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Autore: ChrisAndreini    18/12/2013    3 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

18|12|13

Caro diario,
Avrei dovuto capire che questa meravigliosa calma era solo momentanea, oggi la temibile (mica tanto) strega Natresh mi ha minacciata.
Che razza di individuo!!!
Ero andata a scuola, come al solito, ma poco prima del suono della campana, quando Alex ancora non era arrivato, Natasha mi ha preso per il cappotto e mi ha portata in un angolo, aiutata da quei ceffi dei suoi amici.
Mi sono chiesta che diavolo volesse da me, ma avrei dovuto capire che voleva solo vendicarsi per l’affronto subito da Lily, anche se ai suoi amici ha proposto un’altra versione.
E’ stato molto seccante, dato che io non avevo fatto niente, ormai Natasha non mi turba più con i suoi trucchetti abbassa-autostima, perché il giudizio di persone come lei era davvero inutile e a me non importa più, dato che ho dei veri amici, insomma, sto meglio.
Senonché Natasha, probabilmente arrabbiata per il fatto che la ignoravo bellamente, ha deciso di tirarmi uno schiaffone, e mi stavo preparando all’impatto quando ho sentito una voce ormai conosciuta richiamare quella strega.
Non avevo mai visto Alex così arrabbiato, forse solo quando credeva che lo avevo tradito, ma cavolo, era molto più inquietante oggi.
Oltre a riprendere ben benino Natasha ed intimarle di lasciarmi stare una volta per tutte, si è arrabbiato pure con me perché mi ero fatta portare lì, ma il suo sguardo era già più addolcito.
Stavo per ringraziarlo quando è suonata la campanella, e ci siamo tutti affrettati in classe.
La lezione è andata come al solito, poi, prima di uscire ho chiesto ad Alex di vederci questo pomeriggio per il progetto (a proposito, ha deciso di lasciare le lezioni di piano perché gli impiegavano troppo tempo) e l’ho ringraziato con un bacio sulla guancia.
Sono subito andata via, ma mi è sembrato, o forse è stata solo una mia impressione, che sia arrossito.
Mah, forse mi immagino le cose, o mi servono gli occhiali.
Ah, proposito,  ho scoperto di essermi completamente sbagliata sul mio amico che Augustine aveva sentito su Facebook.
Egli, infatti, non è Alex, ma James.
Sono realmente (chissà perché?) sollevata nell’averlo capito, perché non mi andava proprio giù che lei si sentisse con il mio migliore amico e lui non mi dicesse niente.
Per quanto riguarda James, oggi Alex ha detto che avrebbe provato a contattarlo, ma non mi ha riferito niente, quindi forse non l’ha trovato o se n’è scordato.
Questo pomeriggio, comunque, abbiamo lavorato molto sul progetto di scienze, ormai mancano solo gli ultimi dettagli.
Per testarlo (la macchina raggiunge le onde celebrali collegate ai ricordi e all’inconscio, ma avverte anche se il soggetto non mostra il vero) ho chiesto ad Alex di pensare al suo ricordo più bello, e ciò che ho visto mi ha commosso e fatto riflettere sulla dolcezza di quel ragazzo.
Il suo ricordo più bello è un abbraccio con sua madre, quando era piccolo.
Era caduto dalle scale e si era sbucciato il ginocchio, sua madre è accorsa immediatamente nonostante dovesse finire di correggere i compiti, gli ha messo un cerotto, lo ha tranquillizzato e lo ha abbracciato stretto stretto.
Sembrava alquanto imbarazzato da quel ricordo, così ha deciso di mettermi al suo posto, e gli ho mostrato anche io il mio, sempre per essere sicuri che funzionasse.
Inizialmente non avevo idea di cosa pensare, ma il ricordo è venuto prima che io lo chiamassi, la macchina apre la mente in modo che tu riesca a trovare subito ciò che cerchi.
Il mio più bel ricordo è stato con Nate.
Ero nel parco a giocare, mamma era andata un attimo a parlare al telefono, e mi aveva affidato a Nate.
Io ero molto piccola, e Nate non era ancora quello che è ora.
Poi alcuni ragazzi compagni di classe di mio fratello si sono avvicinati a me per motivi poco chiari, ma di certo non molto buoni, e Nate ma ha protetto, intimandoli di stare lontano dalla cosa più importante della sua famiglia.
Quella è stata la prima volta che mi sono sentita davvero apprezzata da qualcuno, e alla fine Nate mi ha preso in braccio e mi ha promesso che non mi sarebbe mai capitato niente perché lui ci sarebbe stato.
Quando ho visto questo ricordo ho iniziato a piangere senza rendermene conto, e Alex si è messo accanto a me per consolarmi.
Comunque, si, credo che la macchina funzioni, solo che l’uso provoca leggero mal di testa e stordimento, che dovremo sistemare.
Beh, buonanotte, io vado a dormire
A domani!

 

 

 

 

 

(A.A.)
Domani si saprà cosa succede a James  (non dico altro per mancanza di voglia e tempo)
Ciau!

   
 
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