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Autore: _AppleJack_    18/12/2013    2 recensioni
Distretto 12.
17 anni dopo la fine della rivolta.
Capitol City ieri, Capitol City oggi, Capitol City domani.
Nuovi personaggi, nuova storia, ma soprattutto: Nuovi Hunger Games.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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CAPITOLO OTTO


 
Mi risveglio in un mare di sudore. Non sono più sul lettino, ora sono nel mio letto della mia vecchia stanza. Mi guardo intorno e comincio ad urlare. Tocco tutto il mio corpo per vedere se mi sono cresciute zanne o artigli. Tutto a posto. Sento delle braccia prendermi e immobilizzarmi al materasso. Urlo ancora più forte, supplico di lasciarmi andare, che non opporrò più resistenza.  Ma le mani si stringono ancora più forte e sento un corpo caldo su di me, scosso dai singhiozzi. Annuso l’aria e un profumo di boschi riempie la mia stanza. “ Cosa mi avete fatto?” dico con un sussurro praticamente impercettibile, mentre le lacrime minacciano di voler uscire. “ Hanno provato a modificarti psicologicamente, ma non ci sono riusciti, non come speravano.” Mi risponde lui. “Perché l’hai fatto, li ho uccisi tutti, non voglio uccidere più nessuno” inizio a piangere.  “ Non hai ucciso nessuno, erano solo visioni, non hai ancora ucciso nessuno non preoccuparti” Ancora.. so cosa significa. “ Stai mentendo, voi mi avete portata nel mio distretto e mi avete costretta ad ucciderli tutti. Ero una di voi, io uccidevo perché voi  me lo dicevate, e io ero contenta di farlo. Non voglio essere un’assassina, ti prego uccidimi. Se è vero che tieni a me e non era tutta una falsa allora uccidimi.” Le lacrime mi scendono come gocce di acido. Mi bruciano la pelle disidratata. “ Come puoi chiedermi una cosa così. Ti giuro che non hai ucciso nessuno. Sei sempre rimasta qui, ti hanno iniettato delle droghe per farti  vivere le tue paure più grandi come se fossero vere. Per sapere il tuo punto debole. Hanno prolungato la terapia perché non facevi progressi secondo loro. Poi oggi hanno deciso che poteva bastare così e ti hanno riportata qua. Sia te che il ragazzo del due. Non era mai successo che questa terapia non funzionasse su dei tributi. Sono spaventati Piccola Dea” Lo guardo e sbarro gli occhi, gli salto addosso facendolo cadere sul pavimento. “ Come sai questo nome? Chi te l’ha detto? Cosa gli avete fatto bastardi, voglio vederlo fatemelo subito vedere brutti pezzi di merda!” urlo iniziando a tirargli pugni con una forza che non sapevo neanche di avere. “ Dove lo avete portato. Solo lui mi chiama così dimmi dov’è!” continuo a picchiarlo. Voglio che muoia, cosa hanno fatto a Nick. Ad un certo punto un mio urlo si trasforma in un ringhio. Mi fermo subito, Douglas mi sta guardando impaurito, ha la faccia coperta di sangue. Mi alzo di corsa e vado a chiudermi in bagno. Mi chino sul water e vomito, bile più che altro, dato che non ho niente nello stomaco. Appena mi tiro su mi sciacquo la faccia e mi guardo allo specchio. Urlo disperata e gli tiro un pugno. I miei occhi. Che cazzo è successo ai miei occhi? La pupilla non è tonda come sempre. Ma si è allungata e stretta. Proprio come quella di un lupo. Devo essermi tagliata la mano perché sento del liquido caldo colare dalle dita. Pian piano alzo la testa e mi riguardo allo specchio. Ok, devo aver avuto un’altra visione perché i miei occhi sono normali, nei limiti del possibile dato che sono uno di un colore e l’altro di un altro. Pian piano esco dalla porta e trovo Douglas seduto contro la parete, ha in mano un pezzo di stoffa, sta cercando di togliersi il sangue dalla faccia. Io mi siedo senza guardarlo, lui si butta in avanti e mi abbraccia forte per sussurrarmi  all’orecchio ” Non volevo farti perdere il controllo. È stata colpa mia non avrei dovuto chiamarti così. Mi è venuto spontaneo, non volevo. Non so chi ti abbia chiamata così prima di me ma stai tranquilla che non lo farò più” prova a tranquillizzarmi lui. “ Quindi non l’hai sentito da nessuna parte, non gli avete fatto nulla?” chiedo io “ No, l’ho detto io senza riflettere. Non abbiamo preso nessuno tranquilla. “ io lo guardo negli occhi, non gli credo. Loro mi hanno torturata per due settimane. Come fanno a sapere che Nick mi chiama così. “ Vattene” dico soltanto prima di sdraiarmi e aspettare che lui esca dalla mia stanza. Decido di farmi una doccia non appena lui se ne va. Per la prima volta la faccio calda. Sfrego con la spugna il mio corpo fino a farlo diventare rosso fuoco. Voglio togliere la sensazione delle mani di quei dottori dal mio corpo. Eris arriva e mi abbraccia. Non dice una parola. Sa già tutto, glielo si legge in faccia. Si siede sulla poltrona e mi chiede “ Cosa vorresti indossare alla parata? Che tipo di vestito? Ricorda che ti deve rappresentare.” Io ci penso un attimo e dopo un po’ dico “ Voglio essere un lupo” la spiazzo. Sa bene quello che ho visto sotto l’effetto delle droghe per questo continuo. “ Non un lupo qualsiasi. Un lupo libero. È il mio animale preferito, e il mio migliore amico è un lupo. È sempre stato il mio sogno. Correre libera per i boschi con un mio branco. Voglio sembrare un lupo. Non voglio che la genti pensi che  io abbia affrontato le mie paure. Non vi perdonerò mai per quello che mi avete fatto. Voglio solo poter essere felice per due secondi.” Lei annuisce e basta. Mi dice che penserà a tutto lei e che domani sera sarò perfetta.  Non appena esce mangio e vado a dormire. La mattina dopo Eris arriva e mi fa fare un bagno in una sostanza strana, per reidratare il mio corpo. Una volta uscita mi lava i capelli e li sistema con una capigliatura molto semplice. Due codini bassi che danno risalto ai miei ricci rossi. Dice di non volermi truccare. Sono quasi le cinque ora che finiamo, manca poco alla parata. Esce dalla stanza per andare a prendere il vestito. Quando torna sono senza parole. L’abito è fantastico. Semplice e sicuramente meraviglioso. Mi aiuta ad indossarlo e mi fa guardare allo specchio. È un vestito corto con le spalline e una scollatura a V molto profonda nella quale spicca una collana con un pendente a forma di dente di lupo. La gonna è a balze con le varie sfumature di nero e di grigio. Mi fa indossare dei guanti lunghi fin sopra il gomito neri come la pece. Non indosso le scarpe, e questo mi piace molto. Alla caviglia ho attorcigliato un laccio di cuoio marrone. Ma la parte migliore è il cappuccio. Anche quello comprende le sfumature di grigio e di nero ma con l’aggiunta del pelo su tutto il bordo. I miei codini spiccando un sacco e i capelli sono fermati da delle piastrine di metallo sottili. Ha fatto un lavoro stupendo. Lei mi sorride “ Ora manca il tocco finale” dice prima di prendere un pezzo di carbone e farmi tre righe verticali sull’occhio sinistro. Ora si che sono pronta. Mi accompagna giù dove incontro James. Mi saluta, ma io lo guardo male. Lui pare non accorgersene e fa qualche battutina sulla mia scollatura e mi informa che il presidente ha stabilito che i tributi non si dovranno incontrare prima dell’arena. Quindi ogni tributo sarà su un carro diverso e per le interviste siamo stati affidati tutti ad orari diversi. Io sono l’ultimo. Che bello, tanto non avevo intenzione di dormire sapendo che domani entrerò nell’arena. Arriva anche Douglas che mi guarda prima di sfuggita per poi tornare indietro con lo sguardo e sbarrare gli occhi. James mi prende da parte e mi dice “ Guarda che tutta Panem ha sentito quello che raccontavi sulla tua paura più grande. Fa parte del protocollo. Devi dimostrargli che ora non ti importa più. Devi dimostrarlo al presidente, è molto turbato.” “ Per questo non vuole farci vedere tra noi tributi?” lo interrompo io, lui mi guarda accigliato prima di rispondermi “ Si, è successa una cosa insolita mentre eri sotto l’effetto delle droghe..” io insisto “ Del tipo?” ma lui non ha il tempo di rispondermi perché due uomini arrivano e mi caricano sul mio carro. Le porte si aprono e migliaia di persone mi guardano a bocca aperta. Ok l’idea del lupo libero e felice è andata a farsi fottere se tutti sanno che il mio più grande incubo è diventare un ibrido lupo di Capitol City, ora penseranno che sto affrontando le mie paure. La gente urla e si sbraccia per attirare la mia attenzione, ma io decido di assumere un atteggiamento freddo e distaccato. Li odio tutti. Divertirsi guardandoci morire. Voglio che muoiano tutti. È anche colpa loro se ho sofferto tutto quel dolore. Ero venuta qua con l’intento di non voler uccidere. E infatti non ucciderò i tributi. Voglio uccidere tutti i capitolini. Non ne guardo neanche uno, leggerebbero nel mio sguardo l’odio che provo per loro. Vorrei torturarli tutti, uno a uno e fargli provare quello che ho patito io per due settimane. Quando arrivo alla fine Ceaser mi sta aspettando sul palco.  Brutto come me lo ricordavo, anzi forse un po’ più tirato. Prima o poi si romperà tutta quella pelle finta. Inizia l’intervista facendomi complimenti su complimenti. Parliamo dei miei allenamenti con Douglas. Fino ad arrivare alla mia paura. Si ferma un attimo per guardare il pubblico per poi tornare a rivolgersi a me “ Quindi tu non lo sai?” mi chiede “ Non so cosa?” lo guardo io. “ Del perché del ritardo di questi giochi..”faccio di no con la testa. “ Tu e il ragazzo del due siete entrambi arrivati alla prova sulla paura. E avete avuto una visione. Solo che lui era nel distretto due mentre tu nel dodici.” Oddio. Non me lo aspettavo proprio. Cosa vuol dire, cosa sta succedendo. Immagini veloci mi passano davanti agli occhi, il viso di mia mamma, il lupo bianco che era con lei, Haymitch, i sedici puntini e infine io che divento un lupo ibrido comandato a bacchetta da Capitol City. Sto entrando in panico perché inizio a respirare velocemente. Vengo salvata da Ceasar che annuncia la fine della trasmissione dato che io ero l’ultima e le luci che si spengono un attimo DOPO che io vomito la cena e cado a terra svenuta in una pozza di sangue che ha iniziato ad uscirmi dal naso. Medici e dottori corrono dappertutto come pazzi per cercare di capire come mai mi sia capitata una cosa così strana. In realtà non sanno che ero sotto shock. Ho avuto una visione su quello che mi hanno fatto passare, ecco cosa mi è successo. Mi fanno riprendere con delle medicine che continuano a darmi prima di mandarmi a letto e annunciare che i giochi della fame continueranno senza problemi. Questo significa che domani mattina entrerò in diretta Panem con altri 23 ragazzi, tutti vogliosi di tornare nel loro distretto come vincitori. A me bastrerebbe anche solo tornare a casa.








Eccoci con un nuovo capitolo :3
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto una sorta di " blocco", ma ora è tutto risolto.
Prometto che nel prossimo capitolo i nostri tributi entreranno nell'arena. 
Ringrazio per le fantastiche recensioni e le seguite. Continuate a farmi sapere cosa pensate
e se avete suggerimenti o cose che vorreste accadessero nell'arena fatemelo sapere,
un Bacio G.
  
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