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Autore: WrongandRight    03/11/2013    5 recensioni
Follia nata dal nulla in una giornata di noia cosmica...Il direttore Hope Estheim ha segreti da nascondere, a quanto pare, ed i suoi amici si intrufolano nella sua vita privata, insoddisfatti della noia che pervade Gran Pulse e delle poche curiosità mondane propagate da Faceboook. AU, poiché posta dopo il XIII-2, in Academya, ma in un'ipotetica realtà che veda vivi e vegeti tutti i personaggi (e poi è principalmente demenziale, quindi più gente c'è meglio è!) e in cui sono presente tecnologie del mondo moderno (vedi FB). ^_^
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
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Note dell'autrice: Buondì a tutti! E' la prima volta che pubblico qualcosa su EFP, spero che siate comprensivi...e con cosa inizio? Ma ovviamente qualcosa di assolutamente stupido! Sia mai che mi faccia una buona reputazione fin dall'inizio...U_U Dunque sono ben accette tutte le critiche e le correzioni del caso (dato che non ho un/una BETA gentile che mi corregga le orribili oscenità grammaticali che presenta il testo) e, ovviamente, se mai vorrete, anche sapere se vi siete divertiti o meno. xD
In alcuni tratti potrei essermi fatta prendere un po' troppo...dalla volgarità. Solo per questo motivo l'ho catalogato con Ranting Giallo.

WARNING: Anche se mi piacerebbe tantissimo, i personaggi non mi appartengono, i loro diritti sono tutti detenuti dalla Square Enix (quelle malvagi menti malate *con affetto*).
La trama (?) della storia invece è, purtroppo, tutta opera mia.

Spero vi possa piacere e buon divertimento!!


 

E mantenere la stanza in ordine


“Hope....? Ecco...cosa stai cercando?”
“Le foto.”
“Ehm...si.....certo....”
Un Noel molto perplesso osservava un frenetico Hope che stava in quel momento buttando all'aria tutta la stanza alla ricerca di alcune fantomatiche foto.
Il Direttore aveva appena ridotto il suo ufficio in una specie di discarica dei più svariati progetti.
“Ed esattamente...cosa raffigurerebbero queste foto?”
Lo scienziato volse la testa verso il giovane cacciatore e, fulminandolo con lo sguardo, gli lanciò uno dei libri che aveva appena spostato.

“Non sono affari tuoi”
“Ascolta, ti voglio aiutare..Se non mi dici che cosa cerchi, come faccio a cercare anch'io?!
“Capirai quando troverai”
“Cap...Che diamine è?! Un indovinello?! Hope!! Lo sai che odio gli indovinelli, malediz...”
“Buongiorno a tutti! Belli e brutti” Ma qui siete tutti bellissimi ovviamente”

La frase di Noel fu interrotta a metà dall'arrivo dell'esuberante ragazza tutto pepe che aveva appena quasi scardinato la porta.
“Buon giorno anche a te, Vanille”
Balzellando come un coniglio in mezzo ai fogli si avvicinò ai due osservando i loro volti. Hope era decisamente in preda al panico, come -un Vorpal Bunny che fugge da un Vaan lv. 99 armato di ascia d'oro- e Noel aveva dipinto sul volto un'espressione tra l'esasperato, il perplesso e con un evidente incipit di crisi di nervi.
“Che succede?”
“Hope cerca delle foto.”
“Che foto?”
“Lo sapessi”
“Ma non stai cercando anche te?”
“Lo farei se sapessi che cosa cercare! Mi ha solo detto ~Capirai quando troverai~...Aaaaaargh!”
“Fa il misterioso, eh?”
“Sì....mi verrebbe voglia di strozzarlo quando fa così....”
“Sembrerebbero molto importanti da quanto è nel panico” concluse Vanille con un cenno della testa. Proprio in quel momento una voce da dietro interruppe i loro pensieri  facendoli oltretutto sobbalzare.
“O forse sono delle foto compromettenti...Uhuuuu, chissà che il nostro Hope non sia diventato un adulto anche lui! Eheheheh....”
“Fang, questo non è il momento. Va a giocare a fare la guerra con Caius, per favore.”
Ribattè l'infuriato direttore, ora alle prese con un progetto per la cybernizzazione degli esseri umani.
“Si, tesoro, ma questa stanza è messa peggio della Midgar sotto il piatto, come pretendi di trovare qualcosa?”
In effetti la ricerca del 24enne Estheim era tutto tranne che logica ed ordinata, come solitamente era la sua mente.
Passava dagli scaffali ai cassetti della scrivania, per poi buttarsi a terra sulle carte frugando come un cane. Se qualcuno avesse avuto una camera fotografica, avrebbe potuto scattare tonnellate di foto imbarazzanti. Il fatto preoccupante era che i fogli sul pavimento presentavano timbri rossi con scritte del genere: “Top secret”, “File riservato”, “Danger”, “Approvazione governativa” e forse più importante di tutte “Copia unica”.
Così, mentre Vanille gingillava, Noel andava su FB a postare un nuovo stato descrivendo la sua attuale posizione (sperando nei “mi piace” degli amici) e Fang scrutava ogni angolo alla ricerca di foto compromettenti di Hope da giovane (“Hope è l'unico uomo al mondo che non avrebbe mai foto di donne in giro né nascoste, quindi deve trattarsi di qualcosa di personale” cit.Fang), la stanza diventava sempre di più un campo minato ed Hope assumeva sempre di più il colorito di Mousse Bianca.
“Fang! Per favore! Togliti dai piedi e vai ad affilare le tue armi con Caius! Stai. Dando. Sui.
Nervi!”
“Uuuuuh, allora sono davveeeeeeero compromettenti, quelle foto! Le devo trovare!”
Il terrore passò negli occhi del direttore che iniziò a tremare come la terra durante la sua distruzione causata da Kefka. Ma non sapeva. Non sapeva che il peggio, per lui, doveva ancora arrivare.
Leggendo lo stato su Facebook, Serah, incuriosita, non poteva non andare a ciacciare tra gli affari del suo amico. E poi lei si stava annoiando a casa. Quindi, giunta sulla soglia, con sguardo furbo e sorriso maligno (marchio di fabbrica Farron), iniziò a provocare il povero ragazzo.
“Buongiorno, come va? Ho letto lo stato di Noel e sono passata a fare visita...”
“Noel!”
“Insomma Hope, mi sto annoiando...e voglio sapere cosa c'è nelle foto!”
“No”
“Si!”
“NO”

“Siete due bambini”
“Ed il fatto che sia Vanille a dirvelo dovrebbe farvi pensare almeno un po' ”
“Coooomuuuuunque. Se proprio lo volete sapere..Io so cosa c'è in quelle foto.”
Il giovane dai capelli argentei cambiò più volte colore del volto fino a quando, con un filo di voce, riuscì ad esprimersi.
“Tu...tu....tu sai...quali sono le foto? Come...?”
“L'altro giorno, per puro caso, ho aperto il cassetto...E allora..”
“COSA HAI FATTO?!”

“E poi di cosa ti vergogni? Eri così carino da bambino, tutto coperto di gelato! Hihihihi”
Improvvisamente Hope si sgonfiò, divenne rilassatissimo. Dapprima con due occhi stile sogliola, poi tirando un respiro di sollievo si lasciò andare ad una risata,
“Ahahahah! Ma no, ma no! Non erano quelle le foto che cercavo! Anche se tu non avresti dovuto aprire quei cassetti, Serah.”
Il volto di Fang s'illuminò.
“Ma...ma se non sono delle tue foto da bambino che cerchi...allora...allora...hai davvero delle immagini di quell'altro genere da nascondere?! Ohohoh...HopeHopeHope...finalmente sei diventato un uomo!”
“No! Fang, NO! Vai a giocare alla play con Caius, ORA!”
Ma a niente servirono le preghiere e le imposizioni del pomodoro in divisa ancora sotto shock.
La pulsiana era più agguerrita che mai ed era pronta a mandare all'aria tutta la carriera del giovane pur di prenderlo in giro e vederlo singhiozzante a terra, coperto di vergogna.
Un po' crudele in effetti....ma il divertimento sarebbe stato assicurato, no?
Eppure, dopo ore, ore ed ore di ricerca (anche se in realtà erano passati si e no 20 minuti) non sbucò fuori nulla dai cassetti dello scienziato, se non penne senza inchiostro e pacchetti di crackers.
“Non è possibile! Erano qua ne sono sicuro!! Dove diavolo sono finite...?! Ne ho bisogno!”
Un'ammiccante Fang si avvicinò di soppiatto.
“Ne hai addirittura bisogno, eh? Sei messo così male? E dire che Alyssa ti è sempre intorno..”
“Fang! Santo cielo! Perché devi sempre pensare male delle altre persone? Per favore sii clemente e vai a giocare con la paperella del bagno.”
“Naaa, la paperella del bagno non sarebbe soddisfacente come la tua faccia rossa dalla vergogna.”
“Grazie, Fang. Riesci sempre ad esprimere il tuo affetto per me con espressioni così colorate e vivaci..”
“Che grande amica che sono, eh!”
Intanto nella stanza, se era possibile chiamarla ancora così, data la varietà di oggetti presenti sul pavimento, si stava creando un po' di delusione. In fondo, chi più e chi meno, erano tutti lì per scoprire quali scheletri fossero nascosti nell'armadio di Hope e ancora non avevano scoperto nulla.
Tutte le persone hanno i loro piccoli segreti, non era possibile che lui non avesse niente da nascondere. Inconcepibile.
C'era una sola persona che poteva estrarre le la verità dalla bocca del disgraziato. Una sola persona che poteva incutere terrore anche al peggiore criminale con uno sguardo. Ed era anche la persona con cui Hope aveva stretto un forte rapporto.
Lightning.
Sembra che a tutti fosse venuta in mente la stessa soluzione nel medesimo momento. Forse gli atomi corrotti del laboratorio avevano influito sulle deboli menti dei presenti. O forse erano telepatici.
“Ho un'idea!”
“Davvero Noel? Anch'io ne ho una!”
“E sarebbe? Perché io avevo intenzione di...”

“Chiamare Lightning!”
Il coro di voci sincronizzate risuonò per tutto il corridoio.
Ora, la sequenza di espressioni che passò sul volto del protagonista della storia non è umanamente esprimibile, tanto che persino il resto dei presenti pensò di aver assistito alla nascita di un mostro.
Solo Brhane avrebbe retto il confronto.
Basti sapere che terrore, angoscia, ansia, panico ed esasperazione comparvero in contemporaneasul volto del sopracitato.
“NO! Lightning NO! Tutti tranne Light!!”
Quattro volti lanciarono uno sguardo sbalordito tra di loro prima di domandare: “COSA?!”
Al ché il coraggioso Noel espose la domanda che tutti si stavano ponendo nelle loro teste.
“Vuoi forse dire...che le foto, quelle foto che stai cercando da ore, minuto più minuto meno, hanno
a che fare con Lightning?”
Silenzio.
“No, perché se fosse così sei DAVVERO nei casini. E anche grossi.”
Hope iniziò a boccheggiare, emettendo strani suoni ma senza che una parola uscisse dalla sua gola.
“Hope. In quanto sorella di Light, vorrei sapere se mi devo preoccupare. Per te, intendo. Perché se è così, e mia sorella ha trovato le foto, verrà qui e ti truciderà. Ti ridurrà a pezzi così piccoli e ti torturerà così tanto che nemmeno un Areiz, una coda di fenice e un ritorno indietro nel tempo potranno salvarti. E lei perderà uno dei suoi più cari amici. Anche se in effetti non penso se ne pentirà.”

Cosciente di dover salvare la situazione prima che ambedue le sorelle Farron lo riducessero ad un tortino, gli venne in mente un'idea geniale.
“No. Nononono. Non avete capito. Cioè, avete frainteso tutto. I-Io non volevo chiamare Light perché lei è una persona...molto...molto precisa, ecco. Sicuramente sapendo che avevo perso delle foto e che avevo ridotto la stanza in questa maniera mi avrebbe sicuramente ucciso. Ecco tutto.”
Dei larghi sorrisi si stamparono sulle facce degli altri.
“Ma se era così potevi anche spiegarti prima, ragazzo!”
“È vero Hope, hai ragione! Giàgià. Probabilmente Lightning-san ci scuoierà se verrà a sapere cosa abbiamo combinato..”
“Vanille, hai ragione anche tu. Probabilmente dovremmo solo aspettare che venga lei da noi nel caso le abbia trovate. E dobbiamo sistemare la stanza.”
Dentro di sé lo scienziato stava ringraziando tutti gli dei di cui ricordava il nome.
Si sollevava, però, un dubbio d'importanza vitale. E se le foto fossero davvero state trovate da Light? Quale sarebbe stata la reazione? È poco probabile che l'avrebbe abbracciato e coccolato. No, questo era proprio impossibile in effetti. L'ipotesi più plausibile è che avrebbe tirato fuori la sua Saber per infilzarlo senza pietà con fare disgustato. Probabilmente avrebbe poi lavato la sua arma per una settimana. Al pensiero il ragazzo rabbrividì, la sgradevole sensazione di sudore freddo che
scendeva lungo la schiena come prima di intraprendere una battaglia contro un boss senza essersi accorti di essere a corto di code di fenice e di non salvare da eoni.
“Ehi, guardate là!”
Il richiamo di Vanille indirizzò tutti gli sguardi verso la porta, facendo svanire la visione di una nota sanguinaria soldatessa che troneggiava sui loro corpi agonizzanti.
Un'ombra nera era appena passata davanti alla stanza. Molto probabilmente aveva cercato di nascondersi in tutti i modi possibili e di passare inosservato, ma la sua mole gli impediva di fare una cosa simile. Eppure era riuscito a non farsi riconoscere....tranne che da una persona che col suo occhio fine aveva visto la scia di capelli biondi, arruffati dal sudore per la fatica di rimanere nello stretto condotto di aerazione (che alla fine aveva ceduto).
Ovviamente non poteva che essere Serah a riconoscere il losco figuro.
“Snow. Si può sapere che stai combinando lì fuori?”
“Ehm....”
“E dai Snow! Siamo tutti qui dentro, puoi venire anche te! Tanto ormai, se Hope aveva qualche progetto di vitale importanza, di sicuro lo ha visto il mondo.”
“NON AVRAI FATTO FOTO ALLA STANZA, VERO?”
“Ma no....calmati, fratello. Era solo perché chiunque potrebbe aver messo microvideocamere e vedere il casino che c'è qui dentro....parlando di foto..di che tipo sono quelle che cerchi?”
“Tanto non te lo dico.”
Tagliò corto rivolgendosi al povero Snow che li guardava con tanti punti interrogativi in faccia.
“Sta tranquillo. Ho solo perso qualcosa di estremamente importante e questi tizi se ne stanno approfittando per insultarmi come non mai.”
“Ah, ok. Anche se la cosa non mi torna tanto....Stavo cercando di ascoltarvi dall'impianto d'aerazione, ma..è un po' crollato tutto..ecco. Eheheh! Ma il vostro eroe riparerà alla situazione!”
E qui vi fu un facepalm di gruppo che rimase negli annali dell'Accademia.
“Perché ti nascondevi? Non stavamo mica preparando un complotto per ucciderti!”
Noel fu puntato da tutti e decise di rimanere zitto per evitare ulteriori brutte figure.
“No, certo. È solo che sembravate così assorti e preoccupati che pensavo ci fosse qualcosa di importante sotto e non mi avevate chiamato perché non dovevo sapere niente...In ogni caso, volevo solo dirvi che Sis e Caius vi stanno aspettando in sala comune. Credo che abbiano parlato di partita di pallavolo...ma non posso giurarvelo.”
Vanille scattò sull'attenti, prese le mani di Snow, si rivolse verso gli altri con una faccia da schizzata e corse via per il corridoio urlando a squarciagola “la partita”. Per poco non scaraventò a terra la povera Alyssa, unica seria lavoratrice di quel luogo, che portava con lei vari documenti per la sezione militare.

“Vanille! Che tu possa venire investita da una mandria di Chocobo impazziti che hanno appena mangiato Marijuana al posto dell'erba Ghishal! Sconsiderata!”
Una Alyssa particolarmente furiosa passò sotto il naso dell'attonito pubblico, visibilmente scosso.
Hope iniziava a sospettare che la giornata particolarmente calda avesse dato alla testa a tutte le persone dell'edificio, egli stesso compreso, dato la scarsità di frasi intelligenti che giravano in quella giornata. Oppure lui oggi era eccessivamente attivo e si rendeva conto del basso Q.I. che avevano sempre avuto i suoi amici.

“Be', penso che tutti noi dovremo dirigerci alla partita...insomma l'avevamo promesso a quei due..”
“Visto Fang? Allora qualcosa da fare con Caius c'era!”
“Certo, ma non si tratta di scuoiare pupazzetti di peluches o di accudire chocobo.”
“Davvero? Peccato. Tutto sommato vi ci avrei visti bene.”
I tre cavalieri, o meglio, la dama, il cavaliere e la creatura ancora non ben definita uscirono dalla stanza salutando il ricercatore (nel senso che cercava le foto).
Nell'uscire Fang richiamò l'attenzione di Snow con un cenno della mano, dapprima cercando di essere carina, poi, vedendo
che l'eroe non rispondeva, tirandogli un ceffone in volto.
“Muoviti! Ci serve un arbitro!”
“Tu e la gentilezza avete litigato da piccoli per caso?”
“Non credevo che tu potessi creare battute così sottili Snow....cos'è, stai perdendo peso?”
Il colosso si ritrovò a mugugnare qualche impropero sotto voce per poi, digrignando i denti, tirare un sospiro di rassegnazione e rispondere all'indomita guerriera davanti ai suoi occhi.
“E va bene, va bene! Aspettate cinque minuti però, ho prima qualcosa da discutere con Hope.”

Aspettò accuratamente che gli altri si allontanassero e che le loro voci finissero di riecheggiare nel corridoio, per poi rivolgersi al giovane amico davanti a lui. Che intanto lo osservava con una faccia da pesce di tutto rispetto.
“Ascolta ragazzo....”
“Snow, mi preoccupi. Sembra quasi che tu stia cercando del tatto dentro di te per esprimerti, ed..”
“Sssssssssh!!!”
Il biondo fece zittire l'altro e lo spinse nella stanza di cui chiuse la porta. Intanto il povero perditore di foto aveva un milione di punti interrogativi sulla testa.
“Senti Snow, inizi ad inquietarmi. Spero che la tua non sia una dichiarazione perché, mi dispiace dirtelo, ho altri gusti. Non che ci sia niente di male, ma pensavo che tu e Serah foste felici insieme.... ”
Questa volta fu il turno dell'eroe di rimanere interdetto e perplesso. Poi, come risvegliatosi, riprese il suo discorso.

“Ma no! E poi, abbassa la voce. Ho un discorso importante da farti.”
“......Ok”
“Io...ecco...ho trovato le tue foto.”
Fu un miracolo se Hope non svenne.
“Insomma, figliolo, se sei così ossessionato da Lightning, forse è il caso che tu vada da lei a parlare.”
“Ssssssssssssh!!! Abbassa la voce! Snow, vuoi per caso farti sentire?!?!”
“È quello che stavo cercando di dirti prima!”
“Ascolta. Non so come tu abbia trovato quelle foto, ma non le deve vedere nessuno, chiaro?!
Soprattutto non Light. Vedi di tenere la bocca chiusa!”
Un ghigno divertito era ora sul volto del gigante. Il che poteva indicare due cose: o si era appena ricordato che a cena ci sarebbe stato il polpettone (suo piatto preferito), oppure aveva in mente qualcosa di losco per mettere ancora più in imbarazzo e difficoltà lo scienziato.
“Ad un patto.”
“Spero che tu stia scherzando.”

“Assolutamente no. Se non fai come ti dico, racconterò a Sis che le hai scattato delle foto di
nascosto e che le conservi con te gelosamente. E gliele farò vedere.”
A questo punto definirlo calo di zuccheri era un po' poco. Era in corso un vero e proprio arresto cardiaco.
“P-Per favore! Fa-farò tutto quello che vuoi!”
“Meraviglioso. Light si rifiuta di rendermi la mia raccolta di barrette di cioccolata e goloserie varie,
perché secondo lei mi devo mettere a dieta. Convincila a rendermi tutto ed io sarò più muto di un pesce.”
“E mi renderai le foto”
“E ti renderò le foto, naturale.”
“Snow....prima ti nascondi nell'impianto di aerazione, poi mi ricatti..da quand'è che sei diventato così furbo e losco?”
“IO RIVOGLIO LA MIA CIOCCOLATAAA!!”
La sua voce rimbombò per tutto il palazzo. La maggiore delle sorelle Farron starnutì ed Alyssa imprecò nuovamente. Serah alzò lo sguardo, con la palla in mano pronta a lanciare, come se avesse sentito qualcosa di spiacevole.
“Snow, amico mio...tu hai dei problemi. Ed anche seri.”
Il gigante lo guardò isterico.
“Senza la mia quotidiana razione di cacao ed energia sono distrutto!! È come una droga per me!”

“Notavo...”
Proprio in quel momento il cellulare di Hope iniziò a vibrare ripetutamente, sembrava più che avesse impostato la modalità Quake, ma insomma...dettagli...


“Pronto? Chi è?”

Il giovane rispose immediatamente (anche perché la scossa rischiava di tirar giù l'edificio) senza guardare da chi potesse provenire la chiamata.
“Hope, tu lo sai cos'è un display? Ho hai perso nuovamente il mio numero?”
Dall'altro capo una voce leggermente irritata lo punzecchio irriverente.
“Li-Li....Li...Light-sama...che c'è?”
“Sento un po' di paura...cos'hai combinato in mia assenza?”
“Ma assolutamente nieeenteee”

Certo che in quella giornata i cambi di umore erano fin troppo repentini. Tra sospiri di sollievo, sudori freddi, angoscia e qualche risata aveva cambiato più stati d'animo oggi che in un mese.
Probabilmente sarebbe presto diventato isterico. O lo era già?
Intanto il biondone lo guardava divertito e speranzoso...ne andava dei suoi “equilibrati” pasti dopotutto.

“Allora a cosa devo questa tensione?”
“A-a-assolutamente a niente. Piuttosto, mi domandavo...”

“Si? Sputa il rospo”

Il groppone in gola ad Hope s'intensificò piuttosto che diminuire.

“Per caso...così...hai mica fatto qualcosa a Snow? No, perché mi sembra pareecchio strano in questi ultimi giorni.”
“Oh oh oh, certo che sì! Quella testa bacata deve smettere di mangiare dolciumi e porcherie varie! Ho quasi la certezza che tutti quegli zuccheri gli abbiano fagocitato i neuroni.”

In effetti Hope non poteva negare che il giovine sembrava molto più sveglio. Insomma, mai e poi mai quel colosso avrebbe avuto la prontezza di spirito per approfittare del ritrovamento di materiale compromettente, né tanto meno di inventarsi una scusa (seppur banale) che giustificasse la sua presenza nell'impianto di aerazione. Però era anche diventato più cattivo.
Non era il chaos a fagli male....era l'assenza di glucosio a farlo impazzire!!

“Si, sono completamente d'accordo con te -uno sguardo omicida lo fulminò alle spalle-. Ma non ti sembra di essere stata un po' troppo severa nei suoi confronti? E poi – aggiunse bisbigliando affinché solo lei udisse la sua voce- sta diventando un po' cattivello...”
“Cattivello? Chi, Snow? Ma dici seriamente?”
“Dico sul serio, è preoccupante.”
“Facciamo così, ne parliamo dopo. Tanto ti avevo chiamato per dirti che ci vediamo a cena stasera, perché ho il turno di notte. A dopo!”
“Oh, ok...a dopo, allora!”

Il direttore riattaccò tutto contento. Forse questa faccenda si poteva chiudere in maniera abbastanza rapida. Non come l'uccisione di Sin, insomma.

 

“Amico Snow. Sei in una botte di ferro. Stasera a cena parlerò con Lightning e risolverò la situazione!”
Grossi lacrimoni comparvero sul volto dell'eroe che strinse con vigorosa forza le mani del ragazzo annuendo e ringraziando.
“Sei meraviglioso Hope! Allora ci sentiamo dopo cena! E ricordati....io ho le tue foto.”
Lo sguardo maligno lanciato alla fine della frase impensierì il giovane che ormai reputava l'ex l'Cie affetto da gravi problemi di droga e di controllo della rabbia. Sentì un fastidioso nodo alla gola zompettare su e giù: la cena. La cena. LA CENA.

“Santo Yevon! Io non ho preparato la cena!!”

Raccolse la giacca dalla poltrona della scrivania, chiuse a chiave la stanza lasciando tutto com'era e si precipitò nei corridoi cantando la colonna sonora di He-man per darsi la carica ( la validità dei suoi gusti musicali tutt'ora da verificare). Inciampando su scienziati, scartando scaffali e saltando tartarughe (?) prese il volo verso il suo appartamento per concludere la missione della giornata.

   
 
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