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Autore: _haribooinlove    17/12/2013    12 recensioni
-ciao, sono Harry-
Afferrai la sua mano un po’ seccata. –Lily-
-tanto piacere, Lily- sorrise.
-il piacere è tutto tuo..- borbottai.
__________________________
-mi sposo!- annunciò May di botto.
-oh mio dio. E’ magnifico..- sussurrai -e me lo fai vedere o no il tuo futuro marito?- chiesi divertita.
-si chiama Harry Styles-
Un momento.. Harry Styles?
Risi.
-che buffo.. quando ero piccola il mio vicino di casa si chiamava Harry Styles. Era una vera rottura.. Eravamo ‘amici’ però poi tutto d’un tratto traslocò, da quel giorno non lo vidi mai più-
May sorrise, però non facendo molto caso alle mie parole. –ti faccio vedere una sua foto-
Mi porse il suo cellulare e ammirai lo sfondo.
(...)
-May non capisci, lui è Harry, il mio vicino di casa rompiscatole!-
Restammo qualche secondo in silenzio, lei perplessa ed io con la bocca aperta che fissavo Harry.
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Cioè, avevo capito bene? Una lunghissima settimana in compagnia (forzata) di testa di cespuglio?!
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-Mi hai stufato Lily!-
Rimasi atrofizzata, rovinata da quelle quattro parole che mi erosero dentro.
______________________________________________________________
Mi prese la testa nelle mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi, non sapendo che fu in quel momento che cambiai tutte le certezze che avevo su di lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 5                                  
 
I miei occhi erano sgranati e le labbra spalancate.  
Certo, ero stata in parecchi villaggi turistici meritanti quattro stelle, ma questo li superava tutti.
Davanti ai miei occhi si estendeva la struttura più grade, lussuosa e moderna che avessi mai visto.
C’era un alto grattacielo bianco e tutt’intorno tantissime villette dal tetto piatto e con tanto di cortile con muretto, sdraio e vista mare.
Tutti questi bungalow erano collegati alle porte del grande palazzo grazie ad un graziosissimo percorso di ciottoli, abbellito da varie specie di fiori e luci colorate.
Già dal mio campo visivo scorsi due piscine enormi, ma sono sicura che c’era molto di più.
Guardandomi intorno notai che il territorio era il quadruplo più grande di quello che avevo immaginato.
Ed era zeppo di turisti, da ogni dove si vedevano sorrisi e risate.
Persone con un drink in mano, bambini tutti fradici che si rincorrevano divertiti, gruppi di ragazzi e ragazze in costume o con un prendi-sole che ciondolavano per i vari giardini o che facevano passeggiate sul bagnasciuga.
-venite prego- il fattorino ci aprii le porte dell’edificio bianco latte.
Se sono rimasta stupita per l’ambiente esterno ora potevo morire felice.
Stupenda era poco per descrivere la hall.
Le pareti erano color oro, molto chiare.
I pavimenti in marmo presentavano fantasie floreali e geometriche. Al centro dell’enorme sala c’era un grande vaso di bronzo, contenente fiori tipici Hawaiani e intorno ad esso erano disposte una serie di poltroncine e divanetti. 
Delle ballerine ci accolsero ballando l’hula, sculettando a destra e a manca e ondeggiando i fianchi a tempo di musica.
Le guardavo sorridenti, ho sempre amato quel ballo.
Erano vestite con una gonnellina di paglia svolazzante, sulla vita erano applicati fiori colorati, un reggiseno a forma di due conchiglie e di certo non poteva mancare collana e coroncina di fiori.
Tre cameriere, vestite nello stesso modo, avevano al collo più collane e tra le mani un vassoio con vari cocktail.
-aloha- disse Zayn malizioso ad una cameriera davvero carina, che ammiccò.
-con che cos’è questo?- chiesi ad una ragazza dagl’occhi a mandorla e un sorriso che arrivava fino alle orecchie, probabilmente finto.
-bevilo e basta!- sbuffò Niall prendendo e dandomi il drink.
Feci spallucce e ne sorseggiai un po’.
Wow… era delizioso.
Non aveva un sapore preciso, credo che fosse un misto di frutti tropicali.
Le belle ragazze ci misero una collana di fiori al collo e ci accompagnarono alla reception.
Un ometto, abbastanza basso, era dietro al grande bancone di marmo e altre persone in giacca e cravatta entravano e uscivano da una stanza con fascicoli, chiavi, asciugamani o altre cose che potessero accontentare i clienti.
-salve, nome?- ci chiese con un marcato accento hawaiano.
-Ehm…abbiamo prenotato con il nome Turner-
Il signore annuì, prima di controllare il monitor del suo Mac e sorriderci.
-trovato, una settimana giusto?-
Annuimmo, io sconsolata.
-perfetto, preferite le camere in hotel o vorreste affittare dei bungalow?-
-io opterei per le villette, sono più comode.. almeno non è necessario fare su e giù con l’ascensore- propose May.
Fummo tutti d’accordo.
Io e Haven decidemmo di condividere la camera, affianco a noi c’erano Zayn, Louis, Liam, e Niall e la coppietta aveva una villetta tutta per se, la notte potevano tranquillamente fare baldoria senza disturbare, o essere disturbati.
Aprii la porta e fui subito avvolta da un profumo di lavanda e lamponi.
Haven si buttò a peso morto sul letto, spiaccicando i cioccolati sistemati sui cuscini.
Scaraventai valigia e borsa a terra e corsi ad aprire finestre e persiane.
La brezza marina fece garrire le leggere tende color avorio.
Uscii in cortile.
C’era un muretto di mattoni su cui erano poggiati dei vasi di fiori, uno stendino e due sdraio con un tavolino di vimini.
Il nostro bungalow dava sul mare.
Si potevano tranquillamente scorgere le altre casette, le due piscine e la struttura principale.
-non ci posso credere!- trillò la mia amica.
-che succede?- sbottai ritornando dentro.
Era comodamente stesa sul letto con le gambe incrociate, aveva davanti agli occhi un dépliant.
-noi abbiamo visto solo un quarto del villaggio: ci sono tre ristoranti, uno dei quali con vista panoramica, cinque piscine sparse su tutto il territorio, l’arrampicata, il parco di tennis, calcio, beach-volley, bocce e tiro con l’arco, e su tutta la spiaggia sono disposti almeno venti chioschi.. per non parlare delle mille attrazioni come il surf, paracadutismo, wind-surf, canottaggio e possiamo fare anche diverse escursioni sulle isole intorno e nelle giungle-
Iniziai a saltellare e a battere le mani, mentre Haven andò in bagno.
Bussarono alla porta.
Mi ricomposi e aprii dopo essermi sistemata una ciocca ribelle dietro all’orecchio.
-Liam!- dissi allegra.
-ehi, ero passato solo per vedere un po’ la camera-
Elettrizzata gli presi la mano e lo trascinai sul letto.
-guarda qui- gli porsi il volantino con la mappa del villaggio.
-si, sono venti minuti che Louis lo sta ammirando imbambolato- risi leggermente.
-Lily, mi allacci il costume?- Haven, ignara della presenza di Liam, aprì la porta del bagno.
Aveva indosso solo degli slip e una canotta tutta accartocciata che le copriva il seno, nell’altra mano stringeva un costume.
-cazzo!- appena vide Liam corse di nuovo dietro la porta ridendo.
Il ragazzo si coprì gli occhi divertito.
-scusa Hav!- alzò le mani all’aria. Teneva ancora gli occhi serrati.
-non fa niente-rispose sporgendo la testa.
-allora io vado, quando finite di prepararvi venite da noi.. così ci organizziamo e facciamo qualcosa- Payne mi fece un cenno con la mano e aprì la porta di uscita.
-ciao Haven- urlò prima di chiudersi la porta alle spalle.
-è andato via?- sussurrò la mia amica.
Mi lasciai cadere sul cuscino.
-si..-
Con un sorriso si ripresentò davanti a me.
Si poggiò sulla punta del letto, di spalle.
Con una mano teneva fermi i lacci del costume aspettando che le facessi il fiocco, e con l’altra si spostò i capelli di lato.
Le feci il doppio nodo.
Haven aveva tatuato un numero romano proprio sotto l’attaccatura dei suoi capelli corvini.
-fatto-
Aprii la valigia in cerca di un costume da indossare.
Scelsi una fascia color rosa antico, con gli slip dello stesso colore.
Un costume molto diverso da quello di Hav: turchese a coppa, con il pizzo e i lacci lilla.
Afferrai un pareo colorato e insieme alla mia amica uscii dal bungalow.
Percorremmo un vialetto contornato da piante e fiori.
-ehm..qual’è la camera di Liam e gli altri?- chiese Hav ammirando tutte quelle villette.
Aggrottai leggermente la fronte.
-credo che sia questa..- poco convinta aprii la porta di un bungalow e delle facce stupite mi guardarono.
-Lily?!-
Non avevo aperto la porta del bunaglow di Niall, Louis, Zayn e Liam... bensì di quello di Harry e May.
-scusate!-estremamente imbarazzata per aver interrotto i loro ‘momenti di tenerezza’ mi misi una mano in fronte.
Erano entrambi stesi sul letto, Harry la baciava e lei giocherellava con i suoi ricci, almeno fin quando non aprii la porta.
Testa di cespuglio mi lanciò una frecciatina come per incitarmi ad andar via e non scassargli le palle e May mi sorrideva, impaziente che li lasciassi soli.
-allora io vado- dissi più imbarazzata di prima, indicando la porta.
 Mi chiusi la porta alle spalle e vidi Haven intenta a parlare al cellulare.
E’ proprio testarda quella ragazza!
Glielo strappai dalle mani.
-ora te lo butto!- sbottai.
-Lily, Lily ti prego lascialo! Stavo parlando con la redazione. Dammelo-
Molto cauta avvicinò la sua mano alla mia, per cercare di prenderlo.
-no!-
Legai le braccia dietro la schiena e, con un ringhio, la bionda si fiondò su di me, imprecando .
-lascialo subito- sbraitò mentre le tiravo i capelli per allontanarla.
-mai- boccheggiai, dopo che mi tirò una gomitata nella pancia.
Afferrò il mio pugno chiuso e cercò di togliermi dalla mano il cellulare.
Ringhiando, facemmo tira e molla sempre più forte, fino a quando Hav non inciampò nelle sue infradito e mi cadde sopra.
Sbattei la schiena a terra e, accidentalmente, lasciai volare via il suo blackberry, che finì qualche metro più avanti.. o almeno i pezzi che rimasero integri.
-ops..- sussurrai impietrita.
Allibita, Haven, si mise in piedi e correndo raggiunse quel che restava del suo telefono.
Un po’ titubante la raggiunsi, raccattando da terra qualche frammento di schermo, o qualche altra ‘maceria’.
-guarda che hai combinato!!- sgolò rossa di rabbia, con lo sguardo fisso per terra, dove giaceva il suo tesoro.
Ok…era messo male.
Non credo che si possa riparare un cellulare senza schermo e con mezzi pulsanti sparsi per terra.
-dai..lo aggiusterò- dissi con una voce fin troppo acuta.
-certo, avvertimi quando ce la farai. Ah che sbadata.. mi ero dimenticata che questo accadrà circa nel duemilanovecento, quando io sarò morta e sepolta- sbottò Hav, cercando di mantenere la calma.
-ehm.. non ti preoccupare, ci sarà un motivo se mi chiamano lily-aggiustatutto no?- cercai di essere più positiva e allegra possibile.
Haven ringhiò e la sua faccia si fece rossa di rabbia.
-punto primo nessuno ti chiama mai così, perché sei più pericolosa di un elefante in una cristalleria- mi puntò l’indice contro –punto secondo: non mi piace affatto la tua positività, quindi faresti meglio a tacere e a farmi ritornare calma-
-e come faccio a farti ritornare la calma?- chiesi ingenuamente, con un sorriso stampato sulla faccia.
In tutta risposta Haven mi scoccò un’occhiataccia e si diresse verso la piscina, cioè davanti ai nostri occhi.
-Hav, il cellulare lo lasci qui?- domandai a voce alta, per farmi sentire.
-STAI.ZITTA!- sbraitò.
Ed ecco il favoloso lato ‘da guerriera’ della mia amica.
Questo è uno dei suoi momenti, fra mezz’ora le sarà già passato tutto.
Vidi uscire dalla porta del bungalow di fianco a quello di Harry e May la bionda chioma di Niall.
-oh, Horan!- lo raggiunsi.
-ma dov’eri?! Quanto ci mettete a prepararvi? Vi aspettavamo ma..- guardò un punto dietro alle mie spalle –dov’è Hav?-
-ehm..è andata in piscina, credo..-
-entra..- mi prese per il polso e mi trascinò nella loro camera.
-che porcile!- sbottai appena ci misi piede.
In meno di un’ora avevano reso quella stanza un vero lerciume.
C’erano vestiti da tutte le parti.
I letti erano sfatti e trovavo patatine dappertutto.
-mi sembra di essere entrata nella stanza di un quindicenne- scherzai, sedendomi sul letto.
-siamo peggio dei quindicenni- proferì Louis malizioso.
Zayn uscì dal bagno a torso nudo e, devo ammettere, che torso.
Mi cadde l’occhio su un tatuaggio disegnato sul suo fianco sinistro.
Una pistola, tatuata perfettamente e nei minimi particolari.
La pelle era un po’ gonfia e rossa.
-l’hai fatto di recente quello?- chiesi indicando il tattoo.
Gli diede una sbirciata.
-oh si.. di recente. Ti piace?- chiese elettrizzato.
-mh-mh-
-non mi sembri tipa da tatuaggi- sorrise.
Feci spallucce.
-ti sbagli.. ho ben sei tatuaggi-
Mi guardarono un po’ scioccati.
-invisibili?- chiese Liam divertito.
Tolsi il pareo e li mostrai uno scacciapensieri tatuato proprio sotto il seno, non era troppo grande, ma nemmeno piccolo.
Lo ammirarono sorridenti.
-ha un significato particolare o..- ipotizzò Niall.
-mi fa pensare tanto ai miei genitori. Ad ogni onomastico me ne regalavano uno..-
Nella parte interna dell’avambraccio avevo tatuato una frase che lessi una volta in un libro: ‘Quae Nocent Docent’.
Le cose che feriscono insegnano.
Dietro le caviglie due paia di ali, non molto grandi.
-le ho tatuate perché per me la cosa più importante è essere liberi..- spiegai.
Sorrisero interessati.
La scritta ‘verso l’infinito ed oltre’.
-amo la Disney ed ogni frase che si lega ad essa..-
Una runa angelica tatuata sul polso.
-questa cosa significa?- chiese Louis divertito, quando mostrai il polso.
–mi piaceva il motivo-
Ed un piccolo fiocco rosa dietro l’orecchio.
-oh mio dio! Lì dietro dev’essere dolorosissimo!- espresse Niall sfiorando il tatuaggio.
-Sì, estremamente doloroso, non te lo consiglio affatto Horan- affermai con i brividi.
Non oso ricordare quante pene ho sofferto per quel tattoo.
Però per me quel piccolo fiocchetto rosa ricorda tanto gli anni dell’infanzia.
-andiamo?- proposi, visto che era calato il silenzio.
Con un sorriso uscimmo dal bungalow.
-Harry e May?- chiese Zayn.
-ehm..credo che sia meglio lasciarli un po’ soli..prima erano intenti a fare..altro-
-allora andiamo a rilassarci un po’ in piscina- consigliò Liam incamminandosi.
-nononono, ragazzi facciamo quello!- Louis puntò il dito su un paracadute che stava per toccare il mare.
Sgranai gli occhi.
-stai scherzando vero?- brontolai.
Io non mi sento a mio agio quando salgo l’ascensore, non immagino neppure come potrei sentirmi se facessi paracadutismo.
-Lily- Louis mi circondò il collo con il braccio –io l’ho fatto già una sfilza di volte e c’è solo da divertirsi- espresse con un’aria da facciolospericolatoamatemi.
-sì certo, l’hai fatto una sfilza di volte alla wii- sbottai imitando il suo tono di voce e allontanando il suo braccio.
Il povero Tomlinson rimase di stucco mentre gli altri quattro ridacchiavano sotto i baffi.
-te l’ha menata amico- sghignazzò Liam dandogli una pacca sulla spalla.
-ce l’aveva detto Harry che sei forte- Zayn si rivolse a me con un sorriso.
Improvvisamente le mie guance si colorirono.
Harry parla dei suoi amici di me?!
-perché sei arrossita?- chiese Niall confuso.
-arrossita io!? Pff..ma no.. s-sono le vampate di calore..già fa troppo caldo alle Hawaii- barbugliai sventolando incessantemente la mano come per farmi aria.
Mi guardavano un po’ perplessi.
Ehi! Cosa pretendono?
Sono un avvocato, non posso essere anche una grandiosa attrice.
-comunque io quello non lo faccio- sbottai lasciando stare la mia gaffe.
-allora facciamo a maggioranza, alzi la mano chi vota il paracadutismo-
Tutti alzarono la mano sorridendo sornioni.
-contro?-
-IO!-
-mi dispiace Lì, la maggioranza vince- Louis fece spallucce.
-perché mi chiami Lì? Lily è già un soprannome- precisai.
-oh..sai che non lo sapevo?-
-non ne dubitavo..- mormorai alzando gli occhi al cielo.
-e qual è il tuo vero nome?- chiese Liam curioso.
-Lilian..- ammisi –però suona meglio Lily-
Ad interrompere il nostro interessantissimo discorso sul mio vero nome furono Harry e May, che sbucarono da dietro facendomi trasalire e imprecare a bassa voce.
-noi volevamo andare a fare paracadutismo, venite con noi?- la grande boccaccia di Zayn disse quelle parole e la coppietta rispose con un ‘certo’ fin troppo gasato per i miei gusti.
-come fanno a piacerti queste robe?- sussurrai alla mia amica.
-cosa? Il paracadutismo? Lily, è un’esperienza stupenda..ti senti libera! Devi farlo!-  
 
 
Maledetta me e al mio carattere troppo buono!
Come da copione mi sono fatta convincere e, dopo aver raccattato Haven che stava frignando sulla ‘morte’ del suo cellulare di fronte ad un cinese che non stava capendo una sola virgola del suo piagnisteo, abbiamo raggiunto l’elicottero che ci doveva scortare “qualche metro più su” come aveva detto May.
Ora eravamo su quel velivolo che a me sembrava più una carrozzina vecchia.
Un ragazzo sui venticinque anni circa ci aiutava a mettere l’attrezzatura.
Mi sentivo come una pergamena in una bottiglia: stretta, scomoda e senza respiro.
-io non ho la minima idea di come si faccia sbucare fuori il paracadute- lagnai all’hawaiano che indicò una fibbia penzolante sul mio giubbotto.
-devi tirare questa-
-quando?!-
-circa a cento metri dal mare, tanto bisogna scendere a due.. con chi vuoi andare-
-vieni con me?- chiese Liam.
Annuii e ci legarono i giubbotti in un modo alquanto strano, inspiegabile.
Aprirono le porte dell’elicottero.
-chi va per primo?- urlò l’hawaiano per contrastare l’assordante rumore del motore.
-noi!-
May, prima di saltare giù, sorrise elettrizzata.
Testa di cespuglio però non fece spuntare le sue fossette, no.
Si limitò a scoccarmi un’occhiataccia e prendere la mano della sua ragazza.
Ma che problemi aveva?
Si voltarono di spalle.
Contarono fino a tre e poi.. niente, non c’erano più.
Si sentivano solo delle urla di gioia e liberazione.
Tutti si sporsero a vedere ‘la magia’ ma io preferii non guardare.
-Lily tocca a noi- mormorò Liam entusiasta.
-mi astengo- supplicai.
-troppo tardi- disse accompagnato da una risatina da parte di tutti.
Inspira e respira Lily, che sarà mai?! Devi solo buttarti giù da un elicottero e librarti nell’aria, non come fanno gli uccelli... ma come fanno le persone che vogliono suicidarsi!
Liam mi porse la mano che strinsi nella mia il più forte possibile, come se stritolare qualcuno potesse portarmi via la paura.
Mi sporsi leggermente.
Il mare sembrava così lontano, eravamo sopra le poche nuvolette sparse qua e la che circondavano il cielo di Ewa Beach.
Sotto di noi intravidi un puntino.
-cos’è quello?- chiesi a Liam indicando la chiazza bianca piazzata nel mare, il quale fece spallucce –credo che sia una nave-
L’hawaiano annuì.
-sì, dovete raggiungere quella nave appena siete scesi, vi riporterà sulla riva..-
-andiamo?- mi esortò Liam, sfiorandomi la spalla con la sua.
-no-
Sorrise e si lasciò cadere nel vuoto, portando giù anche me.
Non c’era più nulla sotto i miei piedi.
Avete presente quando sentite di poter fare qualunque cosa?
Quando vi sentite onnipotenti e siete liberi, felici.
Vi è mai capitato di voler urlare ma di non riuscirci, poi ad un certo punto succede qualcosa e…  la paura va via e la voce esce dalle vostre labbra più forte che mai?
Vi è mai successo di essere senza pensieri, solo con un sorriso stampato in viso e la voglia di godervi e prolungare un momento che amate il più possibile?
Ecco, io mi sentivo così.
Mi sentivo come se in testa avessi solo il pensiero di vivere quel momento.
Mi sentivo come…come essere davanti alla fabbrica di cioccolato.
Chi non amerebbe che Willy Wonka ci facesse da guida turistica e noi potessimo vivere in quel mondo alla panna e caramelle?
-è meraviglioso!!- sgolai ammirando l’elicottero sopra di noi divenire sempre più piccolo fino a tramutarsi in un puntino.
-woooooah!- Liam liberò un urlo ed io lo seguii a ruota.
Si occupò lui ad aprire il paracadute.
Mi sentii come se qualcuno mi tirasse indietro.
Una stretta allo stomaco, seguita subito da una risatina.
-è stato mozzafiato!- espresse Payne ancora in trance.
Avvicinai la mia mano alla sua e con il mignolo gli sfiorai il palmo.
Intrecciammo le nostre dita e ci scambiammo un tenero sorriso.
Ci preparammo all’impatto con il freddo oceano pacifico.
Serrai gli occhi, presi un bel respiro e mi sentii improvvisamente grondante.
A quanto pare feci un grande tuffo perché mi ci volle una buona manciata di secondi per risalire in superficie.
Vidi Liam intento a slacciarsi lo zaino col paracadute attaccato e nuotai fino a lui.
-lascia, faccio io- Sganciai la chiusura.
Appena alzai lo sguardo due occhioni nocciola aspettavano i miei per combinarsi in una dolce unione.
Mi bastava solo protendere il collo per accarezzare le sue labbra.
Non ce la facevo più a trovarmi a qualche centimetro da lui e non poterlo baciare!
-OKAY! ORA POTETE PURE SALIRE A BORDO!-
Di chi era quella fottuta voce che ci ha impedito di baciarci ancora una volta?!
Ringhiai e riducendo gli occhi a due fessure spostai lo sguardo.
Davanti a noi c’era un grande yacht, con a bordo ragazzi dell’hotel.
May mi guardava maliziosa mentre Harry mi riservava uno sguardo maligno.
Sembrava mio padre quando a quattordici anni mi sgamò mentre mi baciavo sotto il portico di casa con il mio ‘ragazzo segreto’.
“l’amore è cieco, il padre no” mi ripetei da quel giorno.
Una ragazza che aveva una maglietta con il logo dell’hotel e una targhetta col nome aiutò me e Liam a salire a bordo.
Un altro ragazzo ci porse due asciugamani blu, anch’essi con il logo del villaggio.
-è stato bellissimo!! Un’esperienza assolutamente sconvolgente!-
Ero elettrizzata, ero parecchio elettrizzata.
Harry si portò via Liam con uno strattone e io rimasi con le gambe in acqua a chiacchierare con May e ad osservare i variopinti paracadute che sbucavano da qualche nuvola e toccavano il mare.
-cosa c’è tra te e Liam?- chiese la mia amica.
Cosa dovevo dirle? Lei avrebbe riferito tutto a Styles..ma forse farlo rosicare un po’ sarebbe un bene.
-beh..mi piace e credo di piacere a lui…-
Mi guardò come se stesse vedendo un interessante film alla tv e saltasse la luce proprio nel momento migliore.
-ma?-
Mi strinsi nelle spalle. –non riusciamo mai a baciarci..ogni volta siamo a cinque centimetri di distanza e…puff.. non succede nulla!- gesticolai impulsivamente.
May rise leggermente con gli occhi fissi sui suoi piedi che muoveva nella limpida acqua.
-sai, prima che Harry ed io ci baciassimo per la prima volta passò molto tempo- esordì con un sorriso stampato in viso.
Non volevo sentire un aneddoto della loro storia, ma lei continuò a parlare, pensando che fossi estremamente interessata.
-ogni volta che i nostri sguardi s’incrociavano e le nostre fronti si toccavano succedeva sempre qualcosa..-
-qualcosa?- chiesi.
-sì, qualcosa d’imbarazzante…una volta eravamo in macchina e ci stavamo per baciare, si avvicinò a me e per sbaglio poggiò la mano sul volante e premette il clacson, io sobbalzai e accidentalmente gli diedi una gomitata nella pancia-
Scoppiai in una risata fragorosa che durò a lungo.
-e il vostro primo bacio?- chiesi ormai divertita.
-Eravamo al luna park, sulle montagne russe. Era appena iniziato il giro.. eravamo in salita e lui mi prese la testa fra le mani e mi stampò un bacio fugace.. rimasi qualche secondo in trance pensando ‘mi ha baciata o l’ho solo immaginato?’ poi però l’ho guardato e ho notato che gli era rimasto un po’ del mio rossetto rosso sull’angolo delle labbra, così gli dissi “hai la bocca sporca” e lui beffardamente rispose “vuoi pulirla tu?” e lo baciai. E’ stato meraviglioso.. almeno finché non scendemmo in picchiata”-
Sorrisi quando finì di parlare.
Sentimmo un tonfo in acqua e subito dopo delle risate.
Risalirono a galla due figure: Haven e Louis.
E successivamente Niall e Zayn.
-bello eh?- disse May con un sorriso.
-bello è dire poco!- proferì Niall.
-voglio ‘salire qualche metro più su’ molte altre volte!- espressi.
May annuì e vedemmo tornare Liam e il riccio che chiacchieravano allegramente.
-fra quanto si torna sulla riva?- chiese quest’ultimo curioso.
May corrugò la fronte e esitò guardando il cielo.
-non ne ho idea amore…credo quando finiscano di lanciarsi- la ragazza fece spallucce indicando due ragazzi che erano appena saliti sullo yacht sorridenti e fradici.
Tirai le gambe fuori dall’acqua e mi strinsi nelle spalle.
-vado a fare un giro-
Detto questo mi allontanai dal gruppo.
Vedevo ragazzi con giubbotti salvagenti e mute dappertutto e camerieri che giravano per la nave con cocktail vari tra le mani.
Fermai un ragazzo dell’hotel che stava gironzolando porgendo asciugamani ai passeggeri grondanti.
-scusa..sai quando si torna al villaggio?- chiesi con un sorriso.
-uhm..- diede uno sguardo al suo orologio da polso –circa fra mezz’ora.. aspettiamo che finisca questo turno-
Per saperne di più sull’hotel feci una nuova domanda.
-ma questo yacht si usa solo per il paracadutismo?-
Scosse la testa. –il lunedì, mercoledì e venerdì il villaggio organizza delle escursioni nelle isole accanto e si usano gli yacht dell’albergo-
Mi spiegò il ragazzo.
Capii che era impaziente di tornare al suo lavoro perché guardava a destra e a manca controllando se qualcuno avesse bisogno di un asciugamano o di un accappatoio.
-grazie delle informazioni- diedi una scorsa alla targhetta col nome cucita sulla sua maglietta con il logo del villaggio –Ku’oko’a?-
Ma che razza di nomi s’inventano gli hawaiani?!
Mi sorrise indulgente –si legge Koo oh koh ah-
Rimasi leggermente disorientata dalla sua pronuncia.
-ehm.. grazie ko-ko ajh..quello che è-
Con un sorriso imbarazzato mi dilguai.
Entrai in un’ampia sala, un ristorante.
Mi sedetti su uno dei divanetti vicino alle vetrate vista mare.
Eravamo in una nave, tutto lì era vista mare!
Una ragazza dagli occhi a mandorla mi si presentò di fronte.
-vuole qualcosa?-
Le sorrisi –solo un bicchiere d’acqua, grazie mille-
Annuì e se ne andò.  
Qualche minuto dopo vidi entrare nel ristorante testa di cespuglio.
Roteai gli occhi e cercai di non prestargli attenzione ma mi vide e si sedette al mio fianco.
-dove sono gli altri?- chiesi distaccata.
-May, Liam e Niall si stanno facendo un bagno..gli altri sono in giro per la nave-
Annuii e iniziai a fissare una ciocca dei miei capelli che mi rigiravo nelle mani.
-sei insicura- proferì Harry di colpo.
Mi girai e corrugai la fronte.
-come?-
Si sistemò i capelli e molto lentamente indicò la ciocca che avevo tra le mani.
-quello è un segno d’insicurezza, le persone fanno così quando sono imbarazzati o..- fece spallucce –incerti su qualcosa o qualcuno- marcò molto quella parola.
Alzai un sopracciglio e misi le braccia conserte.
-cosa intendi con quel tono?-
Volse lo sguardo alle mie spalle e sorrise sghembo.
-come va con Liam?- chiese ritornando a guardare me.
Ma perché erano così interessati a cosa c’è tra me e Liam?!
-non sono fatti tuoi..- sbottai alzandomi.
Mi prese per polso.
-lasciami-
-siediti- con un sorriso beffardo mi tirò giù, costringendomi a sedermi.
-ma cosa ti passa per la testa!?- sbraitai.
Rise allegramente.
-sai, alcune volte m’inquieti parecchio- proseguii.
-dai, ti guro che non farò il pazzo, vorrei solo chiacchierare un po’ con te-
Acconsentii con un sorriso un po’ seccato.



CIAOOO BELLEE
ALLORA, INZIO COL DIRVI SOLO UNA PAROLINA: GRAZIE!
GRAZIE PER LE RECENSIONI, GRAZIE A CHI HA INSERITO LA MIA STORIA TRA SEGUITE\RICORDATE\PREFERITE E GAZIE ANCHE A CHI LEGGE E BASTA.
VI PIACE QUESTO CAPITOLO? MI HA DIVERTITO PARECCHIO SCRIVERLO, SOPRATTUTTO LA PARTE DEL PARACADUTISMO XD
(NON L'HO MAI FATTO QUINDI NON SO PRECISAMENTE COME VANNO LE COSE)
BEH? VI PIACE COME SI STANNO METTENDO LE COSE? 
LILY E' MOLTO ATTRATTA DA LIAM E VICVERSA,MA HARRY?
QUALI MECCANISMI CONTORTI(?)CI SONO IN QUELLA TESTOLINA? ^_^
IN QUALCHE RECENSIONE DELLO SCORSO CAPITOLO AVETE MENSIONATO LA COMBINAZIONE HILY (HARRY+LILY), MI E' PIACIUTA TANTISSIMOOO!!!!
QUALE SOPRANNOME POTRESTE DARE A LILY E LIAM?
COMUNQUE HO CAPITO CHE VI PIACCIONO I MOMENTI DOLCI TRA STYLES E DIXON, QUINDI NE INSERIRO' MOOOOLTI DI PIU' *-*
VI SAREI IMMENSAMENTE GRATA SE MI LASCIASTE UNA RECENSIONCINA, VI PREGOOO ^____^


OKAY, ORA PARLIAMO DEI TATUAGGI..
PER QUELLO DI HAVEN HO PRESO SPUNTO A QUELLO CHE HA SELENA GOMEZ:

LO SCACCIAPENSIERI DI LILY L'HO PENSATO COME QUELLO DI MILEY:

DICIAMO CHE PER GLI ALTRI SONO ANDATA UN PO' AD IMMAGINAZIONE xD
AH...PER LE ALI DIETRO ALLE CAVIGLIE HO PRESO SPUNTO DA UNA RAGAZZA CHE LO AVEVA, L'HO VISTA UNA VOLTA NELLA MIA CITTA'..
*NON SO CHI TU SIA, MA GRAZIE PER LO SPUNTO DEL TATTOO*

PER FINIRE VI PONGO UNA DOMANDINA:
SIETE DEL TEAM LIAM O DEL TEAM HARRY?


VOLEVO FARVI VEDERE QUESTE DUE GIF DI HAZZA, OGNI VOLTA CHE LE RIGIUARDO MI VIENE IN MENTE THIS IS US*___* NON VEDO L'RA DI PRENDERE IL DVD!!
OKAAAY, MI DILEGUO.
BACIIIIIII xx



 
   
 
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