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Autore: Lightheaded    18/12/2013    1 recensioni
"Non sono molto brava a raccontare storie ma come ogni buona storia, sará meglio che io parta dall'inizio e l'inizio é all'apice del potere di Voldemort"
E se Harry avesse ucciso Voldemort al quinto anno? Il sesto anno come sarebbe stato?
Nuovi guai, vecchi ricordi e il confine tra bene e male sembra sempre più sottile.
Beh, questa è la mia originale versione (almeno me lo auguro!) con un nuovo personaggio che spero vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 11 Esame insanguinato

Grazie a tutti coloro che continuano a seguire la storia nonostante i miei tempi infiniti di aggiornamento. Vi chiedo immensamente scusa, ma non posso fare diversamente!
Ringrazio in particolare Lily, alla quale è dedicato questo capitolo. 
Ancora tanti auguri :)




I due mesi a seguire, fino a quando la primavera fece capolino nel l'azzurro del cielo di Hogwarts e nel verde del grande prato intorno al castello, furono molto tranquilli.
Quella mattina di fine marzo i ragazzi del sesto anno avevano l'esame di Materializzazione a Hogsmeade. Era usanza farli all'interno della scuola, ma il Preside aveva preferito non abbassare le difese della scuola. I ragazzi erano in attesa del loro turno.
Harry stava parlando con Hermione, Blaise e Ron dell'imminente esame, mentre Alexis guardava nervosa Draco. Aveva una brutta sensazione, e non era per via dell'esame.
Le sparizioni e uccisioni di babbani stavano diventando sempre piú frequenti e la popolazione era cosí in subbuglio che alla fine il ministero dovette ammettere che alcuni seguaci di Voldemort erano sfuggiti al loro controllo.
Si cominció ad insinuare, tra gli studenti, l'inquietudine e l'incertezza, ma anche la discordia tra le case. La cosa migliore che aveva sempre saputo fare Voldemort era mettere inimicizia, instillare l'odio.
"Abbott Susan" chiamó Twycross, l'istruttore del ministero per l'esame.
La dolce Tassorosso si fece avanti tremante. Nella sua prima lezione si era spaccata e da allora aveva sempre un po' paura di materializzarsi. Nonostante l'indecisione riuscí a passare l'esame.
Alexis guardava gli altri ragazzi preoccupati ognuno a modo loro senza riuscire assolutamente a togliersi quella pessima sensazione di urgenza, di paura. Se la portó dentro come un fardello nascondendola a tutti, finché Draco al suo fianco, al termine dell'esame, non le chiese quale fosse il problema.
"Sei strana" disse solo guardandola accigliato mentre salivano le scale dell'entrata di Hogwarts.
Lei scrolló le spalle.
"Ho una brutta sensazione da stamattina, e non c'entra l'esame di materializzazione" chiarí la ragazza con noncuranza.
Draco si fece serio. Non sapeva perchè ma si sentiva sempre in ansia per lei, come se non riuscisse mai a fare abbastanza per tenerla al sicuro. E aveva anche lui una brutta sensazione, quel mattino. Aveva accuratamente evitato di dirglielo, ma ora che erano in due, la sensazione gli strinse ancora di piú il petto in una morsa che non si allentava.
"Se dovessi avere problemi sarai il primo a saperlo" promise lei salendo le scale, dopo avergli sorriso fintamente serena.
"Hai mai fatto esami?" Chiese Draco pensieroso.
Lei annuí.
"Ero sempre in ultima fila, al fondo della Sala." Rispose con un mezzo sorriso, scrollando le spalle.
"Non ti ho mai notata o avrei cercato di scoprire a quale casa appartenessi per poterti invitare a uscire" scherzò lui mentre la mascella si decontraeva e gli occhi la guardavano intensamente: il ghiaccio del suo sguardo si sciolse.
"Ti giravi così spesso agli esami che credevo mi avessi vista, anche solo per caso" rispose lei divertita.
"Vero, ma ho sempre sostenuto esami molto brillanti" fece notare Malfoy con tono piccato.
Lei sorrise.
"Molto modesto" rispose lei.
"Comunque ho sempre fatto meglio di te." Aggiunse Alexis sogghignante andando verso la biblioteca.
Malfoy la seguí divertito, ripensando se negli esami degli anni precedenti davvero non l'avesse mai notata.
Il suo pensiero andò al terzo anno.


 Era un esame importante per lui, sapeva quanto sua madre tenesse al suo andamento scolastico e ci teneva, anche per orgoglio personale, a non deluderla. Voleva il premio che la scuola dava al miglior studente delle quattro case.
Sapeva quali erano i suoi principali avversari, le tre punte di diamante delle altre tre case.
La più quotata era la Granger: non poteva farsi battere da una mezzosangue.
Si guardò intorno, mentre la McGranitt blaterava sull'importanza di non barare agli esami.
Il suo sguardo vagò sui volti noti che lo attorniavano. Tutti concentrati sulla Vice Preside, tesi per l'esame; tutti tranne una ragazza in ultima fila dai capelli corvini, era anche piuttosto carina. Si guardava intorno come se non avesse mai visto tanta gente intorno a sè. Sembrava completamente indifferente all'esame, concentrata com'era sul guardarsi intorno. Guardò anche lui per un attimo, aveva gli occhi scurissimi, intensi e brillanti. I lineamenti delicati erano resi affilati dalla tensione della mascella stretta. Il suo sguardò saettò altrove non appena si accorse che lui la stava guardando.
Eccone un'altra cotta di lui, pensò Draco divertito tornando a guardare davanti. 



Come al solito aveva ragione lei, maledetta Regina delle Serpi.
Il giovane rampollo dei Malfoy si sedette affianco alla sua ragazza in biblioteca.
Senza esternare i suoi pensieri tiró fuori la pergamena e si mise al lavoro sul tema di Pozioni.


Quella notte Alexis era agitata, prese sonno molto tardi, dopo essersi rigirata tantissime volte nel suo letto a baldacchino addobbato dei colori dei Serpeverde. A
improvvisamente sentì di avere paura, ma non sapeva nemmeno lei di che cosa.
Era sulla torre di Astronomia, guardava il cielo, improvvisamente qualcosa gli artiglió il braccio sinistro. eppure lei sapeva di non essersi alzata dal letto. 
Sentì chiaramente un bruciore immenso, qualcosa le stava incidendo il braccio, ma nulla di quello che voleva fare le era concesso. Voleva guardare, voleva muoversi e staccarsi da quella presa dolorosa, voleva anche urlare ma il suo corpo non le rispondeva. Aprí gli occhi respirando a boccate enormi, guardandosi intorno si rese conto che era solo un sogno. Il dolore però era ancora presente, così si guardó il braccio tremante. Il sangue colava copiosamente sulle coperte. Si morse la lingua per non urlare e, prendendo la bacchetta, corse in bagno.
Accese la luce con le lacrime agli occhi. Se c'era una cosa che pativa era la vista del sangue. Le gambe si fecero molli e la vista si annebbiò. Si tenne alla vasca cercando di respirare a grandi boccate, senza guardare. Allo specchio si vide di un pallore quasi cadaverico. Con la mano destra chiamó un patronus che andasse a svegliare Draco e scese silenziosamente nel salotto della Sala Comune.
Quando scese trovó Draco spaventato a morte. Cercó di camminare eretta, ma quando dovette guardare dove metteva i piedi per non cadere, e vide il sangue colare dalla mano sinistra, si sentì svenire.
"Piton. Ho bisogno di Piton. Qualcuno mi ha aggredito" confessó la ragazza con un filo di voce. Draco la sostenne atterrito nel vedere tutto quel sangue. Il ragazzo provó alcuni incantesimi, ma sembrarono rimbalzarle addosso, come se la ferita avesse uno scudo per non farsi guarire. Allora si tolse la vestaglia poi la canottiera, che premette forte sulla ferita, prima di rimettersi la vestaglia e prenderla da un fianco.
Alexis faceva fatica anche a camminare, ma arrivó arrancando fino alla camera privata di Piton.
"Professore sono Draco mi apra per favore" disse Malfoy con una voce che non sembrava nemmeno la sua.
La porta si aprí quasi all'istante. Un Piton cupo aprí la porta. Il sul sguardo fu subito attratto dalla figura scomposta di Alexis, che riusciva a stare in piedi solo grazie alla presa salda di Draco.
Li fece entrare velocemente cercando di capire cosa fosse successo.
"Stavo sognando, ero sulla torre di astronomia. Poi mi sono sentita bruciare il braccio ma ero come immobilizzata. E quando mi sono svegliata la mia tenda era aperta, ma non c'era nessuno. Mi sono fiondata in bagno, ho visto il sangue e io non lo sopporto" cercó di spiegare la ragazza freneticamente.
Piton cercó di fermare il sangue con del dittamo, poi cercó di rimarginare la ferita, ma una cicatrice sottile rimase sulla pelle. Era irregolare, un sinuosa ma grezza linea ricurva. Sembrava la sinuosa figura di un serpente, con la parte finale, praticamente al polso, cosí rimarcata da ricordare la testa dell'animale simbolo di Serpeverde.
"Che scherzo é questo?" Chiese imbestialito Draco esaminando il braccio.
"È una cosa anche troppo seria" commentó Piton con voce cupa, mentre Alexis beveva una pozione rimpolpasangue.
Una volta che la Serpeverde si riprese, sentiva di non poter tornare a letto.
Uscirono dallo studio ringraziando Piton, mentre Alexis trascinava Draco con urgenza.
"Ho bisogno che tu veda dove sono stata nei pomeriggi in cui sparivo." disse solo la ragazza portandolo al settimo piano.
La stanza con il pensatoio si aprí davanti a loro.
Entrarono e Alexis chiuse la porta dietró sé accendendo le candele e illuminando con una luce soffusa la stanza.
"Un pensatoio?" Chiese lui incredulo.
Lei annuí.
"Qui ci sono mesi, anzi anni, di studi sul passato di Voldemort che mi hanno condotto a scoprire il suo segreto. Voglio che, se mi succedesse qualcosa" Draco scosse la testa.
"No Draco, magari non accadrà, ma se dovesse accadere vieni qui e seguendo il diario segui i ricordi. Ti daranno risposte su Voldemort." Spiegó la ragazza abbracciandolo forte.
"Stiamo qui un po', io e te" gli propose Draco sussurrandole nell'orecchio.
Sentendosi perso al solo pensiero di perderla. Alexis accettó e usando la magia della stanza, ormai molto più grande di prima, un letto comparve per permettere ai due di riposare insieme.


"Tu sai chi l'ha aggredita, ne sono certo" disse Piton con aria contrita.
"lo sai anche tu, Severus. Ho bisogno del suo aiuto, distruggere gli horcrux sta diventando ancora più urgente." Rispose Silente mandando una breve missiva ad Alexis tramite uno degli elfi della cucina.
"E Potter?" Chiese Piton curioso.
Il Preside sospirò.
"Siamo a buon punto con le nostre lezioni, spero di poter verificare presto con lui la teoria di Alexis riguardo all'ubicazione del medaglione." Spiegò Silente accarezzando distrattamente Fanny con la mano annerita.


eccoci alla fine di questo capitolo, spero continui a soddisfare le vostre aspettative!
Grazie a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono la storia
A presto
Lightheaded

  
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