Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Nutella_26    18/12/2013    0 recensioni
questa è la storia di una ragazza, Angela, che vive in un paese qualunque, è una ragazza timida (infatti ha pochi amici), dolce e molto indecisa quasi su tutto. Durante il suo terzo anno di superiori, più precisamente il primo giorno di scuola, la sua vita verrà sconvolta dall’arrivo di alcuni nuovi studenti, due in particolare ma chi sono e cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
arrivata al mio banco, dani mi guardò con uno sguardo da cui non capivo se fosse preoccupato o stranito e mi disse:”che è successo? Perché hai reagito così?” io:”mi capita quando sono molto ma davvero molto nervosa…” dani:”sicura che non sia stata un'altra la ragione del tuo svenimento?” io:”si, sicura” dani:”ok, comunque, se serve una mano dillo” io:”ok, grazie della disponibilità” dani:”se non ci si aiuta fra compagni di banco” mi fece l’hocchiolino io diventai rossa e iniziai a ridere come una scema e a dire cose tipo:”bella questa!” o “sei forte!” o “simpaticissimo!” intervallati da delle sonore risate d’imbarazzo. lui sorrideva e basta. poi ci girammo e seguimmo la lezione, come sempre. Dopo la scuola andai a casa in fretta e furia e entrata in casa dissi a mia mamma:”ciao mamma!” lei stava tagliando le verdure e appena mi sentì si girò e disse:”ciao amore! Vieni a darmi un bacio” io:”si, mamma” sorrisi, andai da lei, le diedi un bacio e poi dissi:”posso aiutarti a tagliare le verdure?” mamma:”si, tieni questo, questo, questi due e questo. E ora taglia” mi porse un carciofo, dei guanti per non pungermi con le spine, un coltello e un tagliere per non sporcare il tavolo. posai il tagliere e il coltello sul tavolo, mi misi i guanti e presi il carciofo poi afferrai il coltello e iniziai a tagliare. ero arrivata a tagliare metà carciofo quando mia mamma mi disse:”tesoro, oggi esci con quel ragazzo?” io risposi, senza capire il perché della domanda:”si” mamma:”e dove andate?” io:”bho, credo in giro” mamma:”ok, e a che ora vai ?” mi sentivo come in un interrogatorio della polizia, ero alterata ma mantenendo la calma risposi:”alle 15:30 ci troviamo dalla scuola” mamma:”e a che ora torni?” io spazientita dissi: alle 18:30, perché tutte queste domande?” mamma:”è la prima volta che esci con un ragazzo, voglio sapere tutto quello che farete!” io:”mamma, evita di chiedere altro” mia mamma è una ficca naso, ma è molto dolce. se le viene detto di smettere di fare domande lei dice prima di si, poi fa un’ultima domande e infine smette di impicciarsi in affari che non la riguardano e infatti mi disse:”ok” non passarono cinque secondi che subito si rimise a parlare:”un ultima domanda, che ti metti ?” io dissi:”senti mamma, la vuoi smett… “ mi interruppi, mi ero appena ricordata che non avevo nulla da mettermi! I vestiti presi con Jhos non andavano bene. Mandavano solo quaranta minuti e dovevo ancora mangiare, lavarmi, vestirmi, pettinarmi, truccarmi, uscire, arrivare dalla scuola e non ci sarei mai riuscita in così poco tempo. ripresi a parlare:”ho mamma” mia mamma mi guardava strana, mi disse:”amore tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma!” io:”no mamma, peggio!” mia mamma un po’ preoccupata disse:”che cosa c’è?” io:”non ho niente da mettermi!” mia madre fece un respiro di sollievo. io:”che cavolo fai? Guarda che è una cosa seria per me!” mamma:”ma tesoro, se è solo questo il problema lo si risolve subito” io:”e come? I negozi aprono fra venti minuti, tempo che arrivo la devo già andarmene. Nel mio armadio non c’è un vestito decente a morire. Non ce la farò mai!” mamma:”già” io:”ma come già?!? Che bell’incoraggiamento !” mamma:”no, hai frainteso, io intendevo dire: già, nel tuo armadio non c’è nulla di adatto ma…” io:”ma.. ??” mamma:”ma nel mio si! Vieni” mia madre ha tanti bei vestiti adatti a una ragazza della mia età che aveva comprato nella speranza che io li mettessi ma ero troppo piccola all’epoca. E invece ora mi calzavano a pennello! Li teneva nel suo armadio perchè non voleva darli via e li usava lei alle volte. Arrivammo in camera sua e lei aprì l’armadio. prese una camicia bianca, dei jeans neri e delle ballerine nere. mi porse il tutto e mi disse:”tieni, mettiti queste cose e poi ti pettino e trucco” mia madre fa la parrucchiera e sa pettinarmi molto bene, per il trucco posso dire solo che è molto brava a truccare, è una cosa che ha scoperto da poco ma che le piace molto, anche se non utilizza il suo talento nel lavoro. io:”grazie mamma!” la abbracciai. presi i vestiti e andai a cambiarmi. poi andai in bagno e mia madre mi piastrò i capelli e me li spostò tutti da una parte facendoli lisci fino all’orecchio e poi facendoli ricci e mettendomi un fiocchetto rosso per tenere un ciuffo dietro l’orecchio. mi fece vedere allo specchi e era venuta benissimo la pettinatura. poi mi disse di girarmi e così feci. mi mise il mascara, un po’ di matita sulla palpebra inferiore, mi mise dell’ombretto azzurro chiaro mischiato con quello bianco, mi mise un lucidalabbra al lampone e poi mi disse:”perfetto, ora dimmi che ne pensi” io mi girai verso lo specchio e rimasi a bocca aperta: ero bellissima! E contando che non mi considero quasi mai bella dire che ero bellissima voleva proprio dire che mia madre aveva fatto un gran bel lavoro. mia madre mi disse:”ora vai, mancano venti minuti e ce ne metti almeno quindici ad arrivare dalla scuola.” io:”ma arriverei in anticipo di cinque minuti, semmai aspetto ancora un po’ e poi vado” mamma:”ma come fai se devi anche pensare a mangiare?” da dietro la schiena fece spuntare un panino imbottito di pomodoro, mozzarella e basilico. io:”mamma, ma hai pensato a tutto” mamma:”si, voglio che sia una giornata speciale amore” io:”grazie mamma!” ci abbracciamo poi mi disse:”ora vai” mi diede un bacio sulla fronte tenendomi le mani sulle guancie dopo di che corsi già dalle scale e andai fuori dalla porta dicendo:”grazie mamma!” Arrivata dalla scuola, avevo finito di mangiare così mi sedetti tranquillamente su una panchina ad aspettare dani.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Nutella_26