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Autore: _Njallssmile_    18/12/2013    3 recensioni
-Tesoro mi raccomando, ci sentiremo ogni giorno, okay?-
-Tranquilla mamma...-
-Come farò senza di te per un anno intero?-
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-Ciao, sei tu Allegra?-
-Ehm...si, tu sei?-
-Le domande dopo, sali in macchina e metti le valigie nel portabagagli.- disse con fare strafottente.
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-Senti, sicuramente sai dov'è la scuola, non ti posso accompagnare sennò finisco male, visto che ho una buona reputazione, quindi vai a piedi. Mi raccomando, noi non ci conosciamo, chiaro?- fece freddo.
-Oh si...okay.- annuii.
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-Scommetti che riesco a mettermi con lei entro due mesi?-
-Perfetto, se ce la farai ti darò $350, sennò viceversa.-
-Affare fatto.-
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-E se non fossi solo un coglione che vuole portarti a letto?-
-Questo io non lo posso sapere.-
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                               "Comunque sono Louis, piacere"

Quella mattina la sveglia suonò perforandomi un orecchio, così la spensi immediatamente e mi cominciai a vestire per andare nella mia nuova scuola. Appena scesi notai Zayn che faceva colazione e Trisha che lo serviva.
-Buongiorno bella.- mi disse lei.
Salutai sorridendo.
-Mettiti anche seduta, non so...cosa vuoi per colazione?- mi domandò.
-Oh grazie Trisha, ma la mattina non mangio nulla.- dissi sorridendo.
-Sicura?- mi chiese aggrottando le sopracciglia.
-Sisi.- dissi sicura.
-Bene, Zayn ti accompagnerà a scuola, è qui vicino. In teoria ad arrivarci a piedi ci si mette due secondi, ma lui è pigro.- rise lei.
Zayn che mi accompagna a scuola? Vedo difficile che lo faccia.
Una volta usciti di casa infatti...
-Senti, sicuramente sai dov'è la scuola, non ti posso accompagnare sennò finisco male, visto che ho una buona reputazione, quindi vai a piedi. Mi raccomando, noi non ci conosciamo, chiaro?- fece freddo.
-Oh si...okay.- annuii.
-Perfetto, ciao.- disse per poi salire sulla sua macchina e sfrecciare sulla strada nera.
Quella mattina oltretutto faceva un freddo boia, come cazzo facevo ad arrivare a scuola se sapevo alla mala pena dove si trovava? Certo che lì erano tutti molto gentili a quanto avevo visto!
Arrivata entrai immediatamente a sguardo basso come mio solito e mi diressi verso la segreteria per chiedere informazioni.
-Ehm...buongiorno, vengo dall'Italia, sono Allegra Evans e...vorrei sapere dove...devo andare.- dissi con qualche difficoltà nella lingua inglese.
-Oh certo Allegra, questa è la chiave del tuo armadietto, e questo è il foglio che ti dice tutto.- disse lei sorridendo.
Finalmente una persona gentile!
-Oh grazie mille, è stata gentilissima.- dissi sorridendo.
-Di nulla.- disse lei.
Mi diressi verso il mio armadietto e cercai di aprirlo, ma con scarsi risultati. Stavo per dire le peggiori parolacce della mia vita. La giornata era iniziata malissimo, cazzo!
-Andiamo bene qui...'sto minchione nemmeno si apre oh. Brutto stron...- non riuscii a finire la frase in italiano che una mano si poggiò sulla mia.
Mi girai immediatamente per vedere chi fosse e davanti a me c'era un ragazzo non troppo alto, con capelli scuri e occhi chiari che mi fissavano curiosi.
-Ti serve aiuto?- mi domandò sorridendo.
-Oh, si grazie.- dissi lasciando il lucchetto nelle sue mani, che venne aperto dopo due secondi.
-Ecco fatto.- mi disse.
-Grazie mille, veramente...- dissi sorridendo.
-Figurati...tu sei quella italiana giusto?- mi domandò.
Annuii timidamente.
-Parlano tutti di te qui.- disse ridendo.
-Oh inziamo bene.- dissi senza pensarci in italiano.
-Se mi parli in italiano non ci capisco un tubo.- disse ridendo.
-Oh sì, scusa, abitudine...stavo dicendo che è una bella giornata oggi.- dissi storcendo la bocca.
-Sei una tipa strana.- disse lui.
-Lo prendo come un complimento.-
-Devi...comunque si parla molto di te anche perchè stai nella famiglia di Zayn, che è praticamente il più figo della scuola.- disse ridendo.
-Oh sì, immagino. Proprio come nei film avrà i suoi quattro amichetti del cavolo che fanno i bulli e i cretini.- dissi alzando gli occhi al cielo.
-Eeeh sì...e uno di quegli amichetti cretini sono io.- disse ridendo.
Massì dai, figura di merda modalità on.
Sorrisi non sapendo cosa fare.
-Oh sì, certo...l'avevo immaginato.- dissi prendendo i libri dall'armadietto e chiudendolo subito dopo.
-Comunque sono Louis, piacere.- disse sorridendo.
-Allegra, ma sicuramente quel baccalà di Zayn non vorrà che uno dei suoi amici fosse mio amico, sono troppo sfigata per lui, quindi come ha detto lui "Tu non mi conosci ed io non ti conosco, chiaro?"- dissi facendo la sua voce isopportabile.
Vidi Louis ridere, e solo allora capii che dietro di me c'era qualcuno.
-C'è Zayn dietro di me, vero?- chiesi, per poi girarmi.
Figura di merda parte due.
-Ciao eh.- disse lui.
-Io non ti conosco.- dissi con fare strafottente come faceva lui.
Si alzò un risolio di sottofondo da parte dei suoi amici che l'affiancavano.
-Ma quanto siamo spiritosi.- disse lui.
-Già, a differenza di te io sono simpatica.- dissi facendogli l'occhiolino, per poi dirigermi verso la mia classe.
Almeno avevo fatto bella figura, tranne quelle due figure di merda, ma sono solo particolari.

*Zayn's pov*
-Ti ha fatto rimanere come un broccolo.- continuava a ripetere Harry.
-Harry, hai rotto il cazzo.- risposi io.
-E' una grande!- eclamò Louis ridendo.
-Eeh non ti dico quanto!- dissi sarcasticamente.
-La vedo una ragazza un pò difficile.- disse lui.
-No, lo sai che cascano tutte ai miei piedi alla fine.- dissi vantandomi.
-Lei non credo.- disse ridendo.
-Scommetti che riesco a mettermi con lei entro due mesi?- gli domandai sfidandolo.
-Perfetto, se ce la farai ti darò $350, sennò viceversa.-
-Affare fatto.- gli strinsi la mano.


*Allegra's pov*
Uscii da scuola e mi diressi immediatamente verso casa, visto che Zayn aveva detto che il pranzo c'era ogni giorno alle due precise. Entrai con le chiavi che mi avevano affidato ma mi accorsi che non c'era nessuno, nemmeno un rumore interrompeva quel silenzio di tomba.
-C'è qualcuno?- urlai, ma senza risposta.
Probabilmente Zayn mi aveva detto una grande cazzata dicendomi che si pranzava tutti insieme alle due precise. Me l'avrebbe pagata, e anche cara.
Decisi di andare a pranzare in un posto che avevo visto la mattina e che era vicino scuola.
-Cosa le posso servire?- mi domandò una ragazza avvicinandosi al mio tavolo.
-Ehm...un menù medio.- chiesi gentilmente.
-Arriva subito.- sorrise.
Aspettai che arrivasse il mio pranzo e una volta mangiato uscii di lì e a quel punto non sapevo veramente cosa fare. Mi stavo annoiando a morte, e non sapevo nemmeno a che ora sarebbe tornata Trisha, così da potermi far trovare a casa entro quell'orario. Mi sedetti su una panchina proprio davanti a scuola e presi un libro che stavo leggendo in viaggio sull'aereo, si chiamava "Il coraggio di sognare" e parlava di una bambina che sognava di diventare una ballerina classica, e dopo anni e anni di allenamento ci riesce, realizzando il suo sogno. La sua storia era un pò simile alla mia, anche perchè avevo cominciato danza classica a quattro anni appena, e mi piaceva sempre di più stare in quella sala, dove potevo esprimere tutta me stessa. Guardai l'ora dopo un pò e notai che erano già le sei, così presi la mia roba e tornai alla mia abitazione, dove ancora non era tornato nessuno. A quel punto mi domandai se non avessi sbagliato casa. Salii al piano di sopra e accesi un pò il computer per andare su facebook e cercare questo Zayn cazzuto, però non sapevo il suo stramaledettissimo cognome, così curiosa scesi nuovamente e guardai sul campanello di casa, e c'era scritto "Malik"; digitai sulla tastiera "Zayn Malik" e mi uscì subito lui. Aveva una foto del profilo mentre si fumava beatamente una sigaretta e come copertina il nulla, bah. Non ci pensai nemmeno di chiedergli l'amicizia, così cambiai sito e andai su Twitter, anche se non lo usavo quasi mai. Quando sentii la porta di casa sbattere violentemente mi accorsi che probabilmente era tornato Zayn, e da quel gesto era piuttosto incazzato, ma non ci diedi molto peso e cominciai a disegnare una ballerina che si stava mettendo un paio di punte; mi piaceva disegnare, era un modo per passare il tempo, ma non mi accorsi che mi addormentai proprio sul disegno.


 
  
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