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Autore: 365feelings    18/12/2013    5 recensioni
Raccolta di headcanons non sempre collegati tra loro. Tante jackunzel, un pizzico di mericcup e per finire bromance che ci sta sempre bene. Oh sì, anche un po' di p0rn.
11. Di disgrazie e troppi compiti (che sono un po' la stessa cosa) — Hogwarts!AU
Rapunzel li trova ad un tavolo della Sala Grande, perché ovviamente devono essersi fatti cacciare dalla biblioteca.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: kuma_cla
Titolo: Rise of the brave tangled dragons
Personaggi: Hiccup, Merida, Jack, Rapunzel (Flynn e Astrid)
Genere: commedia, sentimentale
Avvertimenti: flash fic, missing moment, slice of life, Modern!AU
Prompt: gelosia (la sfida dei 200 prompt di msp17); Nasturzio: pattriottismo (Maritombola di Maridichallenge)
Note: era da un po' che volevo sperimentare una Modern!AU, anche se alla fine l'ambientazione rimane vaga: io li ho immaginati negli States, ma voi potete metterli dove volete. E sempre da un po' volevo scrivere qualcosa in cui i miei otp del crossover si confrontavano con le coppie canon dei film. Merida e Jack alle prese con la gelosia, seppur appena accennata e ancora non compresa appieno dai pg, mi piacciono troppo. Mentre scrivevo, poi, ho realizzato questo headcanon in cui Merida è una patriotta convinta, una separatista: perché è storia il desiderio di indipendenza della Scozia e non mi riferisco solo a Braveheart. Non ho la più pallida idea di che cosa Flynn stesse parlando, ma ci stava che fosse lui a far scattare, innavertitamente, Merida.

 
 
 
 
 
«Certo che voi inglesi siete proprio attaccati alla corona» conclude Flynn, ad ascoltarlo davvero solo Rapunzel, che lo guarda con occhi sognanti.
«Scozzese» corregge automaticamente Merida, che del discorso ha udito solo quello.
«Come prego?»
«Scozzese» ripete la rossa, la voce che non ammette repliche e lo sguardo annoiato ora improvvisamente di fuoco. Rapunzel gli aveva detto qualcosa a riguardo, ma non credeva facesse sul serio e comunque gli è scappato, senza volerlo. Inghilterra, Scozia: ai suoi occhi sono un unico stato, con un'unica lingua, moneta e regina. Non c'è stata cattiveria, al tavolo tutti lo sanno, compresa Merida, che in un'altra circostanza forse riderebbe e gli spiegherebbe la differenza. Lei stessa si rende conto di star esagerando, ma adesso che ha messo il broncio si sente meglio: era da un po' che cercava un pretesto, uno qualsiasi, per arrabbiarsi — più precisamente da quando, tre giorni prima, Astrid aveva accettato di uscire con Hiccup. E la cosa la infastidisce parecchio, più di quanto le piaccia ammettere; perfino più di essere confusa con un servitore della corona, quando lei invece è l'orgogliosa discendente del clan Dumbrok.
Sentendosi osservata, borbotta qualcosa e se ne va; non è mai stata brava con le regole e le buone maniere.
Che anche quel giorno fosse di cattivo umore, Rapunzel lo ha solo vagamente intuito: i modi insolitamente bruschi e l'aria cupa, infine il suo esasperato pattriottismo che se ne esce nei momenti meno opportuni.
Sospira e si ripromette di fare due chiacchiere con Merida alla fine di quell'uscita, al momento però ha una conversazione da portare avanti.
È in quel momento che Hiccup prende la parola, meritandosi un'incondizionata gratitudine.
«Hey, Flynn, che ne dici se andiamo a prendere altro zucchero?»
«Sembra un'ottima idea».
 
«Non è più una grande idea farci incontrare» le dice Jack dopo qualche secondo, allungando le gambe sotto il tavolo.
Rapunzel gli fa una linguaccia e beve l'ultimo sorso della sua cioccolata. Si aspettava un'uscita del genere da Frost, da subito ostile nei confronti di Flynn, prima ancora di conoscerlo. Era su Hiccup e Merida che confidava per metterlo a suo agio, non certamente sull'altro amico.
«Sai che le è preso?» gli chiede, ma lui alza le spalle.
«Dici che dovrei andarla a cercare? Non vorrei fosse colpa mia».
«È Merida, sai com'è fatta. Le passerà. E se non le passa potete sempre fare quella cosa tra ragazze, quella in cui vi mettete lo smalto e vi pettinate i capelli e vi confidate di chi siete perdutamente innamorate».
«Non facciamo queste cose» ribatte seria, ma l'occhiata di Jack le fa nascere un sorriso divertito «Oh e va bene, sì, facciamo queste cose. In certe questioni serve un pare femminile».
«Non ne dubito».
«Dici che si stia annoiando?» gli chiede dopo un po' e il ragazzo alza gli occhi al cielo, aspettandosi la domanda e quelle che seguiranno «Ci stanno mettendo un po' troppo. Non trovi? Quanto serve per prendere dello zucchero? E se fosse scappato? Non ci vuole molto a seminare Hiccup. E se non volesse più uscire con me? Non lo rivedrò mai più! Mi saluterà se lo incontro per strada? O dici che mi eviterà?»
Jack la lascia parlare, perché quando Rapunzel inizia ad agitarsi e a lisciarsi i capelli e a non respirare più tra una parola e l'altra ha imparato che interromperla peggiora la situazione. È meglio permetterle di sfogarsi, gli occhi verdi che si spalancano e lo guardano come se da lui dipendesse la salvezza del mondo in quel momento. Poi, come ha iniziato anche smette, ma continua a fissarlo attendendo una risposta.
«Non so che cosa ci si possa aspettare da uno che si chiama Eugene ma si presenta come Flynn».
«Lo sapevo, non dovevo dirtelo! Sii serio per una volta».
Jack fa una smorfia, perché per quanto gli piacerebbe fare osservazioni sgradevoli e smontare il ragazzo di cui Punzie si è infatuata, Flynn sembra proprio una brava persona, inattaccabile sotto ogni punto di vista — e questo non fa che irritarlo ancora di più.
«Stai tranquilla, non scappa. Gli piaci» ammette e sul volto dell'amica torna a risplendere un sorriso raggiante «Non ha mai smesso di guardarti e tu di pendere dalle sue labbra. Magari quando torna, ricordati che siete in pubblico» e accompagna la frase indicando la caffetteria affollata con un gesto vago delle mani.
Rapunzel gli pesta di proposito un piede sotto il tavolo, ma Jack ormai ha iniziato.
«Dovresti vederti, quando non c'è non fai altro che parlare di lui e quando c'è lo guardi come se fosse il tuo eroe» le dice, sporgendosi sul tavolo verso di lei e afferrandole la treccia. Sordo alle proteste dell'amica, la imita; da che si conoscono, Jack si è sempre divertito ad impossessarsi dei suoi capelli e a farle il verso e lo stesso con Merida.
«Non è vero! Io non faccio così» protesta la ragazza, riappropriandosi della sua lunga treccia e fingendosi offesa, mentre l'amico continua a sghiagnazzare.
«Quando ti innamorerai anche tu capirai. E no, Jack Frost, non provare a dirmi che l'amore è cosa da femminucce, non hai più sette anni» gli dice e la trova davvero buffa, mentre cerca di rimproverarlo senza ridere.
Alla fine lo sguardo le si posa sul mazzo di fiori che Flynn le ha molto galantemente regalato e torna seria; accarezza distrattamente i petali arancioni di alcuni nasturzi, considerando che è un peccato che appassiscano, magari potrebbe farci una corona per Merida; ma non è quello il tempo e il luogo per pensarci. Ci sono questioni più importanti, come capire perché l'amico sia così ostile nei confronti di Eugene: non una parola gentile, non un sorriso, non una risata che non sia di scherno. Frost sa essere molto sgradevole con la gente, pungente come il vento freddo in inverno, ma mai con lei e gli altri: a loro ha sempre riservato quel lato del suo carattere che non mostra nessuno, quello in cui è una persona migliore, bellissima, una di quelle di cui ci si innamora. Ha finito per scordarsi di come possa risultare antipatico, ma sa anche che quella non è che una maschera e che sotto a quei modi sgarbatati c'è un ragazzo dal cuore d'oro. E se si comporta in quella maniera, all'improvviso, c'è una spiegazione — deve solo trovarla.
«Perché non ti piace?» gli chiede schietta e non occorre precisare il soggetto «Non sarai mica geloso» aggiunge per smorzare la tensione. Sarà perché lo ha detto davvero o per il modo in cui l'ha detto (con innocenza, senza traccia di malizia), ma Jack arrossisce e Rapunzel sgrana gli occhi, stupita.
«Non ci credo! Sei geloso!» ripete.
«Io non sono geloso» boffonchia, mentre Hiccup ritorna con Flynn e lo zucchero.
Perché non lo è, vero? Non è geloso di Rapunzel e Flynn, assolutamente no. Anche se il suo sguardo, che si sposta dai fiori alla coppia, dice proprio il contrario.

 
   
 
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