Libri > Fallen
Segui la storia  |       
Autore: Jessy9129    16/12/2013    1 recensioni
Credo che a tutti noi capiti di pensare, quando finisce una saga, di dire addio ad un caro amico.Quanto tempo passiamo a fantasticare su come la storia potrebbe continuare ad evolversi? beh io ho cercato di continuare la storia di Luce e Daniel, proprio dove Lauren Kate ha deciso di concluderla... spero vi piaccia.... buona lettura :)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Grigori, Luce Price
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DIECI
 
COMPLEANNO
 
Luce si rimise in piedi nonostante sentisse ancora le gambe molli. Riprese il cellulare che era balzato in aria, ma fortunatamente ancora intatto, e trovò l'amica ancora in linea.
- Luce, per l'amor del cielo rispondimi. - Jordan che di solito era molto controllata ora appariva sconvolta.
- Sono qui. - Riuscì a dire con un filo di voce.
- Luce. Stai bene? -
- Dove siete? - Ignorò la domanda. Si muoveva come un automa.
L'amica sospirò.
- Siamo nel parcheggio... - Non le servì sentire altro. Nonostante cercasse di convincersi di essere forte una lacrima calda le rigò il viso. Lucien che era rimasto tutto il tempo al suo fianco allungò una mano e l’ asciugò d'istinto.
- Daniel. - Disse semplicemente. Lucien annuì.
Più si avvicinava al parcheggio e più la sua ansia cresceva. Sperava con tutta se stessa che stesse bene. Non poteva permettersi di perderlo. Tra la folla scorse Nora abbracciata ad Hailey. Quando la vide arrivare Nora le corse incontro abbracciandola.
- Oh mio Dio Luce. -  Nora scoppiò nuovamente a piangere. Luce  a sua volta cominciò a versare quelle lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento. L'ambulanza mise in moto e accendendo la sirena si fece spazio tra i ragazzi che nel frattempo si erano avvicinati.
- Cosa è successo? - chiese anche se avrebbe voluto correre da Daniel.
- Un cucciolo di cane è sbucato all'improvviso da dietro le siepi e io lo avrei investito se non fosse stato per Daniel? - Si asciugò il naso con un fazzolettino stropicciato. -  Ha fatto da scudo con il suo corpo. -
Il cuore di Luce mancò di un battito, e sentì il sangue raggelarsi nelle vene.
- Mi dispiace Luce. E' tutta colpa mia poiché andavo più veloce del consentito. - Ricominciò di nuovo a piangere. Luce consolò l'amica anche se con poca convinzione. 
- I paramedici hanno detto che se la caverà con qualche costola rotta - disse. Finalmente la risposta alla domanda che non aveva avuto il coraggio di fare. - Ma quando l'ho visto riverso a terra che non si muoveva ho temuto il peggio. - Luce abbracciò l'amica e continuò a piangere a sua volta anche se questa volta per il sollievo. Due agenti si avvicinarono a Nora per la dichiarazione e Luce si allontanò avvinandosi a Jordan ed Hailey. Non si era accorta che quest'ultima portava in braccio un batuffolo bianco che la guardava impaurito. Daniel aveva rischiato di rimanere gravemente ferito o peggio, ucciso, per salvare un povero cucciolo. Come aveva poteva attribuire cattiveria in lui. Chi altri avrebbe dato  la sua vita per quella di un cane. Si avvicinò al cucciolo e lo carezzò in testa. Il piccolo poggiò il minuscolo tartufo freddo nel palmo della mano di Luce per poi leccare. Prese dunque una decisione. Sarebbe andata da lui in ospedale. Non sapeva se era giusto o sbagliato ma non le importava, il suo cuore le suggeriva di andarci.
- Cosa ne sarà di lui? - si informò indicando il cane.
Hailey alzò le spalle.
- Non possiamo lasciarlo qui.  Andrò a chiedere se possiamo tenerlo per un po’ con noi. Nel frattempo vedremo di rintracciare il padrone. Sempre se esista. Luce annuì.
- Jordan potrei chiederti un favore? -
- Certo . -
- Potresti prestarmi la tua auto? -
 
Uscita dal college Luce imboccò Main St diretta verso Temple  St e Luce non poté fare a meno  di ripensare all'uscita con Lucien. Sembrava  fosse passata una vita. Riuscì a ricordare facilmente la strada  per raggiungere Hartford Hospital. Suo padre  aveva insistito che la imparasse a memoria nel caso ne avesse avuto bisogno e lo ringraziò mentalmente. Imboccata  Seymour St trovò sulla sinistra l'imponente edificio. Impiegò pochi attimi per trovare parcheggio e subito si diresse verso la reception dove un anziana i signore con un caschetto argentato stava parlando al telefono.
- Mi scusi? - l' anziana subito riattaccò.
- Dimmi cara. -
- Sto cercando il mio amico. Ehm è stato investito. - la signor alzò le sopracciglia argentate.
- Si. Povero ragazzo. E' al secondo piano, nel reparto ortopedia. -
Luce deglutì. Abbozzò un grazie per poi dileguarsi nell'ascensore più vicino. Stava per chiedere informazione quando sentì la voce di Daniel provenire alla sua destra.
- Le dico che sto bene  dottoressa Lee. Sono sicuro che posso ritornare al college. - Luce si mise accanto alla porta senza farsi vedere.
- Non ha mai fatto male a nessuno passare una notte in ospedale. Domattina se non hai avuto complicazione  ti dimetteremo. - disse esasperata.  Luce sentì un fruscio di carte seguito dal ticchettio delle scarpe della dottoressa Lee.
- Salve. - la saluto Luce.
- Luce. Sei tu? - le urlò Daniel. Luce si diete coraggio ed entrò nella piccola stanza. Sentì un tuffo al cuore quando gli vide il collare al collo.
- Ehi. -
- Ehi. - Daniel cecò di sistemarsi nel letto cercando di fargli il suo solito sorriso gentile ma con il risultato di una smorfia di dolore.
- L'antidolorifico sta perdendo il suo effetto. Visto che sono costretto a restare qui  tanto vale approfittarne. - cercò di sdrammatizzare. - Te li consiglio... questi cocktail sono micidiali. - Luce non riuscì a trattenere un sorriso.
- Come ti senti? - riuscì a chiedere. Lui fece un altra smorfia.
- Come uno che è stato appena investito da una Mercedes grigia. Per il resto tutto ok. - Lo disse in modo ironico,  tuttavia questa volta Luce non riuscì a sorridere. Si sedette sulla sedia accanto al letto.
- Dunque qual è la prognosi? - cercò di scherzare.
- Beh. Solo qualche costola ammaccata. - Si toccò il collare. - In effetti non so a cosa servi questo aggeggio. Forse fa  parte della decorazione. - Luce scoppiò a ridere.
- Ora sto meglio. - disse Daniel.
- Come? -
- Perché ti vedo di nuovo sorridere per me. Nei nostri ultimi incontri non abbiamo fatto altro che litigare -
Luce si mosse a disagio.
- Daniel io... -
- No Luce.  Ti prego non rovinare questo momento. -
Luce si avvicinò e prese la mano libera dai monitor.
- Daniel volevo solo dirti che ho deciso di crederti. So che la mia parte razionale mi sta dicendo che è un'assurdità , ma l'altra parte di me mi dice di crederti. -
Daniel fece un mega sorriso che la contagiò.
-  Non mi dici così solo perché sono stato investito vero? -
Luce ridacchiò.
- No ci stavo già pensando. Però devo ammettere che la paura di non poter più sapere dove le tue sciocchezze volevano continuare, mi hanno dato una mano a convincermi. - Daniel fece il broncio.
- A saperlo chiedevo a Nora di investirmi prima. -
Entrambi scoppiarono a ridere.
- Ora devo andare. - disse alla fine. - Spero ti rimettano presto.
Daniel sbuffò.
- Se per domani non mi dimettono, giuro che me ne scappo. Non ho intenzione di passare il mio compleanno in ospedale. -
- Domani sarà il tuo di compleanno? -
- Ehm... si. Sai mia madre è molto cattolica e mi ha chiamato così in onore del Santo che cade nello stesso  giorno. Pensa che anche la mia madre biologica aveva intenzione di chiamarmi  Daan che in olandese significa appunto Daniel. Strana coincidenza non credi? -
- Stranissima, anche perche è pure il mio di compleanno. -
- ok questo è strano. - disse lui riflettendoci.  - Vabbè motivo in più per uscire entro domani mattina. -
Luce ridacchio.
- Grazie per essere passata Luce. Non sai quanto questo valga per me. -
Detto questo Luce gli sorrise e se ne andò. Diete un sospiro di sollievo. Adesso che sapeva stesse bene non aveva motivo di preoccuparsi, eppure qualcosa ancora la turbava.
 
 
Entrata in camera, Luce trovò Nora sul suo letto abbracciata ad un cuscino.
- Non sei arrabbiata con me vero? - le disse piagnucolando.
- Che sciocchezze dici? Certo che no. - la rassicurò mentre si sedeva al suo fianco. Nora scaraventooil cuscino in aria e l'abbracciò con trasporto.
- Grazie al cielo. Temevo che non mi volessi più come amica e che avresti chiesto di cambiare camera e ...e peggio ancora, mi sarebbe toccata un'altra ragazza invece antipatica e che non si sapeva vestire. - Luce scoppiò a ridere.
- Sei seria? - le chiese mettendola di fronte a lei. Lei annuì.
- Serissima. Ti immagini qualcuno che non apprezza la moda. - fece finta di rabbrividire. Entrambe scoppiarono a ridere.
- Come sta? - si informò tornando in un attimo seria.
- Qualche costola ammaccata ma se la caverà -
- Luce mi dispiace. Non so come sia potuto succedere. -
- Basta rimuginarci su. Poteva succedere a chiunque.  -
Nora l'abbracciò.
- Non guarderò più i cani allo stesso modo. -
Luce sorrise.
- Non è sua la colpa. Ma del bastardo che lo ha abbandonato. -
- Hai ragione. Dovevi vederla quella povera bestiolina, aveva lo sguardo ancora più impaurito del mio. Il che la dice lunga. -
 
 
La mattina seguente fu svegliata da Arianne che gridava allegra fuori la porta.
- Perché è una brava ragazzaaaa... perché è una brava ragazza... perché è una brava ragazzaaaaaaa.... nessuno lo può negar. - Nora sobbalzò nel letto.
- Luce svelta apri -  Gridava Arianne
- Ma è impazzita? - chiese Nora. Luce alzò le spalle e andò ad aprire.
- Dormigliona basta dormire. -
- Arianne sai che ore sono? - le chiese sbadigliando.
- Certo. E' ora di organizzarci per stasera. - disse allegramente. - Questo è per te. Auguri. - Le allungò un colorato pacco quadrato.
- Oh. -  disse semplicemente.
- Che aspetti. Apri. -
- Ma non dovevi. Grazie. - Arianne gesticolò veloce una mano.
- Su su.  -  Luce aprì lo scatolo e vi trovò gli stivaletti che aveva visto al centro commerciale.
- oh Arianne. Ti ringrazio sono favolosi. -
Arianne batté le mani dopodiché la prese per il braccio e la portò all'interno.
- Forza preparati che abbiamo poco tempo per i preparativi.
Luce pensò che quella ragazza fosse bella che strana, ma aveva quel modo strano di comportarsi che le era così familiare e rassicurante. Sorrise tra se quando vide le sue due amiche battibeccare. Dopotutto pensò, quest'anno avrebbe passato un compleanno speciale.

 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Fallen / Vai alla pagina dell'autore: Jessy9129