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Autore: WrongandRight    18/12/2013    3 recensioni
Follia nata dal nulla in una giornata di noia cosmica...Il direttore Hope Estheim ha segreti da nascondere, a quanto pare, ed i suoi amici si intrufolano nella sua vita privata, insoddisfatti della noia che pervade Gran Pulse e delle poche curiosità mondane propagate da Faceboook. AU, poiché posta dopo il XIII-2, in Academya, ma in un'ipotetica realtà che veda vivi e vegeti tutti i personaggi (e poi è principalmente demenziale, quindi più gente c'è meglio è!) e in cui sono presente tecnologie del mondo moderno (vedi FB). ^_^
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Spie, social e cene. Qualcuno che si fa i fatti suoi?
 

La noia. Noia, noia, noia.
Questo il pensiero di Serah Farron mentre guardava gli aggiornamenti su Twitter.
“Fang e la sua nuova lancia....non mi interessa. Vanille che sperimenta la cucina a base di pollo..si, certo, affascinante..Caius che compra un abito non viola?! Questo in effetti potrebbe passare alla storia..”

La verità è che la dolce ragazza dai capelli rosa, da quando non viveva più le sue strabilianti avventure in giro per il tempo si stava annoiando. Ed anche parecchio.
Oltretutto il suo fidanzato era diventato particolarmente irritabile negli ultimi tempi e di matrimonio ancora non se ne parlava perché “Lightning ci fa a fettine se chiedo la tua mano ed ancora non ho un lavoro”.
E a lei cosa toccava fare? Lezioni di storia a dei bambini dalle espressioni ebeti, preparare i pasti per la sorella sempre di turno nelle ronde militari e ascoltare PER ORE i pettegolezzi di Vanille su tuuuuuuutti i ragazzi che giravano per la città.
E Hope non si decideva a dichiararsi a sua sorella. Cioè, forza, era palese! Ed invece....nooooo! Figurarsi se si faceva avanti! E sua sorella era perennemente isterica, quindi sperava che un po' di svago l'avrebbe aiutata a rilassarsi..

Il telefono con la suoneria dei puffi la risvegliò dai suoi pensieri, fintanto non lesse il nome sul display rimanendo di sasso.

“Hope?”
“Seraaaaah!! Grazie al cielo! Sei libera? Non hai impegni vero?”
Tutto ciò era estremamente sospetto.
“Sono liberissima, dimmi pure. Cosa posso fare per aiutarti?”
“Ho bruciato la cena”
“Eh?”
“Lo so, lo so. Sono un pasticcione, ma questo non è il momento dei rimproveri, ma delle azioni! Vieni a darmi una mano, ti preeeeegooo!!”
“Per quale motivo? Non puoi andare a cena fuori o prendere qualcosa di precotto?”
“Ma ho Light a cena, non posso prendere il ramen al supermercato Serah!”

Oh-oh-oh. Ora la cosa si faceva interessante.
“Chiedo venia, dottore...come mai la mia dolcissima e tenera sorella sarebbe a cena da te stasera?”
“Dice che ha il turno di notte...”
“Dammi due minuti, arrivo da te il prima possibile. Sempre che non mi fermi Capitan Astruso durante il percorso..”
“Serah!”
“Corro!”
 


Le cose intanto erano terribilmente incasinate a casa dello scienziato che tentava inutilmente di riparare il rimanente in ceneri della sua pentola bruciata. E il divano pieno dei popcorn (maledetto “Ritorno al futuro”! Come poteva guardarlo senza popcorn??).

Si armò di aspirapolvere, di bandana rosa da perfetta massaia ed iniziò ad aspirare tutti i rimasugli di una serata film con Sazh. La macchina faceva davvero un rumore infernale, avrebbe dovuto ripararla prima o poi, ma ciò che importava era la sua efficacia. Quel posto doveva essere lindo assolutamente!
Non riusciva però a capire come fosse possibile che le sue doti culinarie fossero andate a farsi benedire in meno di un'ora. Che fosse l'effetto che le procurava Lightning? Che fosse la richiesta di Snow? Che, invece, fosse semplicemente la sua giornata no?
Sperava non fosse l'ultima o, altrimenti, sarebbe stato deliziosamente fregato.
Non aveva voglia di contrattare con una Light tesa per il lavoro durante una giornata no...rappresentava il suicidio! Vi erano più possibilità di salvarsi buttandosi giù da un grattacielo di 20 piani che non passare una serata con la soldatessa a parlare del suo futuro cognato.
Che poi...tutto avrebbe voluto tranne che parlare di Snow! Ma la sua dignità in questo momento aveva la precedenza...

Il suono del campanello lo fece correre alla porta, dove trovò una Serah senza fiato che lo guardava divertita.

“No, davvero....Hope! Spero che tu non abbia intenzione di accogliere mia sorella conciato in quella maniera!”
“Buonasera, Serah. È un piacere anche per me vederti.”

Rispose sarcastico il ragazzo, ben conscio che il suo outfit da massaia non era esattamente l'ideale per accogliere le persone. Non che la giovane presentasse un abbigliamento da gala...la sua tuta viola e bianca faceva più pensare che fosse uscita or ora dalla palestra.

“Sisi, certo Hope. Sono molto felice di vederti...ma, veniamo al sodo. Qui manca completamente l'atmosfera!”
“L'atmosfera...? Che cosa intendi dire?”

Intanto la viaggiatrice del tempo si era intrufolata in casa, aveva aperto il frigo, guardato tutta la cucina ed ispezionato il salotto. Aveva un'espressione rassegnata in volto, come di chi ha pietà di ciò che sta vedendo. Hope, intanto, la seguiva perplesso senza comprendere i suoi movimenti.

“Dove sono le candele? E gli accessori romantici? Ed il dolce?? Non vorrai dichiarati in queste condizioni!!”

L'ormai vittima di fraintendimenti divenne di un amabile color porpora fino alla punta delle orecchie, il che creava un affascinante contrasto con i suoi capelli color neve.

 

“Ma cosa hai capito?! Io volevo solo preparare una cena decente senza che tua sorella mi strangoli a metà del pasto!”

La ragazza in un primo momento sembrò delusa ed affranta, poi guardò il giovane davanti a lui e il tenerissimo colore che dipingeva il suo volto.

“Sisi...certo...Ma visto che ci sei potresti anche deciderti e fare un passo avanti, no? E daaaai! Hai tutto il mio appoggio!”
E fece un deciso pollice in su allo scienziato sempre più basito.
Ok. Decisamente quella non era la sua giornata.

“Fai come ti pare....piuttosto, dammi una mano a sistemare tutto dato che hai tante energie.”
“Yooooosh!”

I due iniziarono a rassettare casa da cima a fondo, non senza riscontrare alcune difficoltà (tipo le uova per il dolce che erano completamente assenti dal frigo), e preparando una cena da chef.
Tagliatelle al ragù, bistecca al sangue con insalata e patatine fritte e, dulcis in fundus, torta al cioccolato.
Sì, in realtà era molto semplice, ma con ciò che avevano gli sembrò di aver creato un capolavoro.
 

Fu in quel momento che il campanello suonò nuovamente.

“Dev'essere Light! Seerah, nasconditi!”
“Perché mi dovrei nascondere da mia sorella?”

“Perché forse dovresti essere a casa con Snow?”

“Non hai tutti i torti...”

Mentre il padrone di casa si apprestava ad aprire la porta, la ragazza con i capelli rosa si nascose dietro il divano in salotto. Tattica alquanto infantile, ma forse la troppa vicinanza con i suoi studenti aveva maggiormente ridotto il suo senso logico.
Lo stupore fu, aprendo la porta, ritrovarsi davanti non la seducente soldatessa, ma il cacciatore svampito con un cellulare della nuova generazione e, per di più, vestito da rapper, con anto di cuffione al collo. In effetti più che stupore fu un trauma.

 

“Che diamine ci fai qui?”
“Oh, ciao Hope! Mi stavo annoiando, su FB non c'è niente di nuovo ed in chat Serah mi aveva detto che veniva da te, così ho fatto un salto.”
“Co...”
“Su amico, non mi ringraziare! Per me è un piacere venirti a fare compagnia! A proposito...dov'è Serah?”

Con queste parole il giovane pulsiano entrò senza nemmeno chiedere il permesso, facendo da parte Hope con una pacca sulle spalle e girovagando per casa.

Ora, secondo lo scienziato, i casi sono due:
1) Quei due andando in viaggio insieme si sono rincretiniti parecchio ed hanno perso il senso dell'educazione.
2) In realtà sotto lo sguardo innocente da cerbiatti bastonati nascondevano due anime malvagie, impiccione e maleducate.

Propendeva per la seconda, ma non poteva darlo per scontato. Di sicuro era una delle cose che avrebbe chiesto a Light quella sera.

 

“Noel, scusa se ti disturbo, ma ti dispiacerebbe farmi sapere cosa vorresti da me?!”

La voce irritata del direttore non attardò ad arrivare. Cos'era casa sua, un campo nomadi? Un Luna Park? Come sarebbe a dire che era venuto a fargli compagnia? Lui non l'aveva chiamato nemmeno!

“Scusa Serah, ma questo sarebbe tutto il lavoro per conquistare la nobile Lightning? Mi sa che non ce la farà mai il ragazzo...”
“Lo so Noel è tutto un po' deludente, ma non possiamo fare di più...e poi lui dice che non sta preparando la cena per quel motivo..”
“Ehi, voi due! Vorreste smetterla di...”

Dlin-dlon. Ora era certamente Lightning, e quei due erano nel mezzo del corridoio a parlare della cena! Li nascose immediatamente dietro al divano (si, un'altra volta) e corse nuovamente alla porta. Si stampò in faccia il più largo sorrise che riuscì a fare e spalancò la porta.
Era pronto ad affrontare la serata e a riottenere ciò che gli apparteneva. La sua dignità, il suo onore e la possibilità di parlare agli altri senza morire d'infarto. Snow avrebbe avuto le sue scorte di cioccolato, Serah il suo marito affettuoso e lui sarebbe tornato in ufficio senza fare una virgola.
Peccato che sull'uscio vi erano Sazh con Vanille. Sazh e Vanille. Perché a detta loro sarebbe voluta venire anche Fang ma era impegnata con il suo lavoro da barista al locale.
Desiderò come mai in vita sua di non aver conosciuto quella folle gente.

Si mise la mano sulla fronte ed iniziò a massaggiarsi le tempie, esasperato.

 

“Ora. Cortesemente. Si può sapere che ci fate tutti qui?”

Sazh rispose con aria perplessa, come se la risposta fosse scontata.
“Ma a fare un saluto, no? E poi Noel ha postato che Light veniva a casa tua stasera e volevamo sapere come andava a finire...”

Ecco. Quello era esattamente il motivo per cui lui non era iscritto a quel social network malefico....era un distruttore di vite! Non potevi fare niente che tutti lo sapevano. Be', forse nel suo caso il motivo era la sua alta posizione sociale in quanto direttore dell'Accademia ma ciò non giustificava l'intervento dei suoi amici nella sua vita privata.
Che, se si fossero limitati a mandare un messaggio, ci poteva stare, ma piombare a casa sua proprio no!
I suoi “ospiti” nel frattempo stavano garbatamente discutendo dell'abbigliamento poco elegante del giovane e stavano criticando ogni singolo angolo della casa: dalla luce troppo forte nel soggiorno a quella troppo tenue della camera, fino alla mancanza di film di importanza storica nella sua videoteca.

Lui era rimasto lì. Alla porta, ancora attonito. La chiuse delicatamente e poi, partendo con un bel respirone, prese i suoi compari per le spalle, li sorrise ed urlò.
 

“MA FARVI GLI AFFARI VOSTRI, VOI MAI, EH?!”
 

In quel preciso istante, millesimo di secondo più, millesimo di secondo meno, la porte emise nuovamente quel fastidioso suono che aveva rovinato tutta la sua serata ed i suoi piani. Per ogni evenienza l'albino spiattellò i suoi quasi ex-amici dietro al divano ed andò seccato ad aprire alla porta.

“Insomma chi altro è?!”
“Oh, ciao Hope...pensavo fossimo d'accordo per stasera, ma se hai problemi passo un'altra volta...”

Il padrone di casa spalancò gli occhi che, da verde speranza raggiunsero il bianco, e rimase per qualche istante senza parole. Poi, accorgendosi che davanti a lei c'era Lightning e nient'altro che lei, rinvenne, si diede un piccolo colpo alla guancia e fece spazio alla ragazza.
“Prego, prego! No, scusami, è stata una giornata un po' movimentata....magari dopo ti racconto qualcosa, vuoi?”

La soldatessa alzò un sopracciglio e squadrò il protetto per qualche secondo, mentre si faceva strada verso la cucina e l'interessato chiudeva la porta.

“Si, certo. Dovresti prenderti una pausa ogni tanto....ti vedo abbastanza distrutto..Non so, potesti fare visita a Snow ed agli altri per rilassarti un po'”

Peccato il vero problema siano proprio loro....
 

Lanciò uno sguardo maligno in direzione del salotto nel mentre che pensava al da farsi. Non era la sua giornata quella, assolutamente.

Perché...perché non faccio più attenzione alle mie cose? E soprattutto...perché la gente non se ne sta a casa propria?!

 

   
 
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