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Autore: Arya_95    16/12/2013    0 recensioni
Arya è una normalissima ragazza italiana, almeno fino a che non compie diciassette anni. Un nuovo mondo le si spalancherà davanti e sarà costretta a lasciare tutto quello che ha per andare a Londra. Intanto una nuova (o non più tanto nuova) minaccia si presenta, riusciranno lei, Zack, Ethan e Charlotte a combatterla?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. MATTI PORTA A PORTA

Mi sveglio all’improvviso, disturbata dal rumore dei rami della quercia in giardino che sbattono contro la mia finestra.
Fuori il sole non è ancora sorto del tutto, devono essere le sei o poco dopo e fuori c’è un vento pazzesco. Le prime foglie cadute dagli alberi, quelle che annunciano l’arrivo dell’autunno, svolazzano in aria e sarebbe uno spettacolo stupendo se non fosse per i continui colpi di quel maledetto ramo contro la mia finestra. Visto che sono in piedi vado in bagno e mi faccio una doccia veloce, non mi sento più la febbre ma la temperatura alta mi ha fatto sudare parecchio stanotte e ora mi sento tutta appiccicaticcia.
Quando esco dal bagno sono quasi le sette e sento i miei genitori in cucina che fanno solazione. Mi vesto, prendo il cellulare e scrivo alle ragazze che sono stata male e che quindi il nostro pomeriggio è da rimandare.
‘tesoro come stai?’ mia madre affacciata dalla porta di camera mia.
‘bene, non ho più la febbre, anzi non mi sento più nulla’
‘meglio, però è meglio se oggi stai a casa, non vorrei che prendessi freddo e stessi di nuovo male’
‘ok, io provo a dormire ancora un po’, stanotte non ho dormito bene.’
‘va bene se hai bisogno chiamami, tengo il cellulare acceso.’
Mi rimetto sotto le coperte e cerco di addormentarmi ma i continui colpi del ramo mi disturbano quindi prendo l’i-pod e mi metto le cuffie per coprire il rumore. Mi addormento quasi subito.
Quando mi sveglio il sole è già alto nel cielo ma il vento non si è ancora calmato. Prendo il cellulare per vedere l’ora e ci sono tre messaggi: il primo è di Francesca
 
mi dispiace tanto che tu stia male, specialmente il giorno del tuo compleanno! Non ti preoccupare per oggi pomeriggio, stai a casa e riprenditi! Buon compleanno!
 
il secondo è di Sara:
che sfiga! Guarisci per sabato prossimo altrimenti non possiamo andare alla festa nemmeno noi!
 
il terzo è di Mattia:
ehi, ho appena parlato con la tua amichetta bionda e mi ha detto che stai male. Mi dispiace molto e spero che tu ti possa rimettere per la mia festa! Buon compleanno splendore! Un bacio.
 
Sara non mi ha nemmeno fatto gli auguri, mi fa quasi piacere che le sue speranze su Mattia siano vane, non sa nemmeno come si chiama! Inizio a sospettare che Sara mi usi solo per andare alla festa di Mattia.
È quasi mezzogiorno quindi non ha senso fare colazione, faccio prima a pranzare direttamente. Mi faccio un toast e faccio per uscire in giardino incoraggiata dal bel sole alto nel cielo ma appena apro la porta una forte folata di vento mi fa cambiare idea, non voglio stare di nuovo male.
Mi siedo al tavolo e accendo la tv, all’ora di pranzo ci sono soprattutto telegiornali, faccio zapping per cercare qualcosa di interessante ma mi fermo quando una giornalista sta parlando di qualcosa successo a pochi km da qui e a giudicare dal suo tono non è una buona notizia. Da quello che ho capito seguendo il servizio solo da metà durante la notte scorsa un violentissimo tornado ha distrutto parecchie case, e con il vento forte fuori dalla finestra non c’è di che stupirsi.
Quando ho finito il pranzo spengo il televisore, prendo libro e i-pod e vado in veranda. Del vento freddo non ne voglio sapere ma l’ultimo sole di stagione voglio prendermerlo tutto, in più le ampie vetrate mi offrono una vista speciale sulle danze delle foglie portate dal vento.
Oggi mi incantano proprio e lascio perdere quasi subito il libro. Mi accoccolo sulla poltrona con le cuffie nelle orecchie e in certi momenti mi sembra quasi che le foglie seguano il ritmo della musica che ascolto.
Sono quasi le quattro del pomeriggio quando sento suonare il campanello. Vado ad aprire e c’è un signore asiatico sulla sessantina che mi guarda.
‘salve, posso aiutarla?’
’no, sono io che aiuterò te’ ecco, uno di non so quale strana setta che viene a mostrarmi la strada giusta per il paradiso.
‘ah, ok senta… non mi interessa molto la religione e tutte le cose del genere quindi…’ non sapevo come dirgli in modo cortese di andarsene.
‘Arya, non faccio parte di nessuna strana setta. Non sono un uomo religioso’
‘come fa a sapere il mio nome? Cosa vuole?’
‘so molte cose di te, più di quelle che sai tu. Voglio solo che mi ascolti e, se puoi, vorrei mi credessi’
Questo è matto. Completamente partito di testa. Faccio per richiudere la porta ma lui mi ferma.
’ti prego, ascoltami ancora due minuti. Poi me ne vado’ faccio un impercettibile cenno di assenso, ma a lui basta per continuare.
’probabilmente saprai che questa notte una parte della città è stata distrutta da un tornado, bé la causa sei tu. Oggi, sabato 22 settembre, hai compiuto 17 anni e i tuoi poteri si sono risvegliati’.
A quel punto ho chiuso la porta. Gente matta al mondo ce n’è tanta, troppa.
Faccio come se niente fosse e torno in veranda ma non faccio in tempo a mettermi comoda che mi squilla il cellulare.
‘pronto?’
’Arya, sono la mamma. Come stai? Hai mangiato?’
’si mamma, ho mangiato e sto meglio’
‘io arrivo tra…un’oretta e mezza. Vuoi qualcosa di particolare da mangiare?’
‘ti va se ne preparo io? Ho voglia di cucinare ma mi devi comprare qualcosa’
‘certo dimmi cosa ti serve’
’allora…dovresti comprarmi della carne…facciamo costolette di maiale? E se mi prendi anche un po’ carne macinata mi fai un favore. Il resto è già tutto in casa’
‘quando esco dall’ufficio passo dal macellaio e ti porto tutto se hai bisogno di altro chiamami’
‘ok, grazie ma. a dopo’
Vado in cucina e mi metto all’opera, voglio fare la pasta fresca. So che devo usare un uovo per ogni 100 grammi di farina più o meno ma non ho idea di quale sia la dose per tre persone quindi vado a caso è mi viene un impasto in grado di sfamare l’africa! Poco male, la congeleremo.
Tiro fuori dalla credenza l’arnese per tirare la pasta per fare le fettuccine, è una vita che non la usiamo. Da quando è morta mia nonna, un paio di anni fa. Lei la usava come minimo una volta alla settimana ed è stata lei che mi ha insegnato a cucinare. Non che mia madre non sia capace, ma mia nonna in cucina non aveva rivali.
Quando mia madre arriva a casa io, piatti e cucina siamo ancora coperti di farina. La aiuto con la cucina e mentre lei lava le ciotole io vado a lavarmi. Quando esco dalla doccia controllo il cellulare e vedo che ci sono tre messaggi: il primo è di mia zia che mi fa gli auguri, il secondo di Francesca che mi chiede come sto e l’ultimo di Mattia che mi chiede se sto meglio e se domani sono occupata.
Non ho alcuna intenzione di uscire con lui quindi chiamo Francesca e le chiedo se va bene fare domani pomeriggio quello che avremmo dovuto fare oggi. Quando accetta chiamo anche Sara e Martina e dopo esserci accordate rispondo a Mattia dicendogli che sto meglio e che avevo già preso un impegno con le mie amiche, quindi sono occupata. Mi risponde pochi istanti dopo.

le tue amiche proprio non vogliono che tu esca con me eh? Rovinano sempre i miei progetti! Immagino che tu non abbia intenzione di dar loro buca per uscire con me, vero?

vero, è un po’ che avevamo deciso di uscire

capito, almeno domani comprati qualcosa di carino per sabato! Alla festa dovrai farti perdonare per avermi detto di no per ben due volte. Ci vediamo lunedì a scuola, ciao bella

a lunedì

Mi vesto e torno in cucina per infornare carne e patate, sono già le sei passate.
’Arya, ti senti ancora la febbre?’
‘no no sto bene. Proprio per questo pensavo di uscire domani. Fare shopping con le ragazze nel centro commerciale qui vicino così se stessi nuovamente male posso tornare a casa velocemente’
‘vai pure ma non stare fuori tutto il giorno ok?’
’no no, ci vediamo alle tre al centro commerciale, facciamo un giretto e poi torno a casa. Forse tornando indietro mi fermo in libreria. Ho quasi finito Orgoglio e pregiudizio e ho voglia di qualcosa di nuovo’
‘ok, che dici? Butto la pasta?’
‘io aspetterei ancora qualche minuto. Ma adesso spostati, devo controllare la carne’
Quando arriva mio padre la carne è appena uscita dal forno e sto scolando la pasta. Durante la cena chiedo anche a mio padre il permesso di uscire e lui, dopo aver appurato che i nomi sono inequivocabilmente femminili, neanche un Andrea che può far sorgere dubbi, non fa obiezioni.
Subito dopo cena mi squilla il cellulare. È un numero che non conosco e ho paura che sia ancora Mattia.
‘pronto?’
‘Allora sorellina, sei diventata grande eh?’
‘Luca! Come stai?’
‘tutto bene, te? Buon compleanno comunque eh! Mamma e papà te la lasciano la casa per fare una mega festa?’
‘Grazie, no no, non voglio fare nulla di speciale. Vado solo a fare shopping con delle compagne di scuola domani’
‘il prossimo compleanno te lo organizzo io sorellina! E controlla un po’ la cassetta della posta in questi giorni che dovrebbe arrivarti qualcosa’
‘ma non dovevi Lu! Grazie fratellone’
‘è anche da parte di Eileen, è qui vicino che vuole farti gli auguri. Te la passo. Divertiti piccina, ci vediamo a Natale’
‘grazie Lu, ti voglio bene’
‘Arya! Buon compleanno!’
‘Grazie Eileen! Come va li su? C’è già freddo?’
‘no no, si sta ancora bene.’
Chiacchiero un po’ con lei, la ragazza di mio fratello e poi passo il telefono a mia mamma perché vuole salutarli.
Dopo la telefonata guardo Romeo + Giulietta sul divano con mia mamma mentre mio padre si è chiuso in camera con un grosso plico di documenti.

Non mi ricordo quando mi sono addormentata ma quando mi sveglio il sole è già alto e il sono ancora sul divano, con la copertina di quando ero piccola che mi copre.
Guardo l’ora e sono già le dieci, se voglio uscire è meglio che controlli se ho qualche compito per domani. Per fortuna ci sono solo un paio di pagine di diritto che faccio in fretta a leggere.
Sul tavolo in cucina c’è un biglietto:

siamo a fare la spesa, se non siamo ancora arrivati alle 11 e mezza metti l’acqua per la pasta sul fuoco.

Arrivano tardi quindi dopo mangiato corro in camera a prepararmi, odio arrivare in ritardo.
Prima di trasferirmi avevo un motorino, che prima era di Luca, ma l’ho dovuto vendere quindi adesso o vado a piedi o prendo l’autobus che, chissà come mai, non c’è mai nell’orario in cui serve a te.
Mi incammino e quando arrivo manca solo Sara che ci raggiunge dopo pochi minuti.
Entriamo in praticamente tutti i negozi del centro commerciale e ci proviamo innumerevoli vestiti, in cerca di qualcosa di veramente perfetto per sabato.
A fine giornata siamo tutte piuttosto soddisfatte, per sabato abbiamo scelto tutte degli abiti stupendi: Sara, che vuole fare colpo sui ragazzi e in particolare su un ragazzo, ha comprato un vestito cremisi, allacciato dietro il collo, con una profonda scollatura  e aderentissimo; Martina un minidress nero senza spalline, semi-trasparente sui fianchi e con un sacco di tulle sulla gonna. Si vede che loro due si vogliono far notare.
Io e Francesca scegliamo due abiti molto più semplici e meno vistosi, lei un vestito acquamarina e io un vestito blu notte monospalla, entrambi appena sopra al ginocchio mentre quelli delle altre sono ben più corti.
Sara e Martina hanno provato tutto il pomeriggio a convincermi a comprare un abito provocante come il loro ma io sono stata ben felice di adottare lo stesso stile di Francesca. Solo sulle scarpe io e Francesca ci siamo trovate in disaccordo, mentre lei ha comprato un paio di ballerine nere io e le altre due ci siamo comprate dei tacchi vertiginosi. Stupendi.
Per tornare a casa, carica com’ero di borse, ho deciso di prendere un autobus e non potendo quindi andare in libreria.
Arrivata a casa ho fatto vedere i miei acquisti ai miei genitori, facendo attenzione a non far vedere le scarpe a mio padre, sicuramente non avrebbe approvato.
Metto tutto a posto, mangiamo e poi crollo sul letto ancora vestita.


NOTE: non ho granchè da dire a parte i ringraziamenti a voi che state leggendo <3 il prossimo capitolo arriverà il prima possibile e si comincerà a scoprire qualcosa quindi...STAY TUNED! 
  
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