio agio nelle sue braccia d’oscurità, era l’unico momento in cui nessuno poteva giudicarlo.
Avanzò ancora per una via senza lampioni e distante dalle case, passando a fianco a un cimitero dall’aria abbandonata.
Non ci badò, d’altronde come poteva toccare una distesa di corpi uno shinigami, proprio colui che li aveva ridotti a tali condizioni?
Poi, però, sentì un rumore: come lo spostarsi di una lastra di marmo sulla pietra.
Pensò fosse stata un’impressione: era stanco infondo e non vedeva l’ora di distendersi tra le sue calde coperte rosse.
Avvertì il medesimo rumore ancora una volta.
 
Inizi a irrigidirti mentre l'orrore ti guarda dritto negli occhi
Sei paralizzato...
 
Si fermò, allora, percorso da un brivido. Iniziò a guardare con circospezione il cimitero: ogni lapide, ogni tomba, ogni sasso, seppur tutto fosse avvolto da una leggera nebbia. Tutto era immobile.
Ma, tuttavia, si sentiva osservato, osservato da qualcosa di orribile e pieno di rabbia.
Quella sensazione s’intensificò quando nuovamente sentì lo scorrere di un nuovo masso.
Era come incatenato da uno sguardo –degli sguardi- che attraverso il buio arrivava fino al suo cuore, stringendolo in una morsa, facendolo irrigidire.
 
...E i morti iniziano a camminare nelle loro maschere...
 
Dopo pochi minuti, tra la nebbia intravide qualcosa: i cadaveri stavano lentamente uscendo dai propri luoghi di riposo e si dirigevano verso di lui.
Uno di essi sorpassò il confine di pietra che separava il campo santo dalla strada e il rosso estrasse la propria Death Scythe.
Lo shinigami si ritrovò di fronte una creatura dalle membra cadenti, la pelle decomposta e assente in certi punti, gli occhi che a malapena si mantenevano al loro posto.
Sorrise a quella vista: che cosa credeva di fare quell’essere?
Se era spavaldo in superficie, nel profondo era turbato: com'era possibile che quei morti stessero ancora muovendosi? Era illogico...
Ne vide altri, dal medesimo aspetto e si preparò ad ogni possibile attacco. Si avvicinarono sempre più fino a circondarlo del tutto, le bocce spalancata a mostrare i denti marci e sporchi; un solo passo ancora e gli sarebbero stati addosso.
Questi allungarono le braccia ma prima che potessero fare qualsiasi cosa il semi-dio si girò su se stesso, facendo roteare l'arma; colpì tutti gli zombi che caddero a terra, inermi.
Il rosso li guardò con sorpresa: la battaglia era già conclusa?
Sollevò un sopracciglio e scosse le spalle, si liberò della falce e si rincamminò per la sua strada, lasciandosi alle spalle i corpi.
 
...Stanno per prenderti...
...Ti possiederanno...
 
Passò poco tempo prima che si sentisse seguito. Ancora una volta ricondusse quella sensazione alla stanchezza: aveva proprio bisogno di dormire.
Sentì come uno strisciare poco più distante da sé, si bloccò e si guardò indietro.
Il buio non aiutava ma vide qualcosa avvicinarglisi, arrancando sull'asfalto.
Spalancò gli occhi: non era possibile, li aveva eliminati!
Uno degli zombie urlò di rabbia, accapponandogli la pelle.
Iniziò allora a correre verso le case, verso la luce, forse così avrebbe avuto più sicurezza.
Appena vi arrivò si girò ancora indietro, si accorse, così, che nessuno lo seguiva.
Per maggior sicurezza salì su un tetto. Di certo, si disse, lì non lo avrebbero preso.
Continuò dunque ad avvicinarsi a casa propria. La distanza che separava essa dal suo ufficio non gli era mai sembrata così lunga.
Ma i morti l'avevano raggiunto, animati da un sentimento crescente di vendetta, e si stavano arrampicando sui muri delle abitazioni, lasciandosi dietro pezzi di pelle, carne e un leggero strato di muffa e muschio.
Senza che se ne accorse, lo shinigami fu assalito da due zombi, giunti primi sul tetto, che gli saltarono addosso.
L'avrebbero fatto loro pezzo per pezzo.
 
...Si stanno avvicinando per compiere il tuo destino
 E anche se tu combatti per restare vivo
 Il tuo corpo inizia a tremare...
 
La loro intenzione era quella di ucciderlo, lo sapeva, ma non glielo avrebbe permesso per nulla al mondo: il suo Will aveva bisogno di lui.
Riprese la propria motosega e si liberò dalla presa dei cadaveri.
Intanto anche altri riuscirono a salire, andando a dare supporto agli altri già presenti sulle tegole.
Il rosso colpì anch'essi con l'arma. Tutti erano immobili ma in poco tempo si ristabilirono e tornarono in piedi, avventandosi ancora una volta contro di lui.
La sua falce si dimostrò nuovamente inutile. Iniziò a tremare; uno zombi gli si aggrappò al torace e gli addentò il collo; altri fecero lo stesso lungo le sue gambe.
Si sentì strappare la carne dalle cosce, dal ventre, dal petto.
Urlò come mai aveva fatto in vita sua.
Invocò il nome del suo amato, speranzoso che, d'ovunque fosse stato, avrebbe sentito il suo implorare.
Un'altra presenza, allora, arrivò su quel medesimo tetto che si stava macchiando del sangue del semi-dio.
Il rosso intercettò il suo sguardo.
William ricambiò con il suo volto inespressivo e gli occhi freddi.
-Non avresti dovuto.- disse solo questo.
Lo shinigami, infine, sotto lo sguardò freddo del moro, fu totalmente sbranato dagli zombi.
Quand’essi furono sazi e soddisfatti della propria vendetta sul loro uccisore, tornarono alle loro tombe per il loro eterno riposo.



*I pezzi in corsivo sono tratti dalla canzone "Thriller" di Michael Jackson.

 
   
 
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